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Autore: Altair13Sirio    03/01/2020    2 recensioni
Non è mai stato facile vivere la vita dell'eroe per Robin, così come per Cyborg, Stella, Corvina e BB. Nonostante tutto, i Teen Titans sono riusciti a superare quel senso di "strano" che li circondava ovunque andassero e hanno deciso di andare avanti; sono diventati una famiglia, le loro amicizie e i loro amori si sono intrecciati e dopo tanto tempo finalmente i cinque eroi hanno capito cosa dovevano fare.
Tutto questo può sembrare normale agli occhi di un adulto, capace di comprendere quali siano i doveri di un supereroe e le difficoltà che porta questo tipo di vita, ma agli occhi di una bambina? Una piccola bambina eccentrica e piena di vitalità, incapace di vedere il male nella gente, come può vivere una situazione simile e in che modo potrà mai crescere se non riesce a distinguere il bene dal male?
Luna è una bambina cresciuta sotto una campana di vetro e che è sempre stata a contatto con questo mondo, vivendolo in prima persona; il suo amore per la sua famiglia è eguagliato solo dal suo desiderio di vivere la vita liberamente, incontrando tante persone e amici nuovi. Ma sarà difficile attuare questo sogno, essendo lei la figlia di un supereroe.
Genere: Azione, Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Titans Legacy'
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Stella guardò attraverso il vetro della sala comune e cercò di far filtrare lo sguardo attraverso la nebbia che si era alzata poco dopo il loro ritorno alla torre; o forse non si trattava di nebbia ad aver circondato l'isola, ma di fumo levatosi dalla città dopo lo scontro brutale con Stella Nera. Il fumo di una città distrutta, in cenere, ormai sul punto di arrendersi. Era il segnale che gli eroi di Jump City non ce la facevano più, e forse avevano sottovalutato il pericolo finché questo non si era presentato a loro.
Ora guardava quella coltre grigia e non riusciva a smettere di pensare alla sua bambina, sola e spaventata in quel luogo che era diventato una giungla dove essere cacciata, braccata da uomini senza scrupoli. Guardava le fasciature sul proprio corpo, la mano inerte ferita, e si chiedeva dove avesse sbagliato per arrivare a quel punto. Sarebbe stato possibile evitarlo agendo prima, oppure l'origine di quella situazione era racchiusa in un passato ancora più lontano, quando aveva deciso di tagliare completamente i rapporti con la sorella?
Stella chiuse gli occhi. Se fosse stata più comprensiva con Komand'r, forse la sorella non sarebbe cresciuta sentendosi odiata con la necessità di allontanare chiunque da sé. E forse, in quel modo, sarebbe riuscita ad evitare tutta quella sofferenza che ora la circondava.
Si voltò e vide la sala comune allestita a pronto soccorso; i Titans Est erano lì riuniti e Cyborg gli offriva tutte le cure possibili, ma sembrava veramente surreale come mancasse sempre qualcosa per aiutarli. Si erano fatti sopraffare come dei novellini, ma non poteva fargliene una colpa: anche lei era stata schiacciata come una formica da Stella Nera, nessuno poteva immaginare che avesse ottenuto una forza così grande. Aqualad le aveva chiesto scusa così tante volte che non sapeva più nemmeno chi dei due fosse a dover delle scuse all'altro; adesso se ne stava seduto con le spalle rivolte alla finestra, il braccio fasciato a riposo e lo sguardo spento.
C'era chi era messo peggio di lui, come Bumblebee, che non riusciva a muoversi; la ragazza aveva ricevuto un colpo troppo forte alla schiena ed era rimasta paralizzata dal dolore. Cyborg le aveva somministrato degli antidolorifici, ma ancora non avevano fatto effetto. Saetta aveva un grosso taglio sulla tempia e continuava a schiacciarsi un panno sulla ferita in attesa di fasciarlo, mentre Más cercava di disinfettare le ferite di suo fratello, che aveva avuto molta più sfortuna di lui nello scontro con Stella Nera. Ma le condizioni in cui versavano i Titans Est non erano niente rispetto a quello che era successo a Beast Boy.
I Titans lo avevano ritrovato in mezzo a un parco devastato dalla battaglia, con addosso i segni di uno scontro brutale. Di Luna o degli H.I.V.E. Five non c'era traccia. Si era allontanato parecchio da dove Stella e gli altri lo avevano visto l'ultima volta, e da quello che avevano potuto vedere doveva quanto meno aver fatto resistenza ai suoi inseguitori, perché non si erano limitati a tramortirlo: se la sua tuta non avesse bloccato le emorragie, sarebbe morto dissanguato prima che i Titans potessero soccorrerlo, viste le numerose ferite da taglio che aveva riportato, probabilmente ricevute da Cheshire. Attualmente era ricoverato nell'infermeria, costretto a letto e privo di coscienza, ma in condizioni stabili. Corvina gli sedeva accanto, immobile, quando Stella tornò lì alla disperata ricerca di risposte.
