La
rivelazione su Ineke e quanto a lei collegato,
terrorizza Elsa sul disastro che potrebbe accadere nel mondo magico.
Non
riesce a darsi pace su quello appena scoperto
e per tale motivo decide di lasciare il popolo del Sole prima del
previsto.
“Si
può sapere come mai hai deciso in tutta
fretta di tornare ad Athohallan?” – domanda, per la
centesima volta, Honeymaren
ad Elsa, seguendola mentre sistema le cose di Ineke in una vecchia
sacca.
“E’
il momento di andare via. Tutto qua” –
risponde la custode magica.
“Perché?
Perché vuoi portarla di nuovo laggiù?
E’
sola e senza nessuno che le possa essere amico” –
aggiunge la ragazza dalla
lunga treccia nera.
“Appunto”
– pensa tra sé e sé la ex regina di
Arendelle.
E
in quel momento le parole che le tornano alla
mente sono esattamente quelle del flash di
Granpapà… “Quando
la prescelta si avvicinerà agli umani, quando
comincerà ad
affezionarsi fortemente a qualcosa o a qualcuno, rischierà
di sciogliere il
cuore di cristallo che ha dentro di sé e se dovesse mai
sciogliersi totalmente,
sarebbe la fine di tutto”
Elsa
ignora le ulteriori parole di Honeymaren,
persa tra i pensieri che la costringono a fare ciò che vuole
la natura.
In
cuor suo, da zia quale è, dovrebbe pensare
esclusivamente al bene della nipote. Però è pur
sempre il quinto spirito…deve
tutelare la natura, la magia, il suo mondo…a qualunque costo.
“Restiamo
qui almeno qualche altro giorno, ti
supplico” – la prega Ineke, con occhi colmi di
lacrime, mentre percorrono, mano
nella mano, il tragitto verso il fiume.
“Non
abbiamo neppure salutato, siamo andate via
così. Non è carino” – insiste
la bambina, trovandosi di fronte una barriera
umana, ovvero Elsa e un silenzio che la incupisce oltremodo.
Ma
è pur vero che Ineke è la figlia di Anna e la
cocciutaggine è di famiglia. Perciò continua,
singhiozzante, a chiedere alla
parente di restare.
“Mamma,
io non voglio lasciare questo posto” – in
quel momento, la piccola rallenta il passo fino a fermarsi, sciogliendo
la
presa dalla mano dell’adulta.
Sotto
lo sguardo di rammarico di Elsa, aggiunge –
“ Io sto bene con tutti loro. Non farmi tornare
lì. Ad Athohallan non abbiamo
nessuno. Qui ho trovato un’amica in Penelope”
“Un’amica?”
– ripete la maggiore, manifestando
preoccupazione.
“Si,
la renna di Ryder” – spiega la piccina, con
occhi lucidi – “Io le voglio bene”
In
tale istante dal cielo rimbomba un tuono
fortissimo, che smuove le foglie e fa sussultare la terra sotto i loro
piedi.
Spaventata
dalle circostanze, Elsa si vede
costretta rispondere un secco e deciso “No”
“Perché?”
– piagnucola Ineke.
“Ho
detto di no. Basta insistere. Adesso
sbrigati, ci attende Nokk per tornare a casa” – il
tono di voce della ragazza è
duro e freddo. Ciò spaventa la bambina che non
l’ha mai vista in quello stato.
Sottomessa al volere materno, prende di nuovo la mano del
“genitore” e, con il
cuore a pezzi, si incammina. Questo non prima di aver guardato per
l’ultima
volta quel posto così incantevole che nulla ha a che vedere
con casa sua.
Triste
e con la testa bassa, la bambina sale in
groppa al cavallo, aiutata da Elsa.
Sono
pronte a dire addio alla Foresta Incantata,
quando all’improvviso avvertono delle voci tra gli alberi.
“Aspettate”
– grida Jelena, assieme ad alcuni
membri della tribù.
“Grazie
a tutti per l’ospitalità. Non vi
dimenticheremo mai” – afferma Elsa, mostrandosi
distaccata, per non lasciar
vincere le emozioni che la pervadono.
