Ineke sente una forza trainante
afferrarle il braccio.
La piccola ha paura, non sa spiegare cosa la trascina fuori dalle mura
di
palazzo, mentre le grida di Aurora continuano a ripetere –
“Lasciala stare”
“Aiuto
mamma!” – urla spaventata la bambina magica,
tentando di liberarsi dalla
stretta, ma invano.
Arendelle
è sotto i suoi occhi e la gente è riunita ancora
in strada, terrorizzata dopo
quanto accaduto.
Delle lacrime
scivolano sul volto di Ineke che, inerme, per di più
paralizzata da qualcosa di
invisibile che la tiene in aria, percepisce una ribellione della natura
e non
sa spiegarsi il perché.
“Cosa
vuoi
da me? Dimmelo, ti prego” – chiede lei,
singhiozzando.
Tutto tace
come a voler alimentare le paure di una povera bambina la cui colpa
è stata
quella di essere nata con un destino già scritto e un
compito ingrato.
Il momento
successivo segnerà da lì in poi la vita della
piccina.
Quando
quella strana essenza le fa toccare finalmente terra, la principessina
si rende
conto di trovarsi in un mondo lontano dalla realtà.
“Dove
mi
hai portata?” – domanda, guardandosi intorno.
L’immagine
non è affatto definita, c’è solo tanto
buio.
A questo
seguono delle voci, provenienti dal nulla, che si rivolgono a lei con
distacco.
“Ciao
Ineke. Finalmente ci incontriamo” – parla uno.
“Chi
sei?”
“Chi
siamo, vorrai dire” – la corregge il secondo.
“Mi
volete
fare del male?”
“Vogliamo
raccontarti
la verità” – aggiunge un terzo.
Seguono secondi
di silenzio che vedono la bambina dubitare delle intenzioni di chi
neppure si
mostra.
Però
opporsi non serve a nulla. Così risponde - “Sono
pronta. Vi ascolto. Immagino
vogliate dirmi perché sono qui”
“C’è
qualcosa dentro di te che, in qualche modo, appartiene a noi”
– precisa la
quarta e ultima voce.
“Cosa?
Dentro
di me?”- esclama
sconvolta la bambina,
portandosi istintivamente una mano sul cuore.
“Esatto”
“Vi
sbagliate, io sono una bambina comune, come potrei avere nel mio corpo
degli
oggetti che vi appartegono” – spiega lei, confusa e
impaurita.
“Non
sei
ciò che credi di essere, Ineke. Ed è bene che tu
sappia finalmente la verità.
Forse, solo così, capirai e ti comporterai come è
tuo dovere”
A quel
punto, una folata di vento spinge la piccina in avanti, invitandola a
sedersi.
“Ti
conviene prendere posto. La storia è lunga”
Ineke, con
la salivazione a zero, il battito cardiaco a mille e le mani tremanti,
esegue l’ordine.
Mentre si
accinge ad ascoltare, lancia un’ultima preghiera alla
“mamma”.
“Mammina,
salvami, ho bisogno di te”
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Il fuoco,
dopo aver dato il meglio di sé, distruggendo tutto il
raccolto del regno e aver
danneggiato case e strutture di Arendelle, si è
definitivamente spento.
Elsa
cammina su e giù per il corridoio, persa nei suoi pensieri,
distante dalla
sorella e dal cognato, mentre cerca di elaborare un piano per salvare
la
nipote.
Anna, invece,
accoccolata al petto del marito, offre conforto ad Aurora che, a sua
volta, piange
tra le sue braccia. La minore è davvero scossa dopo aver
visto una strana magia
trascinare con forza Ineke via dalla finestra.
“Mammina,
non le fanno fatto del male, vero?” – chiede
singhiozzante la piccina
riferendosi alla parente.
