“Ecco.
Adesso sai tutto. Spero che accetterai il
compito che ti è stato assegnato dalla
nascita” – a parlare è la voce
dura e rigida di Nokk.
Ineke,
impassibile, non batte ciglio. I suoi occhi rispecchiano lo stato
d’animo che l’attraversa.
Lo sguardo
spento, perso nel vuoto, e le lacrime che le solcano il
viso… un’innocente
bambina divorata da un immenso ed inaspettato dolore.
Ciò in
cui
ha sempre creduto, l’amore che ha ricevuto, le tenerezze
rivoltele, sono mera
finzione.
“Hey,
non
dici nulla?” – la scuote Zefiro, con un colpo di
vento.
Quel gesto
non riceve risposta.
“Non
avremo esagerato a dirle tutto senza mezzi termini?”
– si preoccupa Bruni,
segretamente legato alla piccina che ad Athohallan giocava con lui.
“Torna
in
te, fratello fuoco. Sarà per il calore che emetti che ti
rende più umano
rispetto a noi altri?” – si pronuncia uno dei
giganti di terra.
“Dico
solo
che magari potevi sorvolare il particolare sull’unione tra
Anna e Kristoff” –
aggiunge la salamandra.
“E’
la
verità. Sapete anche voi che se quei due si sono innamorati
è perché abbiamo
spinto i trolls a fare in modo che ciò accadesse”
– ribatte lo spirito
dell’acqua.
“Esatto.
In fondo era già scritto che la nuova custode sarebbe nata
nel regno di
Arendelle e chi meglio della nipote di una nostra sorella”
– sostiene Zefiro.
“Credo
che
Ineke non abbia preso bene questa storia. Non solo ha scoperto di non
essere
figlia di Elsa ma le avete rivelato che la sua nascita è
stata studiata a
tavolino. Se avessimo peggiorato la situazione? Se adesso il dolore
sciogliesse
il cuore di cristallo?”
“Bruni, mi stupisce sentirti dire queste idiozie”
– ridacchia lo spirito della
terra.
“Sembri
aver dimenticato che è l’amore a sciogliere e non
la sofferenza”
“Io sento di nuovo la forza del mio potere”
– comunica Nokk, fiero, spostando
il discorso su di sé.
“A
quanto
pare il nostro intervento è servito anche questa volta per
sistemare la
faccenda. La disperazione ha irrigidito al massimo il cristallo e credo
che
nessuno potrà mai più anche solo scalfirlo. Siamo
salvi” – annuncia Zefiro.
“Che
faremo con Ineke? E’ diventata una statua, guardatela! Quasi
non respira…” – si
impensierisce Fuoco.
“Si
riprenderà, l’importante è esserci
salvati ed aver salvato gli umani”
“Adesso
sarà meglio tornare ognuno al proprio regno”
“Come la mettiamo con Elsa? Lei ci ha traditi”
– è Zefiro a tirare in ballo la
vicenda legata al comportamento scorretto del quinto spirito.
“Lei
serve
all’equilibrio tra i due mondi, perciò metteremo
da parte le asce di guerra.
Confesso che mi sono sentito in colpa quando l’ho attaccata
in mare” – confessa
Nokk, tralasciando un’emozione troppo umana per un elemento
della natura.
“Vedi
che
non sono soltanto io ad essermi affezionato ad un mortale?!”- sorride Bruni, volgendo lo
sguardo sulla
bambina.
“Penso
sia
meglio andare. A presto, fratelli” – conclude il
gigante di terra,
allontanandosi per primo. A lui segue Zefiro.
Il cavallo
d’acqua, prima di congedarsi, nota la salamandra sedersi
sulle ginocchia della
pietrificata Ineke.
“Si
riprenderà, stai tranquillo” – lo
rasserena, poi si tuffa in mare e scompare tra
le onde, tornate ad essere travolgenti e potenti come prima.
In quel
momento Bruni cerca di risvegliare la piccola, rotolandosi sulle sue
gambe come
era solito fare ad Athohallan.
Lo shock
della piccina è tale da impedirle di riprendersi dallo stato
comatoso in cui si
trova.
“Non
sopporto di vederti così. Mi dispiace aver dovuto
distruggere le uniche
certezze che avevi”
Una
lacrima calda e lucente, dello stesso colore del fuoco, cade su una
mano di
Ineke.
