Storie originali > Storico
Segui la storia  |       
Autore: mystery_koopa    04/01/2020    2 recensioni
Con l'Impero Bizantino dell'VIII secolo sullo sfondo si svolgono le vicende dell'ammiraglio della flotta imperiale Konstantinos Ampatis, dei nobili della città di Bisanzio e delle province e del basileus Leone III l'Isaurico. La storia, che segue la vita dell'ammiraglio, inizia con la fine del secondo assedio arabo di Costantinopoli nel 718 e continua per alcuni altri anni successivi a questo evento, coinvolgendo i personaggi in battaglie, intrighi, cospirazioni e storie d'amore.
Dal II capitolo: "Ormai la solitudine era diventata un’abitudine che era parte integrante della sua vita quotidiana, e difficilmente avrebbe rinunciato al tempo che utilizzava per riordinare i suoi pensieri, che correvano nel tempo senza che lui se ne rendesse conto e potesse fermarli"
REVISIONE COMPLETATA
Genere: Introspettivo, Storico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Medioevo
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'La Fenice Purpurea'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Doverosa premessa: sono davvero senza parole, ma non posso che scusarmi con tutti voi lettori. Ho finito oggi la revisione della seconda metà di questa long e, dopo un anno e mezzo di attesa, sono finalmente riuscito a completare questo capitolo in meno di un'ora. Mi scuso ancora, davvero. Non è la prima volta che lo dico, ma questa volta sono tornato davvero, riaggiornando la storia a cui tengo di più: non manca moltissimo alla fine, questo capitolo è una svolta che condurrà rapidamente al finale, ma non posso garantirvi niente riguardo i tempi. Vi ringrazio per esserci ancora, dopo tutte questo tempo. Prima di leggere questo capitolo, vi consiglio ovviamente di dare una veloce rilettura ai precedenti, sia per rinfrescarvi la memoria, sia perché alcuni sono stati rimaneggiati e non poco, anche se la trama non è cambiata di una virgola. Grazie di cuore,
mystery_koopa


 
XIV – LE TRE VERITÀ
 
Nella piccola saletta l’atmosfera triste e attenta della lettura del testamento si trasformò rapidamente: i presenti iniziarono a parlare rumorosamente tra loro e a lanciarsi sguardi stupiti e sospettosi allo stesso tempo, mentre Chryssa afferrò la manica sinistra dell’abito della sorella per cercare un contatto con lei. Essa, tuttavia, sembrò ignorarla e continuò a guardare davanti a sé.
“Signora Cazaretian, guardi che non è il caso… l’eredità le spetterebbe ugualmente, essendo l’unica familiare del defunto rimasta in vita…”
“Ma io sono davvero incinta, mentire non avrebbe più senso!”

“Venga di là, devo parlarle”.
A dire questa frase, rivolto a Demetrios, era stato Konstantinos, che si congedò dal basileus con un cenno del capo e successivamente si diresse verso le scale.
Chryssa si voltò nuovamente verso la sorella con un’espressione estremamente preoccupata, mentre Leonora si risedette al suo fianco: “Leonora, ma è vero? Com’è possibile! Siete sposati praticamente da vent’anni e non avete mai avuto nessun figlio e adesso…”
“Chryssa, sorella mia, sai anche tu che cercheranno in ogni modo di dimostrare che questo figlio non è di Vassilis anche se io non l’ho mai tradito, nonostante tutto. Probabilmente mi arresteranno anche, ma devi solo stare calma e fidarti di me, per una volta. Sei sempre stata la sorella forte, quella che ha ereditato tutti i possedimenti di famiglia e che ha viaggiato, ha conosciuto, mentre io non metto piede fuori da questa città dal funerale di nostra madre: eppure, questa volta devi ascoltarmi ed essere ancora più forte. È il momento, Chryssa: so che sei ancora sconvolta per quello che ti ho rivelato subito dopo l’omicidio, ma credimi, è giunta l’ora di dire tutto a quell’ammiraglio. So che ti sembrerà impossibile e non so dirti come reagirà, è una persona fin troppo solitaria per essere prevedibile… ma è il momento giusto, e non posso che dirti questo. Questa volta devi essere forte per tutte e due, ricordalo, ma so che ce la farai”.

