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Autore: Myra11    28/12/2019    5 recensioni
[SPOILER per l'Ascesa di Skywalker se non avete visto il film-NON LEGGETE]
Rey e il redento Ben hanno vinto.
Insieme, come avrebbe dovuto sempre essere, hanno trionfato sul Lato Oscuro.
Ma mentre le azioni del passato tornano a tormentare Ben, una nuova minaccia incombe sulle galassie, e il richiamo del sangue potrebbe rivelarsi molto difficile da ignorare per Rey.
[Finale alternativo perchè SI, Ben Solo è stato sprecato, e meritava di meglio, meritava un intero film almeno ç_ç e insieme al finale alternativo, se riuscirò a non lasciarla in sospeso xD una storia nuova :) Ho messo OOC tra gli avvertimenti per sicurezza, anche se cercherò di fare del mio meglio per non sforare ^^'']
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Rey
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO V


Duecento morti al primo assalto e continue notizie di attacchi ad ogni base ribelle avevano trasformato l’ultima settimana di Rey in un inferno.
Come se non bastasse quello, c’era qualcosa che la chiamava da qualche angolo oscuro nella galassia, che le sussurrava di notte mentre dormiva e la faceva svegliare sudata e spaventata.
Di riflesso, si era ancorata a ciò che le era più caro.
Ben – il cui giudizio era stato sospeso alla luce delle recenti notizie – era sotto la costante supervisione di Chewbecca o Finn. L’ex assaltatore, nonostante l’uomo s’impegnasse in maniera discreta e costante a redimersi agli occhi dei ribelli, continuava ad essere astioso nei suoi confronti.
Rey si era trovata ad evitare lui e a cercare Ben ancora di più.
Averlo accanto, a pochi metri o attaccato, le infondeva nuova energia e riecheggiava la sensazione di completezza che aveva provato a vederlo con lei su Exegol.
Dal canto suo, il figlio di Han sembrava sempre sapere dove fosse, e i suoi occhi la cercavano in continuo tra la folla, scintillando intensamente ogni volta che i loro sguardi s’incrociavano.
Quella sera andò a dormire tranquilla, ma gli incubi non tardarono ad arrivare.
Si svegliò ansimando dalla visione del buco nero che la chiamava nell’acqua e dalla voce che vi sussurrava dentro e si mise a sedere.
Aveva il cuore in gola e passandosi una mano sul viso si rese conto di star sudando freddo.
Nascose il viso fra le mani stringendosi nelle lenzuola, cercando di ricordare l’ultima sera in cui aveva dormito senza incubi.
Fu il suo corpo a risponderle e, quando si rese conto di essere ferma, si trovava davanti ad una porta della stanza da letto. Bussò lievemente per non svegliare il grande Wookie appisolato sulla panca, ma per entrare non aspettò la risposta.
Ben era sveglio e l’aspettava seduto sul letto.
Rey si sentì in colpa; probabilmente si era svegliato per colpa del loro legame, disturbato dai suoi incubi.
«Ben. Scusami, non volevo svegliarti, io…» Fece per voltarsi ma lui la interruppe.
«Resta. Non è un disturbo.» Parlava con la voce ridotta ad un sussurro, e solo in quel momento Rey si rese conto che era a petto nudo.
Sapeva che era imponente fisicamente, ma vederlo così le fece avvampare le guance.
«Io…Io…» S’impose di concentrarsi ed evitare che lui percepisse qualcosa. «Non riuscivo a dormire.»
«Lo so.» Si spostò sul letto senza una parola e Rey lo interpretò come un invito.
Gli si sedette accanto, sentendo le ondate di calore che emanavano da lui come una calamita.
Voleva stringerglisi accanto, sentire la sua sicurezza e la sua forza diventare sua.
«Non abbiamo avuto occasione di parlare. Come stai?» Gli domandò cercando di scacciare la sensazione del sogno.
Ben fece finta di non notare il fatto che lei non aveva rivelato il motivo della sua insonnia.
«Bene.» Ben si alzò, indossando la maglia che aveva abbandonato sul tavolino: lo stuzzicava la reazione d Rey, ma sapeva che quello non era il momento giusto per provocarla così.
Era una settimana che la sentiva tormentata e stanca, ma non avevano più avuto occasione di stare soli.
«Ottimo.» Continuò la ragazza, ignorando la parte di lei che avrebbe volentieri continuato a godersi la figura imponente dell’uomo. «Posso chiederti una cosa?»
Era così piccola, seduta sul letto, gli fece venire voglia di abbracciarla, di stringerla, di proteggerla da qualsiasi cosa la tormentasse. «Sempre.»
«Cosa ti ha fatto cambiare idea?»
Ben incrociò le braccia, sapendo a cosa si riferiva quella domanda.
Volevo prendere la tua mano. La mano di Ben.
Prima che potesse rispondere Rey rabbrividì e lui s’intenerì.
Le si avvicinò, avvolgendola nella coperta  e passandole un braccio intorno alle spalle.
«Rey…» Sentì il cuore saltare un battito quando lei gli si appoggiò contro. «Riposati ora, parleremo domani.»
La sentì annuire e si alzò, lasciando che si mettesse sotto le coperte, ma prima che si allontanasse la sua mano gli si strinse sul polso.
Aveva gli occhi lucidi quando la guardò, di stanchezza e tensione, e gli ricordò la sera nella capanna.
Mai prima e dopo allora era sembrata così vulnerabile, così…fragile e umana.
Come in quel momento. «Rimani. Io non…non voglio stare sola.»
Si spostò nel letto per fargli posto e lui sentì il sangue salirgli al cervello, ma mantenne un contegno, perché aveva sentito l’angoscia della ragazza quando si era svegliata, la sentiva agitarsi e urlare nel sonno da quasi una settimana e aveva usato tutte le sue forze per trattenersi dall’andare da lei.
S’infilò con delicatezza sotto le coperte e si voltò dandole la schiena per farsi più piccolo possibile.
Quando la sentì voltarsi per stringersi a lui e le sue braccia lo avvolsero non riuscì a trattenere un sorriso.
Era una tortura starle lontano, eppure Rey comunicava così, con gesti piccoli ma preziosi.
In quel momento la ragazza cercò la sua mano, e le loro dita s’intrecciarono senza fatica. Ben la sentì rilassarsi contro la sua schiena, e si sentì ancora più sicuro della scelta che aveva compiuto.
Non la luce, né l’ombra.
Lei.
«Non sei da sola, Rey.»
 

