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Autore: Francy_Kid    10/01/2020    1 recensioni
Viperion passa dal lato di Papillon ed inizia a lottare contro Ladybug e Chat Noir. Cosa accadrà se dovesse scoprire che dietro le maschere dei due eroi ci sono il suo migliore amico e la ragazza che ama?
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ATTENZIONE: Questa storia segue le vicende della serie "Miraculous - Les aventures de Ladybug et Chat Noir" fino alla terza stagione escluso il finale, ergo fino alla puntata numero 24 ("Ladybug") poiché è stata ideata molto tempo prima della messa in onda del finale.
Buona lettura ^^
Genere: Angst, Drammatico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Luka Couffaine, Maestro Fu, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: OOC, Otherverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
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Ladybug era seduta sulla torre destra di Notre Dame, fissando verso l'orizzonte mentre il crepuscolo lasciava spazio alle tenebre della notte.

Le viuzze strette tra le varie case erano già avvolte dall'oscurità, mentre quelle più ampie e le strade principali erano ancora illuminate dai raggi arancioni del sole, abbagliando i passanti e gli automobilisti. Le varie luminarie sulle strade si sarebbero accese tra pochi minuti, poco prima che il sole tramontasse del tutto, ma la città di Parigi, la sua casa, immersa in quell'alone di mistero e romanticismo che caratterizzavano la Ville Lumière lasciavano sempre senza parole la ragazza dai capelli corvini, ora seduta sulla torre destra della cattedrale di Notre Dame. Se fosse stato per lei sarebbe rimasta anche tutto il giorno a guardare la città mutare durante il corso della giornata fino ad arrivare al momento in cui tutte le luci artificiali fossero accese, creando un miscuglio di piccoli bagliori che le ricordavano lo specchio del cielo di notte, mentre la Tour Eiffel torreggiava in cima ad esse.

Se solo non avesse avuto dei doveri – ed obblighi – da mantenere.

Sospirò, pensando a cosa dire ed a come comportarsi la prossima volta che avrebbe incontrato Luka, o come avrebbe potuto fare per farsi perdonare da Ladybug. Senza contare che doveva ancora recuperare il Miraculous del serpente.

Il Maestro Fu era davvero preoccupato, dopo tutto quello che era successo non biasimava il ragazzo per esserselo tenuto, ma non poteva fare a meno di notare quanto Marinette si sentisse tradita: aveva riposto fiducia in un amico e questo era passato dal lato di Papillon. Non conosceva i piani di Viperion e non incolpava Marinette per nulla, nemmeno per aver scelto Luka come portatore di tale potere.

La ragazza prese il suo yo-yo e fece passare i vari contatti nella rubrica, sospirando leggermente non appena raggiunse il nome di Viperion. Risistemò l'arma attorno alla vita quasi immediatamente, tornando a fissare davanti a sé; ma una figura scura che saltava tra i tetti della città attirò la sua attenzione.

Non era Chat Noir o l'avrebbe contattata, e non erano nemmeno gli altri tre eroi poiché non aveva preso in prestito nessun Miraculous da Fu, quindi le possibilità erano solo due.

Prese nuovamente lo yo-yo e dopo averlo fatto roteare lo lanciò, utilizzandolo per spostarsi tra i tetti e seguendo la persona impegnata a fare parkour estremo ad altezze fin troppo pericolose per un civile. Pedinò la figura, stando attenta a non farsi vedere e nascondendosi dietro ai camini quando si fermava, mantenendosi a debita distanza.

Non aveva più nessun dubbio su chi fosse – lo aveva riconosciuto nel modo di muoversi, aggraziato e silenzioso come un predatore che inseguiva la propria preda prima di attaccare.

Lo guardò scendere in un vicolo, seguendolo a sua volta, ma quando mise i piedi a terra non trovò nessuno: dietro di sé c'era un muro di mattoni e davanti a sé la via che dava sulla strada vuota; il vicolo quasi completamente avvolto nell'oscurità e nemmeno la luce dei lampioni arrivava fin dove si trovava lei.

Nessun passante, nessun gatto randagio, e la strada era completamente vuota. Le banlieue di Parigi non erano il massimo come posto durante il giorno, figuriamoci quando c'era buio.

