Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
Segui la storia  |       
Autore: EleWar    26/12/2019    13 recensioni
Oh, finalmente un matrimonio! Ma chi saranno gli sposi? Un promesso sposo si perde per strada, una sposa aspetta già da tempo, come andrà a finire? Altra storiella senza pensieri...
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Miki, Ryo Saeba, Umibozu/Falco
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Eccoci al finale di questa longuette, come la chiamo io. Sono contenta se vi ha divertito fin qui e spero che il finale sia di vostro gradimento. Il capitolo è cortino, però, mi dispiace, ma la storia è venuta così.
GRAZIE a tutti quelli che hanno letto e recensito, anche ai lettori silenziosi che ogni tanto si fanno vivi  ;-)
Approfitto per farvi Tanti Auguri di Buone Feste; se la vita è un manga, siate sempre voi i protagonisti della vostra storia ;-)
con affetto
Eleonora

 
 
Cap. 4 Accetto!
 
Caricatore dopo caricatore, Ryo perse la cognizione del tempo, e recuperò un po’ di calma.
Era comunque giunto alla conclusione che se quella giornata era stata un fallimento totale, avrebbe potuto fare di meglio i giorni a venire, piano piano magari, andando per gradi.
Avrebbe ammorbidito il suo carattere, avrebbe provato ad essere più carino con lei; sarebbe ripartito dalle piccole cose di ogni giorno, cosicché lei avrebbe iniziato a fidarsi, a vederlo sotto un altro aspetto, a non aspettarsi il solito tiro mancino dopo ogni piccolo riavvicinamento; avrebbe capito che non gli era indifferente, che teneva a lei, che non aveva più paura di affrontare il loro futuro insieme e, soprattutto, non sarebbe più tornato indietro.
 
Percepì la presenza della socia, che si stava avvicinando alla porta blindata del poligono; la sua inconfondibile aura era però alterata, un misto di rabbia e qualcos’altro che non sapeva spiegarsi.
Quando la porta si aprì lentamente, cigolando leggermente sui cardini, sospinta dalla leggera ma decisa pressione della mano di Kaori, l’uomo era già voltato nella sua direzione, e appena la ragazza apparve sulla soglia, si fissarono; rimasero così per un tempo che sembrò eterno.
 
La sweeper emanava una forza a stento trattenuta, era come circonfusa da uno strano riverbero fiammeggiante, ma per una volta non sembrava voler riversare i suoi propositi vendicativi sullo sfortunato socio; questi si stupì enormemente del comportamento della partner, ma preferì non dire niente ed aspettare che fosse lei a fare la prima mossa.
 
La ragazza si decise ad avanzare, senza fretta, come se ogni passo le costasse fatica, ma fosse comunque obbligata a camminare.
Più gli si avvicinava, più a lui sembrava che perdesse gradualmente la sua potenza, che quella connotazione violenta si stemperasse in qualcosa di più pacato, forse più dolce; Ryo se ne sentì invaso e nonostante la situazione paradossale, provò un senso di familiare benessere.
 
Quando Kaori giunse sotto la lampada al neon, solo allora lo sweeper si accorse che la socia aveva ancora i capelli bagnati, segno che qualcosa l’aveva a forza distolta dall’asciugarseli; questo non era da lei, perché si prendeva sempre tanta cura del suo corpo, lo doveva ammettere; e a dispetto di tutto, Ryo si ritrovò a pensare:
Perché non si è asciugata i capelli? Con questo tempo rischia di buscarsi un bel raffreddore.
 
Passo dopo passo, la ragazza era ormai giunta davanti al socio; sollevò il braccio destro e mostrandogli la mano, chiese, reggendo un piccolissimo oggetto fra il pollice e l’indice:
 
“Cosa significa questo anello?”
 
Ryo trasalì e fu investito da un’ondata di sentimenti contrastanti: sollievo per averlo ritrovato, paura di essere nuovamente frainteso, timore di non essere all’altezza del momento, entusiasmo, amore, ma su tutto prevaleva una gran confusione.
Riuscì a dire:
 
“Dove l’hai trovato?”
 
“Allora lo riconosci?”
 
“Certo… dimmi dove l’hai trovato?”
 
“Se ci tieni tanto te lo dirò. Ho trovato la scatolina sul bordo del lavello e l’anello in terra, in un angolo del bagno; l’ho visto luccicare mentre facevo la doccia.”
 
Ryo tirò un sospiro di sollievo e lei, dopo un momento di silenzio, riprese:
 
“Te lo chiedo di nuovo: cosa significa questo anello?”
 