Però
quelle stesse emozioni che la regina di
ghiaccio domina, sono evidenti sul volto di Ineke.
La
piccola esplode in un pianto disperato quando
scorge tra la folla di gente Ryder che ha accanto l’amica
renna.
“Penelope”
– urla singhiozzante la bambina,
scendendo rapidamente e bruscamente dal cavallo, e correndole incontro.
Il
cucciolo bramisce, come a volerla chiamare.
L’abbraccio
tra l’umana e la renna commuove i
presenti, ma non Elsa.
La
ragazza avverte un indebolimento fisico e posa
subito lo sguardo sulle sue mani.
Non
avverte la potenza dentro di esse e ciò
comincia a preoccuparla.
Deve
fare qualcosa o rischia di far accadere
quanto appena scoperto.
“Zefiro,
vieni in mio soccorso” – si mette in comunicazione
con lo spirito dell’aria che agisce, causando bruschi venti
che costringono i
Northuldri a scappare via.
Di
quel momento di confusione approfitta Elsa.
Prende in braccio Ineke e la allontana.
“No,
mamma. Aspetta” – si dimena la piccina.
“Mi dispiace tesoro. Dobbiamo andare” –
così dicendo, il quinto spirito
sollecita Nokk a correre spedito verso Athohallan.
Elsa
però ha agito tardi.
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“Che
succede al cielo, granpapà?” – chiede un
baby troll al vecchio saggio.
Lui
abbassa gli occhi, amareggiato e commenta – “Sta
per accadere quanto per millenni si è cercato di
evitare”
“Cosa
volete dire?”
“Se
non si agisce subito, arriverà la fine”
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Il
cielo, ormai nero, ha coperto le luci
mattutine.
Il
mare che Elsa e Ineke attraversano sembra appiattirsi
sempre più, come se volesse svanire nel nulla, lasciando che
le onde con la
loro forza cedino il passo ad un piattume.
“Cosa
sta succedendo al Mare del Nord?” – chiede,
stupita, Ineke.
Elsa
stessa non sa spiegarlo.
Cerca
spiegazioni, mettendosi in contatto con lo
spirito dell’acqua. Lui non risponde ma i quattro elementi
parlano tra loro e
la conversazione riecheggia nell’orecchio del quinto spirito.
“La
piccola non doveva incontrare gli umani.
Adesso è troppo tardi”
“Che
si fa ora Zefiro?”
“Bruni,
bisogna che il cuore di cristallo che la
piccola custodisce rimanga intatto, e c’è solo un
modo per evitare ciò”
Elsa
è pronta ad udire e a capirci di più, ma
all’improvviso
tutto tace.
Lo
shock è dipinto sul viso della ragazza, preda
dei sensi di colpa.
Le
lacrime scivolano sulle sue gote e la “figlia”
si accorge subito di questo.
“Tutto
bene mamma? Stai piangendo”
Elsa,
non trattiene il pianto e si sfoga,
abbracciando forte la bambina.
“Dimmi
cosa ti fa stare male”
“Nulla,
promettimi soltanto che non mi lascerai
mai, tesoro”
“Mai!”
– risponde la minore, accoccolandosi al
petto della parente.
Pochi
minuti dopo eccole arrivate ad Athohallan.
“Cosa
succede qui?”- esclama
scioccata Elsa, notando il ghiaccio
in scioglimento.
“ELSA”
– la chiama la voce di Iduna, in
lontananza.
“Madre!”
“Portala
via da qui!”
“Cosa? Ma mi hanno detto di…”
“E’
pericoloso. A questo punto il danno è fatto.
Conduci Ineke ad Arendelle”
“Ad
Arendelle? Ma…”
“Vai,
fai in fretta. Gli spiriti hanno deciso
come agire per salvare la situazione. Bisogna proteggere la
bambina”
“Voglio
la verità. Esigo di sapere cosa rischiamo
tutti”
Il
discorso tra le due avviene via pensiero, così
come è sempre stato da quando la bambina abita lì.
“Porta
Ineke da sua madre. E io ti racconterò il segreto
che si cela dietro a tutto”
Spinta
dal desiderio di sapere come poter aiutare
la magia, il mondo e soprattutto sua nipote, Elsa non esita a
richiamare a sé Nokk.