Non sapeva cosa stesse facendo la sua amica, forse stava cercando di contattare mentalmente il suo amico sdraiato a letto, oppure pregava solamente che potesse risvegliarsi presto. Non sapeva nemmeno cosa stesse cercando lei in quella stanza buia, piena di macchinari che non sapeva far funzionare e riempita dalla tristezza della sua amica. Si fermò accanto a lei, ma non annunciò il suo arrivo per non disturbare Corvina; sia che stesse meditando, sia che fosse semplicemente a riposo, non voleva interrompere qualunque cosa stesse succedendo nella sua testa.
<< E' incredibile. Avrebbe dovuto essere morto, con le ferite che aveva. >> Disse a un certo punto la maga, sorprendendo la sua amica. << E invece è come se quelle stesse ferite si fossero richiuse da sole mentre combatteva… Come fa ad essere così forte, e allo stesso tempo essere il solito, irritante BB? >>
Stella non rispose. Non era sicura di quello che provasse in quel momento Corvina, ma sicuramente vedere Beast Boy in quelle condizioni non le aveva fatto bene. La sentì sospirare con aria di sconfitta.
<< Almeno è ancora vivo, così non posso ancora rimpiangere di non avergli detto quello che volevo dire. >> Alzò lo sguardo, gli occhi arrossati dalle lacrime che aveva già versato. << Vero, Stella? Ho ancora tempo per farlo, giusto? >>
La Tamaraniana non riuscì a sostenere il suo sguardo a lungo. Lei aveva ormai esaurito le lacrime, ma non era nemmeno sicura che piangere in quell'istante sarebbe stato di conforto alla sua amica. Tutta quella situazione era terribile: la loro squadra era stata devastata e divisa, Robin era disperso e BB privo di sensi, mentre Luna era stata rapita da Stella Nera e portata chissà dove; non avevano modo di contattare Sladow e, per quanto ne sapevano, Komand'r avrebbe potuto già aver lasciato il pianeta. Le lacrime non erano abbastanza per quello che stava succedendo.
Corvina abbassò lo sguardo continuando a singhiozzare in silenzio e Stella rimase a fissare il volto sereno di BB per qualche istante. Fremeva dal desiderio di chiedergli cosa fosse successo, dove fosse finita Luna Bianca, ma sapeva che anche se si fosse svegliato in quel preciso istante, avrebbe dovuto attendere per porgli quelle domande.
Una lacrima scivolò giù dal volto di Corvina e cadde fino a toccare terra, disperdendosi nelle mattonelle del pavimento in ombra. La donna non provò nemmeno a nascondere la propria debolezza, e quando alzò lo sguardo affranta si trovò davanti il viso incredulo di Garfield che la fissava disorientato.
L'omino verde aprì lentamente la bocca ed emise un suono rauco come se stesse per urlare, ma la maga lo fece per prima. << GARFIELD! >> Esclamò alzando rapidamente un braccio e passandoselo con fare brusco sul volto per asciugarsi le lacrime. Stella Rubia non riuscì ad avere la stessa reazione solo perché, rimasta a guardare la scena da fuori, era troppo sconvolta da quello che era appena successo.
<< Stavi piangendo per me? >> Chiese quello alzando un dito e mostrando un sorriso incredulo.
La donna si rabbuiò di colpo e rimase a fissarlo con occhi gelidi.
<< No, no! Non fare così! Stavi evidentemente piangendo, vedo ancora le lacrime sulle tue guance! >> Commentò lui ridendo. Corvina si passò un'altra volta il braccio sul viso e questa volta si assicurò di levarsi ogni traccia delle proprie lacrime, quindi passò ai rimproveri.
<< Ti rendi conto di che razza di spavento ci hai fatto prendere?! >> Esclamò battendo i pugni sulle ginocchia.
BB scrutò attentamente la sua amica seduta a un lato del suo letto e poi passò a guardare Stella Rubia; mosse la testa su e giù entrambe le volte e alla fine rimase con gli occhi spalancati, smarrito. << Avete un aspetto orribile. Sicure che non dovreste essere voi su questo letto? >>
Stella Rubia dovette trattenere la sua amica dal colpire BB dopo quel suo commento, ma fu felice di vederla di nuovo attiva a quel modo. << Pensavamo che ci avresti messo molto di più a riprenderti! >> Disse mentre cercava di far calmare la maga. << Come fai ad essere sveglio dopo tutto quello che ti è successo? >>
BB strinse le spalle e si guardò intorno con aria disorientata. << Sinceramente, non ne ho idea: non ricordo nemmeno cosa sia successo. Voi come state? Che è successo dopo che me ne sono andato? >>
Corvina smise finalmente di dimenarsi e guardò Stella Rubia con preoccupazione. Da come parlava BB sembrava che tutto si fosse risolto per il meglio, ma ancora non sapeva niente della situazione. Fu la Tamaraniana a ragguagliarlo:<< Dopo che tu e Luna Bianca siete andati via, Stella Nera ha mandato gli H.I.V.E. Five a inseguirti e ha affrontato tutti noi da sola. Sfortunatamente, non siamo stati abbastanza forti per fermarla e siamo stati sconfitti. >>
Ci fu silenzio per un momento. BB non sembrava ancora troppo preoccupato. Fece andare lo sguardo da Stella a Corvina e disse:<< D'accordo, ma siamo ancora tutti qui! Possiamo riprenderci e tornare all'attacco, e in più ci sarà Sladow con Maschera Nera e gli altri a darci una mano! >>
Stella tacque. Non aveva la forza di distruggere tutto quell'ottimismo. Se non fosse stata completamente distrutta dentro, forse anche lei si sarebbe comportata come il suo amico.
