Serie TV > Altro - Fiction italiane
Segui la storia  |       
Autore: parveth    28/12/2019    2 recensioni
[Imma Tataranni - Sostituto procuratore]
[Imma Tataranni - Sostituto procuratore]La segretaria di Vitali e' testimone di tutto cio' che accade in procura...
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Dicembre aveva portato con se' un freddo gelido addirittura inconsueto per Matera.

 

“Beati voi che al sud avete un clima mite” pensava Monica riparandosi dal vento sferzante col 

 

cappuccio ricordando quando i compagni di scuola le facevano quel genere di discorsi.

 

“Tutte stronzate” disse ad alta voce entrando in ufficio.

 

La Tataranni era gia li' e parlava al telefono con qualcuno in tono furente: non volendo irritarla 

ulteriormente e scatenare ancora di piu' le lamentele di Vitali, Monica si ritiro' quieta nel suo 


ufficio e inizio' a lavorare.

 

Neanche venti minuti dopo se la ritrovo' vicino alla sua porta mentre borbottava “e adesso chi mi 

aiuta...”

 

“Qualcosa non va?” chiese ad alta voce.

 

“Eh? No niente...” rispose Imma agitando la mano.

 

“Oggi ha deciso di depauperare lo zoo” penso' Monica vedendo la Tataranni indossare una maglia 

leopardata con sopra una giacca pitonata completata  dall'immancabile gonna nera.

 

“Manca solo la borsa di coccodrillo e c'e' tutto”.

 

“No, davvero...se ha bisogno...” disse ad alta voce.

 

“Non riguarda il lavoro...devo decorare casa per Natale ma mio marito e mia figlia sono da mia 

suocera e quindi dovro' aspettare” sbuffo' Imma.

 

 

“Se non e' un problema posso darle una mano io procuratrice...” si offri' Monica ricordando 

i pomeriggi della sua infanzia in cui aiutava i genitori con albero e presepe.

 

“Ma no si figuri...” si schermi' lei senza lasciar trasparire lo stupore: perche' mai quella ragazza si 

offriva di aiutarla per qualcosa che non riguardava il lavoro?

 

“Di solito me la cavo in queste cose” insistette Monica stupendosi del suo stesso coraggio.

 

“Allora...allora va bene. Questa sera pero', quando avro' finito di lavorare. E quando avra' finito 

anche lei” le rispose nel solito tono sbrigativo dandole le spalle ed entrando nel suo ufficio.

 

Dopo i colloqui con i compagni di classe di Simona le indagini a riguardo si erano intensificate ma 

nulla di nuovo era venuto realmente fuori ed Imma non sapeva piu' come nascondere la propria 

disperazione: se non fosse spuntato fuori nulla di nuovo avrebbero dovuto chiudere le indagini e 

Simona non avrebbe mai avuto giustizia.

 

Aveva mandato di nuovo Calogiuri e Matarrazzo in esplorazione al liceo ma senza grandi risultati se

non fosse che a detta dei professori Fabiola Sileo e Guglielmo Andrisani, i primi con cui Imma 

aveva avuto il colloquio, fossero tutt'altro che studenti modello: pareva facessero a gara a chi 

collezionava piu' insufficienze ed era molto difficile inculcargli che dovevano impegnarsi.

 

“Tanto piu'” aveva detto l'insegnante di inglese “che i genitori di entrambi li spalleggiano 

rimproverando me e i colleghi di essere troppo severi, a detta loro i figli studiano dalla mattina alla 

sera ma sappiamo tutti benissimo che non e' cosi: piu' di una volta li abbiamo beccati a trascorrere 

il pomeriggio al parco o al bar e il guaio e' che non puoi bocciarli a meno che non superino un 

determinato numero di assenze”.

 

Erano praticamente punto e a capo.

 

 

“Allora: la corda l'abbiamo legata alla sbarra e quindi dovrebbe scendere...”

 

 

Imma era inginocchiata sul balcone e reggeva una cordicella cui era attaccato un Babbo Natale 

intento ad arrampicarsi su una scala che sarebbe dovuta scendere al di sotto del balcone mentre 

Monica legava le due estremita': la ragazza era rimasta piacevolmente colpita dalla semplicita' della 

casa della pm, si era aspettata un arredamento molto piu' chiassoso del divano bianco del salotto.

 

“Probabilmente avra' il tappeto e la tovaglia leopardati” pensava.

 

“O un leopardo legato in salotto”.

 

“Finito. Che faccio, lascio?”

 

“Vai”

 

Monica mollo' le estremita' ma il babbo natale anziche' scendere dritto poco sotto al balcone in 

modo tale da sembrare arrampicarsi sulla scaletta giro' su se stesso fino ad arrotolarsi mezzo legato 

dal collo in giu'.

