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Autore: Nephertiti    14/01/2020    1 recensioni
* Sequel di "Girl of light"
E' trascorso un mese da quando Mitsuko ha varcato la soglia d'ingresso di villa Sakamaki.
Il suo rapporto con i sei fratelli sembra aver raggiunto un equilibrio.
E mentre la ragazza si gode le vacanze estive, qualcuno la osserva nell'ombra.
L'arrivo di una nuova famiglia di vampiri porterà a galla nuove verità sul conto di Mitsuko.
Lei è molto più di una sposa sacrificale e lo scoprirà ben presto a sue spese.
***
Non è necessario aver visto entrambe le stagioni dell'anime, tuttavia sarebbe il caso di leggere la mia prima fanfiction.
La trama si intreccia appena con le vicende di "Diabolik lovers more blood"
Ma non tutto è come sembra.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Triangolo
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Capitolo 18 - A second chance -

 

 

 

 

"Adesso sei dalla parte dei Mukami?" sbottò Ayato.
Lo guardai offesa.
"Non sono dalla parte di nessuno!"
"Non ho intenzione di condividerti con altri - continuò a sbraitare il rosso - faccio già uno sforzo a lasciarti ai miei fratelli!"
Scossi il capo, sbuffando rumorosamente.
"Ma insomma, quante volte dovrò dirti che non sono un oggetto?"

Me ne sarei andata, se Ayato non me lo avesse impedito, artigliandomi per i fianchi.
"Tu ci appartieni. Mi appartieni."
Mi morse con violenza sulla spalla.
Mi sfuggii un mugolio sofferto: non mi mordeva da tempo e sembrava veramente furioso.
"Le persone non ti appartengono, Ayato - digrignai a denti stretti - hanno dei sentiment- Ah!"
Il morso si era fatto ancora più rude.
Mi iniziava a girare la testa e sentivo che, da un momento all'altro, sarei caduta per terra.
Ma non l'avrebbe avuta vinta lui.
"Quando smetterai di pensare solo a te stesso, ti renderai conto che esistono persone altruiste, persone che pensano prima al bene degli altri e poi a loro... stessi... come Yuki..."
Ormai sentivo il corpo pesante.

Ayato mi osservava ancora furioso, certo, ma anche lievemente confuso: avevo toccato il suo punto debole, doveva essere un vizio di famiglia, quello di tenere a distanza i propri sentimenti.
Rinnegare l'amore vero e rintanarsi nel sadismo o nella semplice perversione.
D'altronde, lui e Raito erano fratelli.

"Basta così, Ayato."
Riuscii a distinguere la voce di Shu, ero troppo debole per tenere gli occhi aperti.
Il rosso mormorò uno "tsk", mentre mi sentivo sollevare di peso dall'altro.
Nel giro di qualche istante, mi ritrovai stesa su qualcosa di morbido.
Le lenzuola avevano un profumo diverso dal mio, lo associai all'odore del primogenito.
Si stese al mio fianco, ma non disse nulla, ne' tentò di mordermi.
Stanca com'ero, chiusi gli occhi e mi addormentai.

***

Quando ripresi coscienza, ero ancora nel letto di Shu.
Il sole si affacciava timidamente all'orizzonte e la stanza aveva assunto delle sfumature arancioni.
Era presto per alzarsi, essendo in casa Sakamaki.
Ma non era facile riprendere i vecchi ritmi.

Il vampiro biondo riposava serenamente al mio fianco: l'idea che avessimo dormito nello stesso letto, per alcune ore, mi metteva a disagio, ma stranamente non mi aveva sfiorato con un dito.
Per quel che ricordavo, almeno.
Mi toccai la spalla e realizzai che restava ben poco dei buchi procurati da Ayato.
Mi aiutai con i gomiti per sollevarmi e mettermi a sedere, ma un braccio mi costrinse a rimanere distesa.

"Uhm... Shu?"
Il vampiro ruotò il capo ed aprì un occhio.
Mi guardò per qualche istante, in silenzio.
"Vorrei tornare in camera mia.", annunciai, sperando che non avesse voglia di fare uno spuntino.
"Aspetta... - mormorò lui, la voce ancora impastata dal sonno - è vero quello che hai detto?"
Mi stesi di fianco per guardarlo negli occhi.
"A cosa ti riferisci?"
"Hai detto che uno dei Mukami è Edgar."
Spalancai gli occhi.
Come lo aveva scoperto?
Ero certa che, quando ne avevo parlato con Ruki, solo Ayato fosse presente.
Che avesse fatto la spia?
"Ti ho sentito mentre lo dicevi."
Aggiunse lui, come se mi avesse letto nel pensiero.
Probabilmente era passato da quelle parti e non me n'ero accorta.
Ad ogni modo, lo aveva scoperto: potevo vuotare il sacco.