<< BB… >> Cominciò Corvina alzando una mano e posandola su quella del suo amico, che le sorrise innocentemente. << Abbiamo subito una dura sconfitta. Forse sarà un po' più difficile tornare all'attacco, questa volta. >>
L'omino verde piegò la testa di lato e inarcò un sopracciglio. Il comportamento delle sue donne era strano, ma non pensò a niente di brutto fino a quel momento. Poi Corvina dovette essere brutalmente onesta con lui, e allora gli rivelò la situazione.
<< Siamo stati feriti piuttosto gravemente, ma il corpo guarirà col tempo… Il vero problema è che ora non sappiamo dove sia Luna Bianca e cosa potrebbe succederle, e poi… >> Si interruppe abbassando la voce. Evitò di guardare Stella prima di pronunciare quelle parole, sapendo che la sua amica non avrebbe sopportato ancora uno sguardo affranto come quello di prima. << Robin non ce l'ha fatta. >>
Gli occhi sono lo specchio dell'anima, aveva sentito dire molte volte Beast Boy. Non era mai stato in grado di confermare quella tesi, essendo pessimo a interpretare gli sguardi delle persone, ma se si fosse visto in quel momento avrebbe capito il significato di quell'espressione: il suo sguardo fu l'unica cosa che cambiò nel suo volto, quegli occhi verdi che poco prima erano pieni di speranza e ottimismo, adesso si svuotarono di ogni segno di positività e diventarono buchi neri di sconforto.
<< Cosa…? >> Mormorò incredulo. << Non è possibile, vero? >>
<< Abbiamo voluto spingerci troppo oltre i nostri limiti, e alla fine è stato Robin a pagarne il prezzo. >> Continuò la donna mentre Stella alle sue spalle abbassava la testa con rassegnazione. Non si rassegnava però BB, che si alzò un poco dal suo lettino e cercò di contestare quelle parole.
<< Ne siete sicuri? Lo avete… Lo avete visto con i vostri occhi? >>
<< E' caduto dalla cima di un grattacielo dopo aver subito un pestaggio a senso unico, BB. >> Gli disse spietata la maga.
<< Quindi non lo avete visto! Avete recuperato il corpo? Eravate lì al momento dell'impatto? >> Continuò a protestare Beast Boy. Era difficile capire cosa fosse più struggente, se la sua incapacità di accettare quel fatto o la totale arrendevolezza dei suoi amici.
<< Non lo abbiamo trovato da nessuna parte. E' come se fosse svanito nel nulla. >> Continuò la donna.
BB digrignò i denti. << E' esattamente questo che vuole Robin! Vuole far credere di essere morto così che possa raccogliere le forze prima di tornare all'attacco! Vuole fargli abbassare la guardia a quei figli di puttana e poi prenderli alla sprovvista nel pieno delle forze! Lui ci ha abituati a questo genere di cose, non riesco a credere che pensiate veramente che sia morto! >>
Corvina rimase in silenzio mentre Beast Boy gli riversava addosso tutta la sua rabbia, noncurante del fatto che pochi istanti prima fosse lì a piangere per lui. Non riusciva ad accettarlo, non voleva accettare che il loro leader fosse scomparso; proprio lui, che diceva sempre di voler andare fino in fondo, non poteva essersi lasciato sconfiggere così!
<< Beast Boy, sappiamo che è difficile da accettare, ma in questo momento non possiamo fare altro che andare avanti e preoccuparci di ritrovare Luna prima che Stella Nera possa farle del male! >> Intervenne Stella, calmando un poco la furia dell'omino verde.
Lui la guardò con gli occhi lucidi e vide sul suo volto lo specchio della desolazione: lei aveva dovuto assistere alla fine di suo marito e ora si ritrovava davanti alla possibilità di perdere per sempre la figlia. Più di tutti le avrebbe dovuto disperarsi e gridare che non era possibile che Robin fosse morto, e invece rimaneva calma e si concentrava sul prossimo obiettivo; in un primo momento BB ebbe l'impulso di urlarle contro come con Corvina, ma poi sentì qualcosa, come se la donna sapesse le stesse cose che sapeva lui, sentiva che Robin non poteva essere semplicemente svanito. E quindi bisognava solo aspettare e cominciare a pensare alla prossima mossa, per il bene di Luna.
Lasciò perdere le sue proteste e sospirò. Aveva dolore al costato, alle spalle, gli pulsava forte la testa… Sembrava incredibile che si fosse ripreso così in fretta, ma bisognava ancora capire in che condizioni fosse.
