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Autore: diamond286    28/12/2019    0 recensioni
Quando incontrai per la prima volta i suoi occhi non credevo che si sarebbero insinuati nella mia mente a tal punto da non andarsene più via, non credevo nemmeno che lui con il suo carattere, i suoi difetti e il suo modo di fare sarebbe riuscito a superare quel muro di ghiaccio che avvolgeva il mio cuore... eppure è successo. Vi capita mai di guardare una persona che in quel momento vi sembra un individuo senza importanza e il momento dopo è la cosa più importante della vostra vita, quella senza la quale non riuscireste a vivere e tutto questo grazie ad un piccolo ed insignificante dettaglio... ma infondo non sono proprio le cose più piccole a farci cambiare idea su una persona? Perché infondo basta anche solo un gesto, un abbraccio, una carezza, una dimostrazione d'affetto a farci battere di nuovo il cuore.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Da quella notte passarono due mesi in cui il nostro rapporto mutò completamente anche se all'apparenza non sembrava, a scuola avevamo lo stesso comportamento di sempre, ci ignoravamo, ognuno viveva la sua giornata e non invadeva lo spazio dell'altro, c'era qualche battibecco ma era perfettamente normale nessuno ci faceva più caso ormai, seguivamo lo steso schema di comportamento che avevamo adottato dal primo giorno, per cui nessuno si straniva più di tanto. Quando tornavamo a casa invece cambiavamo completamente, era come se lo sfogo di quella sera ci avesse permesso di essere un pò più noi stessi senza doverci nascondere l'uno dall'altro. Eravamo come due bambini che scherzavamo, litigavano ma poi facevano la pace, era il nostro modo di aiutarci a vicenda, di affrontare le nostre paure e sostenerci nei momenti di sconforto, almeno io la pensavo così, non so neanche da quando sono diventata così smielata bleah...
- Ehi ti sei incantata? -
- Eh? -
- Ci sei? terra parla ad Alexa.. Alexa rispondi.. -
- Ma sei completamente rimbambito? -
- Adesso si che ti riconosco, avevi uno sguardo assente come se fossi su un altro pianeta.. eri leggermente inquietante - disse prendendomi in giro.
- Si certo.. se lo dici tu, ma...scusa un secondo ma quello... quello non è... - non poteva essere lui, quel piccolo quaderno sembrava essere il vecchio diario in cui scrivevo i miei pensieri qualche anno fa, lo avrei riconosciuto fra milioni, aveva un piccolo lucchetto ma io gli avevo inciso sopra dei caratteri giapponesi con un pennarello indelebile, come i ricordi che ci sono li dentro, lo avevo nascosto in un cassetto interno di un vecchio baule pensando che nessuno lo trovasse.
- Questo dici.. era su in soffitta mi stavo annoiando e ho girovagato un pò.. e prima che tu mi aggredisca come a tuo solito ho chiesto il permesso a Doris e lei mi ha detto che potevo prendere qualunque cosa mi incuriosisse - accidenti avrei dovuto fare due chiacchiere con quella donna prima o poi.
- Beh cmq non è tuo dammelo - cercai di afferrare il diario ma senza risultato, lui capendo le mie intenzioni si alzò con uno scatto facendomi cadere come una pera sul divano, fu così che cominciò un vero e proprio inseguimento, anche se sapevo di non avere speranze dovevo riprendere quel diario anche a costo di distruggere tutta la casa.
- Dammelo subito Erik! - 
- Prendilo forza! - il bastardo stava sfruttando il vantaggio di essere più alto e aveva poggiato il diario sopra uno scaffale, io invece facevo quel potevo saltellando come una scimmia, pensando veramente di arrivare fin da lassù solo con la forza delle mie gambe. Era inutile dovevo trovare un altro modo per riprenderlo, ma certo perché non ci ho pensato prima.
- Che stai facendo? - ah ah è una nota di preoccupazione quella che sento? Già cocco non avevi calcolato che lo scaffale si trovasse attaccato al ripiano della cucina.
- Sto riprendendo ciò che mi appartiene - dissi alzandomi, dovevo cercare di non perdere l'equilibrio altrimenti sarei diventata una frittata.
- Sei pazza e soltanto un vecchio diario non c'è bisogno di fare così tante storie.. scendi immediatamente o rischi di farti male!! -
- Non ci penso nemmeno!! - 
- E successo qualcosa? ho sentito qualcuno gridar... signorina che fa lassù scenda immediatamente!! - ok la situazione è veramente degenerata, immaginatevi un bisonte che se ne sta attaccato alla mia regale figura che si destreggia magnificamente su un ripiano, una cameriera bianca come un lenzuolo che trema terrorizzata urlando come un pappagallo impazzito. Ora tutto andrebbe comunque liscio come l'olio se non fosse che il pappagallo ha inavvertitamente, con le sue urla, richiamato un essere con cui non vorresti mai avere a che fare in queste situazioni, l'ultima persona che avrebbe dovuto sapere del mio piccolo gioco di abilità.
