Tanti
anni prima…
E’
l’alba e in una catapecchia, a
pochi metri dal regno di Arendelle, una giovane diciottenne viene
aiutata a dare
alla luce il proprio figlio, il tutto mentre all’esterno un
burrascoso vento
batte con forza sulla porta.
“Un’ultima
spinta. Ci sei quasi” - a
parlare è una donna magra e con indosso panni rammendati.
“Non ne
posso più. Tiratelo fuori,
madre” – grida, disperata, la partoriente.
“Ce la
puoi fare, Ingrid. Spingi” – la
sprona l’adulta.
Distrutta,
perché in travaglio da quando
il sole è tramontato, la ragazza dai lunghi capelli biondi e
gli occhi color
nocciola, stringe forte il lenzuolo sul quale è adagiata ed
emette lo
straziante urlo finale.
E’ il
pianto del neonato a comunicarle
che finalmente è fatta.
“E’
un maschio” – comunica la madre,
ripulendo il bambino dal sangue e avvolgendolo in una coperta bianca.
“Portatelo
via, per favore” – sono le
parole di Ingrid che volge lo sguardo altrove pur di non scorgere la
figura
della creatura.
“Sei
sicura? Non è una decisione da prendere
così su due piedi”
“Madre,
ho avuto troppo tempo a
disposizione per scegliere cosa farne. Datelo via”
“Non ha
neppure un nome” – aggiunge la
signora, osservando il pargolo tra le sue braccia.
“Quello
che più vi piace andrà bene”
–
conclude, chiudendo gli occhi con la speranza di addormentarsi e
risvegliarsi
senza avere più il bebè in casa. La neo mamma
invece è preoccupata per la foga
del vento che bussa ancora alla sua porta.
E’ un
chiaro segnale che Zefiro vuole
lanciarle. La natura sa e vuole che la ragazza protegga ciò
che custodisce
dentro di sé. Per tale ragione, è bene disfarsi
il prima possibile del
“problema”.
“Non
posso farlo, figliola. E’ sangue
del nostro sangue” – insiste la nonna stringendo
forte a sé il nipote.
“Allora
se desiderate tanto crescerlo,
sarò io ad andarmene” – replica Ingrid,
alzandosi faticosamente dal letto.
I dolori del post
parto le impediscono
di muoversi e si trova costretta a fermarsi dopo qualche passo.
“Non
fare la bambina. Possibile che
questa missione che ti hanno affidato è più
importante del resto? E’ più
importante di chi ti ama?”
“Madre,
sentite sono stanca di darvi
spiegazioni su tutto ciò che faccio o non faccio. Voglio
essere lasciata in
pace. Libera di potermi allontanare da qui dove ogni cosa
può solo causarmi
danno”
“Anche
il piccolino? Lui ha bisogno di
te”
“Io non di lui! Stanotte dormirà con voi. Non
voglio sentirlo piangere. Domani
sarò io a fare le valigie e a lasciare questa casa ed
Arendelle per
sempre”- queste
sono le ultime parole
che Ingrid rivolge a sua madre.
E ciò
che ha appena detto, accadrà.
All’alba,
la ragazza prende una
vecchia sacca e la riempie di roba.
Affaticata e con la schiena a pezzi, volge un ultimo sguardo al luogo
in cui è
nata e cresciuta.
“Addio
Ineke Bjorgman, madre adorata!
Perdonatemi ma devo fare ciò che è stato voluto
per me dalla natura” –
conclude, per poi svanire nel nulla.
6 anni
dopo…
“Nonna
Ineke, sono Kristoff. Aprimi,
per favore” – bussa alla porta il bambino dai
capelli biondi e gli occhi color
nocciola, accompagnato da una buffissima renna.
Insiste ma
l’anziana non risponde.
“Che
fine avrà fatto?” – si domanda
rivolgendosi all’animale – “Sicuro che
sia in casa?” – dà voce alla renna che
lo guarda stranita.
In quel momento
l’uscio viene aperto.
Non c’è la sua parente ad accoglierlo.
“Signora
Emma, cosa ci fate qui?” –
chiede, confuso, il piccolo.
“Kristoff,
tua nonna non ce l’ha
fatta. Si è sentita male stamane e ci ha lasciati”
– comunica, con gli occhi
colmi di lacrime.
Il momento
peggiore della breve vita
di quel dolce bambino, che rimane paralizzato di fronte a tale
rivelazione.
I giorni che
seguono sono tragici.
Vive di silenzio e compagnia di estranei che, uno alla volta, lo
accolgono
nelle loro case offrendogli pane e acqua.
Per lui, Ineke
era come l’aria. Era il
suo tutto.
Poi un
dì, prende con sé l’amico Sven,
la renna, e lascia Arendelle.
Ciò
che accadrà dopo è storia…
Kristoff si
troverà nel momento giusto
al posto giusto, inconterà i trolls e diventerà
parte della loro famiglia.
Presente…
“Ecco
perché
hanno dato ad Ineke quel nome” – riflette Elsa ad
alta voce, ascoltando con
attenzione alcuni dei ricordi che Granpapà le sta mostrando,
utili per
rivelarle la verità che cerca.