<< Abbiamo bisogno di sapere cosa è successo dopo che ci siamo divisi. >> Disse la principessa aliena con voce calma. BB alzò gli occhi al cielo.
<< Non me lo ricordo. >> E lo intendeva veramente. << So per certo di essere stato raggiunto dagli H.I.V.E. Five e di aver affrontato quel bastardo di Soldato Hive, ma poi è successo qualcosa e… Poi diventa tutto fumoso… E poi il vuoto. >>
<< Luna è rimasta con te per tutto il tempo? >> Chiese Corvina incrociando le braccia.
BB alzò la testa. << Sì. Almeno, finché sono rimasto in piedi sono sicuro di questo; come faccia a saperlo, non ne ho idea… Ma sento che è così. >>
<< Hai combattuto con Stella Nera? >> Chiese poi Stella Rubia, e a quel punto l'espressione di BB cambiò per un istante.
L'omino verde ebbe come un tic sulla palpebra sinistra e distolse lo sguardo per un secondo, quindi tornò dalla sua amica e provò a ricordare qualcosa di più. << Io… Credo, immagino di sì… Forse. Insomma, quegli idioti non potevano certo mandarmi al tappeto, anche se con quelle loro gemme rosse! >>
Quando BB accennò alle gemme rosse degli H.I.V.E. Five, Stella sembrò attivarsi. << Come fai a sapere che ognuno di loro aveva un gioiello di Charta? Tu non c'eri quando lo hanno usato contro di noi. >>
BB inarcò un sopracciglio. << Non c'ero…? Ma io ho visto Cheshire usare i suoi artigli per… Sì, hanno fatto qualcosa di molto pericoloso e… Luna era in mezzo… >>
<< Luna era in mezzo?! >> Di colpo la Tamaraniana spalancò gli occhi e alzò la voce. Si fece più avanti, ma non afferrò l'omino verde sapendo che fosse in condizioni molto precarie; tuttavia sembrò sul punto di buttarsi addosso a lui mentre cominciava a liberargli addosso un fiume di parole. << Che cosa vuol dire che Luna era in mezzo? Le è successo qualcosa? Non ricordi proprio niente? >>
Quelle e altre parole in tamaraniano che il povero BB non riuscì ad afferrare uscirono dalla bocca di Stella Rubia, madre in apprensione che improvvisamente sembrava essersi ricordata della pericolosità della situazione in cui la sua bambina si trovava. Aveva bisogno di risposte e se lui non poteva dargliele, non poteva restare lì.
<< Mi dispiace, Stella… Non ricordo nient'altro. >> Mormorò debolmente lui, tirandosi indietro nel suo piccolo letto dell'infermeria.
Era la verità, ma a Stella Rubia non bastava. Assumendo un'espressione assente, la donna si voltò e lasciò la stanza a grandi passi. Doveva andare, doveva agire e fare qualcosa per salvare la sua bambina dalle grinfie della sua perfida sorella. I due supereroi rimasti la guardarono uscire da lì in silenzio e poi non furono in grado di riprendere una conversazione, come se fossero entrambi mortificati.
Corvina sentiva che forse avrebbe dovuto giustificare il comportamento brusco di Stella, ma pensò che non fosse necessario, visto che anche BB era stato aggressivo con lei. E rimase a guardare in basso, tenendo vicino alla propria sedia il bastone nero che aveva preso per aiutarsi a camminare.
BB avrebbe voluto aiutare in qualche altro modo i suoi amici, ma le sue condizioni gli impedivano di ricordare altro della sua lotta con gli H.I.V.E. Five. Sapeva però che il suo contributo non poteva fermarsi lì.
<< Sono contenta che tu stia bene. >> Disse a un tratto la donna alzando lo sguardo, sorridendo con un po' più di leggerezza.
Lui le mostrò un grande sorriso. << Ho la pellaccia dura! >> Disse. Poi si fece un po' più serio. << Tu come stai? >>
La maga abbassò lo sguardo per osservare le fasciature che ricoprivano le sue gambe. Il sangue aveva smesso di scorrere, ma le ginocchia non erano in perfette condizioni. << Ho preso una bella botta durante lo scontro con Stella Nera. >> Inavvertitamente, si portò una mano al ventre. << Mi ha colpita veramente forte, ma non è stato quello a farmi più male… Mi sono scontrata con un'automobile e ho perso i sensi per un po'. Non riuscivo a camminare all'inizio, poi con l'aiuto di Cyborg e utilizzando un po' della mia magia sono riuscita a rimettermi in piedi; adesso devo fare attenzione a come mi muovo per non riaprire le mie ferite e non stressare troppo i muscoli. Sono riuscita a… Sistemarmi un poco con i miei poteri, ma il corpo umano guarisce lentamente. >>
BB rimase a guardarla con un misto tra dispiacere e dolcezza negli occhi; non era un bel racconto, ma solo il fatto che ora fosse lì a parlargliene lo faceva stare bene. E probabilmente Corvina pensava lo stesso di lui e del suo scontro.