Camminò verso la strada, sfregandosi le braccia come se avesse freddo, per poi tornare indietro verso il vicolo cieco per controllare che non ci fosse nessuno, sentendosi comunque osservata. La guardia era alta, ma era comunque da sola.

«Immaginavo mi avresti seguito» esclamò una voce alle sue spalle, rimbombando tra le pareti del vicolo, mentre l'ombra della figura del ragazzo dai capelli verde acqua veniva proiettata fin dove la luce delle luminarie arrivava, per poi mischiarsi alle ombre dei muri.
La ragazza si voltò di scatto, mettendosi in posizione d'attacco. «Allora come mai non ne hai approfittato quando ti davo le spalle?»
«Non sono così meschino, Ladybug. Io voglio sconfiggerti, è vero, ma non scelgo la via più facile».

Si poteva percepire una nota di divertimento misto a sarcasmo nella sua voce, come se fosse una cosa parecchio scontata. Eppure Ladybug sapeva che non ci si poteva fidare della parola di un serpente.

«E dopo che mi avrai sconfitto cosa farai? Porterai il mio Miraculous a Papillon?»
Viperion mosse un paio di passi verso la ragazza finché non si trovò di fronte a lei seppur fosse abbastanza distante, la sua arma – la lira – riposta nel fodero dietro la schiena. «Scoperta la tua identità ti farò provare lo stesso dolore che ho provato io quando ho perso mia madre, ti farò capire cosa ho dovuto sopportare. Porterò il tuo Miraculous a Papillon dopo essermi impadronito anche quello di Chat Noir, così potrò riavere mia madre».

L'eroina mantenne lo sguardo fisso sul suo viso. I suoi occhi dalle iridi gialle e dalle pupille allungate trasmettevano puro odio e desiderio di vendetta per la persona che aveva davanti, quegli stessi occhi che prima la guardavano con ammirazione, fiducia e complicità sul campo di battaglia.

Era stata lei a spingerlo a provare quei sentimenti nei suoi confronti, ma doveva sapere che Papillon lo stava solo sfruttando. Sapeva che il Miraculous del serpente era uno dei più forti in quanto poteva cambiare le sorti di un'intera battaglia e lo desiderava sin da quando era apparso per la prima volta, ma ora teneva in pugno il suo portatore e sebbene Marinette avesse dalla sua parte molti altri Miraculous, tra i quali quelli del coniglio, le era stato sconsigliato dalla stessa Bunnix di usarlo per cambiare gli avvenimenti durante il tempo, che fosse passato o futuro. Le cose si sarebbero aggiustate solo facendo il loro corso.

La corvina digrignò i denti e mantenne il contatto visivo con quello che prima era un suo compagno di lotta, stringendo i pugni. «Papillon ha già i suoi piani. Non ti aiuterà mai a far tornare tua madre, nemmeno lui sa a cosa va in contro se utilizza il potere del mio Miraculous unito a quello di Chat Noir!»
Viperion batté violentemente il pugno contro il muro, facendo sobbalzare l'eroina. «Tu che ne sai?! Tu me l'hai portata via ed ora ho la possibilità di riaverla indietro!»
«Luka, è una cosa praticamente impossibile! Non puoi distruggere l'equilibrio dell'universo! Perché qualcuno realizzi un desiderio qualcosa deve cambiare!» spiegò, muovendo un passo avanti e trovandosi a meno di un metro di distanza dal suo ex compagno di lotte. «Se si vuole riportare in vita una persona, a sua volta qualcuno perderà un suo caro. Il Luka che conosco io non lo farebbe mai!»

Fu la volta di Viperion a muovere i passi verso Ladybug, che indietreggiò fino ad arrivare con la schiena contro il muro, cercando di non inciampare nei detriti che vi erano a terra. Era impaurita. Davanti a sé non c'era un akumatizzato ma un portatore di Miraculous, per di più colui che nella vita privata era il suo migliore amico.

«Tu non sei nessuno per dirmi ciò! Non so chi tu sia e non siamo nemmeno così tanto legati da permetterti di parlarmi in questo modo! Tu per me sei solo una pulce da eliminare! Non vali nulla come eroina se non sei nemmeno in grado di salvare una vita!»