Lo
spirito dell’acqua non sembra rispondere però.
Dopotutto
il patto stilato da millenni, dal quale
Elsa è stata esclusa, prevede l’appoggio tra i
quattro elementi e nessuno di
loro si alleerebbe con chi ha causato il problema.
“Elsa”
– la richiama Iduna.
“Madre,
come faccio ora?”
“Affidati
alla tua magia. Troverai da sola la
soluzione. Però fa presto. Ogni secondo che passa
è un rischio in più per tutti
noi, Ineke compresa”
Così
la ragazza, con l’ansia alle stelle, e la
paura di perdere chi ama di più, siede a terra sotto gli
occhi confusi della
piccina.
“Ho
trovato” – esclama poco
dopo.
Prende
in braccio la confusissima Ineke e si
avvicina al mare ormai piatto.
Lo
sfiora con un piede trasformando parte di esso
in ghiaccio.
“Affrettati.
Se si accorgessero delle tue
intenzioni, ti scaglierebbero contro tutti e quattro gli
elementi” – le sussurra
Iduna.
“Tieniti
forte tesoro”
“Dove stiamo andando?”
“A
casa” – conclude, iniziando a correre
più
veloce che può.
In
lontananza si avverte la ribellione della
natura.
Nokk
sobbalza dall’acqua ponendosi da barriera
tra Elsa e la riva.
“Va
via, ti prego”
“Non
possiamo permettere che lei ci distrugga
tutti”
“Lei
è solo una bambina”
“No!
E’ molto di più. Così come lo era sua
nonna Ingrid,
così come lo erano tanti dei suoi antenati”
“Chi
è Ingrid?” – si domanda Elsa.
In
quel momento il cavallo d’acqua nitrisce
alzandosi sulle zampe posteriori, come a voler attaccare le due.
Ineke
è terrorizzata e non capisce nulla di quanto
sta accadendo. Lei ha sempre amato Nokk, perché lui vuole
farle del male
adesso?
Ed
ecco che accade qualcosa di magico e di
inatteso.
Un
lampo di luce accecante, immobilizza lo
spirito del mare e permette la fuga delle consanguinee.
Mentre
Elsa corre, stupita da quanto appena
accaduto, si trova ad affrontare anche la tempesta di Zefiro.
La
stessa luce di poco prima torna e blocca anche
il passaggio al fuoco, pronto ad attendere le due a riva.
“Cosa
è questa strana magia?” – domanda Elsa,
confusa.
A
quel punto è Ineke a parlare – “Proviene
da qui”
– indica il suo cuore.
La
piccola ha gli occhi privi di pupille,
totalmente trasparenti e la sua pelle è bianca come il
cristallo.
“Tesoro,
cosa ti prende?” – la scuote,
terrorizzata, sua zia.
Ed
una volta giunte al traguardo, compare di
fronte a loro Granpapà.
“Quando
il suo cuore si scioglie, diventa
talmente forte la magia che lo racchiude da dominare la natura. Hai
visto come
ha controllato e impedito al nemico di attaccarla? E’ questo
il potere contro
cui combattiamo. Un potere che distruggerebbe il mondo
intero” – le spiega il
troll anziano.
“Raccontami
tutto, ti prego”
Così,
con Ineke priva di sensi tra le sue
braccia, il saggio rivela il segreto del cuore di cristallo.
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“Mamma,
guarda il cielo” – esclama, sconvolta,
Aurora, affacciatasi alla finestra del castello.
Anna
impallidisce trovandosi di fronte una scena
quasi apocalittica.
La
regina lancia un’occhiata complice a suo
marito.
Entrambi
pensano la stessa cosa… “E’ accaduto
qualcosa ad Elsa”
Preoccupati,
lasciano il castello in fretta e
furia.
Accertartisi
che il popolo sta bene, si avviano
verso la valle dei trolls.
Mano
nella mano, percorrono la strada che li
conduce dagli amici magici.
“Dove
è granpapà?” – domanda
Bjorgman.
Uno
delle rocce indicano loro il punto preciso.
Ed
è in quel preciso istante che Anna, riconosciuta
la figura assieme al capo dei trolls, si accascia.