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Autore: Calowphie    28/12/2019    1 recensioni
Dal testo: " [....] Senza esitare, la donna si alzò dal letto incitando la figlia a sdraiarsi sotto le coperte e prendere una posizione comoda: dopo avergliele rimboccate e averle dato un tenero bacio sulla fronte, si avvicinò al piccolo scaffale pieno di libri colorati posto accanto alla porta d’entrata della stanza e ne scelse uno dalla copertina rigida e rossastra: “ basta una storia” disse agitando il libro in aria, per poi sedersi nuovamente vicino alla figlia che, con un grande sorriso, annuiva energicamente sentendosi già più protetta: “ sei pronta?” le domandò la madre ricevendo un acuto e sonoro “si” come risposta: “bene! allora…” [...] "
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Una dolce atmosfera natalizia aleggiava per la casa in cui, mille luci colorate, decoravano i davanzali delle finestre: un grosso albero di Natale si stanziava in un angolo del salotto mentre le sue palline, rosse e oro, lo rendevano ancora più magico. Hae-wa, tornata da poco dal suo allenamento di danza, era sdraiata sul pavimento con le braccia spalancate attendendo che la cena fosse pronta: tutto quel movimento le aveva fatto venire una gran fame: “Che stai combinando principessa?” domandò il padre sedendosi sul divano, osservando dubbioso lo strano comportamento della bambina:

“Attendo da mangiare” disse lei con una voce mono-tono, alzando solamente un braccio mostrandogli la sua vitalità ormai soppiantata dalla stanchezza: “Sei troppo stanca per sederti comodamente sul divano?” chiese lui vedendole scuotere il capo: “Allora forza, siediti qui che questa sera anticipiamo di poco la storia” ammise l’uomo vedendola scattare in piedi e correre verso il divano: “Ma me la leggi anche prima di andare a dormire?” domandò lei, prima di sentire una carezza sui capelli da parte della madre che, impegnata a completare la cena, non poteva assistere a quella loro pazza idea: “Certo principessa” sorrise il padre sedendosi accanto a Hae-wa vedendola, poco dopo, posizionarsi sulle sue gambe, in modo che potesse anche lei seguire meglio quella storia di cui, ormai, si era innamorata: “Incominciamo..”
 


“[…]. In fretta si guardò attorno non notando nessuno nei paraggi e, pensando velocemente, raccolse qualche sassolino: uno ad uno, iniziò a gettarlo contro la finestra che sperava fosse quella giusta, le aveva contate velocemente, se avesse sbagliato sarebbe finito in guai molto grossi.
Si fermò non appena la vide aprirsi, una sagoma scura poco illuminata dalla fioca luce di una lanterna camminava verso il bordo del balcone e il cuore del ragazzo sembrò fermarsi…
 


La figura di una ragazza minuta dai lunghi capelli scuri, si affacciò al balcone cercando, in quella oscurità, chi era l’artefice di quel ticchettio, dovuto ai sassi che sbattevano contro la finestra della sua camera: “Chi è là?” chiese lei forse un po’ intimorita, stringendo, con la mano libera, la gonna della sua vestaglia color del cielo: “Eun-bi?” domandò Jungkook, riconoscendo quella voce così melodiosa alle sue orecchie. Il cuore della ragazza si fermò per un istante, per poi riprendere a battere anche fin troppo velocemente: cosa ci faceva Jungkook lì? Che l’avesse vista correre verso il castello inseguita da Namjoon? La povera ragazza non sapeva più cosa rispondere e, deglutendo a fatica, tirò un lungo sospiro cercando di calmarsi: “Tu sei la principessa Eun-mi, ma ti sei presentata a me come Eun-bi giusto?” domandò lui notando quello strano silenzio: “S-si” balbettò lei con la testa china, cercando ancora, alzando la lanterna che aveva in mano, di scovare dove fosse quel bellissimo ragazzo che avrebbe voluto rivedere: “Perché lo avete fatto?” chiese lui uscendo da quell’antro buio, mostrandosi finalmente agli occhi chiari della principessa che sorrise.