Chryssa annuì lentamente con un’espressione indubbiamente indecisa, e proprio in quell’istante Demetrios Xanthe rientrò all’interno della stanza, chiedendo a Leonora di seguirlo all’esterno per chiederle altri particolari utili all’indagine sugli omicidi. La donna, uscendo, incrociò con lo sguardo il basileus, per un singolo istante, ma l’espressione dell’imperatore le fece capire che stava facendo esattamente la cosa giusta in quel momento.

 
***
 
Xanthe rientrò nella stanza dopo breve tempo, senza Leonora, leggendo ai presenti le ultime righe del testamento, contenenti piccole donazioni ai vari membri della servitù famigliare: oltre che al patrimonio in denaro, la moglie avrebbe quindi ereditato tutte le proprietà della famiglia Cazaretian, ma la rivelazione della sua tardiva gravidanza aveva cambiato tutte le carte in tavola.
Il capo delle guardie uscì a passo spedito non appena ebbe richiuso la pergamena, seguito da Chryssa che, tuttavia, fece solamente in tempo a vederlo salire su un carro coperto e ad allontanarsi velocemente: sopra al veicolo, fu certa di vedere anche Leonora.

La nobile rientrò velocemente nel palazzo, trovando Konstantinos davanti a sé con aria abbattuta.
“Devo parlarti”, disse, prima di richiudere il pesante portone alle sue spalle.
L’ammiraglio la seguì silenziosamente all’interno della sala da pranzo ormai svuotatasi: le sedie erano state rimesse al loro posto e i tendaggi chiusi, e nell’aria regnava incontrastato un silenzio quasi irreale, tanto da far sembrare impossibile l’eventualità che una qualsiasi parola potesse romperlo; nonostante il sole fosse alto nel cielo, la stanza era in penombra.

Chryssa si girò di scatto, appoggiandosi al tavolo con le mani e guardando il suo interlocutore dritto negli occhi; poi, con voce calma e fredda, parlò: “Leonora non è una spia”.
Konstantinos rimase paralizzato per un secondo, incapace anche solo di spostare lo sguardo; poi, dopo aver preso un respiro profondo, le rispose.
“Ti prego, dimmelo, l’hai sempre saputo, vero? L’ho capito nel primo istante che in questo palazzo niente è ciò che sembra, ma che tu mi dica che tutto ciò che ho fatto finora è stato inutile… no, non può essere vero, io l’ho sentita, l’ho vista!”
“Hai ragione, Konstantinos, sono stata troppo affrettata, ma non potevo rischiare di bloccarmi e di non riuscire a dirtelo; è vero, Leonora è una doppiogiochista, ma a favore del nostro impero: ha approfittato della sua passata relazione per convincere i mercanti arabi di essere schierata dalla loro parte, ma è sempre stata fedele al basileus. Il suo astio nei tuoi confronti è vero, sono certa che il suo amore proibito fosse sincero e che non le sarebbe importato della reputazione se solo avesse avuto la possibilità di essere felice… ma sono sempre stata dubbiosa riguardo alla possibilità che tradisse la città, e i suoi sguardi con Leone durante la lettura del testamento hanno confermato ciò che lei mi ha svelato dopo gli omicidi: è il basileus ad aver sempre saputo tutto, non io”.

L’ammiraglio si sentì mancare la forza nelle gambe, e riuscì a malapena a sedersi; Chryssa lo imitò, prendendo le sue mani tra le proprie, con lo sguardo basso.
“Non avrei mai dovuto coinvolgerti e riaprire le ferite del tuo passato, lo so… se solo lo avessi saputo prima! Ora l’impero è al sicuro, ma noi? Ci siamo ritrovati coinvolti in una spirale di omicidi, senza più alcuna certezza”.

