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Autore: Ivy001    30/12/2019    2 recensioni
SPOILER FROZEN 2
Cosa succede dopo le vicende di Frozen 2, a distanza di dieci anni circa da quel momento?
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Tanti anni prima…

 

E’ l’alba e in una catapecchia, a pochi metri dal regno di Arendelle, una giovane diciottenne viene aiutata a dare alla luce il proprio figlio, il tutto mentre all’esterno un burrascoso vento batte con forza sulla porta.

“Un’ultima spinta. Ci sei quasi” - a parlare è una donna magra e con indosso panni rammendati.

“Non ne posso più. Tiratelo fuori, madre” – grida, disperata, la partoriente.

“Ce la puoi fare, Ingrid. Spingi” – la sprona l’adulta.

Distrutta, perché in travaglio da quando il sole è tramontato, la ragazza dai lunghi capelli biondi e gli occhi color nocciola, stringe forte il lenzuolo sul quale è adagiata ed emette lo straziante urlo finale.

E’ il pianto del neonato a comunicarle che finalmente è fatta.

“E’ un maschio” – comunica la madre, ripulendo il bambino dal sangue e avvolgendolo in una coperta bianca.

“Portatelo via, per favore” – sono le parole di Ingrid che volge lo sguardo altrove pur di non scorgere la figura della creatura.

“Sei sicura? Non è una decisione da prendere così su due piedi”

“Madre, ho avuto troppo tempo a disposizione per scegliere cosa farne. Datelo via”

“Non ha neppure un nome” – aggiunge la signora, osservando il pargolo tra le sue braccia.

“Quello che più vi piace andrà bene” – conclude, chiudendo gli occhi con la speranza di addormentarsi e risvegliarsi senza avere più il bebè in casa. La neo mamma invece è preoccupata per la foga del vento che bussa ancora alla sua porta.

E’ un chiaro segnale che Zefiro vuole lanciarle. La natura sa e vuole che la ragazza protegga ciò che custodisce dentro di sé. Per tale ragione, è bene disfarsi il prima possibile del “problema”.

“Non posso farlo, figliola. E’ sangue del nostro sangue” – insiste la nonna stringendo forte a sé il nipote.

“Allora se desiderate tanto crescerlo, sarò io ad andarmene” – replica Ingrid, alzandosi faticosamente dal letto.

I dolori del post parto le impediscono di muoversi e si trova costretta a fermarsi dopo qualche passo.

“Non fare la bambina. Possibile che questa missione che ti hanno affidato è più importante del resto? E’ più importante di chi ti ama?”

“Madre, sentite sono stanca di darvi spiegazioni su tutto ciò che faccio o non faccio. Voglio essere lasciata in pace. Libera di potermi allontanare da qui dove ogni cosa può solo causarmi danno”

“Anche il piccolino? Lui ha bisogno di te”
“Io non di lui! Stanotte dormirà con voi. Non voglio sentirlo piangere. Domani sarò io a fare le valigie e a lasciare questa casa ed Arendelle per sempre”-  queste sono le ultime parole che Ingrid rivolge a sua madre.

E ciò che ha appena detto, accadrà.

All’alba, la ragazza prende  una vecchia sacca e la riempie di roba. Affaticata e con la schiena a pezzi, volge un ultimo sguardo al luogo in cui è nata e cresciuta.

“Addio Ineke Bjorgman, madre adorata! Perdonatemi ma devo fare ciò che è stato voluto per me dalla natura” – conclude, per poi svanire nel nulla.

 

6 anni dopo…

 

“Nonna Ineke, sono Kristoff. Aprimi, per favore” – bussa alla porta il bambino dai capelli biondi e gli occhi color nocciola, accompagnato da una buffissima renna.

Insiste ma l’anziana non risponde.

“Che fine avrà fatto?” – si domanda rivolgendosi all’animale – “Sicuro che sia in casa?” – dà voce alla renna che lo guarda stranita.

In quel momento l’uscio viene aperto. Non c’è la sua parente ad accoglierlo.

“Signora Emma, cosa ci fate qui?” – chiede, confuso, il piccolo.

“Kristoff, tua nonna non ce l’ha fatta. Si è sentita male stamane e ci ha lasciati” – comunica, con gli occhi colmi di lacrime.

Il momento peggiore della breve vita di quel dolce bambino, che rimane paralizzato di fronte a tale rivelazione.

I giorni che seguono sono tragici. Vive di silenzio e compagnia di estranei che, uno alla volta, lo accolgono nelle loro case offrendogli pane e acqua.

Per lui, Ineke era come l’aria. Era il suo tutto.

Poi un dì, prende con sé l’amico Sven, la renna, e lascia Arendelle.

Ciò che accadrà dopo è storia…

Kristoff si troverà nel momento giusto al posto giusto, inconterà i trolls e diventerà parte della loro famiglia.