<< Abbiamo tutti e due la pellaccia dura. >> Disse pensieroso, perdendosi a guardare gli occhi violetti della sua amica. Lei gli sorrise di rimando e rimasero in silenzio ancora un po', a godersi la compagnia l'uno dell'altra, una breve pausa dalla follia di quella giornata.
 
*
 
Stella continuava a pressare Cyborg per convincerlo a organizzare una seconda missione e andare così a salvare Luna Bianca. Non erano nelle condizioni di combattere senza un piano, e anche se si fossero organizzati quanti di loro sarebbero potuti andare ad affrontare Stella Nera? Lui e lei erano i feriti meno gravi: la mano del cyborg era roba di poco conto da riparare e Stella nonostante i numerosi tagli doveva solo fare attenzione alla mano che aveva rotto combattendo contro la sorella. Se anche fossero riusciti a mettere insieme una squadra, nessuno sarebbe stato nel pieno delle forze; Màs e Menos, assieme a Saetta, erano quelli messi meglio dei Titans Est, ma Aqualad e Bumblebee potevano offrire ben poco in un combattimento, e anche se BB si era ripreso bisognava ancora farlo riposare, mentre non erano sicuri che Corvina potesse sostenere un combattimento come quello a cui era appena sopravvissuta. E senza poter contattare Sladow le loro possibilità di vittoria si facevano sempre più scarse.
Stella sapeva tutto questo, eppure non riusciva a restarsene con le mani in mano ad attendere la fine del mondo o qualunque altra cosa sarebbe arrivata – perché lei lo sapeva, Stella Nera non se ne sarebbe andata senza provocare qualcosa di catastrofico.
<< Non possiamo attaccare a testa bassa senza un piano, Stella! Ragiona: hanno quelle pietre prodigiose a disposizione. E se Luna è nelle loro mani rischieremmo di metterla ancora più in pericolo! >>
<< Ma se restiamo qui sarà comunque in pericolo! >> Protestava Stella. << Lei aspetta che andiamo a salvarla. Non possiamo lasciarla da sola in questo momento! >>
<< Ben detto! >> Una voce tuonò dal fondo della sala e tutti quanti si voltarono a guardare chi fosse stato a parlare. Era una voce troppo familiare perché si trattasse di uno sconosciuto, troppo riconoscibile perché potesse far pensare a chiunque altro. Stella avvistò una figura nell'ombra fuori dalla porta della sala e ne riconobbe la statura, le forme… Ma non era ancora sicura.
Quando poi la figura si fece avanti e venne colpita dalla luce della sala, i Titans all'interno della sala comune poterono vedere un uomo con una maschera nera a nascondere i suoi occhi e con indosso una tuta completamente nera, con raffigurata sul petto l'immagine di un uccello blu notte con le ali spiegate. In un primo momento Stella ebbe l'impulso di arretrare, ma poi quella tuta le risvegliò dei ricordi da tempo sepolti e capì con chi avesse a che fare.
<< Robin!!! >> Urlò attraversando la sala in un battito di ciglia e abbracciando e baciando il marito, che anche se sotto diverse spoglie era rimasto sempre lo stesso. << Sei ancora vivo! >> Ululò incredula piangendo.
Lui si mosse lentamente e le cinse le spalle con un braccio. Stella sentì il tessuto rigido della sua nuova tuta a contatto con la propria pelle e capì che quello non fosse un miraggio. Tornò a baciarlo mentre gli altri si avvicinavano un po' per guardarlo meglio.
<< Robin? >> Mormorò Cyborg quando fu abbastanza vicino. << Sei davvero tu? >>
Quello sorrise e si spostò un poco la maschera, mostrando gli occhi. Era coperto di lividi, ma nonostante tutto sembrava ancora sicuro di sé come la prima volta che avevano combattuto assieme.
<< Non Robin. Quel nome è ormai un'ombra del passato. Adesso sono Ala della Notte. >> Disse con voce solenne.
Mentre gli altri cercavano di capire da dove avesse preso quel nome, Stella ricordò la prima volta che lo aveva sentito: era una notte grigia, priva di speranza e ottenebrante. Spaventata, in una città a cui apparteneva ed era estranea allo stesso tempo, aveva incontrato un uomo dal futuro che si era ricordato di lei e le aveva ridato la speranza. E proprio come allora, quell'uomo era tornato per tirarla fuori dal baratro della disperazione in cui era sprofondata.
<< Ala della Notte? >> Chiese stranito Saetta. << Ti pare il momento di sparire e cambiare identità? >>
Ala della Notte rimase a sorridere con tranquillità. << Dovevo far credere a Stella Nera di averci in pugno. Era chiaro che a quel punto dello scontro non saremmo riusciti a vincere in nessun modo, per questo dovevamo riorganizzare le idee e tornare all'attacco in un secondo momento, con nuove armi più potenti! >> Spiegò.
