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Autore: DanieldervUniverse    29/12/2019    1 recensioni
Tutti ricordiamo i bei vecchi tempi in cui Jarlaxle ed Entreri giravano per il Faerun potendo contare solo sul reciproco aiuto. Ed è sempre bene non dimenticarseli mai.
Genere: Comico, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Hai notato?
-Cosa?
-La contessa. Aveva lo sguardo perso su di te, ad ogni tuo movimento…
-Sì me ne sono accorto. Cosa ne concerne?
-Dimmelo tu.

-Non dirmi che…
-Sì.
-No.
-Sì.
-No. Un’altra parola e ti taglio la gola.
-Devo ricordarti per l’ennesima volta che il nostro compito...
-… È rubare l’anello di Kathrina e portarlo al conte D’Aschen per una lauta ricompensa. E cosa c’entra la contessa?
-Mentre tu intratteni la contessa io rubo l’anello ed esco da qui senza incidenti.
-Non ci provare. Già per tre volte hai provato a tenermi da parte o darmi in pasto ai lupi mentre tu andavi a incassare la ricompensa. Stavolta me ne occupo io.
-Lasciando una scia di sangue dietro di te?
-Se necessario.
-Andiamo, non serve spargere sangue più del necessario.
-Dice il drow.
-Il piano migliore è quello in cui entri ed esci senza essere visto o sospettato.
-Non troveranno i corpi finché non saremo lontani.
-Meglio che non ci siano corpi da trovare. Siamo solo due individui contro il mondo, abbiamo bisogno di farci forza a vicenda e sfruttare ogni occasione per restare nell’anonimato.
-Ed è per questo che noi ci introduciamo nel palazzo la sera prima del ricevimento?
-Precisamente.
Jarlaxle aiutò Entreri ad issarsi fino alla terrazza, seguendolo poi a ruota. Dopo aver nascosto la corda per la fuga in modo adatto, i due scivolarono come ombre fino alla porta d’ingresso, la forzarono, e si inoltrarono nei corridoi.
-Non ci sono guardie ai livelli alti.
-Come ci avevano detto.
-Per la sala dei gioielli bisogna svoltare a destra e prendere le scale.
Procedendo con precisione maniacale i due ladri segnarono lentamente tutto il percorso. Le guardie erano almeno una trentina ai livelli bassi e due maghi sorvegliavano l’ingresso alla sala.
-Ci tengono parecchio a quell’anello.
-Tu sai di cosa si tratta?- domandò Jarlaxle.
-Hai accettato un lavoro senza farti dare i dettagli?
-Certo che no. Mi chiedevo se tu avevi fatto lo stesso.
-Ovviamente. Non mi fido di te.
-Così mi ferisci.
Entreri emise un piccolo sbuffo, che fece venire un piccolo sorriso al drow.
-Perfetto possiamo andare.
-Alla buon ora.
-Aspetta dove vai?
-Torniamo da dove siamo venuti no? Seguiamo il piano.
-Il piano deraglierà sicuramente se usiamo due volte lo stesso sistema di uscita. Domani useremo la corda.
-E oggi come pretendi di uscire da qui?
-Passando dalla porta principale no?
-… Tu vuoi ucciderci. Come faremo a passare dalla porta principale senza farci scoprire?
-Non lo faremo. Saranno loro ad aprirci.
-E immagino che tu sappia come.
-Non mi sarei disturbato ad osservare i nostri amici arcani tanto a lungo altrimenti.
Entreri non emise un verso, mentre Jarlaxle sostituiva il suo fatiscente cappello piumato con il cappuccio del mantello scuro che si era portato dietro. Ogni volta che il drow improvvisava un nuovo piano l’assassino aveva il 50% di chance di restarci fregato. Ma fargli cambiare idea non funzionava mai, quindi con un solenne rimpianto (e l’eterna promessa di piantare il suo pugnale vampirico nella schiena del drow nel caso l’avesse mollato nei guai) l’assassino imitò il suo compagno.
Le due figure incappucciate e avvolte nei mantelli non attirarono alcuna attenzione dalle guardie che incrociarono, finché non raggiunsero il portone. Entreri si aspettava che avrebbero continuato dritti ma Jarlaxle, che li conduceva, marciò con sicurezza verso una delle guardie, e si fermò a sussurrarle qualcosa.
Entreri trattenne inconsciamente il fiato quando l’uomo in armatura rivolse uno sguardo sorpreso verso il suo compagno drow. Tuttavia, quello annuì e fece segno ai compagni di aprire i battenti. Una volta che si chiusero dietro di loro l’assassino si avvicinò all’elfo per sussurrargli una domanda.
-Che cos’era quello?
-Una delle mie fonti mi ha parlato di una parola d’ordine tra le guardie del palazzo. Una trovata del marchese.
-E me lo dici adesso?
-Dovevo confermare che l’informazione fosse corretta?
-Fallo quando la MIA vita non rischia di andarci di mezzo!
-E dove sarebbe il divertimento?
Entreri superò Jarlaxle e lo fece fermare, fissandolo con occhi gelidi.
-Questo è un lavoro serio, dove uccidi o vieni ucciso. Non è una fiera al mercato, o un circo. Se ti interessa rendere più eccitante la tua vita fatti ingaggiare in un bordello.
-Sono sicuro che sarebbe un’esperienza gratificante.
Entreri emise un altro ringhio, prima di voltarsi e iniziare a camminare nervosamente.
-E comunque- riprese, voltandosi -Come puoi fidarti di un tuo collaboratore a tal punto da ignorare gli avvertimenti che ti do io?
-Hai detto che non ti fidi di me, no?
-E allora?
Jarlaxle gli rivolse un sorriso smagliante, per poi riprendere a camminare. L’assassino rimase a fissarlo immobile mentre il drow lo superava, intento a calare il cappuccio e rinfilarsi il vistoso cappello. Entreri cedette con un sospiro e riprese a seguirlo, un poco rincuorato: alla fine nemmeno il drow si fidava di lui.
E forse questa loro reciproca diffidenza era l’unica cosa che li aveva tenuti in vita fino a quel momento, senza che la loro esplosiva collaborazione finisse per distruggerli.
-Sia ben chiaro- disse l’assassino una volta raggiunto il suo compagno -Io non mi metto ad intrattenere la contessa.
-Certo che lo farai.
-Oh no. Fallo tu se credi, ma io mi occupo dell’anello.
-Ma non sono io che ho rubato il cuore alla soave donna.
-Se pensi di infilarmi in un completo e farmi fare il pagliaccio ti sbagli di grosso. Quella è la tua specialità.
-Non ti facevo così incline alla conversazione.
-È per lavoro.
-Vuoi dirmi che se ti pago scambierai con me più di qualche monosillabo e dei grugniti?
-Non cambiare discorso.
E andarono avanti per tutta la notte.

  
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