I due si guardarono negli occhi per qualche istante e, malgrado la luce soffusa, riuscirono ad incrociare i loro sguardi già pieni d’amore l’uno per l’altra: era sicuramente stato un colpo di fulmine: “L’ho fatto per poter scappare da qui senza troppi problemi. Non posso mai uscire da sola, ma amo passeggiare per il paese, aiutare la gente e tastare con le mie mani, cosa il mio popolo crea e fa per noi tutti i giorni” spiegò lei sistemando la lanterna sul bordo del balcone, sporgendosi appena in avanti in modo da osservare meglio il suo amato: “Siete una persona dal cuore d’oro” ammise lui sentendo le guance diventare leggermente rossastre: “ Che cosa ci fate qui?” domandò ora Eun-mi, non capendo esattamente il perché Jungkook avesse rischiato così tanto: “Sono venuto per vedervi” ammise osservandosi attorno, avendo sentito degli strani rumori provenire dalle sue spalle: “P-per me?” chiese incredula la ragazza, diventando immediatamente rossa, forse quel suo amore così proibito stava per essere ricambiato: “Certo, vi ho vista correre via inseguita da una guardia reale e ho sospettato non foste chi dicevate di essere… ma, con sincerità vi dico, che il vostro rango non mi importa” ammise lui.

I cuori di entrambi i giovani sembravano battere ad un ritmo sostenuto e all’unisono: entrambi imbarazzati ma felici, stavano, piano piano, comprendendo i loro sentimenti anche se ancora dovevano conoscersi meglio.

*

“La cena è pronta!” la voce squillante della donna fece interrompere la narrazione sul più bello, facendo sbuffare la piccola Hae-wa che, grazie a quella distrazione, era addirittura riuscita a dimenticarsi dei morsi della fame: “Non preoccuparti principessa, andiamo avanti più tardi” sostenne l’uomo dandole un bacio sulla guancia, appoggiando per un attimo il libro sul divano dandole la possibilità di scendere dalle sue gambe: “Promesso?” domandò lei allungando il mignolo verso il padre che, prontamente, lo strinse al suo: “Promesso” concluse congiungendo anche i loro pollici, per poi correre in cucina dove la donna li stava aspettando.
 

Finalmente sazia Hae-wa aveva già indossato il suo pigiama preferito e, con l’aiuto della madre, stava finendo di prepararsi per andare a dormire: “Mamma” la chiamò lei, con la bocca piena di schiuma causata dal dentifricio: “Voghlio shposarmi con un rhagazzo che shomigli a Jungkook” ammise parlando male a causa dello spazzolino che sfregava accuratamente sui suoi piccoli dentini: “Sono sicura che il tuo principe azzurro arriverà quando sarai più grande, ma credo che prima debba passare il test del: papà gelosone” ammise la donna finendo di farle una treccia, vedendola ridere:” Hai ragione” scherzò Hae-wa sciacquandosi la bocca: “Forza piccola principessa, è ora di andare a dormire” ammise la madre prendendola in braccio, notando quanto fosse euforica per quel momento: “ Siii così scoprirò come è finita tra Jungkook e la principessa Eun-mi” ammise entusiasta la piccola, abbracciandole il collo con una grande energia.

Il padre era già seduto sul bordo del letto della sua bambina, in fondo una promessa era una promessa, e non avrebbe mai lasciato a metà un momento così critico e romantico di quella storia di cui Hae-wa si era innamorata: “Eccomi!” ammise scendendo velocemente dalle braccia della madre, arrampicandosi sul materasso e coprendosi velocemente con le coperte: “Finalmente sei arrivata, stavo iniziando a pensare ti fossi addormentata in bagno” scherzò l’uomo, vedendola gonfiare le guance leggermente offesa: “ Non lo avrei mai fatto! Io voglio sapere cosa succede alla principessa” borbottò incrociando le braccia Hae-wa, vedendo il padre ridere e baciarle la fronte: “Lo so principessa, non ti preoccupare che ora continuiamo da dove ci eravamo fermati” ammise lui, notando la moglie guardarli con uno sguardo amorevole
 
*

Eun-mi sorrise, ancora incredula di avere davanti il ragazzo che da sempre stava spettando: dolce, intelligente e che sembrava amarla per la ragazza che era, non per i soldi che la sua famiglia possedeva: “Principessa, deve sapere che io m-“  ma la frase di Jungkook non fu completata, a causa di rumori sempre più concitati e vicini di persone che correvano. La principessa si guardò attorno ora consapevole di cosa stesse accadendo: “Sali!” esclamò, indicando al giovane una scala di legno appoggiata al vecchio muro ricoperto di edera. Senza farselo ripetere due volte, Jungkook la prese, non del tutto sicuro che la scala fosse abbastanza lunga, la appoggiò il più vicino possibile a quel balcone tondo coperto da pietre grigie, e iniziò ad arrampicarsi il più velocemente possibile giungendo fino all’ultimo piolo: “Dammi la mano!” esclamò Eun-mi, allungandosi verso di lui che era a pochi centimetri da lei: “Forza!” lo incitò avendo paura che lo scoprissero. Titubante e spaventato di avere una possibilità di farla cadere con lui, si aggrappò capendo che quella era la sua unica speranza di non essere scoperto; con una spinta la ragazza riuscì a tirarlo a lei cadendo, però, all’interno del balcone, notandolo sopra di lei solo quando le labbra di lui si erano appoggiate alle sue: “Cercate da quella parte, non deve essere andato troppo lontano!” urlò la  voce di una guardia  che la principessa conosceva bene, ma in quel momento non riusciva a pensare ad altro se non agli occhi di Jungkook incastrati ai suoi e le loro labbra intrecciate che non sembravano volersi allontanare.