Finalmente
qualcosa accade. La piccola scuote la testa, tornando in sé.
La
salamandra sobbalza guardandola di nuovo in salute e saltella felice.
“Cosa
è
successo? Come mai sono qui?”
“Non
ricordi nulla?” – le domanda Bruni.
La minore
si volta, spaesata, alla ricerca della presunta persona che le ha
rivolto
parola.
Sobbalza
quando si accorge che a farlo è stato un esserino piccolo,
dagli occhi grandi e
la lingua lunga e simpatica.
“Allora
quello che è accaduto è vero. Non era un
sogno” – afferma lei, concretizzando
quanto accadutole.
“Sei
destinata ad una missione importante. Dovresti esserne fiera”
“Sono
cresciuta lontana da Arendelle, lontano dai miei veri genitori con una
zia che
si fingeva mia madre, che mi ha strappato dalle braccia di sua sorella
e che mi
ha costretta a vivere lontana da ogni contatto umano. Di cosa dovrei
essere
fiera? Di essere nata perché voi avete deciso che dovessi
nascere?” – la rabbia
e la delusione con le quali Ineke parla e si rivolge
all’amico mostra un
malessere che difficilmente si supera e si accetta.
“Non
avercela con Elsa. Lei doveva farlo. E’ uno spirito come me,
come gli altri…
tutto ciò che si fa è per il bene del
mondo”
“Anche
tenermi nascosto che ho una sorella?” – a quel
punto è impossibile trattenere
il pianto. Un tasto dolente quello riguardante Aurora.
“Quante
volte ho sognato accanto a me una sorella. Mai avrei immaginato che in
realtà
ne avevo una”
“Non
puoi
pensare a lei, ne permetterti di amarla” .- le spiega,
rammaricato, Bruni.
“Come?
Siete pazzi se credete di separarmi da lei di nuovo”
– si volta, desiderosa di
fuggire.
Quel posto
buio, nascosto da ogni occhio umano, sembra non avere via
d’uscita.
“E’
lei il
motivo per cui ti abbiamo portata ad Athohallan. E’ lei il
rischio da
scongiurare”
“Cosa?”
– esclama
lei, guardando ad occhi spalancati l’esserino infuocato.
La
salamandra china il capo, dispiaciuto.
Impossibile
per una bambina di soli nove anni accettare che dovrà vivere
lontana da chi
ama.
“Purtroppo
non esiste soluzione. Potrai stare con me,se ti va. Va evitato il
contatto con
Aurora”
Le lacrime
di Ineke non cessano di sciovolare, mentre la realizzazione di un
futuro di
solitudine forzato comincia a divorarla.
Sente che
dentro di sé qualcosa sta cambiando; forse a causa della
sofferenza atroce che
le scava l’anima e che ha eliminato ogni traccia di gioia
fanciullesca e all’improvviso
una forte fitta al cuore la costringe ad urlare.
“Cosa
succede?” – si allarma la salamandra, mentre Ineke
diventa pallida, con gli
occhi privi di colore, trasparenti come il cristallo.
Le urla
della piccola vengono percepite anche in lontananza.
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“Avete
sentito?” – chiede Anna al marito e alla sorella,
mentre sono in viaggio
diretti ad Athohallan.
“No,
chi
era? Di nuovo Iduna?” – domanda Kristoff.
“No,
non
era una chiamata, piuttosto uno strillo”
“Non ti starai suggestionando, sorellina?!”
“Probabilmente”
– sorvola e riprende il tragitto.
Il gruppo
è vicino alla riva del mare quando Elsa accarezza le onde
con un piede
tramutandolo in una lastra di ghiaccio.
“Io non
so
se riesco a camminare. Qui si scivola” – precisa
Bjorgman, arrossendo
imbarazzato.
“Datemi
la
mano. Farò in modo che nulla vi possa accadere”
Con Aurora
in braccio, il giovane re afferra la cognata. Anna, confusa ancora
dallo strano
suono udito poco prima, volge lo sguardo ad Arendelle. Poi si stringe
alla
sorella, dando l’ok per la partenza.
“Non
lasciatemi mai, mi raccomando”
La magia di
Elsa sembra più forte che mai e riesce a superare in piena
facilità anche le
onde più impetuose.
“Hai
detto
che lo scioglimento del cuore di cristallo aveva inciso anche su i tuoi
poteri.