E l’uomo, che per tutto il giorno aveva provato in ogni modo a dichiararsi, a chiederle di sposarlo, che si era risolto a non darsi per vinto e a tentare, già dal giorno dopo, un’altra strategia, incredibilmente restò senza parole.
La sua testa si era improvvisamente svuotata: non gli veniva in mente niente.
 
Di fronte al silenzio del socio, Kaori abbassò gli occhi, ma in quell’atteggiamento di resa e rassegnazione, traspariva così tanto dolore che Ryo ne rimase profondamente scosso.
L’unica cosa che riusciva a pensare era che non doveva andare così un’altra volta; lui era stanco delle incomprensioni e degli equivoci, doveva fare chiarezza con lei, ma pur sforzandosi febbrilmente per trovare qualcosa da dirle, affinché la ragazza non equivocasse di nuovo, non riusciva ad emettere suono alcuno. Vedeva il mondo crollargli addosso, ma lui non era abituato a gestire certe sensazioni e non sapeva come venirne fuori.
Se gli avessero dato un’arma e un nemico da combattere, allora sì avrebbe saputo come comportarsi, sarebbe stato più a suo agio, ma lì, così, con Kaori davanti…
 
Il tempo passava, e si rendeva conto che, più andava avanti, più la situazione si faceva complicata, ma non sapeva come fare.
 
Poi, improvvisamente, la ragazza rialzò lo sguardo a fissarlo, e quegli occhi lo inchiodarono lì, sul posto: lo sondarono apertamente e a lui parve che potessero penetrargli fin dentro il cuore; si sentì senza difese.
La ragazza proruppe con:
 
“Accetto!”
 
Ryo, che continuava a rimanere lì impalato, inebetito, parve non aver afferrato il senso di quella parola, ma di fronte alla socia che continuava a restarsene lì, in attesa, stringendo ancora quell’anello tra le dita, si riscosse.
Piano piano, si fece strada nella sua testa dapprima un vago sospetto, poi una tenue speranza, e più ci pensava e più diventava reale, verosimile.
Decise di aprir bocca, ma non riuscì a dire niente; iniziò a sudare freddo: come era possibile che fosse così tanto in difficoltà di fronte alla sua Kaori?
Che razza di effetto gli faceva?
Scrollò la testa, per scacciare quel senso di impotenza e frustrazione che lo stavano imprigionando; suo malgrado, però, fece un passo avanti verso di lei e riuscì finalmente a dire:
 
“Kaori… io… tu… noi…”
 
Ma inaspettatamente i suoi piedi persero aderenza sul pavimento: tutti quei bossoli caduti a terra erano diventati sdrucciolevoli come bilie di metallo.
Iniziò ad ondeggiare, a sbilanciarsi per non cadere, ora in avanti, ora indietro, e si affannava per restare in equilibrio.
Di fronte a quella scena gigionesca, Kaori si allarmò: se lui avesse continuato così, sarebbe caduto miseramente!
Ma come era possibile che il grande sweeper Ryo Saeba scivolasse sui suoi stessi bossoli???
 
Ormai senza più controllo, con un ultimo movimento inconsulto, totalmente sbilanciato in avanti, cadde addosso alla ragazza, ma poco prima che rovinassero sul pavimento di cemento, per evitare che lei battesse la testa, riuscì a ripararle la nuca con la mano, mentre con l’altra le circondò le dita cosicché l’anello non saltasse via e non finisse di nuovo chissà dove.
Con un rapido avvitamento del corpo, poi, riuscì a trascinarla addosso a sé nella caduta, e attutirne il colpo, anche se, ruzzolando, finì inevitabilmente sopra la ragazza.
 
Avvinghiati a terra e ansimanti, i due si ritrovarono faccia a faccia.
Si guardarono intensamente, poi Ryo, provando a scostarsi da lei, disse:
 
“Scusa…” e fece l’atto di ritirarsi su in piedi.
 
Ma lei, che nella caduta, con la mano libera, si era sorretta al suo braccio, lo strinse più forte dicendo:
 
“No, aspetta… rimani” e le sue guance s’imporporano leggermente.
 
Lui allora si rilassò.
 
Erano distesi sul freddo pavimento del poligono, ma non ne erano minimamente consapevoli; avrebbero potuto essere stesi sulle calde spiagge di Okinawa, sul pack dell’Antartide, o su un prato a primavera, non avrebbe fatto nessuna differenza.
In quel momento non esistevano che loro due, tutto il resto era solo un trascurabile contorno.
 
