Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Ivy001    31/12/2019    1 recensioni
SPOILER FROZEN 2
Cosa succede dopo le vicende di Frozen 2, a distanza di dieci anni circa da quel momento?
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aurora è assieme alle domestiche da quando i suoi genitori hanno lasciato il castello senza spiegazioni.

Qualcosa la preoccupa, soprattutto per via del cielo che sembra presagio di una catastrofe.

“Se giochiamo un po' con Sven? Lui è nella stalla ed è solo soletto” – propone una delle cameriere, per distogliere l’attenzione della bambina dal pensiero dei parenti.

“Oppure chiamiamo Olaf” – suggerisce un’altra.

“Non mi servono distrazioni. Vorrei solo sapere perché mamma e papà non tornano. Ho un po' di paura…” – confessa la piccola, ricevendo subito l’abbraccio della più anziana delle donne di servizio.

Il pupazzo di neve arriva, saltellando e canticchiando, proprio in quel momento. Sembra tranquillo, e come al solito vive in un mondo tutto suo.

“Hey principessina, come mai ancora in piedi?” – le domanda, sorpreso.

“Non ho sonno” – spiega lei, sedendosi sul divanetto accanto al camino spento.

“Volete che vi legga un bel libro? Così vi rilassate e vi addormentate” – si offre la più giovane delle domestiche.

“No, Lisa. Grazie, aspetterò sveglia” – comunica Aurora. Tutti sanno quanto è cocciuta la bambina, esattamente come Anna. Perciò è inutile insistere.

Le donne della servità si dedicano alle ultime faccende, sperando di rivedere i signori varcare i cancelli di palazzo il prima possibile. La situazione inizia a preoccupare anche loro ormai.

Una volta rimasti da soli, la principessina e Olaf chiacchierano del più e del meno.

Il pupazzo le racconta quello che ha combinato durante la giornata. Gli incontri fatti, le passeggiate nel regno, circondato da numerosi bambini… poi si sofferma su un dettaglio.

“Il cielo all’improvviso ha emesso un rumore assordante, la terra ha tremato per un istante e tutto è diventato nero” – racconta, mostrandosi agitato al solo ricordo.

“Si, anche noi ci siamo accorti di questo cambiamento. Infatti poco dopo, i miei genitori hanno lasciato il palazzo. Non mi hanno detto dove stavano andando, però io li conosco. MI stanno nascondendo qualcosa”  

“Tranquilla, magari si sono impensieriti per il popolo e stanno girovagando di casa in casa per accertarsi che stiano bene, tutto qua” – ipotizza Olaf.

Aurora non aveva considerato quell’opzione e infatti, trovando in essa l’unica spiegazione logica, comincia finalmente a rilassarsi.

“Ora vai a letto. Sai che Anna si arrabbia se ti vede ancora in piedi a quest’ora” – le consiglia il pupazzo di neve.

La bambina obbedisce e si avvia per raggiungere la sua camera.

“Notte, Olaf. Ti voglio bene” – gli dice, poi lo abbraccia e si congeda.

Non immagina che presto ci sarà un trambusto al castello che le impedirà di dormire sogni sereni.

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“Io non riesco a crederci” – continua a ripetere a se stessa Anna, mentre stringe a sé la primogenita,ancora priva di conoscenza.

“E’ bene affrettarsi. Granpapà ha detto che la Natura ora è stata in qualche modo immobilizzata dalla luce magica di Ineke. Quando lei riaprirà gli occhi, essa tornerà in moto e la cercherà ” – Elsa riporta fedelmente le parole del saggio troll.

A passo spedito, i tre percorrono il sentiero che li conduce ad Arendelle.

Durante il tragitto, le sorelle sono totalmente distaccate l’una dall’altra.

La maggiore vorrebbe parlare, però trova davanti a sé il muro innalzato dalla più giovane.

Anna non riesce neppure a guardarla in volto, figurarsi a conversare con chi le ha recato un dolore immenso.

Bjorgman invece pensa e ripensa a sua madre. Di lei non ha neppure un’immagine, un ricordo. A detta della sua defunta nonna, era molto bella con i capelli biondi come il grano e gli occhi color nocciola. Adesso cerca di disegnarla nella sua mente.

E’ Elsa a rompere il ghiaccio con suo cognato, sperando che almeno lui abbassi l’ascia di guerra.

“Di tuo padre non sai nulla?” – domanda.

“Lui lavorava il ghiaccio. Era un montanaro, proprio come lo ero io” – risponde il giovane re.

“Cosa ti raccontava tua nonna di lui?”

“A te cosa importa?” – si intromette Anna, attaccandola.

“Amore, per favore…” – la zittisce il compagno, trovando inopportuno quell’ intervento.

“Anna, lo so che mi odi. Hai tutte le ragioni del mondo. Però se vogliamo salvare Ineke, dobbiamo superare le ostilità e collaborare” – aggiunge Elsa.

“Se ti parlo ancora è soltanto per questa ragione. Sappilo” – conclude la seconda, affrettando il passo e distanziandosi dai due di qualche metro.

“Perdonala, vedrai che con il tempo le passerà” – dice Bjorgman, dispiaciuto del trattamento che sua moglie riserva alla giovane.

“Già” – risponde Elsa, consapevole che quello difficilmente accadrà.

“Mi chiedevi di mio padre… ebbene, so poco di lui. Nonna mi raccontava che i miei ci fu una forte passione che durò poco. Quando Ingrid scoprì di essere incinta, non gli disse nulla perché venne addirittura a sapere che lui era sposato”
“Caspita! Davvero?”- esclama, scioccata la ragazza.

“Si. Ora mi sorge un dubbio. Sapendo che lei non doveva nutrire amore verso nessuno a causa del cuore di cristallo, come può essersi innamorata senza rischiare lo scioglimento” – riflette Kristoff, perplesso.

