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Autore: Ella_Sella_Lella    03/08/2009    2 recensioni
Le avventure di Rose, Albus, Scorpius al primo anno e James al secondo.
Hogwarts è il sogno di tutti, finalmente, i due cuginetti hai Grifon d'oro vorrebero le stesse avventure dei genitori, ma alla fine si trovano in tutt'altri problemi.
Albus ha un problema con una Serpeverde libertina, nata babbana, e con lo scoprire un cugino mezzo sangue.
Rose ad andare contro le idee del padre e a perdersi negli occhi grigi di Scorpius e cercare i misteri della scuola, fino alal scoperta di uan parente serpe verde.
Scorpius indeciso fra due ragazza a cui vorrebbe offrire una grande amicizia, ma le due sono proprio quel genere che il caro padre Draco, non approverebbe.
James Potter ha una cotta per una compagna di un anno più grande, che non lo può vdere in faccia.
La voglia di far rivivere i malandrini, una scuola piena di misteri, un mantello dell'invisbilità, una mappa con tutti i passaggi, la voglia di diventare un Animagus ed infine una sette che con poca originalità c'è l'ha con i mezzo sangue.
Immagino sia una ff già vista e già fatta ma tentare non nuoce? Se andrà bene, potrei anche fare un seguito, fino ad arrivare al settimo anno .. Bho ... Non lo so, per ora Recnsite, anche negaivamente, vi chiedo solo di non essere cattivi ...
Dal sedicesimo Cap:
[...] “Comunque, anche se sono d’accordo con te! Mi hai comunque fatto una richiesta offensiva!” all’ultima parola, mise le virgolette con le dita, il ragazzo si voltò verso la ragazza, che continuò: “Quindi, finché non trovero un sopranome adatto, tu sarai il Furetto Jr!” non permise al ragazzo di controbattere perché scappo in classe sorridendo . [...]
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Vita A Volte E' Una Fiaba'
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le avventure degli scolaretti

Ho scelto loro come personaggi, perchè sono i più malleabile e si conoscono poco ...

*

Le avventure degli scolaretti

-Il viaggio-

Rose, mosse la lunga chioma rossa, riccia e crespissima, in pettinabile,  suo cugino Albus seduto di fronte e a lei sui sedile stopposi del treno, continuava a pensare in quale casa sarebbe finito, anche se il padre l’aveva più o meno rassicurato, poi  la porta di vetro si aprì lasciando intravedere a loro la longilinea figura di James, così diverso dal fratello. “Che fai qui?” domandò Rose ricordandosi che il ragazzo aveva detto di sedersi per quel primo viaggio da soli, perché per il resto del tempo avrebbero sicuro trovato qualcuno con cui sedersi, “Volevo assicurarmi che stesse bene; avete preso delle gelatine tutti i gusti+1?” rispose James, notando che il carrello con il cibo stava arrivando solo ora, “No” disse Albus, euforico, sentendo arrivare il carrello, pronto per mangiare una caramella chi sa a quale sapore, la rossa scosse il capo, ripensando a quali nauseabondi sapori avevano poi rispose: “Preferisco le ciocco rane!” ma  non poté comunque avere l’onore di provarle, perché  James chiuse lo sportello e si sedé sul sedile, poi guardò il fratello e poi la cugina dicendo loro: “Ho preso due cose a casa …”, “Senza permesso della zia?” lo stoppò Rose, ferrea, pignola e puntigliosa come Hermione,  James sorrise beffardo d’assenso,  poi guardò il fratello pensando che non c’era speranza per la cugina,  e disse al fratello: “Te ne posso dare una!” il fratello aveva un espressione euforica,  già pronto a chiedere che cosa li avrebbe dato, ma il ragazzo estrasse due foglietti uno nella mano destra uno nella sinistra e li nascose dietro la sua schiena, Rose cambiò posto, i due capirono che dovevano scegliere una mano, si guardarono e i loro occhi luccicarono della stessa luce, si erano capiti al volo?  No. Si voltarono verso James e contemporaneamente dissero le direzioni opposte,  James chiuse gli occhi e disse: “Facciamo i cavalieri?” con questa frase intendeva dare a loro il dono scritto nella mano indicata da Rose, Destra, Albus annui molto triste, era sicuro che il dono alla sinistra era molto, molto più utile indipendentemente da cosa fosse, il fratello li allungò un pezzo di carta giallastra, su sui scritto sopra, ‘Mappa’ , Albus si esaltò dicendo: “La Mappa dei malandrini?” , James si alzò e disse: “Ve la darò, appena arrivati a scuola!” poi, slittò fuori dalla cabina, prima che il fratello ponesse la fatidica domanda, conoscere l’altro oggetto.