 

“Ma che e'?” disse Imma in un tono talmente tra il brusco ed il sorpreso che Monica dovette 

trattenersi dallo scoppiare a riderle in faccia.

 

“Cara, va bene tutto, ma impiccare i babbi natale non ti sembra un po' troppo?” disse una voce 

maschile da un paio di piani di sotto.

 

Pietro e Valentina erano appena tornati e la ragazzina rideva di cuore a vedere il lavoro maldestro 

della madre.

 

“Veramente si e' impiccato da solo” rispose Imma.

 

“Colpa mia signor De Ruggieri: avrei dovuto controllare meglio la lunghezza della corda” ammise 

Monica.

 

“Ma si figuri signorina, non e' mica grave: ora lo metto a posto io” rispose Pietro chinandosi sulla 

cordicella.

 

“Grazie per l'aiuto comunque” disse Imma rivolgendole un piccolo sorriso che la stupi' ancora di piu'.

 

“Ah mamma, dovremo ricomprare la borsa dell'acqua calda: si era talmente rovinata che l'ho 

buttata” disse Valentina mentre Monica si metteva il cappotto.

 

“Certo certo” rispose Imma apprestandosi a rimettere lo scatolone delle decorazioni nello 

sgabuzzino.

 

 

Ovviamente nessuna delle due il giorno dopo si sogno' di menzionare in ufficio quel tempo 

extralavorativo trascorso assieme: Monica temeva addirittura che Vitali la licenziasse se l'avesse 

saputo.

 

“Sto diventando paranoica” disse a se stessa battendo sui tasti come al solito.

 

Mancavano due settimane a Natale ma per fortuna Monica aveva comprato tutti i regali da tempo, 

 

almeno non doveva affannarsi in quella bolgia umana che erano le strade.

 

“In realta' ne mancherebbe uno” penso'

 

E sapendo che se ne sarebbe pentita nel momento esatto in cui ci avrebbe cliccato sopra si 

appresto' ad esplorare amazon.

 

D'un tratto senti' la voce di Diana.

 

 

“E' arrivata la signorina Nole'”

 

“Falla entrare” rispose Imma.

 

 

Da li' in poi Monica non senti' piu' nulla.

 

 

L'ultimo giorno di lavoro aspetto' che Vitali se ne andasse e raccogliendo tutto il coraggio che

  

aveva busso' all'ufficio della Tataranni.

 

“Avanti” senti' dire la sua voce.

 

Monica spero' ardentemente che non ci fosse Diana ma purtroppo venne delusa.

 

“Beh meglio lei della Moliterni” penso'.

 

“Mi dica signorina Parisi, e' successo qualcosa?” chiese Imma mettendosi in guardia come sempre.

 

“No procuratrice”

 

“Allora mi dica cosa posso fare per lei” disse Imma sistemando i fogli sparsi sulla scrivania.

 

“Ecco...io...volevo darle questo” rispose sentendosi arrossire e poggiando un sacchettino dorato sul 

ripiano.

 

Uno sguardo di puro stupore compari' sul volto del magistrato e della sua assistente.

 

“Buon natale procuratrice. Mi perdoni ma mi sono permessa di prenderle un piccolo pensiero. Non 

deve ricambiare non importa” disse Monica il piu' in fretta possibile.

 

“Beh...grazie” rispose Imma prendendo il sacchetto.

 

“Di nulla” rispose la ragazza congedandosi.

 

“Strana ragazza” commento' Imma quando Monica si fu allontanata.

 

“Le sarai simpatica” disse Diana.

 

“Non capisco perche'” bofonchio' Imma.

 

“Forse perche' ha capito che sei migliore di quanto sembri” rispose l'altra.

 

 

La mattina di Natale la famiglia De Ruggieri stava scartando i regali di Natale quando ad Imma 

capito' in mano quell'ultimo sacchetto.

 

“E questo di chi e'? di Diana?” chiese Valentina.

 

“No, mi ha regalato il bracciale. Deve essere quello di Monica” rispose sua madre.

 

“Vitali non ti regala niente ma lo fa la sua segretaria. Strano” osservo' Pietro.

 

Imma apri' il sacchetto e ci infilo' la mano incuriosita.

 

“Non ci posso credere” commento' quasi scioccata mentre marito e figlia ridevano.

 

“Ma non credo che volesse prenderti in giro mamma, avra' pensato di farti un regalo utile e 

insomma ti vede tutti i giorni 

avra' capito i tuoi gusti...” disse 

Valentina.

 

Era una borsa dell'acqua calda. 

Leopardata.

 

 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Altro - Fiction italiane / Vai alla pagina dell'autore: parveth