 

 

Presente…

 

“Ecco perché hanno dato ad Ineke quel nome” – riflette Elsa ad alta voce, ascoltando con attenzione alcuni dei ricordi che Granpapà le sta mostrando, utili per rivelarle la verità che cerca.

La regina di Athohallan è ignara che a pochi passi da lei ci sono proprio Anna e Kristoff.

“Tesoro, respira profondamente. Vuoi che torniamo a casa?”

“No, sto bene. Rivedere quella che un tempo e’ stata mia sorella mi ha scombussolata. Però adesso che posso affrontarla come merita, non mi tiro indietro”
“Aspetta” – la trattiene Bjorgman.

“Cosa devo aspettare?” – replica, nervosa, lei.

“Non hai notato che con Elsa c’è anche una bambina?” – osserva il re di Arendelle.

“Come?” – esclama la giovane sovrana, spostando subito lo sguardo verso la diretta interessata.

Ed è allora che la scorge.

Nota una piccola dai capelli identici ai suoi, con i suoi stessi lineamenti.

“Ineke” – afferma, con il cuore a mille.

Si alza, pronta a corrergli incontro.

Il marito la blocca per la seconda volta.

“Se dovessero scappare? Non possiamo rischiare che..”
“Non mi importa delle conseguenze… lei mi ha sottratto con l’inganno mia figlia. Ora pretendo di rivederla” – fregandosi di tutti e tutto, Anna accelera il passo, raggiungendo in un battibaleno la parente.

La scena è memorabile.

Granpapà sta per svelare la verità alla giovane, quando una figura si presenta ai due con aria alquanto arrabbiata.

 “Tu?”-  esclama, sorpresa, Elsa riconoscendo sua sorella minore.

Si ritrovano occhi negli occhi dopo nove anni di lontananza e mille ricordi riaffiorano.

I giochi con la neve, le canzoni della mamma Iduna, i racconti di re Agnarr, la morte dei genitori, la separazione e il dolore  che causò, il riavvicinamento e le scoperte nella Foresta Incantata.

“Guarda chi si rivede” – risponde distaccata Anna.

Il ricordo che pesa maggiormente sul suo cuore è la scena della fuga di Elsa con Ineke, mentre Anna, incinta di Aurora, gridava disperata tra le braccia di Kristoff.

“E’ bello rivederti” – aggiunge la grande.

“Per me non è lo stesso” – replica l’altra, ponendosi sulla difensiva. Poi il suo sguardo si sposta sulla creatura che giace tra le braccia di Elsa.

Il dolore patito per anni riaffiora e le immagini della separazione dalla bambina si insediano nella sua testa, dominandola, come se le dicessero “Riprenditi ciò che è tuo. Non può più toglierti tua figlia adesso che è qui”

E Anna segue esattamente tale voce interiore, ordinando alla maggiore – “ Dammela” – distende le braccia attendendo Ineke.

Elsa, dispiaciuta per il male recato alla sorella che tanto ama, sa che per causa di forza maggiore non dovrebbe accontentarla.

“Ti ho detto di darmi mia figlia” – le ripete Anna, mantenendo la calma.

Dopo lunghi anni di lontananza e un odio forte nei suoi confronti, la regina di Arendelle sta trattenendo fin troppo la pazienza.

A quel punto la primogenita di Agnarr ed Iduna lascia che la seconda possa stringere a sé il sangue del suo sangue.

Una lacrima le riga il viso guardando l’emozione dipinta su quello di Anna.

La giovane regina di Arendelle sente il contatto con il corpo di sua figlia e non riesce a non piangere.

Ha atteso così tanto questo momento.

“Mi dispiace per tutto, Annie”

“Non chiamarmi così. Io e te non abbiamo alcun legame ormai”

“Mi porterai rancore in eterno? Sorellina, ho dovuto fare quello che ho fatto per volere degli spiriti”

“Non mi interessa. So solo che hai tradito la mia fiducia, mi hai recato anni di immensa sofferenza. Hai distrutto la mia famiglia, allontanandomi non solo da Ineke ma anche da Aurora”

“Aurora? Allora anche la tua seconda gravidanza ha portato una femmina” – aggiunge Elsa, piacevolmente sorpresa.

“Inutile che gioisci. Lei non sa e non saprà mai della tua esistenza”

La rabbia di Anna distrugge tutte le speranze di Elsa di potersi ricongiungere ai parenti.

Kristoff ha assistito alla scena da lontano e, una volta vista sua figlia tra le braccia di sua moglie, si avvicina.

“Piccola mia” – esclama, con gli occhi lucidi, ignorando totalmente la cognata.

“Kristoff! Mi odi anche tu vedo…” – commenta la custode di Athohallan.

“Ragazza, hanno le loro ragioni” – si intromette Granpapà.

“Che scelta avevo? Nessuna! Mi sono ribellata troppo tardi, lo so. Però adesso sono qui..Ineke è con loro”

“Lo so, Elsa. E' difficile per dei genitori accettare questo. Però è bene che adesso sappiate la motivazione di tutto ciò” – continua il vecchio troll.

