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Autore: BeautyLovegood    24/12/2019    2 recensioni
Il terzo midquel di "Magic", ambientato poco tempo dopo la fine di "Ricordi di famiglia"
Genere: Angst, Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Belzebù, Crowley, Gabriele, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Magic aprì la porta di casa battendo le mani ed entrò lentamente.

- Crowley? Sei tu?- esclamò Aziraphale alzandosi di scatto dal divano.

- Papà Azi…

Magic tremò dall’emozione, come se stesse per incontrare il suo più grande idolo.

- Magic?- disse l’angelo con un filo di voce. Fece per avvicinarsi a sua figlia appena la vide entrare in salotto, ma lei alzò le mani e indietreggiò.

- Fermo, papà! Non avvicinarti!

- Perché, tesoro mio?- chiese Aziraphale sconvolto.

- Solo… non ti muovere.

Magic si avvicinò lentamente e sfiorò le spalle di suo padre. Lui non urlò e non sussultò dal dolore.

- Ciao, papà…- disse Magic commossa e si strinse ad Aziraphale, che ricominciò a piangere mentre ricambiava l’abbraccio di sua figlia.

- Ciao, amore mio!

Rimasero abbracciati a lungo, almeno fino a quando entrambi smisero di piangere.

- Dov’è Papà Cro?- chiese Magic mentre si asciugava gli occhi.

- Lui… se n’è andato…- disse Aziraphale, rischiando di piangere di nuovo.

- Se n’è andato?

- Abbiamo provato a cercarti usando i poteri di zia Anathema, ma nemmeno lei riusciva a trovarti, poi abbiamo litigato e… ma che cosa ti è successo? In che tipo di pericolo eri?

Magic fece sedere di nuovo suo padre sul divano, si appoggiò con la testa sulle sue gambe e gli raccontò tutto, nonostante fosse molto stanca e bisognosa di riposo. Aziraphale l’ascoltava attentamente e intanto le accarezzava i capelli un po’ spettinati.

- Che cosa hai fatto?!- chiese sconvolto quando Magic parlò della sua “bevanda speciale”.

- Siete stati tu e Papà Cro ad ispirarmi per questa idea, anche se il merito è anche di Cleopatra e delle sue amiche!

Aziraphale alzò un sopracciglio, confuso, e Magic lo portò nella stanza delle piante.

- Prima di raggiungere Gabriele e Belzebù, ho avuto una conversazione con loro.- spiegò mentre bagnava le foglie di Cleopatra.

- Mi è bastato nominare il nome di Papà Cro e anche il tuo per farle tremare.

- Hanno tremato anche… per me?

Aziraphale guardò le piante con aria offesa.

- Se non sbaglio, è proprio in questa casa che tu e Papà Cro vi siete scambiati i corpi.

La risposta di Magic fece arrossire l’angelo dall’imbarazzo.

- Avevo dimenticato il loro tremolio mentre tenevo per mano tuo padre e diventavo alto, magro e rosso…

La giovane sorrise e baciò suo padre sulla guancia.

- Perciò… anche se ero diventata invisibile, voi due eravate vicini a me. Non ce l’avrei fatta senza di voi. E questa volta, il Paradiso e l’Inferno ci lasceranno veramente in pace, te lo posso assicurare.- gli disse guardandolo con amore negli occhi. Quelli dell’angelo si riempirono di nuovo di lacrime commosse.

- Amore mio… credevo di essere stato tradito dalla mia fede ancora una volta… e invece… sei diventata una donna straordinaria e sono molto fiero di te. Dovrei iniziare a chiamarti Principessina Guerriera.

E abbracciò di nuovo forte sua figlia. Le lacrime si posarono tra le sue labbra sorridenti.

- Non è il caso, papà. Principessina può bastare. E ora andiamo a cercare Papà Cro. Dove pensi che possa essere?

Aziraphale sentì un forte e strano rumore.

- Magic… era il tuo stomaco o il mio?

In quel momento, Magic si rese conto che non toccava cibo da poco più di ventiquattr’ore.

- Preferisco mangiare dopo aver trovato l’altro mio papà.

Chiuse gli occhi e si toccò le tempie.

- Si trova nella casa sull’isola!- disse di colpo dopo dieci minuti di silenzio.

- È andato fin là?! Accidenti, Crowley! Non ha mai voluto dirci dove si trova esattamente!- esclamò frustrato l’angelo.

- Papà… ti ricordo che tu sei un angelo e io ho un po’ di Paradiso e un po’ d’Inferno dentro di me, in senso sia figurato che letterale, perciò possiamo compiere il miracolo di trovarci nella casa sull’isola in un battibaleno.- disse Magic posando le mani sui fianchi.

- A te l’onore, tesoro mio.

E la giovane batté le mani quattro volte.

Il salotto nero di casa Crowley-Fell diventò la cucina bianca e nera della casa sull’isola di Crowley. Era ancora a terra svenuto e sporco di vino rosso.

- Crowley!

- Papà Cro!

Aziraphale fece sparire il disastro provocato da suo marito con un schiocco, comprese le nove bottiglie di vino vuote, e si fece aiutare da Magic per farlo sdraiare sul divano bianco nell’enorme salotto. Sulle guance del demone si erano attaccati dei minuscoli pezzi di vetro, facendolo sembrare una rosa svenuta. Magic li fece sparire con una delicata carezza.

- Mentre aspettiamo che si risvegli… potremmo preparare la cena.- propose al suo papà angelo. Lui guardò suo marito e lo baciò sulla guancia.