Una lacrima le solcò la guancia, ma la mano ruvida dell’ammiraglio gliela asciugò dolcemente; la donna sollevò lo sguardo e vide che anche lui aveva gli occhi lucidi, ma la sua espressione appariva distesa: non sconcertata né colma d’ira. Forse, pensò, era la prima volta che lo vedeva così.

“Sono stato da un antiquario, non appena mi hai consegnato il biglietto che hai trovato nel tuo baule, e tutto ciò che mi ha potuto dire è che è stato scritto in questi giorni, e non oltre quattro mesi fa come riporta la data; quel biglietto non può che essere un falso scritto da qualcuno che sapeva di tutto ciò. L’ho sognata, Chryssa, ho sognato Theodora, e per la prima volta dopo tutti questi anni ho potuto vedere chiaramente il suo volto. Ne sono ormai certo, è morta e fa definitivamente parte del mio passato: non ti ho parlato in tutti questi giorni per non ferirti nuovamente, per evitare di incolparti di tutta la mia infelicità interiore che mi porto dietro da anni.

E tutto questo tempo mi è servito per riflettere, per pensare a cosa la mia vita fosse diventata… scusami se ti parlo così, senza senso e senza logica, ma era da così tanto che cercavo di aprirmi raccogliendo soltanto insuccessi… e poi ho incontrato te”.
I due si guardarono ancora una volta, sorridendo debolmente, poi Chryssa si gettò tra le braccia di Konstantinos: non era un abbraccio formale né passionale: era il contatto tra due persone che avevano visto le loro certezze crollare loro addosso, e che, ferite, stavano cercando un modo per ricominciare una nuova vita.

 
***
 
Leonora scese dal carro di fronte al palazzo del basileus, avanzando lentamente scortata da Xanthe: un soldato aprì loro l’ingresso alla sala del trono, conducendoli poi lungo un corridoio laterale che li condusse alla base di una torre.
“Signora Cazaretian, deve procedere da sola” disse il capo delle guardie, indicandole una ripida scala a chiocciola che la nobildonna, esitante, salì lentamente.

Nella stanza posta sulla sommità dell’edificio, Leone la stava aspettando in piedi, evidentemente teso.
“È vera la sua rivelazione riguardo alla gravidanza del figlio postumo di suo marito?”
“Sì”, rispose lei, alzando lo sguardo, “non avrei alcuna ragione per mentire”.
“Ne sono consapevole, ma visto ciò che è successo alla sua famiglia…”
Leone si interruppe all’improvviso, poi proseguì:
“Signora Cazaretian, sono certo della sua innocenza: anche se Ambrosios era anziano e Vassilis ancora convalescente, una donna con una corporatura esile come la sua non sarebbe mai riuscita a immobilizzare il signor Theron, per di più senza farsi riconoscere. Tuttavia ho ordinato a Demetrios Xanthe, tramite l’intervento del signor Ampatis, di arrestarla e di condurla qui per la sua sicurezza: dopo l’omicidio di Heliodoros Thamen e dell’intera linea maschile di una delle famiglie più potenti dell’impero anche lei è in pericolo, ora che ha annunciato di aspettare un erede.
Presto sua sorella ne verrà informata, ma non posso assicurarle nulla. La ringrazio solamente, perché grazie al suo intervento l’impero non rischierà di ritrovarsi ancora una volta in pericolo”.

 
***
 
Nicomedia, Thema Optimaton

Di fronte alla Propontide, il cavallo si fermò. Il viaggio da Trebisonda era stato lungo e faticoso, sia per il caldo, sia per l’esaurimento del denaro che il cavaliere era riuscito a portare con sé da Kiev, che non aveva permesso più di tre soste durante l’intero mese. Tuttavia, la sua meta era più vicina che mai.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Storico / Vai alla pagina dell'autore: mystery_koopa