<< Nuove armi? >> Fece Cyborg. << E dove dovremmo prenderle? >>
<< E' da tempo che volevo mostrarvelo. >> Disse l'uomo mascherato facendo un passo indietro. << Ho lavorato molto a questo progetto. Qualcosa che portasse una ventata d'aria fresca in questo posto, che potesse farci cambiare in meglio… Da tempo pensavo che l'immagine di Robin fosse troppo… Infantile per una squadra come la nostra, ormai composta da veterani. Ma per quanto mi sforzassi, non riuscivo a trovare un modo per tagliare i ponti con "Robin". >>
<< Aspetta un momento! >> Disse Saetta agitando le braccia. << Stai dicendo che hai fatto tutto questo per poter finalmente cambiare vita, perché quello che eri diventato non ti piaceva più? >>
Ala della Notte si voltò a guardarlo con pazienza mentre il supereroe che tante volte era stato definito il suo sosia si avvicinava.
<< Mi sembra estremamente egoista! Che sarebbe successo se durante la battaglia qualcuno ci avesse rimesso la pelle? >> Lo accusò senza timore delle conseguenze. E Ala della Notte accolse la critica con tranquillità.
<< E' stato un rischio, è vero. Ma Stella Nera non ha ucciso nessun altro proprio perché soddisfatta dalla mia "morte". >> Spiegò con un rapido cenno della testa.
<< Ha quasi schiacciato tua moglie con un rullo compressore! >> Esclamò quello puntando il braccio fuori. << E' stata una pura coincidenza che si sia salvata! >>
<< Forse. Ma così come è sopravvissuta lei, lo hanno fatto anche gli altri. >> Ribatté con calma Ala della Notte.
Saetta sembrò sul punto di esplodere. Forse era così arrabbiato perché alla sua squadra era andata molto peggio, ma non aveva tutti i torti per comportarsi a quel modo. Cyborg era in parte d'accordo con lui e non riuscì a trattenersi dall'esternare i suoi dubbi.
<< Robin… Cioè… Ala della Notte, hai fatto tutto questo solamente per ottenere delle armi migliori? >> Chiese osservando Stella Rubia che si stringeva al marito. << Non è una visione un po' troppo ottimista, pensare che con delle armi diverse cambieremo il risultato? Soprattutto ora che siamo stati messi in ginocchio… >>
L'uomo annuì comprensivo e lasciò che il suo amico finisse di parlare. << So che può sembrare una follia credere di vincere adesso, dopo la sconfitta che abbiamo ricevuto, ma ascoltatemi attentamente: non sono le armi a renderci più forti. Certo, le mie vecchie armi erano "depotenziate" contro specifici soggetti, e Stella Nera deve averne indirettamente beneficiato. Ma non è per questo che penso che saremo più forti: ascoltate! >>
Ala della Notte osservò i Titans Est farsi un po' più vicini mentre faceva una piccola pausa per creare un po' di tensione nel suo discorso. Sapeva esattamente come infondere coraggio nella gente, anche quando tutte le speranze sembravano finite.
<< Stella Nera crede di averci sconfitto. Mi ha visto sparire nel vuoto, crede che sia morto! Come pensate che reagirà quando scoprirà che sono ancora vivo? Scoprire improvvisamente di non essere riuscita nemmeno ad eliminare un "insignificante terrestre" la farebbe infuriare; il ritorno di quelli che considerava sconfitti non solo la renderebbe insicura, la prenderebbe totalmente alla sprovvista! >> Spiegò con tono solenne. << E' vero che Stella Nera ha un grosso vantaggio grazie alla gemma di Charta, ed è anche vero che non sarà facile sistemare gli H.I.V.E. Five, ma possiamo riuscirci solo se ci crediamo! >>
Cyborg e Stella si mandarono degli sguardi fiduciosi e anche tra i Titans Est sembrò cominciare a crescere l'ottimismo. Ma non sembrava comunque fattibile riuscire a sconfiggere Stella Nera solo con le loro forze.
<< Avremo bisogno di un piano. >> Disse Cyborg.
<< E aiuto. >> Aggiunse Aqualad mettendosi in mezzo al gruppo. Ala della Notte annuì.
<< Sì, ma non posso accettare che voi continuiate a rischiare così tanto per rimediare a un problema che abbiamo creato noi. >> Disse rimanendo serio.
<< Scherzi? >> Fece Saetta allungando una mano. << Siamo dentro questo guaio insieme. Non possiamo lasciarvi andare da soli! >>
<< E come pensate di occuparvi dei vostri feriti, in quel caso? >> La risposta di Ala della Notte fu talmente rapida da sembrare essere stata preparata. Saetta sapeva che aveva ragione, ma non avrebbe lasciato che la sua squadra venisse messa in secondo piano così.
<< Anche voi avete dei feriti! >> Protestò.
Ala della Notte si voltò sentendo le porte della sala comune aprirsi. << Già, e a questo proposito… >> Quando finì la sua frase si mostrò a Corvina e BB, appena arrivati nella sala. Avevano sentito delle voci e avevano pensato che fosse successo qualcosa.
