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Autore: GoroMajima    29/12/2019    2 recensioni
{Parole:1338}
Anche ad una gang criminale serve una pausa, no? Yuto Fujisawa è pronto a raccontarvi uno dei natali che ha trascorso meglio nei Bikers. È il nerd del gruppo ma è anche un buon scrittore. Storia Natalizia e frivola, Missing Moments della mia squadra. Gli OCs sono effettivamente i miei. Buona Lettura!
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Buone Feste, Bikers!

 

 

A Saitama, non appena si entrava nelle feste, tutti i negozi venivano allestiti minuziosamente con addobbi natalizi e con “Last Chistmas” di sottofondo - pompata dappertutto - persino in centro. Io non ero il tipo da Natale ma mi piaceva assaporare il tipico feeling natalizio. Anche il rifugio era allestito: luci colorate sul grande albero messo al centro, palline messe sulle scale che portavano al nascondiglio e un Teruo selvatico che appariva in TV per la sua performance sul palco. C’eravamo dati da fare anche per tingere le moto nei tipici colori natalizi; solo quella di Mariko era ancora spoglia: non era nemmeno arrivata. L’aspettai di sopra, vicino la porta d’ingresso, sperando che non ci avesse dato buca per festeggiare con la sua famiglia. Insomma, come tutti i natali, ma quella volta volemmo festeggiasse anche lei. Sbucò Yoori dalle scale di sotto che stava assistendo alla meravigliosa performance di Teruo e mi disse:

- Ehy, perchè non vieni giù? Kuma ha tirato fuori Mahjong. -

- Sto aspettando Mariko. - sospirai, appoggiandomi con le spalle al muro freddo.

- Se aspetti ancora un po’ finisci per ibernarti. Non hai nemmeno i Kairo* nelle tasche. E poi, pensavo avessi capito come è fatta Mariko. Sono le 23, è tardi, non verrà, te lo dico io. -

Sospirai ancora più forte sta volta, e a malincuore scesi con Yoori. Mi dispiaceva per Mariko, ma ero abbastanza sicuro non venisse. Era inutile fidarsi di lei, anche solo per una volta. Non fece altro che farmi ricordare la prima volta che la incontrai. Entrò proprio da questa porta d’ingresso e scese le scale come se conoscesse già il nostro rifugio “segreto”. I suoi capelli argentati risuonarono di un aura minacciosa e potente come quella di una grossa aquila o di una enorme anaconda, pronta a toglierti il respiro. Entrò con la sua mazza metallica, come se avesse sbagliato strada per il campo da baseball, ma in realtà cercava proprio noi. Puntò la sua arma su Teruo, il Leader dei Bikers, con fare intimidatorio, per reclamare il suo posto. Dopo vari disguidi, giunsero a una conclusione, un’eccezione alle regole: l’entrata ufficiale nei Biker come meccanica. È sempre stata una ragazza silenziosa che usava le parole solo in casi estremi, ma non era mutismo selettivo, era solo assetata di vittoria e potenza e quale miglior primo passo sarebbe stato se non quello di entrare in una gang criminale? Be’, forse ci aveva azzeccato o forse no, ma stava di fatto che ora era qui con noi e dovevamo trattarla come una della famiglia, anche se lei almeno, ne aveva una.

Di solito il natale si festeggia con i genitori, con la famiglia, ma i nostri ci avevano lasciato da tempo ormai. Non che fosse un problema per me. Se mi hanno lasciato allora vuol a dire che non erano poi chissà che genitori. Forse non mi volevano, forse avevano già di meglio. Ma non mi interessava, ero contento in quel momento e niente e nessuno poteva togliermi questo spazio di spensieratezza.

- Dora, stronzetti! - esultò Kuma.

- Ura-dora.- precisò Yusei.

- Allora io Green Dragon? - dedusse Yoori.

- Sapete giocare a Mahjong vero? - chiesi perplesso io.

- Evoco Drago Bianco Tassello Galattico! - esclamò sempre Yoori.

Yusei capovolse il banco da Mahjong facendo cadere tutti i tasselli.

- Non giocherò mai più con voi! - strillò, cadendo nel lato oscuro della forza.

- Mica volevo giocare co’ te, io… - affermò Kuma.

- Chi vuole giocare a Poker? - arguii io

- Stai zitto! - disse, adirandosi ancora di più.

- Vabene, Ookami-sama. - lo prese in giro Yoori.

- Osa ancora dire altro, che faccio scoppiare la terza guerra mondiale. -

Niente, lo avevamo perso.

In quel momento ci sentimmo tutti un brivido dietro la schiena: una grande folata di aria fredda uscì dalla porta del rifugio come se qualcuno si fosse scordato di chiuderla per bene. Yusei si alzò dalla sua sedia, ancora mezzo incazzato per sgridare e riempire di imprecazioni chiunque si fosse permesso di aprire quella dannata porta. Si fermò in punta di piedi quando scorse la testa di Teruo, infreddolito e pieno di cappotti pesanti. Io pensavo fosse Mariko, invece era il Boss che era tornato dalla sede in cui avevano registrato il video musicale. Era strano vederlo così malaticcio e con le guance tutte rosse, non aveva mai preso un malanno da quando l’ho conosciuto. Arrivò a fatica a scendere le scale e si mise al centro della stanza, accanto all’albero.

- Ragazzi, - annunciò, alzando il mento verso l’alto, - ho dovuto spingere la moto da Tokyo fino a Saitama, - si ripiegò su stesso, abbracciandosi lo stomaco – È stato un trauma. - ribadì ancora lui.