- Alexa!! Scendi immediatamente da quel ripiano!! - ecco a voi un esemplare di Doris arrabbiata in carne e fiamme.
- Doris che bella sorpresa.. stavo giusto provando un nuovo numero per uno spettacolo  -
-  Non prendermi in giro signorinella, smettila di fare la spiritosa e scendi prima che succeda un tragedia! -
- Oh andiamo Doris ti fidi così poco delle mie doti da equilibrista? -
- SI!! -
- Decisamente non era la risposta che mi aspettavo.. stai calma rilassati e prendi un bel respiro -
- UN BEL RESPIRO UN CORNO!! Se non scendi di tua spontanea volontà ti faccio scendere a suon di mattarello!! - uh siamo passate alle minacce ora.
- Dovresti decisamente rilassarti non vorrei avessi un infarto da un momento all'altro -
- L'INFARTO ME LO FAI VENIRE TU CON LE TUE IDEE SPERICOLATE,, spero che almeno avrai una buona spiegazione per quello che stai facendo - o certo che c'e l'avevo, l'avevo eccome e si trovava esattamente sopra allo scaffale.
- Io le ho detto di scendere ma non mi da ascolto - adesso fa anche la parte dell'angioletto 
- Tranquillo caro lo so che non è colpa tua, Alexa è sempre stata spericolata fin da piccola, se si mette in testa una cosa non la ferma niente e nessuno - e lei ci crede pure, il bisonte la sa recitare bene la parte.. SVEGLIA è colpa sua se sono quassù.
- Guarda che io sono ancora qua e vi sento  -
- Infatti mi sto chiedendo perché ancora NON SEI SCESA?! -
- Erik stamattina ha preso una cosa che mi appartiene dalla soffitta, quella a cui tu gli hai dato il permesso di accedere -
- E tu per questo stai facendo una specie di arrampicata in casa? -
- Esattamente.. non scendo fino a che non riprenderò ciò che mi appartiene - detto ciò mi allungai verso lo scaffale, ancora un pò soltanto un pò di più.. eccolo finalmente con un piccolo salto riuscì a prendere quel dannato diario ma per l'euforia del momento mi accorsi che un piede non era in traiettoria con il ripiano solo quando senti il vuoto sotto di me.
- ALEXA - sentì soltanto le voci di Erik e Doris poi chiusi gli occhi preparandomi alla caduta.
- PRESA - al suono di quella voce apri gli occhi, vidi quel verde in cui mi perdevo involontariamente ogni volta tinto con una nota di preoccupazione ma allo stesso tempo sollievo. Erik era riuscito ad afferrarmi prima che io cadessi a terra.
- Stai bene? - disse mentre mi stringeva sempre di più a se. 
- Si - che strano mi sembrava di essere in un mondo parallelo, di solito non ero così remissiva ma in quel momento sentivo di aver bisogno di quell'abbraccio, il mio cuore non smetteva di battere, forse per lo spavento o l'adrenalina del momento chi sa, fatto sta che mi sembrava di avere un infarto in corso, avrei voluto che il tempo si fermasse e ci lasciasse così per sempre, ma questo non fu possibile grazie a Doris che prese ad urlare come un diavolo inferocito.
- O GESU!! Lo sapevo che sarebbe successo, se non ci fosse stato Erik a quest'ora non so cosa ti saresti fatta!! Santo cielo Alexa quando ti dico una cosa mi devi ascoltare!! - in quel momento persi tutta la mia calma, la fortuna fu che Erik mi aveva riappoggiata a terra altrimenti non so che fine avremmo fatto.
- La vuoi smettere di sgridarmi come se fossi ancora una bambina!! Non ho più dieci anni se faccio una cosa c'e un motivo dietro ma questo tu non lo capisci perché sei troppo impegnata ad urlami contro invece di ascoltarmi!! -
-  Io devo trattarti come una bambina perché è quello che sei!! ti cacci sempre nei guai, a scuola fai a botte, quando esci quelle rare volte non ti dici mai dove vai o cosa devi fare e io ho sempre paura che tu possa fare una sciocchezza, qua in casa dovresti stare più tranquilla ma niente tu devi combinare qualche guaio!! Ogni giorno mi sveglio con il terrore di doverti impedire di fare qualche pazzia perché tutto quello che fai sembra che lo faccia apposta per farti male!! -
- Quindi tu credi che io sia una pazza che si fa del male sola?! -
- Si perché è questo che fai ogni giorno della tua vita.. guardati per poco non ti rompevi il collo per prendere chissà cosa dallo scaffale  -
- Non mi sono fatta niente, sono tutta intera santo cielo, STO BENE! -
- Certo ma solo perché Erik era li vicino a te! se non ci fosse stato ti saresti rotta qualcosa, avresti potuto battere la testa o PEGGIO!! -                                                                                                                                              
- Ma non è successo.. tu mi aggredisci soltanto, fai così ogni volta senza voler nemmeno sapere il motivo di ciò che faccio!! -                                                                                                                                                   
- E ALLORA DAMMELO, RACCONTA!! Cosa c'era li sopra di così importante da dover rischiare la tua vita per prenderlo?! -
- QUESTO!! - dissi alzando il quaderno mettendolo nella sua linea visiva, alla vista dell'oggetto Doris si pietrificò, adesso capiva tutto e si dava della stupida per non aver riflettuto prima di lasciar parlare quella parte di se spaventata per quanto accaduto pochi minuti fa.