<< Robin! >> Esclamò BB.
<< Sei… Diverso. >> Commentò Corvina mentre aiutava l'omino verde a tenersi in piedi. Sembravano davvero una strana coppia, entrambi feriti e incapaci di muoversi autonomamente, eppure ognuno di loro stava offrendo appoggio all'altro.
Ala della Notte accolse con un sorriso i suoi due amici. BB esultò come se per un attimo si fosse dimenticato di essere dolorante.
<< Lo sapevo che non eri morto! >> Disse avvicinandosi di più. << Siamo pronti a dare l'attacco finale? >>
Lo sguardo speranzoso di BB fu distrutto dall'espressione contrariata di Ala della Notte, che disse:<< Stavamo proprio parlando di questo, ma… Temo che alcuni di noi non potranno venire. >>
Gli occhi dell'omino verde si fecero seri e un attimo dopo divennero carichi di preoccupazione. Sembrò capire subito cosa volesse dire il suo amico, ma non voleva lasciarglielo fare.
<< Beast Boy, io ho visto come hai combattuto. So quello che hai fatto per difendere Luna e te ne sono grato, ma portarti nuovamente a combattere Stella Nera sarebbe una follia. Il tuo corpo non può sopportare altre mutazioni estreme come quelle a cui lo hai sottoposto, lo sai quello che succederebbe… >>
<< Non chiedermi questo, Robin… Non puoi farlo! >> Mormorò disperato l'omino verde scuotendo la testa più e più volte. << Dopo tutto quello che abbiamo passato, mi lascerai ancora indietro? >>
Ala della Notte gli posò una mano sulla spalla e gli rispose con uno sguardo dispiaciuto, ma inappellabile. << Mi dispiace, amico mio. >> Il fatto che fosse preoccupato per la sua salute era sicuramente vero, ma BB non riusciva ad accettare di doversi fare da parte ancora una volta per lasciare che la squadra andasse incontro al pericolo senza di lui.
L'omino verde lo guardò un'ultima volta con in viso un'espressione sconfortata, poi indietreggio facendosi lasciare sia da lui che da Corvina che lo aiutava a rimanere in piedi. Zoppicando, a passi lenti e silenziosi, BB se ne andò dalla sala trattenendo tutta la sua frustrazione. Quando Ala della Notte tornò a rivolgersi a Saetta, gli disse:<< Per favore, vegliate anche su di lui. >>
<< Un momento, noi non abbiamo ancora finito! >> Protestò il Titans Est.
<< E invece sì. >> Ala della Notte tirò fuori da uno slot della sua cintura un piccolo cilindro di metallo nero. Lo porse all'arciere e disse:<< Il tuo arco è stato distrutto, Aqualad non può essere efficace in un ambiente sotterraneo, Bumblebee è stata ferita gravemente e i gemelli non possono separarsi. Come pensate di combattere? >>
<< Questo cos'è? >> Chiese quello fissando con disprezzo l'oggetto appena datogli, sapendo che l'altro avesse ragione ma non volendo ammetterlo.
<< Un prestito. >> Rispose Ala della Notte.
Una voce si levò dal centro della sala: era Bumblebee, che stava cercando di alzarsi da terra spostando le coperte che Cyborg aveva posato sopra di lei. Era stato impossibile spostarla in infermeria per via delle condizioni della sua schiena, così i Titans rimasti avevano dovuto improvvisare qualcosa; adesso gli antidolorifici che le aveva somministrato Cyborg sembravano star cominciando ad avere effetto perché finalmente non gemeva dal dolore ogni volta che provava a muoversi. << Sei sicuro della tua scelta, Ala della Notte? >> Chiese con voce tremante.
Aqualad corse ad aiutarla e dopo averle fatto passare il braccio attorno alle proprie spalle, la aiutò a sollevarsi lentamente. Passarono alcuni istanti silenziosi in cui i due supereroi si avvicinarono lentamente al gruppo, quindi la ragazza posò il suo sguardo duro sul leader dei Titans.
<< Ormai dovresti sapere che è importante sapersi fidare anche degli altri, dico bene? >> Disse quando fu faccia a faccia con Ala della Notte.
L'uomo capiva cosa volesse dire e annuì. Tuttavia le parole della donna non lo avrebbero convinto a cambiare idea. << Sì. Capisco perfettamente quello che vuoi dire, tuttavia non è per sfiducia nei vostri confronti che ho preso questa decisione. Come ho detto a Beast Boy, che forse potrebbe anche riuscire a combattere, non posso farvi rischiare ancora la vita. >>
<< Tutto questo è perché abbiamo perso Luna Bianca, vero? >> Chiese Saetta trattenendo a stento la rabbia e stringendo il pugno. Ala della Notte scosse la testa, ma non fu lui a rispondere: Stella Rubia prese la parola per prima.