“M-mi dispiace” balbettò il ragazzo qualche istante dopo, alzandosi in fretta sistemandosi la camicia bianca: “P-per cosa?” chiese lei mettendosi seduta, pettinandosi nervosamente i capelli non acconciati: “Non volevo caderti addosso” sostenne Jungkook rosso in viso, grattandosi il retro della nuca imbarazzato, cercando di calmare il battito del suo cuore: “Eum!” urlò una voce femminile proveniente da dentro la camera della principessa, facendo spalancare gli occhi alla ragazza che si alzò di scatto: “Aspettami qui, torno subito” sostenne, mentre Jungkook si rannicchiava in un angolo, spegnendo la torcia con un soffio, portandosela vicino a lui.

“Iseul che succede?” domandò Eun-mi facendo finta di nulla, anche se era ancora rossa in viso e il suo cuore non smetteva di battere forte: “Che facevi sul balcone?” chiese l’amica, facendo tirare un sospiro di sollievo alla principessa, che ringraziò il buio della notte: “Guardavo le stelle, non riuscivo a dormire, perché?” rispose trovando una delle più banali scuse: “Un mercante è stato trovato lungo le mura del castello ed è stato visto aiutare il suo complice a scavalcare, sono venuta a vedere come stavi, prima che lo facessero i tuoi” ammise notandola sana e salva ma, allo stesso tempo, con uno sguardo preoccupato: “E cosa è successo a quel mercante?” domandò Eun-mi avendo notato, con la coda dell’occhio Jungkook che, preoccupato, si era avvicinato alla porta-finestra socchiusa ascoltando la conversazione: “Lo hanno portato dal Re, almeno questo è quello che si dice in giro per il castello” ammise lei alzando le spalle, sentendo l’amica ringraziarla per la sua premura nei suoi confronti.

Qualche istante dopo averla salutata e aver chiuso la porta dietro le sue spalle, Eun-mi corse di nuovo da Jungkook che, con uno sguardo sconvolto, fissava la lanterna spenta: “V-va tutto bene? domandò la ragazza inginocchiandosi: “Ho messo in pericolo il mio migliore amico” balbettò guardandola preoccupato con gli occhi lucidi: “Non preoccuparti, mio padre non gli farà del male quando gli dirò la verità” affermò la principessa stringendo la mano del ragazzo che, con un leggero sorriso, cercava di capire cosa avesse in mente: “ In fondo deve pur sapere di chi mi sono innamorata, no?” concluse lei baciandogli la guancia, lasciandolo a bocca aperta”

*
 
“Capitolo finito!” esclamò l’uomo, vedendo la figlia spalancare gli occhi sorpresa, fin troppo presa da quella storia ormai quasi giunta al termine: “ Non ci credo!” affermò uscendo dalle coperte, aprendo nuovamente il libro osservando la pagina vuota accanto all’ultima frase letta dall’uomo: “Possiamo andare avanti ancora un po’?”lo implorò lei, stringendo le mani attorno al braccio muscoloso del ragazzo: “No principessa, è tardi e domani mattina dobbiamo svegliarci presto” spiegò lui vedendola imbronciarsi e incrociare le braccia al petto impettita: “Ma io volevo sapere come andava a finire” borbottò rimettendosi sotto le coperte, mentre l’uomo sorrideva intenerito da quella sua reazione così spontanea e genuina: “Non preoccuparti principessa Hae-wa, domani sera la mamma sarà più che contenta di leggerti il seguito. Ora limitati a sognarlo, così poi scopriremo se hai immaginato la stessa cosa” ammise il padre, vedendo tornare il sorriso sulle labbra della piccola: “Va bene papà!” esclamò abbracciandolo, quasi tirandolo anche lui nuovamente nel letto: “Buona notte principessa, ti voglio bene” concluse dandole una dolce carezza, vedendola salutarlo con la sua piccola manina che, poi, nascose sotto le coperte, appena  prima che la porta si chiudesse.
  
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