Seppure la
regina ha tante lacrime da versare e vorrebbe soltanto sfogarsi, non si
mostra
debole e le risponde – “No, lei sta bene. Vedrai
che la troveremo e la
riporteremo qui. Dobbiamo festeggiare insieme il tuo compleanno
poi”
Il pensiero
del party promessole dai genitori giorni prima, accende una speranza
negli
occhi della principessina che confessa – “Se
potessi spegnere ora le candeline
avrei già un desiderio da chiedere”
“Ah si?
Quale?” – domanda Bjorgman, accarezzandole la
guancia paffuta.
“Non si
dice, papà”
“Penso
che
sia uguale al mio” – commenta Anna, ricevendo
subito il Si della secondogenita.
Il ritorno
di Ineke tra loro…quale sogno se non questo.
Le ore
passano. I sovrani, radunati nella sala del trono, ipotizzano teorie su
teorie
per fermare la natura. Eppure le idee che espongono sono tutte surreali.
“Non
riusciremo mai a vincere il volere dei quattro spiriti”
– si deprime la sovrana
di Arendelle, cedendo per un attimo allo sconforto.
“Amore
non
dire così. Dobbiamo farcela. Nostra figlia conta su di
noi” – la sprona l’ex
montanaro, seduto su una poltrona accanto alla finestra, con la sua
bambina
addormentata tra le braccia.
“E
come?
Stiamo perdendo tempo prezioso. Siamo qui a pensare e pensare, non
sapendo Ineke
dove sia e in quale stato”
“Anna,
partire senza meta e senza un piano fattibile sarebbe da folli. So che
attendere ti crea maggiori ansie ed alimenta le tue paure, ma
diversamente non
possiamo fare” – il tono serio di Elsa ha quasi
l’aria di un rimprovero al
solito comportamento istintivo della sorella minore.
E ovviamente
la giovane regina coglie quelle parole come ramanzina e si ribella. Con
le mani
sui fianchi è pronta a lanciarle addosso la sua ira.
Però
è
proprio in quel momento che accade qualcosa.
Una voce
riecheggia nella stanza ed arriva alle orecchie dei tre adulti.
“Avete
sentito anche voi?” – domanda il biondo, ad occhi
sgranati.
Elsa sa
bene di chi si tratta ed è stranita che quel suono sia stato
udito anche dagli
altri due.
Poi
riaccade di nuovo.
“Non
l’ho
sognato. E’ qualcuno che ci sta chiamando”
– sostiene Anna, sorpresa e confusa.
“E’
la
mamma, Annie” – le rivela la maggiore.
Ciò
spiazza
la secondogenita di Agnarr che non sa se ridere beffarda o se aggredire
verbalmente la consanguinea sulle sciocchezze inventate.
Due secondi
dopo si rende conto che ciò che Elsa dice è la
verità.
“Figliole,
sono io, vostra madre”
Lo shock
costringe
l’attuale regnante a sedersi per evitare svenimenti.
Fissa il
marito cercando in lui chiarimenti logici.
Eppure in
una situazione tanto dura e complicata, a chi verrebbe in mente di
giocarle un
brutto scherzo?Perciò quello che ha appena ascoltato
è realmente il suono della
voce della persona che l’ha messa al mondo.
“Mamma,
ti
sei messa in contatto con noi per via di Ineke, vero?”
– le chiede la
primogenita sotto lo sguardo esterrefatto del cognato e della sorella.
Per loro
infatti non è consuetudine parlare con un defunto. Chi
avrebbe mai immaginato
che Iduna fosse ancora in contatto con Elsa o con il mondo dei vivi.
“Avete
qualche idea per salvare Ineke? -
parla
Iduna.
“Purtroppo
nessuna. Cosa ci consigli di fare?” – insiste Elsa,
sperando nelle teorie del
genitore.
“Dovete
venire qui. Portate Aurora con voi, dobbiamo raccontarle ogni
cosa”
“Come?
Ad
Athohallan? In che modo? Non ho più Nokk con me”
– sostiene il quinto spirito.
“Sei o
non
sei la regina di ghiaccio?” – interviene,
ottimista; Kristoff dando piena
fiducia alla cognata.