Quelle parole furono come una pugnalata al petto. Non disse nulla, si sentiva oppressa dal suo sguardo minaccioso e le sue parole pesavano come macigni. Si sentiva come una preda in trappola.

Doveva trovare un modo per fuggire da lì, cercando di ignorare le gambe tremanti e le lacrime che minacciavano di uscire. Conosceva solo un modo che funzionava: ogni volta che Luka perdeva la pazienza faceva fatica a controllarsi, soprattutto se si trattava di una persona che detestava o un argomento a cui teneva particolarmente. Non voleva farlo arrabbiare, ma ed l'unico modo che aveva.

Forzò un sorriso beffardo, stringendo leggermente i pugni. «Ho capito perché ti sei alleato con Papillon. Da solo non sei in grado di appropriarti del mio Miraculous e di quello di Chat Noir, quindi serve qualcuno che ti da degli ordini».
Il ragazzo digrigno i denti. «So quello che stai facendo e non funzionerà».
Ladybug ampliò il suo sorriso, incrociando le braccia al petto in una posizione strafottente. Non era più spaventata o pronta ad attaccare, lo stava solo provocando. «Eppure è un dato di fatto. Se Papillon non ti dice come agire tu non sai cosa fare e resti sempre dietro le quinte, lasciando tutto il lavoro all'akumatizzato. Non sei in grado di sconfiggerci ed è per questo che ora sei un nostro nemico: hai fallito come eroe, è solo colpa tua se tua madre è morta ed ora scarichi la colpa sugli altri».

Luka si sentiva come se stesse per esplodere; si portò le mani alla testa, urlando di chiudere la bocca. Odiava tutta quella situazione, odiava che Ladybug gli parlasse in quel modo.

La ragazza non attese oltre: sferrò un pugno allo stomaco di Viperion e poi una ginocchiata al viso mentre si piegava, facendolo finire con la schiena a terra. Velocemente estrasse il suo yo-yo e lo usò per salire sui tetti dopo averlo agganciato ad un comignolo.

«Mi dispiace...» sussurrò, correndo e saltando per allontanarsi al più presto da quella zona, lasciando il suo ex compagno di avventure in quel vicolo.

Non era una buona idea provare prendere il Miraculous del serpente quando Luka era così arrabbiato: si faceva più spietato e non si sarebbe fermato finché non avrebbe messo a tacere la causa della sua ira; in più non sapeva se avesse attivato la Second Chance. Era meglio chiedere aiuto prima di provare di nuovo a prendere il Miraculous del serpente.

 

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Marinette rientrò dalla finestra di camera sua, lasciata opportunamente aperta per quando faceva la ronda o usciva per rinfrescarsi le idee. Quella sera sarebbe stato meglio non uscire, invece.

Annullò la trasformazione e si buttò di peso sul letto, mugugnando nel cuscino.

«Marinette, va tutto bene?» chiese Tikki preoccupata, sedendosi sul cuscino accanto al suo viso.
«No... Non va tutto bene...» borbottò, voltandosi verso la piccola kwami con gli occhi pieni di lacrime. «Non ho mai sentito Luka parlarmi così, rivolgermi quelle brutte parole... Mi ha fatto malissimo. Senza parlare di quello che gli ho detto io prima di scappare, sono stata davvero meschina».
Tikki appoggiò la fronte sul suo naso, volendo tranquillizzarla. «Marinette, sei stata costretta a comportarti in quel modo, hai solo giocato d'astuzia. Luka sta vivendo un momento parecchio difficile e vede in te la causa della sua perdita, ma non accetta che tu eri impegnata a salvare altre persone dalla forza distruttiva dell'akuma. Se tu fossi stata al suo posto saresti arrivata comunque troppo tardi». Si staccò e la guardò, sorridendole tristemente. «Mi dispiace molto per ciò che gli è successo, ma deve andare avanti. Deve capire che non tutto va come vogliamo. È ancora in tempo per non seguire più Papillon e tornare dalla parte dei buoni, ma ha bisogno di aiuto».
«Ma come posso convincerlo? Hai sentito anche tu cosa prova nei miei confronti».