Kuma si avvicinò per sorreggerlo e tenerlo in braccio; forse aveva addirittura bevuto durante il tragitto per darsi la forza di spingere la sua moto. “Almeno ha sfoggiato a tutti la nostra moto natalizia” , pensai. Mollò la presa di Kuma e si rannicchiò per terra, vicino alla Mini TV che trasmetteva il suo Music Video. Prese dalla giacca una grossa bottiglia di Sakè, che non fece altro che avvalere la mia ipotesi. Afferrai il mio portatile in mano, per paura che ci facesse qualcosa di brutto, tipo, che ne so, distruggerlo dall’ubriachezza?

- Fujisawa! - mi chiamò.

- Sì? - alzai gli occhi al cielo.

- Fujisawa?! - esclamò, singhiozzando dal ridere.

- Cosa. - chiesi, turbato.

- Sai perchè i koala cadono dagli alberi? - Mi domandò dal nulla, ridacchiando.

- ...Perchè? - ribattei.

- Perchè sono morti! - scoppiò dal ridere come se la cosa facesse davvero strappare una risata.

- Devo dire che oggi sei inquietante. Hai delle rotelle fuori posto? - gli domandò Kuma, senza avere una risposta.

- Buon Natale e figli maschi! - strillò.

Gli arrivò una manganellata in testa alla velocità della luce da parte di Yusei, facendolo stendere per terra, in contemporanea, partì “Let it Snow” di Frank Sinatra.

- Brutto ubriacone del cazzo, - cominciò imprecando - e tu dovresti essere il Leader? Leader di ‘stocazzo! Alzati, idiota! - infuriò per tutto lo stanzino finchè non perse il fiato del tutto a causa delle urla.

Mentre Furuse si infuriava per la negligenza di Teruo, io, Kuma e Yoori lo sollevammo da terra prima che finisse in coma etilico. Il nostro rifugio era pieno di scatoloni, così lo appoggiammo sopra quest’ultimi. Il nostro nascondiglio da questo punto di vista sembrava veramente povero come se il nostro “Lavoro” non fruttasse nulla. In realtà tutti i nostri risparmi finivano in una banca comune (Ovvero Teruo) in modo che tutti ci avrebbero guadagnato qualcosa. Su questo, dubitavo fortemente. Conoscendolo, li avrà già spesi tutti per gli Champagne e Cognac che si sarà bevuto durante il tragitto. Non era un Leader stupido, solo, molto molto molto irresponsabile.

Un’ennesima folata di vento ci fece rabbrividire la schiena, chiusi Furuse nel garage prima che potesse scatenare la sua ira sull’ultima arrivato, o meglio, l’arrivata. Sì, praticamente cinque minuti prima che scocchi la mezzanotte del venticinque, ecco arrivare Mariko, con il suo abito leggero e la giacca di pelle sopra le spalle. Aveva solo una maglietta sotto, nemmeno un giubboto o un Kairo che l’aiutasse per il freddo glaciale che si pativa non appena si usciva da quella dannata porta. Mi avvicinai a lei e le dissi:

- Buon Natale, Mariko! - l’esclamai sorridente.

- Buon Natale, nerdone. - mi sorrise. Mariko. Mi sorrise. Non l’aveva mai fatto prima di quel momento. Con nessuno. Forse era vero che a Natale si diventava più buoni. O almeno, questo miracolo mi fece pensare così. Mi scostò, spostandomi con la mano per ammirare l’alberone di due metri e venti in mezzo alla stanza. Lo fissò per un buon lasso di tempo con le faccie stupite di Kuma e Yoori che l’accompagnavano. Non l’avevano mai vista così eccitata per una festa. Uscì anche Yusei dal garage insieme a Teruo che stava sopra la schiena del manipolatore come se fosse un koala in cerca del suo ramo preferito. Rimase a bocca aperta anche lui quando dalla finestra si poté vedere che fuori stava fioccando della neve. Kuma buttò un fiammifero acceso sulla pila di scatoloni, in modo che si creasse un piccolo fuoco per tenerci al caldo (almeno, non per Mariko). Posammo il povero Teruo vicino all’albero “sperando che Babbo Natale lo venisse a prendere” e che magari non lo portasse mai più indietro. Era Natale e quelli che erano visi colmi di un’emozione piatta, erano ora sono colmi di gioia e risate. Anche un criminale, seppur subdolo, porta delle maschere che spesso non notiamo mai.

Guardammo Teruo assonnarsi.

 

 

 

*Kairo: Scaldatasche.

 

 

 

Angolo GoroGoro!

Salve a tutti ragazzi e Buon Natale (in ritardo.) Per farmi perdonare del mio ritardo vi offro questo Missin Moments della mia squad preferita ^^ e spero vi piaccia. Ah e se ci sono errori potete tranquillamente segnalarmeli. Corretta anche grazie a @Kira03 che ringrazio tanto! <3

 

 

EHY, EHY, EHY, QUI È TERUO AMETSUCHI CHE VI SALUTA!

Vi sono piaciuto, veeeero? Sì, sembro un ubriacone ma giuro che non lo sono assolutamente! Era a Natale e poi, uno shottino non guasta mai, no? Ehy, non scordatevi di iscrivervi al mio canale youtube “TeruoAmetsuchiVEVO” che fra poco uscirà un altro mio singolo!! Vi aspetto, eh.

   
 
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