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Autore: Biker    28/12/2019    0 recensioni
Abbastanza buono non è mai abbastanza. E così che Robin Mask è cresciuto: dare il meglio di sé per ottenere la gloria e l'onore.
Ma a cosa è disposto a rinunciare?
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Robin Mask
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Aprì gli occhi svegliandosi da un sonno privo di sogni. Il posto accanto a lui era vuoto da diversi anni ormai. Freddo come la notte appena trascorsa. Alisa non c'era più. Portata via da quel profondo dolore che l'aveva consumata dentro e fuori. Non aveva vissuto abbastanza per rivedere suo figlio tornare, se mai fosse successo. Robin era un buco nero. Un essere senza vita pieno di rabbia repressa pronta ad esplodere. Sapeva di essere la causa. I giorni trascorrevano identici uno dietro l'altro. Verso una fine inesorabile, la sua. Solo alcool poteva lenire la sua sofferenza, ancora portava i postumi dell'ultima sbronza. La testa li girava e una forte nausea lo costrinse a raggiungere il bagno. Si guardò allo specchio e per la prima volta in vita sua ebbe pena per se stesso. Il viso pallido incavato, gli occhi circondati da due occhiaie violacee, labbra secche e anch'esse pallide. Sembrava la brutta copia di se stesso. Provò a darsi un tono lavandosi e mettendo abiti puliti. Almeno il viso poteva celarlo sotto la maschera. Un'amara consolazione, essa era sempre stata segno di onore, adesso invece la usava per nascondere la vergogna che provava. Sentiva di aver fallito non solo come padre ma anche come uomo. I sensi di colpa lo divoravano, mentalmente e fisicamente. Tutta la sua prestanza fisica era scomparsa. A malapena si reggeva in piedi, si trascinava da una stanza all'altra senza uno scopo. Si concedeva il piacere del fuoco, mentre la sua mente andava a sua moglie sotto la terra fredda e il sole che non l'avrebbe mai più riscaldata. Pensò al suo viso sul suo petto, le mani nelle sue, ai suoi occhi, al suo profumo, al suo corpo mentre faceva l'amore. E Kevin, quel figlio che non aveva mai provato a comprendere. Testardo come la madre, sempre pronto a ribattere su tutto ciò che diceva. Quanto si assomigliavano, non solo nel carattere. Il piccolo volto di Kevin aveva gli stessi tratti gentili e gli stessi occhi azzurri. Molto più sensibile di quanto lui avesse mai voluto ammettere. Lo vedeva correre e allungare le sue piccole braccia verso di lui, voleva vedere il mondo sulle sue spalle e ogni volta si meravigliava di quanto fosse diverso, sentiva la sua voce chiedergli se fosse mai diventato alto quanto lui. Che voleva essere forte come lui. Robin piangeva, sapeva nel profondo che anche suo figlio non c'era più, che non sarebbe mai diventato grande, troppo piccolo per sopravvivere al mondo. Forse si erano ritrovati in quello vita promessa e giocavano come sempre, solo che non c'era lui a guardali dalla grande finestra che si affacciava sul giardino. Lui voleva ritornare da loro, chiedere scusa e riabbracciare l'amore della sua vita e suo figlio. Quella fu l'ultima notte di Robin mask. Fu ritrovato il giorno dopo vicino al fuoco spento, con le lacrime agli occhi e il sorriso sulle labbra.
   
 
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