~✿✿✿~
Era egoista.
Lo sapeva da tempo.
Era un’egoista nata.
Una ladra di opportunità.
E non si sarebbe lasciata sfuggire nemmeno questa.
Ricacciò quindi indietro le lacrime e strizzò per bene il fazzoletto che stringeva -strozzava- tra le mani.
A passi lenti si avviò sul ponte della sunny, trovandolo sulla scalinata esterna intento a sistemarsi le bende strattonandole con i denti.
Il solito stupido.
Con gesto brusco, gli strappò dalle mani la garza, sedendosi sullo scalino inferiore rispetto al suo e armeggiando rapida con le nuove ferite che gli coloravano le braccia.
Zoro la guardò muto.
Guardò le sue mani da cartografa disegnare i tagli e ricoprirli con le bende, non stringendo mai troppo ma senza nemmeno lasciarle troppo blande. Non parlava però.
Se ne stava zitta, accarezzando e stringendo prima la sua pelle lesa e poi le garze, col capo chino e le spalle ricurve.
Curava i tagli piccoli come quelli profondi, i superficiali come i gravi.
Quelli innocui come quelli mortali.
Tutti, nessuno escluso.
Stava passando le dita all’interno del suo avambraccio sinistro, quando Zoro le sollevò il volto con due sole dita destre posate sotto il mento, rivelando le lacrime che stava versando.
-Guai a te- singhiozzò -Guai a te, Roronoa-
Strinse gli ultimi lacci, asciugandosi con stizza le guance prima di rivolgere ancora lo sguardo al volto confuso di Zoro.
-Sono un’egoista e non ti permetterò di farmi questo torno- lo minacciò seria -Tu devi promettermelo: promettilo Zoro! Ya'aburnee!-
Zoro annuì. Promise.
Non sapeva cosa, ma promise.
Tutto per quelle lacrime.
-E ora va da Chopper, che non sono certo la tua infermiera personale- lo scacciò burbera, dandogli le spalle e permettendosi di piangere solo quando sentì la porta del castello di poppa richiudersi.
I singhiozzi le sconquassarono il petto per il ritmo e il dolore.
Egoista.
Sciocca egoista.
Rubare una tale promessa… Ya'aburnee.
Morire dopo di lei, per negarle il dolore di vederlo spirare.
Regalarle l’egoistico desiderio di non soffrire per lui.
Prometterle che non l’avrebbe fatta soffrire con la sua morte.
Ya'aburnee.
In cuor suo Nami sapeva che Zoro l’avrebbe mantenuta.
In cuor suo sapeva che il dolore della separazione era minore rispetto al saperlo da solo al mondo senza di lei.
Lo sapeva da tempo.
Era un’egoista nata.
Una ladra di opportunità.
E non si sarebbe lasciata sfuggire nemmeno questa.
Ricacciò quindi indietro le lacrime e strizzò per bene il fazzoletto che stringeva -strozzava- tra le mani.
A passi lenti si avviò sul ponte della sunny, trovandolo sulla scalinata esterna intento a sistemarsi le bende strattonandole con i denti.
Il solito stupido.
Con gesto brusco, gli strappò dalle mani la garza, sedendosi sullo scalino inferiore rispetto al suo e armeggiando rapida con le nuove ferite che gli coloravano le braccia.
Zoro la guardò muto.
Guardò le sue mani da cartografa disegnare i tagli e ricoprirli con le bende, non stringendo mai troppo ma senza nemmeno lasciarle troppo blande. Non parlava però.
Se ne stava zitta, accarezzando e stringendo prima la sua pelle lesa e poi le garze, col capo chino e le spalle ricurve.
Curava i tagli piccoli come quelli profondi, i superficiali come i gravi.
Quelli innocui come quelli mortali.
Tutti, nessuno escluso.
Stava passando le dita all’interno del suo avambraccio sinistro, quando Zoro le sollevò il volto con due sole dita destre posate sotto il mento, rivelando le lacrime che stava versando.
-Guai a te- singhiozzò -Guai a te, Roronoa-
Strinse gli ultimi lacci, asciugandosi con stizza le guance prima di rivolgere ancora lo sguardo al volto confuso di Zoro.
-Sono un’egoista e non ti permetterò di farmi questo torno- lo minacciò seria -Tu devi promettermelo: promettilo Zoro! Ya'aburnee!-
Zoro annuì. Promise.
Non sapeva cosa, ma promise.
Tutto per quelle lacrime.
-E ora va da Chopper, che non sono certo la tua infermiera personale- lo scacciò burbera, dandogli le spalle e permettendosi di piangere solo quando sentì la porta del castello di poppa richiudersi.
I singhiozzi le sconquassarono il petto per il ritmo e il dolore.
Egoista.
Sciocca egoista.
Rubare una tale promessa… Ya'aburnee.
Morire dopo di lei, per negarle il dolore di vederlo spirare.
Regalarle l’egoistico desiderio di non soffrire per lui.
Prometterle che non l’avrebbe fatta soffrire con la sua morte.
Ya'aburnee.
In cuor suo Nami sapeva che Zoro l’avrebbe mantenuta.
In cuor suo sapeva che il dolore della separazione era minore rispetto al saperlo da solo al mondo senza di lei.
Ya'aburnee, la speranza che la persona che ami viva più a lungo di te,
così da risparmiarti il dolore di vivere senza di lei.
(Arabo)
così da risparmiarti il dolore di vivere senza di lei.
(Arabo)