“Sarà il mantello dell’invisibilità!” ipotizzò Rose, usando i neuroni ereditati dalla caparbia madre, la faccia di Albus si mutò, la mappa era utilissima, ma di sicuro il mantello era decisamente meglio, anzi più che meglio,  Rose sorrise, l’espressione del cugino era in oltre modo impagabile,  poi sussurrò: “Relax!” dando un buffetto al cugino prima di rimettersi sullo stopposo sedile di fronte a guardare il panorama in continuo movimento, ricordandosi le parole del padre. ‘Superare scolasticamente … Malfoy’ pareva semplice. Sentirono un tocco sulla porta di vetro si voltarono vedendo una ragazza vestita in modo poco appariscente dai capelli castano chiaro, mossi, sembravano le onde del mare che scendevano sul lato sinistro della spalla, un viso delicato e dolce, Albus si incanto guardando particolarmente quelle labbra così perfette, rosee e strette, “Avanti …” sussurrò Albus a quelle parole la ragazza aveva già aperto la porta poi cordialmente aveva detto: “Io ed un mio amico, potremmo sederci con voi??” era così pacata, Albus sembrava sciogliersi ad ogni parola, Rose mosse il capo in segno di assenso notando  che di sicuro il cugino non avrebbe risposto, poi guardò la ragazza sporgersi indietro ed urlare: “Dyatte!” poi strepitante disse: “Ho trovato uno scompartimento!” si rigirò sorridente ed immensamente grata, un ragazzo un po’ pienotto ma contemporaneamente informa comparve di fianco la ragazza, portando delle ciocco rane, delizia degli occhi di Rose.

La ragazza educatamente si sedé di fianco a Rose, notando quanto fossero ricci e belli i suoi capelli, le piaceva il colore rosso, facevano contrasto con gli occhi azzurro cielo,  il ragazzo si sedé affianco ad Albus, senza presentarsi allungò la cioccolata alla ragazza e riferendo a tutti disse: “Volete?” a quelle parole a Rose si illuminarono gli occhi, allungò la mano e la infilò nella busta, afferrò una ciocco rana e se la infilò imbocca, impedendoli così di scappare. Albus tentò di allungare la mano verso la busta, non aveva un bel ricordo delle ciocco rane, una volta James gli è l’aveva regalata un sacchetto, gli avevano fatto passare le pene dell’inferno; “No. Grazie!” rispose garbato, la ragazza dai capelli mossi a loro ancora sconosciuta, tese la mano incerta verso la bustina, tentando di imitare la rossa,  prese una rana e la tirò fuori dalla busta, ora doveva solo mangiarla, ma  Rose, accortasi che era stata presa in malo modo cercò di avvertirla che presto sarebbe saltata via, ma non fece in tempo a farlo, che la rana lo fece, la castana spalancò gli occhi, poi scosse il capo e cerco un fazzoletto nella tasca dei pantaloncini grigio topo,  anche Dyatte aveva un espressione sconcertata, questo incuriosì Albus, il ragazzo,  si passò una mano sui mori capelli e disse: “È normale?” , “Penso … Di si!” disse, sconfortata la ragazza, allora Rose ebbe un altro lampo di genio e domandò loro, “Siete figli di Babbani?”  era una domanda alquanto delicata pensò Albus, “Babbani … Babbani …” disse fra se e se Dyette, cercando di ricordare il termine che aveva già udito, alzò il mento verso l’alto, fermandosi a guardare la lampadina accesa sul soffitto del treno, nel frattempo la ragazza dai capelli castani rispose: “Si, siamo figli di non maghi!” sorrideva, aveva una mano dietro la schiena, dita incrociate, sperava che non fossero due puro sangue con la fissazione per la specie, la preside quando era stata a casa sua le aveva spiegato che c’erano maghi che la vedevano così e se mai li avrebbe sentiti chiamare lei o Dyatte ‘Sporchi mezzosangue!’ li avrebbe dovuto denunciare a lei; ma il sorriso di Rose in qualche modo la confortò.

