I
Jedi, Padmé e il capitano Panaka
insieme alla squadra d’assalto si diressero verso
l’uscita dell’hangar, Anakin
li vide passare davanti a sé e alzandosi disse
“aspettatemi vengo con voi!”
“Ani
resta lì e non muoverti” gli
ordinò Qui Gon con tono severo.
Anakin
si fermò, era indeciso se
seguirli o rimanere lì, il tono del maestro Jedi era stato
molto severo. Mentre
rifletteva su cosa fare vide il gruppo fermarsi di fronte alla porta,
una
figura amman- tata di nero era apparsa sulla soglia. Era quel guerriero
che li
aveva aggrediti su Tatooine, un sith come li aveva chiamati il maestro
Qui Gon.
Il
gruppo si fece da parte e lasciò
passare i due jedi. Padmé si fermò a guardare Qui
Gon che disse solo “ci
pensiamo noi.”
Padmé
annuì dirigendosi da un’altra
parte.
Qui
Gon e Obi Wan rimasero da soli
di fronte al Sith, i due si tolsero i loro mantelli e accesero le spada
laser.
Il sith fece lo stesso rivelando una micidiale spada a due lame, i suoi
occhi
ardevano di rabbia repressa e incitò i due Jedi a farsi
avanti. Qui Gon e Obi
Wan si avvicinarono lentamente e il combattimento iniziò
all’interno
dell’hangar. Tra salti e capriole i due jedi scoprirono che
il sith li stava
portando lontano dall’hangar. All’inizio Qui Gon
incalzò l’avversario volendo
mettere fine in fretta a quel duello ma il loro avversario era molto
abile, Obi
Wan era al suo fianco attaccando il sith. I due jedi avevano
già combattuto
insieme e conoscevano ognuno le proprie mosse.
Uscirono
dall’hangar e si diressero
verso una passerella che portava alla centrale d’energia,
conti- nuarono a
combattere lungo questa passerella tra i lampi emessi dalle spade
laser.
Improvvisamente il sith colse Obi Wan di sorpresa e con un calcio lo
scaraventò
giù dalla passerella. Approfittando dell’attacco
Qui Gon spinse il sith giù
dalla passerella e questi cadde sopra quella dove era caduto Obi Wan.
Qui Gon
approfittò di questa occasione per cercare di mettere fine
al duello ma il sith
fu più veloce e si rimise in piedi e fuggì.
Quando
Obi Wan riuscì a
risalire su vide che Qui Gon correva dietro
al sith, i due attraversarono una porta ed entrarono in un corridoio.
“Qui
Gon aspetta!” gridò Obi Wan ma
il maestro Jedi non si fermò. I due attraversarono una
piccola porta
improvvisamente dai muri scaturirono dei raggi laser che sbarrarono il
corridoio. Una barriera ora divideva il maestro Jedi dal sith, Obi Wan,
invece
si trovava all’inizio del corridoio.
Qui
Gon si girò verso Obi Wan
lanciandogli un sorriso malinconico poi
s’inginocchiò a terra per meditare, in
attesa di ricominciare il duello. Mentre il sith
lo fissava furioso dall’altra parte del muro
laser.
Obi
Wan era arrabbiato con sé
stesso perché non era riuscito a raggiungerlo, e con Qui Gon
perché non lo
aveva aspettato. Era anche preoccupato per il suo maestro, sentiva la
sua
stanchezza. In quell’istante i fasci laser si disattivarono e
con uno scatto
Obi Wan si precipitò lungo il corridoio, nello stesso
momento Qui Gon so alzava
in piedi per affrontare il suo avversario.
Il
giovane corse più veloce che
poté e supero tutte le barriere tranne l’ultima
che ci chiuse a pochi passi da
dove voleva arrivare.
Obi
Wan osservava, preoccupato il
suo Maestro, dall’altra parte della barriera laser. Qui Gon
era uno dei
migliori schermidori del Tempio, ma stava invecchiando, lo notava ora,
mentre
stava duellando con il sith, i suoi colpi non erano più
potenti come all’inizio
del combattimento. Il giovane padawan si guardò intorno alla
ricerca di un modo
per sbloccare anzitempo la barriera che lo divideva dal suo maestro e
infilò la
spada laser in uno dei meccanismi cercando di sbloccarlo.
Qui
Gon, intanto combatteva con
tutte le sue energie contro il Sith, le energie accumulate in quei
pochi minuti
di riposo si stavano esaurendo.
