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Autore: Zomi    01/01/2020    2 recensioni
A fine agosto Sanji aveva realizzato il suo sogno.
Con sguardo fiero e sigaretta fumante che pendeva dalle labbra, fissava l’interno del suo locale animarsi con la luce mattutina, in attesa dei clienti ormai diventati fissi dal non troppo lontano giorno in cui aveva inaugurato la sua pasticceria.
*Fanfiction contenete coppie strane. Il Forum consiglia la lettura a un pubblico con un alto tasso di sospensione dell'incredulità. Può presentare tracce di latte e frutta a guscio*
{FanFiciton partecipante al Crack&Sfiga Ship's Day indetto dal Forum FairyPiece}
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Altro Personaggio, Sanji, Un po' tutti
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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In realtà a Marco nemmeno piacevano i dolci.
Certo, li apprezzava e osservava con interesse la maestria che Sanji e colleghe usavano nel modellare e creare sempre nuove meraviglie con la medesima base: uova, zucchero, farina.
La pasta di zucchero o il cioccolato modellabile diventavano fiori, personaggi, parole che Sanji vedeva come conquistavano l’occhio grigio del pompiere, quotidianamente presente nel suo locale.
Ma a Marco i dolci non piacevano così tanto.
In realtà Marco non aveva preso l’abitudine di trascorrere quotidianamente qualche ora all’All Blue Pâtisserie, di mattina all’alba o nel primo o tardo pomeriggio a seconda del suo turno di lavoro, nemmeno per ammirare le coppie formarsi o tubare ai tavoli tra un bonét e un dulce de leche.
Celava con maestria i piccoli sorrisi compiacenti con cui approvava i signori Nettuno con prole, o le mani intrecciate di Coby e Rebecca, o ancora le innocenti e calde carezze che Dellinger rubava a Sugar tra un Aspic e l’altro.
No, Marco non era lì nemmeno per immergersi nell’amore quotidiano delle coppie.
Il pompiere semplicemente riservava due ore della sua giornata alla pasticceria per sostare pacificamente al tavolo accanto alla vetrata principale, sbocconcellando Macaron di differenti colori.
Entrava nel locale con il suo passo leggero e ben candenzato, salutando con un cenno il dottor Trafalgar e compagna dai grandi occhi azzurri ma dal sapor del sole tatuato dentro, sulla pelle, superando il loro cinnamon roll e si dirigeva al tavolino accanto alla vetrata della pasticceria.
Occupava la sedia di poly rattan scura, mirando a restarvici seduto dalle 13 e 17 minuti fino alle 15 e 34, a volte anche qualche mezz’ora in più.
Si perdeva in frenetici pensieri mentre la città viveva davanti ai suoi occhi, mostrandogli pendolari in giacca e cravatta, studenti di ogni età, tram che si svuotavano e riempivano alla fermata posta proprio davanti alla vetrata e il via vai chiassoso della pasticceria.
Poi lasciava il locale e salutava Sanji con appena due dita alzate, mentre il cioccolatiere lo studiava con occhi esperti.
Un sospiro uscì dalle sue labbra, solleticandogli la bionda peluria del volto.
Se non ci pensava lui…
-Cosette chan, Pudding chan potreste dedicarmi due vostri preziosi minuti?-