<< Non è colpa vostra, amici miei. >> Disse allungando una mano verso Saetta. << Abbiamo tutti perso contro mia sorella; il risultato non sarebbe cambiato anche se fosse venuta prima da noi. Dovete crederci quando diciamo che non serbiamo alcun rancore nei vostri confronti per non essere riusciti a portare a termine l'incarico che vi avevamo dato. E' stato il destino a volere che andasse così; ma adesso è importante che non perdiamo altro tempo, se vogliamo ancora salvare Nirihs'Oūm! >>
Tra i Titans e i Titans Est volarono sguardi di sollievo, sguardi combattuti, ma in ogni caso nessuno sembrò volere andare contro alla Tamaraniana. I Titans non avrebbero cambiato idea e continuare a discutere gli avrebbe fatto perdere solo altro tempo, quindi alla fine i Titans Est decisero di arrendersi.
Mentre Cyborg e Aqualad aiutavano Bumblebee a tornare a sdraiarsi, Saetta portò Ala della Notte in disparte per un momento. << So che non mi ascolterai, ma voglio che, se dovesse andare storto qualcosa, tu mi chiami! Forse non saremo abbastanza forti per sconfiggere Stella Nera, ma insieme siamo più forti di quanto credi. >> Stringeva in una mano il proprio trasmettitore e nell'altra il cilindretto metallico che gli aveva donato Ala della Notte. Lui posò la propria mano su questa e sorrise.
<< E' quello che ho intenzione di fare. Grazie per essere stato comprensivo. >>
Confuso, Saetta abbassò lo sguardo per esaminare l'oggetto che aveva ricevuto in dono, quindi si allontanò per raggiungere il resto della squadra portando con sé Más e Menos, che erano rimasti a fissarli in silenzio. Ala della Notte pensava di essere rimasto da solo, quando alle sue spalle lo raggiunse Stella Rubia che lo strinse amorevolmente.
<< Ho avuto veramente paura che tu non ci fossi più… >> Mormorò lei spostandogli la maschera dal volto.
Dick sorrise. << Lo so. Mi dispiace… >>
<< Come ha fatto a sopravvivere alla caduta? >>
L'uomo picchiettò un indice sulla sua cintura. << Ho lanciato dei fumogeni per nascondermi dallo sguardo di Stella Nera mentre precipitavo, quindi ho aperto un mini parapendio che avevo brevettato pensando proprio a delle situazioni come questa e mi sono dileguato in silenzio dal campo di battaglia. Poi sono tornato alla torre tramite uno dei nostri passaggi segreti di emergenza e una volta qui ho potuto monitorare tutta la battaglia. >> Si girò con il busto verso il computer della sala e disse:<< Recentemente avevo sparso per la città delle microtelecamere per controllare le strade, ma mi sono tornate più utili in questo modo; ho anche seguito i movimenti di Luna da quando si è divisa da BB… >>
Stella Rubia boccheggiò dalla sorpresa e chiese:<< Sta bene? >>
Lui annuì. << Però è stata portata via da Stella Nera. Alcune persone hanno provato a proteggerla, ma alla fine non sono riusciti a tenerla al sicuro. Vi spiegherò tutto subito, poi prepareremo un piano e andremo all'attacco. Non abbiamo molto tempo… >>
Stella lo seguì al centro della sala, dove si riunì a Cyborg e lì cominciarono a discutere sul da farsi. Corvina non si unì subito alla conversazione; invece, la maga andò fuori dalla sala e si fermò sulla porta, dove un Beast Boy deluso si nascondeva proprio accanto ad essa.
<< Non ce l'ha con te. >> Disse con voce tranquilla.
<< Lo so. >> Rispose lui. Era accovacciato per terra e teneva le braccia incrociate al petto. << E ha anche ragione! Per questo non riesco ad accettarlo. >>
Corvina sorrise e si sedette accanto a lui per un po'. << Ha detto che sei stato davvero forte. >>
<< Mi piacerebbe ricordarlo. >> Rispose con tono scontroso. Ma non c'era cattiveria nella sua voce, solo dolore. Era il dolore di aver perso Luna Bianca e di non poter rimediare in alcun modo alla sua debolezza. Si sentiva inutile, nonostante tutti dicessero il contrario.
Poi alzò lo sguardo e incontrò gli occhi di lei, dolci e rassicuranti come non li aveva mai visti prima, e sentì qualcosa di diverso nascere dentro di sé.
<< Corvina… Mi dispiace per averti fatto piangere… >> Mormorò.
Lei abbassò un po' la testa e sospirò. Senza dire niente, avvicinò il viso al suo e lo baciò. Un'altra volta. Non ci fu bisogno di nessuna parola, nessun gesto; ormai i suoi sentimenti per lui erano chiari, e anche BB ormai aveva compreso cosa pensasse della sua amica. Quando le loro labbra si divisero, però, nessuno dei due disse niente a riguardo.
Invece BB divenne improvvisamente serio:<< Promettimi che salverai Luna! >>
Corvina si fece seria a sua volta e annuì con decisione. << La riporteremo a casa! >> Disse prima di prendergli le mani e stringerle con forza. Per qualche motivo quella non sembrò né una speranza irraggiungibile, né una promessa vana, ma una certezza.
   
 
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