La regina
di Athohallan è ignara che a pochi passi da lei ci sono
proprio Anna e
Kristoff.
“Tesoro,
respira profondamente. Vuoi che torniamo a casa?”
“No,
sto
bene. Rivedere quella che un tempo e’ stata mia sorella mi ha
scombussolata.
Però adesso che posso affrontarla come merita, non mi tiro
indietro”
“Aspetta” – la trattiene Bjorgman.
“Cosa
devo
aspettare?” – replica, nervosa, lei.
“Non
hai
notato che con Elsa c’è anche una
bambina?” – osserva il re di Arendelle.
“Come?”
–
esclama la giovane sovrana, spostando subito lo sguardo verso la
diretta
interessata.
Ed è
allora che la scorge.
Nota una
piccola dai capelli identici ai suoi, con i suoi stessi lineamenti.
“Ineke”
–
afferma, con il cuore a mille.
Si alza,
pronta a corrergli incontro.
Il marito
la blocca per la seconda volta.
“Se
dovessero scappare? Non possiamo rischiare che..”
“Non mi importa delle conseguenze… lei mi ha
sottratto con l’inganno mia
figlia. Ora pretendo di rivederla” – fregandosi di
tutti e tutto, Anna accelera
il passo, raggiungendo in un battibaleno la parente.
La scena
è
memorabile.
Granpapà
sta per svelare la verità alla giovane, quando una figura si
presenta ai due
con aria alquanto arrabbiata.
“Tu?”-
esclama, sorpresa, Elsa riconoscendo sua sorella minore.
Si
ritrovano occhi negli occhi dopo nove anni di lontananza e mille
ricordi
riaffiorano.
I
giochi con la neve, le canzoni della mamma Iduna, i racconti di re
Agnarr, la
morte dei genitori, la separazione e il dolore
che causò, il riavvicinamento e le scoperte
nella Foresta Incantata.
“Guarda
chi si rivede” – risponde distaccata Anna.
Il ricordo
che pesa maggiormente sul suo cuore è la scena della fuga di
Elsa con Ineke,
mentre Anna, incinta di Aurora, gridava disperata tra le braccia di
Kristoff.
“E’
bello
rivederti” – aggiunge la grande.
“Per me
non è lo stesso” – replica
l’altra, ponendosi sulla difensiva. Poi il suo
sguardo si sposta sulla creatura che giace tra le braccia di Elsa.
Il dolore
patito per anni riaffiora e le immagini della separazione dalla bambina
si
insediano nella sua testa, dominandola, come se le dicessero
“Riprenditi ciò
che è tuo. Non può più toglierti tua
figlia adesso che è qui”
E Anna
segue esattamente tale voce interiore, ordinando alla maggiore
– “ Dammela” – distende
le braccia attendendo Ineke.
Elsa,
dispiaciuta per il male recato alla sorella che tanto ama, sa che per
causa di
forza maggiore non dovrebbe accontentarla.
“Ti ho
detto di darmi mia figlia” – le ripete Anna,
mantenendo la calma.
Dopo lunghi
anni di lontananza e un odio forte nei suoi confronti, la regina di
Arendelle
sta trattenendo fin troppo la pazienza.
A quel
punto la primogenita di Agnarr ed Iduna lascia che la seconda possa
stringere a
sé il sangue del suo sangue.
Una
lacrima le riga il viso guardando l’emozione dipinta su
quello di Anna.
La giovane
regina di Arendelle sente il contatto con il corpo di sua figlia e non
riesce a
non piangere.
Ha atteso
così tanto questo momento.
“Mi
dispiace
per tutto, Annie”
“Non
chiamarmi così. Io e te non abbiamo alcun legame
ormai”
“Mi
porterai rancore in eterno? Sorellina, ho dovuto fare quello che ho
fatto per
volere degli spiriti”
“Non mi
interessa. So solo che hai tradito la mia fiducia, mi hai recato anni
di
immensa sofferenza. Hai distrutto la mia famiglia, allontanandomi non
solo da
Ineke ma anche da Aurora”
“Aurora?
Allora anche la tua seconda gravidanza ha portato una
femmina” – aggiunge Elsa,
piacevolmente sorpresa.
“Inutile
che gioisci. Lei non sa e non saprà mai della tua
esistenza”
La rabbia
di Anna distrugge tutte le speranze di Elsa di potersi ricongiungere ai
parenti.
Kristoff
ha assistito alla scena da lontano e, una volta vista sua figlia tra le
braccia
di sua moglie, si avvicina.
“Piccola
mia” – esclama, con gli occhi lucidi, ignorando
totalmente la cognata.
“Kristoff!
Mi odi anche tu vedo…” – commenta la
custode di Athohallan.
“Ragazza,
hanno le loro ragioni” – si intromette
Granpapà.
“Che
scelta avevo? Nessuna! Mi sono ribellata troppo tardi, lo so.
Però adesso sono
qui..Ineke è con loro”
“Lo so,
Elsa. E' difficile per dei genitori accettare questo. Però
è bene che adesso sappiate la motivazione di tutto
ciò” – continua il
vecchio troll.