 
Fu la prima mattina in cui si svegliò finalmente rilassata.
Quando la luce filtrò attraverso la vetrata Rey si distese nel letto, sentendosi serena come non le succedeva da tempo.
Voltandosi sentì il calore dell’altro lato del materasso, e il ricordo di cos’era successo le spedì una scarica di adrenalina che la fece scattare in piedi. Inciampando nelle coperte riuscì a mettersi in piedi, ma nella stanza non c’era nessuno. Ben doveva essersene andato da poco, comprese, e sorrise nel rendersi conto che non aveva voluto svegliarla.
Si stiracchiò con calma, distendendo le gambe e le braccia per riattivare la circolazione.
Non riusciva a non sorridere pensando alla sua voce che sussurrava nella notte, a come si era sentita al sicuro avendolo lì con lei: finalmente non aveva avuto incubi.
Una volta fuori dal Falcon sapeva perfettamente cosa voleva, e lo trovò velocemente.
Ben stava aiutando Rose portandole i pezzi per aggiustare un x-wing, ma si fermò immediatamente appena Rey mise piede a terra. Si voltò verso di lei mentre posava il pezzo, e Rey gli sorrise facendogli un cenno verso l’esterno dell’accampamento.
Non smisero di guardarsi mentre scivolavano tra le tende, scartando la gente ed evitando le astronavi.
Rey si voltò verso di lui quando furono soli senza riuscire a smettere di sorridere.
Ancora una volta Ben era stata la sua soluzione.
«Buongiorno.» La salutò lui mentre si danzavano attorno, allontanandosi e avvicinandosi senza mai toccarsi.
«Buongiorno a te.» Ricambiò Rey, e nella sua mente si formò l’idea che l’aveva già stuzzicata da tempo. «Avevi detto che avremmo parlato oggi.»
Ben annuì, intrigato; Rey sembrava guardinga, ma serena, e la cosa gli scaldò il cuore.
Finalmente la sentiva più tranquilla, più salda.
Si mosse all’improvviso e lui riuscì ad afferrare la spada laser. Inarcò un sopracciglio guardandola, e ciò che vide fu la stessa cosa che l’aveva conquistato dall’inizio.
Forza, indomabile e pura, e gli spedì un brivido nella schiena.
«Avevo bisogno di un Maestro, no?»
Sorrise senza riuscire a trattenersi, ricordando un’altra foresta, un’altra situazione, la stessa tensione tra di loro, lo stesso desiderio sopito. «Posso insegnarti, ma pensavo volessi parlare.»
Rey attivò la spada laser. Aveva bisogno di distrarsi, di muoversi, di intonare quella sinfonia che solo duellando con lui le si scatenava nel cuore.
Aveva bisogno di Ben come mai prima d’ora.
«Parliamo.»
E di dimenticare la luce rossa che scintillava nell’acqua nel suo sogno.






NOTE DELL'AUTORE:
è il momento delle famigerate note d'autore XD 
Solo per dirvi che questo capitolo è tutto fan-service per accompagnarvi bene verso la fine dell'anno <3
E anche perchè ritengo sia il momento giusto per ringraziare i miei recensori<3 <3 Voi siete la ragione per cui questa fic andrà avanti *_*
E grazie a coloro che mi seguono, siete veramente tantissimi :D E coloro che hanno preferito e ricordato la storia ovviamente U_U
May the Force be with you <3
Grazie a tutti *_*

  
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