Eppure Marinette si ricordava ancora la prima dichiarazione del ragazzo di qualche anno prima, quando Bob Roth, il "maligno produttore discografico", rubò la canzone dei Kitty Section ed il suo design dei suoi costumi – peggiorandolo solo! – e voleva prendersi tutto il merito. Quel giorno, Luka era divenuto Silence con l'intento di rubare la voce di Bob per fargli dire in diretta TV tutta la verità.

E quel giorno, Luka si era dichiarato a lei quando era sotto l'influsso di Papillon e anche poco prima di andare in onda con la band. Usando la stessa identica frase; ciò significava che erano parole sincere, ciò che lui pensava davvero di lei.

Effettivamente, Marinette da quel giorno non gli aveva mai dato nessuna risposta a riguardo, non sapeva cosa dire e come comportarsi, ma Luka non le aveva mai fatto fretta e non aveva mai menzionato la cosa, comportandosi da perfetto amico: sempre pronto ad aiutarla, a risollevarle il morale e sostenerla in ciò che faceva, richiamandola quando esagerava o sbagliava. Era un legame che si era costruito e solidificato nel tempo.

Eppure sapeva che lui era ancora innamorato di lei. Ma lei era troppo fissata con Adrien, che non ha mai smesso di amare quella ragazza misteriosa di cui non conobbe mai l'identità.

Quando lei stava con Luka, provava cose diverse che con Adrien: era molto più tranquilla, si sentiva a suo agio e poteva parlare con lui di qualsiasi cosa senza provare vergogna, per questo si incontravano molto spesso –anche a casa di uno o dell'altra– per un film o per giocare ai videogames, la invitava anche alle prove con la band ed ad uscire con loro. Insomma, lo vedeva come un migliore amico.

Con lui sentiva come se ci fosse qualcosa di più. Non era semplice amicizia, forse per i sentimenti che entrambi provavano, o forse perché avevano un legame molto forte, ma lei era troppo concentrata su quel ragazzo irraggiungibile.

Forse Luka, dopo tutto questo tempo, si era arreso, ma sua sorella Juleka le aveva sempre detto che aveva occhi solo per lei.

«È vero che Luka ti odia, ma lui non sa che tu sei Ladybug. Per te prova sentimenti molto forti e non farebbe mai nulla per vederti infelice. Anche dopo tutto questo tempo i suoi sentimenti per te non sono diminuiti».
La ragazza arrossì leggermente. «Come puoi saperlo? Sono passati cinque anni da quando si è dichiarato per la prima volta...»
«Marinette, stai parlando con una creatura che è vecchia quanto l'universo e che ha vissuto abbastanza a lungo per sapere di ciò che sta parlando» esclamò Tikki con tono fiero, gonfiando il petto. «Ti guarda sempre allo stesso modo fin da quando vi siete conosciuti, come quando tu guardavi Adrien quando ne eri stra cotta» ridacchiò, notando il rossore della sua portatrice aumentare.
«Quindi... Come posso provare a farlo ragionare?» domandò cambiando argomento, non ancora pronta a trattare dei suoi sentimenti e di quelli del ragazzo. Dopotutto in cinque anni si cambia e quelle di Tikki erano solo supposizioni, no?
«Non essere troppo diretta, non possiamo permettere che lui sappia la tua identità, ma comportati esattamente come ti comporteresti con lui. Risollevagli il morale e fagli capire che tu ci sei sempre, esattamente come lui fa con te».

Marinette si asciugò le lacrime con il dorso della mano e sorrise, annuendo convinta.

Era arrivato il momento di ripagare le volte che Luka l'aveva fatta stare bene.





 

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Un altro piccolo viaggio nei sentimenti di Marinette, combattuta tra amicizia, odio e confusione >:3

Quanto mi diverto!

Ammetto che i prossimi capitoli sono quelli che poi mi sono piaciuti, sebbene alcune scene le abbia trovate un po' "ardue(?)".

Spero che la storia vi stia interessando, perché siamo solo all'inizio, ci sono ancora tante cose da scoprire 🌚

Al prossimo capitolo :3
Francy_Kid

  
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