Disclaimer: non sono miei, ovviamente.
Generi: Introspettivo, semi(?)Angst
Avvertimenti: il nonsense è sempre onnipresente in qualche modo.
Rating: Giallo
Prompt: 15. Urla
Contesto: Alice attraverso lo specchio di Tim Burton
Personaggi: Tarrant Hightopp, un po’ tutti (impliciti)
Pairings: //
VI
{ 150 parole }
Tarrant crea cappelli da quando è nato, li conosce come le sue tasche, ogni fibra, ogni pezzo di stoffa – eppure non sapeva che i cappelli urlassero.
Lo scopre quel giorno per caso, in un momento qualunque, mentre abbaia e ha un osso pressato tra i denti e all’improvviso è lì, chissà come, da dove, quando, ma è lì e Tarrant lo sente – ed è un miscuglio di voci, grida che si accalcano e mescolano in un tripudio di paura e disperazione.
Le riconosce, quelle voci, in un istante, quasi le avesse ascoltate per l’ultima volta solo una manciata di ore prima – e le sue grida si sovrappongono alle loro mentre stringe i bordi del cappello tra le dita fino a imprimersi la forma sulla pelle.
(Non sa più se le urla che sente siano di dolore o di gioia, e altre voci lontane gridano “impossibile!” nelle orecchie).