Anna,
rimasta in disparte, non si pronuncia ancora turbata dalla voce di
colei che le
è rimasta nel cuore e per la quale ha
sofferto disperatamente.
Infatti
Iduna si accorge del distacco della sua secondogenita e le rivolge
attenzione –
“Annie, tesoro mio. So che è dura per te. Hai
patito così tanto. Desideravi
sposarti e avere me e tuo padre al tuo fianco quel giorno
così come quando hai
partorito che sognavi di avermi accanto a stringerti la mano. Ma sappi
figliola
che io ero lì. Ero con te quando hai detto a Kristoff Si e
quando hai dato alla
luce le tue due bellissime bambine. Sono fiera della donna e della
regina che
sei diventata. Se ho deciso di farmi ascoltare anche da te e da tuo
marito è
perché spero tu possa capire che non è mai troppo
tardi per essere vicini a chi
si ama. Io sto per sparire per sempre assieme ad
Athohallan…”
“No!”
– esclama
terrorizzata la primogenita .
“Si
invece. Perciò ho sentito la necessità di dirvi
addio in tale maniera. Anna non
nasconderti da Elsa. Non lasciare che l’orgoglio ti impedisca
di amarla come
vorresti. Le vuoi bene e ti è mancata, e è qui
con te adesso. Perdonala,
comprendila e vedrai che un giorno, quando sarà, non
rimpiangerai di averla
scacciata dalla tua vita. Perché dopotutto non è
questo ciò che desideri.” –
Iduna piange mentre consiglia sua figlia minore.
Anche Elsa
si commuove, mentre Anna ascolta con attenzione.
Finalmente
dopo dieci anni, si avvicina alla parente e la osserva. I loro occhi
così
simili si ritrovano in un tenero sguardo. Si getta tra le braccia
dell’altra,
superando avversità e rancori.
“Mi sei
mancata tanto” – singhiozza la più
giovane.
“Anche
tu.
Mi dispiace di averti causato tanto dolore. Non volevo”
“L’importante
è esserci ritrovate” – aggiunge la
sovrana di Arendelle.
“E ora
insieme affronteremo la battaglia finale. Ci riprenderemo Ineke e
chiuderemo
per sempre la faccenda con la natura”
Determinate, le due si stringono la mano e si sorridono a vicenda.
Però
resta
un particolare che le ragazze, prese dal momento, hanno ignorato.
“Come
mai
dobbiamo venire fin lì? Non dovremmo cercare dove
è stata nascosta Ineke?” –
domanda, perplesso, Bjorgman.
“Capirete
da soli. Esiste un legame infrangibile, quello dell’amore che
annienta ogni
male. Tua madre, Kristoff, all’epoca fu costretta a
distruggere il rapporto con
te perché saresti stato tu poi la causa dello scioglimento
del cuore di
cristallo. Allo stesso modo Ineke andava allontanata da Arendelle
perché c’era
chi le avrebbe causato lo scioglimento”
“Chi?
Anna?” – domanda Elsa.
“No,
qualcuno che la piccola avrebbe amato ancora di più di sua
madre o di suo padre”
– spiega Iduna.
“Aurora”
–
risponde la regina di Arendelle, posando gli occhi sulla figlia
assopita.
“Sono
certa
che il legame tra le due rivelerà il posto preciso dove
dovrete recarvi. Ma
fate in fretta. Resta poco tempo”
Così
dicendo la voce di Iduna si congeda e i tre restano in silenzio a
guardarsi.
“Che si
fa
adesso?” – chiede l’ex montanaro.
“Quello
che ha detto mamma. Si va tutti ad Athohallan”
“Sai
come
arrivare fin laggiù?”
“Se la
natura è con Ineke non ci creerà fastidi.
Userò la magia del ghiaccio..”
“Speriamo
funzioni” – Kristoff incrocia le dita.
“Funzionerà”
– precisa Anna, fiduciosa – “Deve
funzionare”