“Non siamo fissati con il puro sangue. Mia madre era una nata babana!” le spiegò Rose, per tranquillizzarla avendo notato il braccio dietro la schiena, quasi, sicuramente con le dita incrociate infondo, la castana sorrise e poi disse: “Scusa ma mi hanno avvertito che esistevano persone così!” voleva dare una buona spiegazione della sua diffida, ma Rose sembrava capire bene le intenzioni della ragazza, senza fraintendere nulla, nel frattempo Dyatte non aveva dato molta importanza a quella conversazione era più intento a cercare di capire come riuscire a mangiare un cioccolatino senza che questo scappasse come era successo all’amica, invece Albus aveva un ebete sorriso sul volto, mentre guardava la castana seduta vicino a Rose, che aveva allungato la mano ed aveva detto : “Io sono Luçille … Più comunemente Çille ” aveva evitato il cognome, forse era un modo per non costringere la gente a fare domande sui suoi, “Lui è il mio amico Dyatte!” aveva aggiunto, “Dya, se volte!” aveva finito il moro, riponendo la cioccolata in una borsa poi sorrise, aveva qualcosa di estremamente famigliare, anzi tutti e due lo avevano, alla lontana ma c’era, solo che non riusciva a capire cosa fosse.

“Io sono Albus Severus, più semplice Al, invece lei è mia cugina Rose!”  rispose Albus notando che la cugina non rispondeva,  si era persa in qualcosa  che era comparso dietro la porta di vetro, era un ragazzo, slanciato e magro, pallido con i capelli biondi e gli occhi grigi lo stesso che era alla stazione con il sig. Malfoy,  “Scorpius!” disse a denti stretti  Rose, guardando la sua immensa classe, lui si soffermò a guardare mezzo secondo i due ragazzi vicino alla finestra nella stanza, si fermò a guardare Rose e alzò la mano e la salutò … La salutò? Scorpius Malfoy salutò Rose Weasley? No, non poteva essere. Il biondino continuò a camminare come se nulla fosse, l’aveva salutata perché era certa che alla stazione suo padre conosceva i suoi genitori alla stazione aveva fatto un cenno a degli adulti vicino a lei.

“Non è male!” disse Luçille, girandosi verso Rose, “Çille … È un Malfoy … Io sono una Wasley!” disse sconfortata Rose,  Albus notando l’espressione confusa di Luçille e Dyatte disse: “Scorpius Malfoy è il figlio di Draco Malfoy sempre stato in guerra con i nostri padri!” argomento semplice, “Be voi non siete loro!” rispose Automaticamente Dyatte, mentre metteva a frugare nella borsa, cercando qualcosa, poi tirò fuori una bacchetta da poter ammirare, doveva essere la prima  che possedeva,  Albus guardandola disse: “Che materiale è?”, “Frassino!” disse Dyatte mentre si posava la bacchetta nera, liscia con infondo una puntina di bianco poi aggiunse: “Con piuma di ippogrifo” mentre poi mosse la mano cercando di fare delle scintille con la punta, era proprio bella,  Luçille guardava la bacchetta, poi ne tirò fuori una anche lei, era nera con dei riflessi argento, era molto bella, la mosse e scoppiettò, poi spiegò: “Ciliegio. Con filo di Thestral, qualunque cosa sia!”, ad Albus si accapponò la pelle solo la pensiero di quegli animali che mettevano i brividi, anche se lui non  l’aveva mai visto e non voleva, Rose rispose: “Sono degli animali che puoi vedere solo dopo che hai visto una morte …” tremò, era una cosa che faceva ribrezzo, Luçille pregò di non vederlo mai, poi prima che uno di loro parlasse, si sentì uno starnazzare provenire dalla primo scomparto del treno,  “Hogwarts!” disse Albus,  euforico, era felicissimo si schiacciò contro la finestrella cercando di vedere la scuola in lontananza ma lateralmente non si riusciva a vedere molto bene,  “Voglio vedere!” urlò  Dyatte buttandosi anche lui sul finestrino, seguito da Luçille che si ammazzava con Rose per riuscire a sbirciare qualcosa, ma sembrava impossibile.  