“Evidentemente sapere che lui era sposato deve aver distrutto in poco tempo il sentimento che nutriva verso tuo padre. Così si è salvata. Però dal tuo amore non poteva salvarsi e abbandonarti era l’unica soluzione” – sostiene lei, amareggiata dal destino toccato in sorte ad Ingrid.

“Sta di fatto che ho dovuto imparare a cavarmela da solo.Se le cose non fossero andate così, oggi non avrei sposato Anna. Non avrei due figlie e non sarei re di Arendelle”
“Esatto. Il destino ha voluto questo per te” – gli sorride Elsa, appoggiando amichevolmente una mano sulla spalla del cognato.

I due si guardano e si ritrovano in uno sguardo complice.

“Mi sei mancata” – si commuove il montanaro, abbracciando quella che è a tutti gli effetti sua sorella.

“Anche tu, spero di potermi ricongiungere anche con Anna”

“Ti aiuterò io a farlo. Prima però… dobbiamo salvare Ineke”

“Certo. Farò di tutto per proteggerla. Nessuno le torcerà un capello. Giuro” – conclude la regina di Athohallan.

Poi riprendono il passo.

Pochi metri ed eccoli che giungono alla meta.

“Bentornata  a casa” – afferma Bjorgman ad Elsa.

“Arendelle” – si commuove la ragazza, rivedendo il luogo delle sue origini: posto di tanto dolore e di tante gioie.

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“Finalmente siete tornati. Che fine avete fatto?” – domanda Olaf, correndo incontro ai sovrani.

Scorge da lontano, però, che i due non sono soli.

Kristoff ha sulle spalle una bambina ed è affiancato da una figura adulta.

Una donna.

“Ciao Olaf! Lo vuoi un caldo abbraccio?”

Quella voce familiare scalda il cuore del pupazzo che esclama, elettrizzato – “ Elsaaaa!!!”

Anna prosegue verso la stanza di Aurora, notando che dorme beata nel suo lettone.

Poi sposta lo sguardo su Ineke, ancora assopita e riconosce nelle sue due figlie una somiglianza allucinante, paragonabile a quella sua e di Elsa.

“Se si sveglia cosa le diciamo?” – chiede Bjorgman alla moglie.

“Beh che siamo i suoi genitori. Che la amiamo e che nessuno ci dividerà più” – aggiunge, decisa, Anna.

“Ehm…ecco non è così facile la situazione. C’è un particolare che ignorate” – precisa la regina di ghiaccio, toccando un tema delicato.

“Quale? Cos’altro c’è?” – si altera subito la secondogenita di Agnarr ed  Iduna, portandosi le mani sui fianchi.

“Lei crede che sia io sua madre” – rivela la maggiore, preparandosi a ricevere l’ennesimo attacco  della sorella minore.

“Cosa hai detto?” – e infatti, Anna alza tono di voce, infuriata come mai prima nella vita.

“Non solo l’hai strappata dalle mie braccia ma le hai anche fatto credere che fossi tu ad averla partorita? Ma è assurdo”

“Calmati, tesoro” – le sussurra Kristoff.

“Calmarmi? Ti rendi conto che adesso dovrò sopportare che Ineke chiami “mamma” mia sorella?” – con gli occhi colmi di lacrime e la rabbia che le ribolle dentro, Anna corre via richiudendosi nel suo isolamento, quello che per anni l’ha cambiata profondamente.

“Mi odierà a vita, lo so” – commenta Elsa.

Kristoff le cede Ineke ed insegue sua moglie.

Olaf, scioccato dai racconti della persona che credeva incapace di recare dolore agli altri, va via deluso.

Così, la ex regina di Arendelle si ritrova sola, un’altra volta, tra le mura di un palazzo che per anni ha coperto il suo segreto, tutelandola dall’esterno.

“Ho combinato un casino. L’ennesimo” – si colpevolizza, non riuscendo a darsi pace per il duro colpo inflitto ai suoi cari.

Poi una vocina in lontananza la fa sobbalzare, distraendola dai cattivi pensieri.

“Tu chi sei?”

Allora Elsa si volta, lentamente, e a pochi passi da lei c’è una bambina dai capelli biondi e l’aria assonnata.

Lo sguardo è fin troppo familiare. Difficile non capire di chi si tratta.

“Ehm… tu sei Aurora?”

“Si, ci conosciamo?” – domanda la piccina.

La principessina nota subito la presenza di una minore come lei e si avvicina, incuriosita.

“Chi siete e cosa volete? Come mai siete qui nel castello?”

“Ecco noi… siamo parenti” – confessa, trovando nella verità l’unica soluzione.

“Parenti? Davvero?”- esclama, piacevolmente sorpresa, la bambina.

A quel punto, senza porre altre domande, Aurora accarezza la mano di quella che ignora essere sua sorella e così Elsa, per un attimo, rivede se stessa e Anna tempo addietro.

Il tocco della principessina risveglia bruscamente Ineke. Il colore della sua pelle si normalizza e lo stesso vale per gli occhi.

“Madre, dove siamo?” –è la prima domanda che pone.

“Al sicuro, tesoro” – la abbraccia forte a sé.

Poi si volta verso Aurora e la presenta – “Lei è la principessina di Arendelle”
“Arendelle? Si chiama così questo posto?”

“Si, vedrai ti piacerà. Ti mostrerò ogni angolo segreto del castello. Anche i posti più divertenti” – le propone, entusiasta, la piccina.

Elsa volta lo sguardo sul cielo. E’ ancora nero, però si è innalzato il vento.

“Brutto segno” – pensa tra sé e sé.

La natura si è risvegliata. Adesso sì che il pericolo è alle porte.

 

   
 
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