Non mi sembra sia così” – precisa
Kristoff, sorpreso.
“Già,
è
vero” – anche Elsa stessa è perplessa in
merito ed inizia a temere che la
natura abbia vinto su Ineke, indurendole nuovamente il cuore.
I pensieri
l’accompagnano fino all’arrivo alla meta.
“Ecco
Athohallan” – indica ai parenti.
Anna
osserva ad occhi sgranati quel posto e Kristoff si lascia andare ad un
–
“Quanto ghiaccio. Non credevo di vederne tanto, tutto
assieme”
Mettono
piede a terra, avvertendo un improvviso gelo.
“Mia
figlia ha vissuto qui tutto questo tempo?”- domanda
sconvolta. Come può aver sopravvissuto
a temperature tanto basse?
“Questo
freddo deve essere causato da quello che ci anticipava nostra
madre” – precisa
Elsa, non essendosi mai accorta del clima del posto.
“Figliole!
Siete arrivate” – le chiama la donna, invitandole a
raggiungerla.
Percorrono
metri e metri di puro e raggelante ghiaccio.
Tremanti,
stretti l’uno all’altra, mentre Aurora dorme
accoccolata al petto paterno, i
due coniugi si trovano davanti ad una scema incredibile.
Anna sente
il cuore batterle a mille quando vede riflesso in quelle mura il volto
di
Iduna.
“Madre!
Siete davvero voi?” – domanda avanzando verso le
pareti. Le sfiora come a voler
accarezzare l’adorata e perduta mamma.
In quel
momento immagini del suo passato vengono mostrate in rapida
successione. Alcune
restano impresse come a segnare i passaggi più importanti.
Così
la
regina di Arendelle rivive momenti di gioia e dolore, mentre la voce
dell’adulta le parla – “Mi assomigli
così tanto, tesoro mio”
“Mi
mancate tanto” – singhiozza Anna.
“Io
sono
qui adesso. A quanto pare questo posto scomparirà ma non
adesso”
“Come non adesso? Non avevate detto che..?”
“Lo so, Elsa. Deve essere accaduto qualcosa perché
la magia è tornata con più
forza di prima” – racconta Iduna.
“Ecco
perché siamo riusciti ad arrivare subito fin qui”
Le voci,
il freddo, la sensazione di non trovarsi nel suo morbido letto, fanno
si che
Aurora si svegli.
“Dove
siamo?” – domanda spaventata, guardandosi attorno.
Emette un
piccolo grido trovandosi di fronte il volto gigante di sua nonna.
“Ciao
principessina” – la saluta la defunta sovrana di
Arendelle.
“Chi
sei?”
– chiede – “Cosa ci facciamo in questo
luogo, papino?”
“Tesoro,
avrai tutte le risposte che cerchi. Questo è il posto dove
io ed Ineke abbiamo
vissuto” – spiega la zia.
“Ah
si?”- esclama
stupita la bambina,
guardandosi attorno – “Ma non
c’è nulla con cui giocare, né un letto
dove
dormire. Come avete fatto ad abitare qua?”
Le domande
, effettivamente sensate, della minore fanno sorridere i presenti.
Poi è
Iduna a prendere parola – “Se sfiorerai la parete
accanto a te, capirai molte
cose”
La
curiosità della piccola di palazzo è tale da
portarla a fare quanto detto,
senza esitare un solo istante. E in un battibaleno la sua giovane vita
si
palesa di fronte a tutti.
Aurora
osserva la sua storia dal principio.
Vede
immagini di sua madre da bambina, assieme ad una sorella magica. Vede
il giorno
dell’incontro tra i suoi genitori, il loro bacio, il loro
matrimonio, una
gravidanza, una nascita.
“Quella
non sono io” – riflette ad alta voce, sotto gli
occhi preoccupati di Anna e
Kristoff, pronti a darle spiegazioni.
Poi ecco
l’immagine di un’altra gravidanza.
La scena
successiva viene evitata da Anna che si volta per non rivivere la
separazione
da Ineke.
“Te
l’hanno portata via?” – domanda, in
lacrime, Aurora.
Molte cose
sembrano chiarirsi nella mente della piccola che si paralizza quando
comprende
che la neonata che Elsa portò via fu proprio Ineke.