- È una buona idea, tesoro.

 

///

 

Il profumo della pasta svegliò Crowley.

- Chi cazzo cucina la pasta nella mia cucina?!- esclamò con voce roca e si alzò dal divano, venendo subito colpito da un forte mal di testa.

- Ahi! Ahi! Che dolore!- pensò a voce alta e strinse gli occhi per liberarsi totalmente della sbornia. Quando li riaprì, si sentì fresco come una rosa e andò in cucina. Per poco svenne dalla sorpresa. Aziraphale stava mescolando la pasta in una pentola piena di acqua bollente e Magic stava assaggiando la salsa alla marinara che aveva preparato con le sue mani.

- Papà Cro…- disse appena si accorse del suo papà demone. Aziraphale spense il fornello, coprì la pentola con un coperchio e guardò suo marito.

- Crowley…

- Devo essere ancora ubriaco.- disse Crowley massaggiandosi le tempie.

- Papà Cro… sono proprio io…- disse Magic avvicinandosi a suo padre, ma lui indietreggiò spaventato.

- No! No! No! Non sei tu! Non sei mia figlia! Se tu lo fossi davvero, non staresti cucinando insieme a quel codardo di un angelo!- sbraitò Crowley e uscì con passo pesante dalla casa per andare a sedersi a pochi centimetri dal bagnasciuga. Aziraphale e Magic si guardarono negli occhi.

- Ci penso io, papà.- disse lei e raggiunse il demone, che finse di non sentirla neanche quando si sedette vicino a lui, si limitò a fissare l’orizzonte senza togliersi gli occhiali da sole.

- Papà Cro… lo so che hai avuto tanta paura di perdermi, ma se sono ancora viva e solo merito tuo e di Papà Azi…- disse Magic mettendogli un braccio intorno alle spalle e ripeté la storia che aveva raccontato ad Aziraphale con le stesse parole. Il demone sembrava sordo alle sue parole, ma, proprio come fece il suo angelo, rimase sconvolto dalla parte della “bevanda speciale”.

- Che cosa hai fatto?!- esclamò togliendosi gli occhiali per guardare Magic negli occhi, che sorrise, felice di averlo fatto parlare, e andò avanti con la sua storia. Quando arrivò alla fine, Crowley tornò a guardare l’orizzonte. Improvvisamente, scoppiò a ridere.

- Hai davvero picchiato Sandalphon e Hastur?

Magic aveva omesso quella parte con Aziraphale, ma non poteva nasconderla a Crowley.

- Sì! Ed è stata una grande soddisfazione! Altro che essere l’unica della classe a prendere il massimo in un tema!

Crowley continuò a ridere come un pazzo, ma appena Magic si rese conto che la sua risata era diventata una lunga e forte serie di singhiozzi, lo costrinse ad abbracciarla. Il demone finalmente mise da parte l’orgoglio e ricambiò l’abbraccio di sua figlia affondando il viso nel suo collo. Cercò di parlarle, ma non ci riusciva.

- Ti voglio tanto bene, papà. E se fossi in te, sarei più gentile con le piante.

- Te lo puoi scordare!- esclamò Crowley alzando lo sguardo su Magic. Aveva il viso completamente bagnato e rosso come i suoi capelli.

- Ma sono… orgoglioso di te. Tuo padre ha ragione: non sei più una bambina.

- Ma sarò sempre la vostra principessina. Non mi priverei mai di questo titolo.

Crowley abbracciò di nuovo Magic e le fece anche una pernacchia sul collo, facendola ridere.

- Così mi piaci!

Lo stomaco di Magic interruppe il bel momento padre-figlia.

- Coraggio, andiamo a mangiare. Devi essere affamata.

Crowley e Magic tornarono in casa tenendosi per mano. Aziraphale aveva appena finito di servire la pasta su tre grandi piatti di porcellana sulla tavola che aveva apparecchiato da solo. Aveva anche acceso tre lunghe candele lilla.

- Angelo…- disse Crowley avvicinandosi all’angelo.

Entrambi avevano tanto di cui discutere e Magic era disposta ad aspettare per mangiare, nonostante lo stomaco iniziasse a farle male.

- Vuoi sposarmi… di nuovo?- chiese il demone. L’angelo sorrise e gli accarezzò la guancia.

- Io sono già tuo marito. Ho bruciato quell’orrendo foglio. Ti conosco da più di seimila anni, so quando sei serio e quando ti fai prendere dalla rabbia e parli senza pensare.

Crowley sorrise commosso, prese il viso di Aziraphale tra le mani e lo baciò con ardore.

- È anche per questo motivo che ti amo. Mi conosci meglio di me stesso.- gli sussurrò all’orecchio mentre lo stringeva forte.

- Ehi, ci sono anche io!- intervenne Magic. Ormai era grande per essere gelosa delle coccole tra i suoi padri, ma si divertiva troppo a stuzzicarli.

- Vieni qua, principessina!- disse Crowley e si staccò appena da Aziraphale per permettere a Magic di unirsi al loro abbraccio.

- La famiglia Crowley-Fell di nuovo al completo!- disse l’angelo con grande entusiasmo, ma improvvisamente, Magic sentì forti dolori dappertutto e cadde a terra, spaventando di nuovo i suoi padri.




























































Manca ancora una cosetta. Dopotutto... Magic non ha avuto il tempo di bere tutta la sua bevanda "speciale"... anche se dovrete aspettare il weekend per sapere come andrà a finire. Vi auguro buon Natale e anche buon Santo Stefano!
  
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