Ryo allentò la presa sulle dita della socia, che ancora caparbie stringevano l’anello, e lentamente glielo tolse; ne conservava intatto il calore, e in quel marasma di sentimenti e sensazioni pensò a come un oggetto inanimato potesse assorbire tanto della forza di chi lo portava.
Il viso dell’uomo si addolcì, e pensò:
Ma tu guarda, che divento anche sentimentale”, poi spostò l’attenzione dall’anello alla bella socia che giaceva sotto di lui, e su cui cercava in tutti i modi di non gravare; i capelli umidi le aderivano alla fronte e aveva una voglia matta di sistemargliene qualche ciuffo, ma allo stesso tempo non voleva togliere la mano che teneva sotto il suo capo: era così piccolo e grazioso, che riusciva a racchiuderlo nel suo grande palmo.
 
Kaori si decise a parlare:
 
“Quando ho trovato l’anello, mi sono sentita male: ho pensato che avessi un’amante, una fidanzata a cui volessi regalarlo, e magari chiederle di…” non riuscì a proseguire.
 
Allora venne in suo soccorso il compagno:
 
“Stupidina! Ma cosa sei andata a pensare? A chi vuoi che l’avrei regalato, se non a te?”
 
Gli occhi della ragazza si spalancarono, brillando.
Si fece coraggio e riprese:
 
“All’inizio ero arrabbiatissima con te, poi ho ripensato a tutte le stranezze che avevi fatto oggi, e allora un sospetto, una speranza, si è affacciata alla mia mente. Sono scesa quaggiù in uno stato che non saprei dire. Ero ancora arrabbiata con te, con me, ma anche fiduciosa. Se la domanda è quella che penso io … be’, accetto. Ma… vorrei sentirmela fare da te.”
 
“Oh, Sugar! Ci ho provato per tutto il giorno a dirtelo, e dopo aver perso l’anello ogni cosa è andata storta. I fiori, il foglio, che doveva essere il figlio…” e si fermò, di modo che lei potesse capire bene il senso di quelle parole; poi riprese:
 
“E prima, quando hai ricevuto la partecipazione… non ti biasimo per il fatto che non mi hai creduto, però… però io ero serio!”
 
“E perché proprio oggi, con tutta questa fretta?”
 
“Perché ho fatto un sogno allucinante: tu ti sposavi, ma lo sposo non ero io, anzi era Mick! È stato allora che mi è presa l’ansia e… il resto, be’ lo sai.” tagliò corto.
 
Ma un attimo dopo aggiunse:
 
“Ora però siamo qui, e non so cos’altro potrebbe impedirmi di chiederti finalmente di sposarmi… Oh! Ecco, l’ho detto! Ci sono riuscito!” e scoppiò a ridere fragorosamente.
Una risata che gli venne dal profondo del cuore, liberatoria, a cui si unì anche la ragazza, dopo un iniziale imbarazzo dovuto all’emozione del momento.
 
Calmatisi entrambi, Ryo, ormai completamente a suo agio riprese:
 
“Quindi… dicevamo… signorina Kaori Makimura, vorrebbe sposarmi?”
 
“Oh stupido, certo che sì! Ho detto accetto fin dall’inizio!”
 
E lui le infilò l’anello con i due amanti scolpiti, all’anulare della mano sinistra: calzava a pennello, era della sua misura, nemmeno fosse stato fatto apposta per lei.
La ragazza lo ammirò soddisfatta e sognante, ruotando la mano e muovendo le dita.
Poi, arrossendo leggermente, disse a bassa voce:
 
“Sembriamo noi due.”
 
“Sì, tesoro mio, e un giorno ti racconterò dove l’ho comprato e perché; sono anni ormai che ce l’ho” e depose un leggero bacio sull’anello; poi riprese:
 
“Bene, allora! E adesso? Cosa facciamo?”
 
“Ora che siamo fidanzati… potremmo iniziare con questo” e lo baciò dolcemente.
 
Ryo chiuse gli occhi a quel contatto sublime, ma poco prima di lasciarsi andare completamente, li riaprì subito dopo allarmato; si guardò intorno, temendo che succedesse qualcosa di strano, magari un cataclisma, un terremoto, chissà!
Accertatosi che la terra e il cielo si erano allegramente dimenticati di loro, sorrise compiaciuto e disse:
 
“Bene, come inizio non c’è male…” e, sorridendo, tornò su quelle labbra così invitanti, e quello fu solo il primo di una serie infinita di baci e… di molto di più.
Ma… senza fretta!
 
   
 
Leggi le 13 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart / Vai alla pagina dell'autore: EleWar