Invita i presenti ad ascoltare, seppure i due reali di Arendelle si dedicano esclusivamente alla loro ritrovata bambina.

“Come mai ha questa pelle così chiara? Sembra malata” – commenta Kristoff, sorpreso da un pallore eccessivo.

“E’ per questo che sono qui” – spiega Elsa.

“Cosa hai fatto a mia figlia?” – le tuona contro Anna, calmata subito dopo dal compagno.

“Silenzio tutti”-  li zittisce Granpapà. – “ Dovete sapere la verità… e penso che Kristoff in primis meriti di conoscere le sue origini”

“Di cosa stai parlando?”-  domanda stranito il biondino.

“Intendo dire che è bene che tu sappia che il destino segnato per la tua primogenita era lo stesso che segnò tua madre”

“Mia madre? Io non ho mai avuto una madre. Non umana, almeno”

“Ti sbagli. Da chi puoi essere venuto al mondo altrimenti?”

“Mia nonna Ineke mi ha cresciuto. Sua figlia mi abbandonò perché a suo dire era una irresponsabile, desiderosa di libertà e divertimento” – racconta Bjorgman, quasi infastidito dal ricordo della persona che l’ha messo al mondo.

“E’ qui che ti sbagli, ragazzo”

A quel punto la storia inizia a toccare l’attenzione dei giovani presenti che, sedendosi a terra, ponendo le distanze da Elsa, si pongono all’ascolto.

“E’ giunto il momento che tra voi torni l’armonia. L’unico modo è rivelarvi il segreto del cuore di cristallo”

“Aspetta…che?” – esclama Anna, confusa.

“Quello che ha dentro di sé tua figlia, ovvero ciò che ha costretto tua sorella a portarla via da Arendelle”

“Si può sapere cosa è questa roba? Magia?”

“Esatto, Kristoff! Si narra di una leggenda circa l’alleanza dei quattro spiriti della natura con un quinto spirito… diverso da Elsa. Ciò accadde secoli e secoli fa. L’accordo prevedeva l’unione per la difesa reciproca. Per il bene dell’umanità bisognava però trovare un tramite che garantisse la loro sopravvivenza. Chi se non l’essere umano?! Trovarono una donna dagli occhi cristallini, la carnagione scura, i capelli lunghi e rossi che si muovevano ondeggiando con il vento. Fu lei l’iniziatrice del loro progetto. Avrebbe dovuto tutelare la natura di generazione in generazione.

Fu così che nacque grazie ad un frammento di ghiaccio il cuore di cristallo. Fu questa donna ad introiettarlo dentro di sé e a permettere mediante una potente magia che venisse tramandato in eternità.”

“Non riesco a capire. Cosa c’entra Ineke in tutto ciò?” – chiede Anna.

“E’ destinata” – risponde Elsa, ormai giunta a conclusioni.

“Ingrid, dovette rinunciare a suo figlio per tale ragione. Esattamente come Ineke, era destinata” – continua Granpapà – “Chi custodisce questo cuore di cristallo deve impedire che esso si sciolga. Ciò accade soltanto se ci si circonda di amore”

“Cosa? Ma è una maledizione!” – esclama scioccata Anna.

“Gli spiriti non la vedono così. Loro sanno bene che semmai il cuore dovesse sciogliersi il mondo scomparirebbe e con esso anche la magia. Per questo, è qualcosa di normale doversi allontanare da chi si ama per evitarlo. Alla natura ci si sottomette se si vuole vivere”

“La mia bambina è così piccola e ha già un compito così ingrato?”

“Si, Anna mi dispiace. Io l’ho portata via ma in questi anni, ho sofferto tenendola lontana da voi, vedendo che assomigliava sempre di più a te fisicamente. Per di più ama le renne come Kristoff. Ma non potevo agire diversamente”

Bjorgman però non ha alcuna reazione, lo sguardo perso nel vuoto, rimugina su quanto appena udito. Sua madre non lo odiava. Non l’ha mai fatto. Lui invece  ha nutrito verso di lei un sentimento di astio profondo… adesso se ne pente.

“Amore, tutto bene?” – domanda sua moglie, appoggiandogli una mano sulla schiena.

Lui annuisce, poi si rivolge di nuovo a Granpapà.

“Cosa succede a chi custodisce il cuore di cristallo semmai dovesse sciogliersi?”

Il troll sospira. Poi dice – “E’ capitato più volte che il custode arrivasse a distruggere tutto, ma la natura puntualmente è intervenuta drasticamente”

“In che senso?”

“Se chi ti dovrebbe difendere diventa colui che rischia di eliminarti, esso è il primo a dover scomparire”

A tali parole, il cielo risponde con un rumore assordante che fa tremare la terra. E il terrore appare leggibile sui volti dei giovani nobili che sentono le ferite passate riaprirsi, a causa del rischio di perdere ancora una volta la loro amata bambina.

 

   
 
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