Stava preparando la pasta choux assieme alla dolce Pudding chan, quando Cosette si era affacciata oltre la porta del laboratorio e aveva dato il segnale.
-Psss!- aveva soffiato dalle sue dolci labbra e Sanji, come richiamato da un canto fatato, aveva zampettato fino a lei, piroettando e tenendo aperta la porta per l’incantevole collaboratrice dalle lentiggini.
-Mia cara- le fece l’occhiolino, richiamando anche Pudding che sollevò un dito medio come conferma.
Il cuoco annuì e studiò attento l’entrata nella pasticceria di Marco.
-Oh bentornato!- lo salutò gentile Cosette, seguendo il biondo sedersi al suo solito tavolo.
Marco sorrise cordiale, occupando veloce la scomoda sedia, controllando l’orologio prima di consultare distratto l’elenco dei dolci giornalieri.
-Oggi vorrei provare- si prese il mento tra due dita, mentre Cosette lo raggiungeva e Sanji attendeva sulla soglia del laboratorio -Vorrei provare…-
L’urlo dalla cucina richiamò il suo essere pompiere, facendolo voltare sull’attenti verso il bancone.
-Aiuto!- si affacciò disperata Pudding dalla cucina, aggrappata alla porta a soffietto e tossicchiando a causa del denso fumo nero che veleggiava dal laboratorio -Il forno! Il forno!-
Il fumo usciva scuro e voluminoso dalla porta a soffietto, raggruppandosi a grappolo sul soffitto della sala adibita per i clienti.
-Oh cielo!- si portò le mani alla bocca Cosette, accorrendo al laboratorio e dalla collega, seguita a ruota dal pompiere e dagi sguardi interrogativi degli altri commensali presenti.
Con un sol salto Marco superò il bancone e si infilò nella cucina, ignorando il fumo e la figura longilinea e veloce di Sanji, che sgattaiolava al bancone.
Il biondo chef buttò appena un occhio al laboratorio, dove era certo che le sue due divine collaboratrici stessero fingendo un panico ad hoc, rallentando le azioni del pompiere nel suo capire cosa producesse tutto quel fumo dall’interno del forno artigianale della pasticceria.
Sarebbero bastati soli pochi minuti per il loro piano, che prendeva ora verso il suo punto più focale.
Punto che scendeva ora dal tram delle 13 e 52 e, con i jeans strappati alle ginocchia, maglioncino chiaro con maniche arrotolate fino all’incavo dei gomiti e la massa di capelli scuri raccolti in una coda alta mentre la tracolla universitaria sbatacchiava al suo fianco, entrava educato e sorridente nel suo locale.
-Sanji san- lo salutò Izo avvicinandosi al bancone -Luffy san mi ha riferito il tuo desiderio di parlarmi: è successo qualcosa? Kiko ha lasciato da pagare una qualche merenda…?-
Sanji sorrise e scosse il capo, sperando che Pudding e Cosette intratenessero ancora qualche istante Marco nel retro bottega con mille scuse.
-No, tua sorella è sempre molto accorta a non lasciare nulla in sospeso- lucidò il ripiano che li divideva, mentre lo specializzando occupava uno dei sgabelli -In verità volevo porti una semplice domanda- sorrise e si massaggiò il mento -Sei ancora single e gay vero?-
Le mandorle d’ardesia di Izo si dilatarono per un breve istante, prima di ricomporsi e sporgersi con l’intero corpo vero il pasticcere.
-Si- confermò -Ma non per illuderti Sanji san, ma la tua persona non è di mio interesse attuale-
E ci mancherebbe altro! sbraitò dentro di sè il biondo.
-Ti assicuro che la cosa non mi illude ma anzi, mi rincuora- sbottò -E comunque non chiedevo per me-
-Nemmeno i tuoi strani gemelli sono di mio gradimento- lo freno ancora Izo.
Con tutti i casini che aveva nella vita, tra un padre degenere, uno zio girovago, cugini da accudire con zia Toki sempre a lavoro e Kiku da crescere da solo, gli mancava solo invischiarsi con un Vinsmoke e il loro patriarca folle!
-Non sono così crudele da proporti uno dei miei fratelli, né così altruista da interessarmi ai loro affari di cuore- storse il naso Sanji.
Lo sapeva che non doveva immischiarsi!
-In verità ti volevo far conoscere un cliente abituale dell’All Blue Pâtisserie- buttò un occhio alle cucine -Viene qui spesso e credo ti abbia occhiato-
-A si?- sollevò un fine sopracciglio Izo, scettico -E tu lo avresti dedotto da…?-
-Sono o non sono Mr Prince? L’amore per me non ha segreti!-
-Credevo che il tuo super potere si attuasse solo con le belle donzelle e per gli amori etero- ghignò -E da quando ti interessano poi le vicende amorose dei tuoi clienti maschi?-
Sanji soffiò dal naso, storcendo le labbra.
-Da quando a forza di sospirare mi appannano la vetrata principale- mastico ogni parola con rabbia, inchiodando gli occhi sul moro -Di che ti lamenti? Non dovresti essermi riconoscente? Voglio presentarti qualcuno!-
Izo sorrise divertito, guardando negli occhi il cioccolaterie con sguardo ironico.
-Sanji san- si alzò dallo sgabello, pronto ad andarsene -Ti sarei riconoscente solo nel caso in cui questo tuo fantomatico cliente che mi ha adocchiato fosse alto, biondo, occhi azzurri, tatuato e- raccolse la tracolla da terra -Se fosse anche un pò eroico sarebbe perfetto-
Sanji sorrideva sornione, e il suo sorriso si ampliò quando la porta a soffietto dietro le sue spalle si aprì lasciando emergere Marco dal laboratorio.
-... non so come sia potuto succedere- si stava scusando Cosette mentre Pudding spingeva il pompiere verso il bancone e lontano dal suo regno.
-Sarà stato quell’inetto di Sanji: avrà lasciato i pirottini per i muffin a scaldarsi nel forno, dimenticandoseli e poi han preso fuoco- spinse Marco contro il bancone.
-Per fortuna c’eri tu!-
-Si certo Cosette- alzò gli occhi al cielo la morettina, stanca di quella stucchevole farsa.
Marco regalò ad entrambe l’ennesimo, capì subito Sanji, sguardo scettico, prima di voltarsi proprio verso di lui in cerca di spiegazioni.
Ma non riuscì a chiedere il motivo di quel falso allarme, che lo chef lo zittì indicandolo con braccio teso e mano aperta.
-Due metri e tre centimetri, undercut bionda, occhi cerulei, tatuaggio del plotone numero Uno della caserma di Newgate sul petto e, ah!- ghignò verso Izo -È un pompiere: può bastare come eroico?-
Il moro boccheggiava, sordo alle parole divertite di Sanji, incapace di staccare gli occhi dallo sconosciuto che spesso cercava nella pasticceria quando scendeva dal tram che lo riportava dalla facoltà universitaria verso casa.
Si era sempre limitato a occhiate rapide e truffaldine, non osando mai entrare quando c’era lui.
E Sanji lo sapeva.
Oh se lo sapeva!
E sapeva anche non doveva intromettersi ma, ah al diavolo!, se non ci pensava lui quei due avrebbero continuato con sospiri sospirosi e occhiate sfuggenti per chissà quanti altri mesi.
-Marco- sorrise e aiuto il pompiere a prendere posto oltre il bancone accanto al moro -Posso presentarti Izo?-

                                                                                                    
   
 
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