Invita i
presenti ad ascoltare, seppure i due reali di Arendelle si dedicano
esclusivamente alla loro ritrovata bambina.
“Come
mai
ha questa pelle così chiara? Sembra malata”
– commenta Kristoff, sorpreso da un
pallore eccessivo.
“E’
per
questo che sono qui” – spiega Elsa.
“Cosa
hai
fatto a mia figlia?” – le tuona contro Anna,
calmata subito dopo dal compagno.
“Silenzio
tutti”- li
zittisce Granpapà. – “ Dovete
sapere la verità… e penso che Kristoff in primis
meriti di conoscere le sue
origini”
“Di
cosa
stai parlando?”- domanda
stranito il
biondino.
“Intendo
dire che è bene che tu sappia che il destino segnato per la
tua primogenita era
lo stesso che segnò tua madre”
“Mia
madre? Io non ho mai avuto una madre. Non umana, almeno”
“Ti
sbagli. Da chi puoi essere venuto al mondo altrimenti?”
“Mia
nonna
Ineke mi ha cresciuto. Sua figlia mi abbandonò
perché a suo dire era una
irresponsabile, desiderosa di libertà e
divertimento” – racconta Bjorgman,
quasi infastidito dal ricordo della persona che l’ha messo al
mondo.
“E’
qui
che ti sbagli, ragazzo”
A quel
punto la storia inizia a toccare l’attenzione dei giovani
presenti che,
sedendosi a terra, ponendo le distanze da Elsa, si pongono
all’ascolto.
“E’
giunto
il momento che tra voi torni l’armonia. L’unico
modo è rivelarvi il
segreto del cuore di cristallo”
“Aspetta…che?”
– esclama Anna, confusa.
“Quello
che ha dentro di sé tua figlia, ovvero ciò che ha
costretto tua sorella a
portarla via da Arendelle”
“Si
può
sapere cosa è questa roba? Magia?”
“Esatto,
Kristoff! Si narra di una leggenda circa l’alleanza dei
quattro spiriti della
natura con un quinto spirito… diverso da Elsa.
Ciò accadde secoli e secoli fa. L’accordo
prevedeva l’unione per la difesa reciproca. Per il bene
dell’umanità bisognava però trovare un
tramite che garantisse la loro sopravvivenza. Chi se non
l’essere umano?!
Trovarono una donna dagli occhi cristallini, la carnagione scura, i
capelli
lunghi e rossi che si muovevano ondeggiando con il vento. Fu lei
l’iniziatrice
del loro progetto. Avrebbe dovuto tutelare la natura di generazione in
generazione.
Fu
così
che nacque grazie ad un frammento di ghiaccio il cuore di cristallo. Fu
questa
donna ad introiettarlo dentro di sé e a permettere mediante
una potente magia
che venisse tramandato in eternità.”
“Non
riesco a capire. Cosa c’entra Ineke in tutto
ciò?” – chiede Anna.
“E’
destinata” – risponde Elsa, ormai giunta a
conclusioni.
“Ingrid,
dovette rinunciare a suo figlio per tale ragione. Esattamente come
Ineke, era
destinata” – continua Granpapà
– “Chi custodisce questo cuore di cristallo deve
impedire che esso si sciolga. Ciò accade soltanto se ci si
circonda di amore”
“Cosa?
Ma è
una maledizione!” – esclama scioccata Anna.
“Gli
spiriti
non la vedono così. Loro sanno bene che semmai il cuore
dovesse sciogliersi il
mondo scomparirebbe e con esso anche la magia. Per questo, è
qualcosa di
normale doversi allontanare da chi si ama per evitarlo. Alla natura ci
si sottomette se si vuole vivere”
“La mia
bambina è così piccola e ha già un
compito così ingrato?”
“Si,
Anna
mi dispiace. Io l’ho portata via ma in questi anni, ho
sofferto tenendola
lontana da voi, vedendo che assomigliava sempre di più a te
fisicamente. Per di
più ama le renne come Kristoff. Ma non potevo agire
diversamente”
Bjorgman
però non ha alcuna reazione, lo sguardo perso nel vuoto,
rimugina su quanto
appena udito.
“Amore,
tutto bene?” – domanda sua moglie, appoggiandogli
una mano sulla schiena.
Lui annuisce,
poi si rivolge di nuovo a Granpapà.
“Cosa
succede a chi custodisce il cuore di cristallo semmai dovesse
sciogliersi?”
Il troll
sospira. Poi dice – “E’ capitato
più volte che il custode arrivasse a
distruggere tutto, ma la natura puntualmente è intervenuta
drasticamente”
“In che
senso?”
“Se chi
ti
dovrebbe difendere diventa colui che rischia di eliminarti, esso
è il primo a dover
scomparire”
A tali parole, il cielo risponde con un rumore assordante che fa tremare la terra. E il terrore appare leggibile sui volti dei giovani nobili che sentono le ferite passate riaprirsi, a causa del rischio di perdere ancora una volta la loro amata bambina.