Rose, si tolse un attimo il braccio di Çille da dosso cercando di riuscire a prendere un po’ d’aria, poi ansimò: “James ha la cabina più avanti, forse da lì si vede meglio!” indirizzandosi versò la porta di vetro, a quelle parole si voltarono tutti bloccandosi da quei scomposti movimenti, “Andiamo … Çille! Ti faccio conoscere mio fratello!” disse prendendo la mano della ragazza e scansando anche la cugina che rimase completamente esterrefatta dal comportamento del cugino che aveva trascinato fuori la ragazza. Dyatte guardò Rose, rimasero qualche secondo in silenzio dopo la fuga dei due e poi disse: “Andiamo anche noi?”, Rose annui ed uscì, lasciandocompletamente soli i bagagli, non erano le uniche Matricole che uscivano cercando di vedere  la loro scuola per i prossimi sette anni, presi da un incredibile euforia, una moltitudine di spalle la urtarono fino a  che uno sgraziato ragazzo con uno spintono non la face cadere, Dyatte cercò di riprenderla ma la ragazza le sfuggì dalle mani, Rose stava per cadere a terra ma una ripresa al volo di un ragazzo, Scorpius, strana ironia della sorte, il biondo impedì di non farla cadere anche se la ragazza urtò il didietro sul pavimento, la ragazza aprì gli occhi per vedere chi era il suo salvatore, si ritrovò un volto pallido davanti a lei, oltre ad essere pallido era anche molto inquietante e macabro, però aveva quel suo lato molto ammaliatore e seducente, “Va tutto bene rossa?” disse Scorpius, prima che anche Dyatte si sporgesse verso l’amica,  Rose annui, non riusciva a parlare, cosa aveva, in 11 anni non le era mai capitato di rimanere senza parole.

“Io non vi consiglio di andare a vedere la scuola, tanto presto ci andremmo!” disse il Scorpius cercando di tirare su la rossa aiutata da Dyatte, che si guardava intorno, cercando di capire che era successo il corridoio era quasi rimasto sgomberato dalle primine, mentre quelli del terzo e del quarto anno si  affacciavano ridacchiando ormai si sentivano superiori, gli studenti più grandi non se li calcolarono, mentre quelli del secondo anno erano occupati a guardare la scuola, ancora emozionati come l’anno prima solo, decisamente, meno euforici. “Hai ragione!” confermò Rose, mentre si tirò su dal pavimento, freddo del treno,  si domandò quante volte i suoi genitori ci fossero caduti, sua madre di certo no, era così posata, in quanto a suo padre, era probabile che passasse più tempo per terra che in piedi, capitavano tutte a lui, una volta l’avevano anche avvelenato la colpa andava a Draco Malfoy così si ricordo perfettamente chi le teneva le braccia, ora era in piedi e non cadeva quindi il più dolce e meno sgarbata possibile disse: “Puoi … Se ti va, sia chiaro … anche lasciarmi!” le era tornata al voce, che coraggio per parlare, anche se in qualche modo era risultata sarcastica, Scorpius levò le mani dalle braccia di Rose, ancora rosso in volto, la ragazza sorrise a quel lieve disaggio, poi si immaginò cosa avrebbe detto suo padre vederla  ‘‘Conversare ’’ pacificamente con un Malfoy.

Il biondino abbassò il capo, poi riacquistò tutta la sua classe e in modo elegante allungò la mano verso i due, in particolare verso Rose e disse: “Scorpius Hyperion Malfoy!” la rossa guardò la mano bianca poi la strinse e la scosse e rispose: “Rose Weasley!” si aspettò qualche reazione come ritirare indietro la mano nauseata di averla stretta  alla figlia di un traditore del suo sangue e di una nata babbana, ma il ragazzo non sembrava cos’ nauseato, Dyatte disse: “Io invece sono Dyatte Michael Dursley!” quel cognome lo tradì, non c’era nessun mago che lo avesse, Rose si fermò a riflettere dove aveva sentito quel cognome? Non era un mago eppure lo aveva già sentito. Dursley … Dursley … Dursley … Non le veniva in mentre proprio niente, eppure era certa di averlo già sentito, chiuse gli occhi, cercando di pensare, Scorpius e Dyatte la guardarono poi  il biondo stava per chiederle a che pensasse, che un ragazzo a squarcia gola lo chiamò, “Scusa rossa, anche tu Dya! Vado!” poi scappò, andando verso un ragazzo che lo chiamò, Rose lo fissò incerta, poi sospirò vedendo la sua schiena, si rimise subito sull’attenti e si chiese cosa li fosse preso? Non le era mai capitato nulla di simile nei suoi 11 anni ed ora?