Colpo
su colpo i due combattenti
percorsero l’orlo del pozzo di fusione, ad un certo punto il
Sith parò un
fendente di Qui Gon e poi si girò di scatto dandogli la
schiena. Qui Gon
avanzò, ma si rese conto troppo tardi di aver fatto un
errore, la lama rossa
del Sith apparì dal nulla e gli penetrò nella
spalla destra poi Darth Maul la
estrasse velocemente e subito dopo trapassò la coscia del
Maestro Jedi. Qui Gon
non emise un lamento e rimase immobile cercando di reagire al dolore
improvviso, fece un passo indietro e incespicando cadde a terra, con un
colpo
violento Darth Maul fece volare via la spada laser di Qui Gon, poi
alzò la
spada a doppia lama e la calò sul Maestro Jedi inerme.
Qui
Gon Jinn vedeva ormai la sua
morte avvicinarsi, era indifeso e inerme, l’unica cosa che
gli dispiaceva era
lasciare solo Anakin e di non essersi spiegato con Obi Wan, di non
avergli
detto quanto era orgoglioso e fiero di lui e che quello che aveva detto
al
Consiglio era vero, per lui Obi Wan era
pronto per il Test finale e avere l’investitura a cavaliere
Jedi.
Inaspettatamente
la lama rossa fu
bloccata da una lama blu in una pioggia di scintille e una voce decisa
dichiarò
“Non ti permetterò di fargli del male.”
Era
Obi Wan. Il giovane padawan
attaccò il Sith, con tutta la sua forza ed energia, Darth
Maul indietreggiò
sotto la pioggia di colpi. Colto in contropiede dall’attacco
del giovane
padawan, il Sith indietreggiò fino al pozzo di fusione dove
combatté per tenere
a bada il suo giovane avversario. Intanto Qui Gon era riuscito a
strascinarsi
in un angolo del pozzo per non ostacolare il combatti- mento del suo
allievo e
osservava il duello con ansia crescente. Le due spade laser crepitarono
incrociandosi una contro l’altra, tra affondi e giravolte
Darth Maul passò
al contrattacco usando entrambe le
estremità della sua doppia spada laser, ad un certo punto il
Sith colpì Obi Wan
con ferocia bruciacchiandogli la tunica su un fianco, Obi Wan rispose
all’attacco mirando all’addome
dell’avversario.
Colpo
su colpo il Sith iniziò a
logorare il giovane Padawan e spinse a fondo l’attacco
facendolo arretrare in
attesa di coglierlo di sorpresa. Obi Wan iniziò a sentirsi
affaticato e la
paura di quello che sarebbe accaduto se lui avesse ceduto
iniziò ad affacciarsi
nella sua mente.
All’improvviso
sentì la voce di Qui
Gon risuonare nella sua mente ‘non concentrarti sulle tue
paure, Obi Wan,
concentrati sul presente. Concentrati
sulla Forza, mio giovane padawan, sii forte.”
Rinfrancato
dai consigli del suo
maestro Obi Wan s’avventò sul Sith con una serie
di colpi tesi a fargli mettere
la spada in posizione orizzontale, poi fintò un attacco alla
sinistra
dell’avversario e alzata la propria spada laser e la
calò con una tale violenza
che tagliò in due l’arma del nemico.
Gettando
via metà della spada troncata,
il Sith passò subito al contrattacco e colpì Obi
Wan con tale violenza da farlo
sbilanciare di lato poi s’affrettò a colpirlo di
nuovo ancora più forte e
questa volta il giovane Padawan perse l’equilibrio e cadde
nel pozzo di fusione
mentre la spada laser gli volava via di mano e cadeva lontano da lui.
Mentre
cadeva Obi Wan sentì Qui Gon
gridare in preda alla disperazione e allungò le braccia e si
afferrò a un piolo
di metallo che sporgeva sotto l’orlo del pozzo. Rimase
lì a oscillare inerme
con gli occhi fissi su Darth Maul che lo guardava trionfante.
“Sei
finito Jedi” ringhiò il Sith,
“ora finirò il tuo maestro e poi
tornerò per vederti precipitare giù.”
Obi
Wan guardò il sith allontanarsi
e si concentrò al massimo scacciando paura e rabbia,
chiamando a raccolta le
ultime energie spiccò un balzo sopra l’abisso e si
proiettò oltre il pozzo
pervaso dal potere della Forza ed atterrò
alle spalle di Darth Maul. Nell’attimo in cui
toccò terra la spada laser
gli volò in mano. Il Sith si girò di scatto con
un ringhio di rabbia ma prima
che potesse tentare di difendersi la spada laser di Obi Wan lo
trapassò da
parte a parte. Colpito a morte il sith precipitò
nell’abisso.