“Tu non
sei la sua mamma!” - commenta,
dispiaciuta delle mille bugie che le sono state raccontate.
“Ineke
è
mia sorella?” – cerca conferma, anche se adesso
tutto è evidente.
Segue il
silenzio, così Aurora insiste alzando tono di voce
“Ineke è mia sorella?” –
grida furiosa, mentre le lacrime le scivolano sul viso. È
arrabbiata con i
genitori e sfoga su di loro la sua sofferenza.
“Amore,
calmati” – interviene Bjorgman.
“No,
non
mi calmo. Ho sempre sognato una sorella con cui giocare, a cui dare il
mio
affetto. Invece una l’avevo e me l’avete
tolta”
“Non
è
come credi” – le spiega la regina di Arendelle, con
aria abbattuta.
“Ho
visto
che Elsa la portava via. Perché?
Perché?”
In quel
momento un grido raggelante viene percepito da tutti.
“Questa
è
lei! E’ Ineke. Posso sentire il suo dolore. E’
uguale al mio. Ci avete tradite”
– singhiozza Aurora.
“Kristoff,
tocca a te. Sfiora le pareti così tua figlia
potrà capire”
L’ex montanaro, alquanto perplesso dalla richiesta, esegue
l’ordine.
L’immagine
che viene mostrata è di una donna che deve separarsi dal suo
bambino.
Poi segue
il momento dell’accordo tra i quattro elementi.
“Un
cuore
di cristallo? Ineke sarebbe la custode?”
“Esatto,
cara. Adesso sai che non possiamo permettere che esso si
sciolga” – conclude
Iduna, dando risposte convincenti alla nipote.
“Sorellina
mia, ovunque tu sia. Vorrei che fossi qui con me adesso”
– sono le uniche
parole che la principessina pronuncia, posando gli occhi sul mare
impetuoso.
Il suo
unico pensiero adesso è rivedere Ineke sapendola sua sorella
di sangue e
abbracciarla per darle amore. Però l’imposizione
voluta dalla natura le vieta
tutto ciò, recandole una sofferenza immensa.
Ma ecco
che una strana magia si sprigiona dall’alto e una luce
accecante invade
Athohallan.
“Cosa
è
stato?” – domanda Kristoff alla cognata.
“Non lo
so. Qualcosa non quadra…” – risponde lei.
È una
voce
alle loro spalle a farli sobbalzare.
“Cosa
ci
fate qui?”
Aurora
è
la prima a correre incontro alla persona comparsa in tale istante.
“Ineke,
sei tu? Sei arrivata tramite magia?” – le chiede
guardandola con ammirazione.
Nota
immediatamente un particolare.
“I tuoi
occhi sono …. Strani!”
“Abbracciami,
ti prego”
“Ehm…non
so se posso farlo”
“Ti
prego,
ti supplico”
Il cuore di
cristallo comanda le emozioni e se in presenza di chi potrebbe
scioglierlo,
agisce controllando la custode e spingendola a fare azioni che non
farebbe.
“No!
Non
farlo” – grida Elsa, provando ad intervenire per
evitare il disastro della
natura.
Troppo tardi.
Le bambine
si stringono forte e la maggiore sussurra alla più piccola
– “Ti voglio bene”
L’amore
dilaga nel cuore di Ineke, portando Athothallan a tremare.
I quattro
spiriti si palesano in quel preciso istante.
“Cosa
avete combinato?”- si infuria Nokk.
“Ineke,
hai disobbedito. Eravamo stati chiari” – tuona
Zefiro.
“Adesso
sarà la nostra fine”-
conclude Terra.
Bruni,
invece, prova una sensazione piacevole. Anche se sente che presto
potrebbe
scomparire, sapere che la sua amica è felice lo rende a sua
volta felice.
Infatti
ciò che è stato evitato per secoli sta per
accadere. La luce che il cuore di
cristallo custodisce esplode con foga, rendendo impossibile la vista a
chiunque.
Quando
tutto si calma, qualche secondo dopo, gli umani riaprono lentamente gli
occhi.
La scena
che appare è Athohallan che lenta si scoglie e una bambina,
in lacrime, aggrappata
ad una statua di ghiaccio.
“No”- grida disperata Anna,
correndo incontro alle
figlie.
Una di
loro, la secondogenita, singhiozza disperata, non volendosi staccare da
ciò che
resta di sua sorella.