- Sei contenta adesso?! Ho risposto alle tue domande o ti devo ricordare anche cos'è? Sai nel caso in tu abbia perso la memoria improvvisamente.. e adesso scusami ma vado in camera mia -
Corsi come una preda che scappa dal cacciatore, come se qualcuno mi stesso inseguendo, fino a che non mi chiusi a chiave nel mio piccolo rifugio dove misi il diario in un cassetto della scrivania. Non poteva aver pensato veramente quelle cose non dopo tutto quello che avevo passato, non poteva pensare veramente che io avessi deciso di buttare la mia vita alle ortiche così.

Che succede? Mi sento stordita, non riesco a respirare bene, dove mi trovo? Cosa sono quelle cose bianche in lontananza? e queste voci a chi appartengono? mi gira la testa non capisco cosa sta succedendo e tutto confuso                       - Sta riprendendo conoscenza -                                                                                                                                  
- Alexa mi senti.. riesci a sentirmi? - si ti sento.. certo che ti sento ma chi sei?                                                                                                                                      
- Niente non risponde - che stanno dicendo certo che rispondo ho appena fatto una domanda possibile che non mi senta nessuno?                                                                                                                                        
- Maledizione sta perdendo di nuovo conoscenza dobbiamo portarla immediatamente in sala operatoria - ma di che parlano non capisco io sto bene non lo vedono? Sono solo tanto stanca, ho tanto sonno mi sa che mi riposo un altro pò, solo pochi minuti.


Mi svegliai di scatto.. perché.. perché non riesco a dimenticare e basta, sembra una maledizione. Ogni volta che chiudevo gli occhi entravo in un mondo di incubi senza fine, tutte le notti mi svegliavo madida di sudore e con la mente che si avviava nei meandri più buoi dei miei ricordi più buoi, a volte invece non dormivo affatto, forse un modo un pò masochista per evitare questo meccanismo, ma che funzionava. Infondo al mio cuore però ho sempre saputo che è ciò che merito, la mia condanna a vita per tutte le sciocchezze che ho fatto, per tutti i guai che ho causato con la mia stupidità.
- Alexa? - sussultai ma non risposi.
- Io so che mi senti.. apri dai.. guarda che non mi muovo di qui finché non alzi le tue chiappe dal letto! - sorrisi, detto così sembrava uno scherzo ma sapevo quanto fosse serio,quando aprì la porta lo vidi li appoggiato con un braccio sullo stipite, mi guardava come se volesse leggermi l'anima, quello sguardo lo avevo odiato fin dal primo giorno per le sensazioni che riusciva a scatenarmi. All'improvviso mi ritrovai intrappolata fra le sue braccia, non riuscivo a muovermi, con chiunque altro mi sarei scostata ma con lui divento tutt'altra persona, e come un tranquillante che prendi nei momenti di isteria, ti calma, ti rilassa, ti fa sentire in pace con il mondo. Chiusi gli occhi e involontariamente lo strinsi a me, le lacrime premevano per uscire ma sarei stata più forte di loro, non potevo piangere davanti a lui, non dovevo.
- Stai bene? - oggi sembra che questa frase gli stia molto simpatica è già la seconda volta che me lo chiede.
- Sei ripetitivo -
- Oh scusami se ripeto sempre la stessa cosa, ma sai non è tanto normale stare chiusi a chiave in una stanza per due ore senza dare segni di vita -
- Eri preoccupato per me per caso? - 
- Ma che dici secondo me da quella caduta qualche botta l'hai presa sul serio ma sulla testa - sbaglio o è arrossito? Da qua però non riesco a vedere molto, in effetti non so neanche perché stiamo sussurrando.