“Cugina che fai?” domandò James, mentre si affacciava dalla sua cabina, senza accorgersi avevano camminato fino a davanti la cabina del ragazzo, “Volevamo vedere la scuola ma …” rispose Dyatte, ma James finì per loro e disse: “Decisamente impossibile!” si affacciò all’interno della cabina vedendo suo fratello Albus, cercare di fare il galantuomo con Luçille, che ammirava la scuola di magia, letteralmente stregata, ormai era questione di minuti e sarebbero arrivati. James aveva addosso già l’uniforme di Grifon d’oro di cui era tanto, ma tanto fiero, li guardò e disse: “Tornate nella cabina! Tra qualche minuto saremo ad Hogwarts!” dando un caloroso e fiducioso abbraccio alla cugina poi si tirò indietro ed afferrò il fratello con una mano, alla felpa verde opaco, che Ginny con fatica aveva stirato a mano quella mattina e l’aveva buttato letteralmente fuori, poi si era girato verso  Luçille, notando che hai ragazzi non dava, affatto, fastidio la presenza della ragazza, si rigirò verso il fratello decisamente più basso di lui e disse: “Se ci lasci Çille non ci lamentiamo neanche!” Albus, tirò una gomitata al fratello, facendo ridere Rose e Dyatte, poi si affacciò verso Luçille, che  guardava l’orologio brillante, con il cinturino rosa Shocking, che faceva a botte con il suo vestiario spento e sbiadito, prima non l’aveva notato, ora si chiedeva come fosse possibile non notare quell’accecante colore, poi si ricordò che si era focalizzato sulle labbra perfette scolpite dagli idei, aveva un volto che sembrava un quadro, specialmente con quegli occhi, brillavano, non sapeva perché o di cosa, ma gli occhi di Luçille brillavano come due stelle. “Çille noi torniamo in cabina a prendere le nostre cose, vieni anche tu?” le domando, la castana sorrise ed annui, facendosi largo tra i ragazzi Grifon D’oro del secondo anno,  pestò anche qualche piede ma nessun dodicenne pensò di urlarle contro, la ragazzina   uscì con fatica, poi si chiuse la porta  di vetro alle spalle, evitando di colpire James che era proprio in mezzo al corridoio che saltò dentro, lasciandosi chiudere lì, poi i quattro si rincamminarono  ricercando la loro cabina. “Sono euforico!” finalmente esplose Albus, dopo aver recuperato il suo bagaglio quando sentì il treno frenare,  provocò un tremolio sotto i suoi piedi, era in piedi e non riuscì a mantenersi in equilibrio e cadde travolgendo Luçille e Rose, che ha suo parere aveva già avuto il suo numero di cadute giornaliere si aggrappò alla manica del maglione di Dyatte che non riuscì a mantenere l’equilibrio della prese della ragazza che cadeva, così il risultato fu che caddero tutti e quattro chi finì sul pavimento del treno e chi su sedili stopposi e chi su tutte e due. “Due cadute in un solo viaggio. SI preannuncia un anno eccezionale!” disse, sarcastica, Rose,  togliendosi Dyatte da dosso e cercando di tirar giù una gamba dal sedile che era posizionata nel mezzo dello stomaco di Çille che le continuava a chiedere quando avrebbe deciso di togliere il piede, poi Rose si era alzata, anzi tutti si erano alzati e Albus con il capo basso aveva chiesto scusa, poi disse: “Vedrete avremmò 7 anni di sfrenate avventure!”ed uscì dal vagone del treno, ormai, immobile, seguito dalla cugina, da Dyatte e infine da Luçille con una mano sullo stomaco, mentre si chiedeva se la sua milza esisteva ancora.

*

Spero che la storia non sia troppo noiosa è vi interessi ...

   
 
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