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Autore: alessandroago_94    28/12/2019    6 recensioni
Altra raccolta di componimenti poetici molto semplici.
Genere: Generale, Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I giorni dell'apparenza

I GIORNI DELL’APPARENZA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Non ho più reazione

nemmeno quando mi gridi contro;

non ho più reazione,

te ne rendi conto?

 

Che ne resta dei miei lati oscuri

aggressivi dell’adolescenza posticcia

quando ora sono un tappetino

e tu che mi gridi in faccia,

ed io che taccio,

e tu che ancora gridi

ed io ti ignoro.

 

Non ascolto più;

la stanza in cui mi sono chiuso

è quella del cuore

ed ho gettato via la chiave;

mi sono ritrovato

adesso che sono tutto d’un pezzo

mi sono nascosto

e chi mi vuole veramente

deve sapermi trovare

scavando

rompendosi le unghie tra pietre aguzze

e rifiuti di un passato ingombrante.

 

In questi giorni in cui nessuno sa ridere,

i Giorni dell’Apparenza, dove sono tutti perfetti

e perfettamente competitivi,

mi tocca ridere da solo

per non andare a fondo;

forse è vero che bisogna essere un po’ pazzi

per vivere bene,

o almeno scegliere di diventare tale,

quando ti accorgi che non c’è più nulla

oltre a te stesso,

niente che vada preservato più del tuo animo.

 

È che quando Amor se n’è andato

con sé ha portato una parte di me,

ed io ho brancolato nel buio per mesi,

una fine di un’estate magnifica

sconvolta dal senso di smarrimento e di inettitudine;

quella parte di me non l’ho trovata più,

ma curandomi a dovere

l’ho ricreata, come clonata da ciò che era rimasto.

 

Sono raccolto, adesso, sono un pezzo intero

anche se tutto rattoppato;

le tue grida malvagie non mi sfiorano;

è verità anche che il Male, alla fine, trionfa sempre,

perché il Bene è troppo codardo per imporsi.

 

Ho percorso tutta la scala del dolore,

tranne i gradini più alti;

le tue urla non possono nemmeno sfiorarmi,

idolatra e volgare,

a te il rogo dell’Odio;

 

e… ancora una volta,

vorrei dimenticare e sorridere

ma sorridere veramente, di gusto,

di quei sorrisi felici e spensierati

che donavo un tempo,

quando o era nero o era bianco

e la vita non era un continuo vorticare

di tonalità di grigio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTA DELL’AUTORE

 

 

Uhm, i momenti più tristi sono per me sempre fonte di ispirazione poetica, non so perché.

Altro componimento che affronta il mio travaglio interiore, ma soprattutto il come io stia cercando di curare ogni ferita del passato, per rendere ogni dolore un’opportunità; il volermi bene.

Auguro a tutti voi un felice anno nuovo!!

   
 
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