- Perché sussurriamo? -
- Non lo so - 
- Sembriamo due idioti - dissi ridendo, la mia risata contagiò anche lui e presto ci trovammo a ridere come due matti con gli pieni di lacrime sul letto. Sembrava che niente fosse successo, ma dopo le risate arrivò tanto silenzio, nessuno dei due riusciva a parlare, forse per mancanza di coraggio o di parola, forse per non rovinare quel momento non lo so, fatto sta che tutti e due guardavamo in alto verso il soffitto come se questo potesse ispirarci o parlarci.                             
- Lo sai che non le pensava quelle cose vero? Era solo spaventata.. - diretto come sempre.                                     
- Non lo so.. a me è sembrata sincera -                                                                                                                             
- Non dire sciocchezze! Si vede ad un miglio di distanza che ti vuole bene come ad una figlia. A volte la paura ti fa dire cose che poi rimpiangi, ed è quello che è successo a Doris, forse tu non te ne sei resa conto ma anche io per un attimo ti ho visto li per terra, distesa in una pozza di sangue.. -  il solito melodrammatico                                                  
- Adesso non esagerare -                                                                                                                                                     
- Quanto sei noiosa, volevo solo enfatizzare il concetto -                                                                                                  
- L'hai enfatizzato un pò troppo sai, "distesa in una pozza di sangue", non mi sono arrampicata sull'Everest ma su un ripiano della cucina -                                                                                                                              
- ok va bene hai ragione, magari di sangue non ce ne sarebbe stato, ma ti saresti potuta rompere qualcosa e Doris non se lo sarebbe mai perdonato questo, ti ha cresciuta santo cielo, permetti che possa perdere la ragione per un attimo? - accidenti a lui e al suo modo di usare le parole, quando ci si metteva riusciva ad usarle molto bene. Infondo ha ragione se io e Doris abbiamo litigato e anche per colpa mia, se solo l'avessi ascoltata forse non sarebbe successo tutto questo, ma come potevo presentarmi da lei dopo tutto ciò?          
- In cucina -                                                                                                                                                                    
- Cosa? -                                                                                                                                                                      
- Nel caso in cui te lo stia chiedendo Doris si trova in cucina, anche se chiamarla così in questo momento mi sembra un eufemismo. - alzai un sopracciglio curiosa e gli intimai di darmi spiegazioni.                                          
- Sembra che sia esplosa una bomba li dentro, e da due ore che prova a fare un dolce ma fa continuamente errori, sbaglia le dosi, dimentica gli ingredienti e l'ultima volta l'ha praticamente carbonizzata, ti conviene andare a parlargli e fare la pace con lei è in crisi totale -  Mi alzai senza pensarci, sapevo solo che dovevo correre e corsi fino ad entrare in cucina dove effettivamente sembrava scoppiata una battaglia di ingredienti. Ma la mia attenzione venne subito attirata da quella donna seduta con le braccia appoggiate al tavolo e le mani che le coprivano la testa come a volersi nascondere, i singhiozzi le pervadevano il corpo facendola tremare e rantoli di dolore uscivano dalla sua bocca.                                                                                               
- Doris - al solo vederla in quello stato i miei occhi fecero sbucare di nuovo quel liquido salato che non facevo vedere mai a nessuno, ma lei non era nessuno, era la persona più importante che ci fosse nella mia vita, senza di lei non so come avrei fatto a sopravvivere, lei è stata è e sarà sempre la mia più grande forza. - Alexa! - alzò lo sguardo disperata e allo stesso tempo sorpresa come se io fossi un allucinazione, uno degli scherzi che fa il sole cocente del deserto. Ci fu un attimo, un solo attimo in cui ci guardammo poi non so chi fece il primo passo, ma ci ritrovammo strette in abbraccio senza fine.                                                                       
- Perdonami piccola mia perdonami, se soltanto avessi riflettuto di più, se solo non mi fossi lasciata prendere dal panico io.. - le parole le usciva singhiozzando per via delle lacrime                                                                         
- Non è colpa tua, io non ti ho voluta ascoltare come al solito, hai ragione quando dici che sono spericolata e che mi caccio in un sacco di pasticci, ti faccio sempre preoccupare, non penso mai a te, ma solo a me stessa.. sono un'egoista! - - No piccolina no, e vero forse alcune volte fai cose che potresti evitare, ma non sei egoista, una persona egoista non si preoccuperebbe di prendermi delle medicine ogni volta che sto male, quante volte mi hai fatto riposare nel tuo letto quando ero stanca avvertendomi quando tornava tuo padre per non farmi scoprire, o quando quella notte con Erik lo affrontasti tu e non mi lasciasti passare, queste non sono azioni di una persona egoista ma di una persona con un cuore grande quanto questo mondo -                                                     
- oh Doris - Non so per quanto tempo ci stringemmo in quell'abbraccio ma uno dei pochi momenti felici che in quegli anni io vissi.                                     
   
 
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