"Non avrei voluto che lo scoprissi così... - affermai, mentre lui diventava terribilmente serio - Reiji doveva parlartene, ma con la storia di Karl Heinz-"

Shu mi afferrò il collo con una mano, facendomi sobbalzare.
"Da quanto lo sapevi?"
Provai a parlare, ma la stretta intorno alla gola mi mozzava il fiato.
"Io... non...- biascicai, faticando a respirare - Shu!"
Stavo soffocando.

Il biondo mollò la presa ed io cominciai a tossire violentemente.
Scattai in piedi, lontano dal vampiro.
"L'ho scoperto ieri! Avevo chiesto a Reiji di parlartene ieri sera, ma tu non eri nei dintorni!"
Shu si avvicinò ed io mi trovai con le spalle al muro.
"È stato lui a dare fuoco al villaggio?"
Chiese con un tono pacato e, tuttavia, spaventoso.
Non era solito perdere la sua compostezza, non l'avevo mai visto così imbestialito.

Guardai il pavimento, non volevo che litigasse con il fratello.
"Mitsuko, pensavo non ci fossero segreti tra noi."
Lo fissai dritto nei suoi occhi blu oceano.
"Si, anche io lo pensavo."
Il vampiro sembrò calmarsi.
Nessuno dei due era stato molto sincero con l'altro.

"...È stato lui." confessai.
Vidi Shu togliersi le cuffie, per la prima volta in tutti quei mesi di permanenza alla villa, e seppi che l'avrebbe fatta pagare a Reiji.
"Shu aspetta!"
Mi diede le spalle e si incamminò fuori dalla stanza: gli andai dietro.

"Shu, per favore! E' terribile ciò che ha fatto lo so - mi affrettai a dire - ma si è pentito."
Nonostante le mie parole, il biondo continuò per la sua strada.
"Avrebbe dovuto pensarci prima. Mi ha mentito."
"Anche tu mi hai mentito."
Shu si girò a guardarmi, circondato da un'aurea poco rassicurante.
"Lui ha tentato di uccidere il mio migliore amico, per un capriccio."

Gli afferrai un polso, costringendolo a guardarmi negli occhi.
"Anche io ho perso mia madre, quand'ero solo una bambina. E il mio padre adottivo mi ha mentito per tutta la vita - gli ricordai - eppure l'ho perdonato."
"Ma potresti mai perdonare l'assassino di tua madre?"
Lasciai il polso e abbassai gli occhi.
"No, non potrei. - confessai - ma Karl Heinz non è mio fratello e di certo non si è pentito."

Shu mi osservò per qulache istante, probabilmente per soppesare quale fosse la decisione giusta: staccare la testa a Reiji o perdonarlo.
"E poi, hai l'occasione di recuperare un'amicizia che credevi perduta."
Capii che il vampiro aveva scelto la seconda, quando indossò le cuffie e tornò nella sua stanza.
Si accomodò sul letto e mi fece un cenno col capo per raggiungerlo.

Presi posto al suo fianco e lanciò un'occhiata al mio collo, ancora arrossato per la sua presa ferrea.
Così mi porse una cuffia.
Fissai con stupore l'auricolare e lo afferrai: un'occasione del genere non si sarebbe ripresentata mai più.
La melodia invase il mio timpano: musica classica.
Avrei dovuto immaginarlo.

"Non ho intenzione di giustificare le azioni di mio fratello."
Gli rivolsi un'occhiata comprensiva.
"Ma non lo farò a pezzi, se ti può rasserenare."
Sgranai gli occhi, chiedendomi se, scoprendo la verità in altre circostanze, avrebbe realmente fatto a pezzi suo fratello.
Non che Reiji fosse un santo, di certo avrebbe meritato un pugno in pieno viso.

"E comunque, Yuma ed Edgar sono due persone diverse, non posso riavere indietro il mio amico."
Così dicendo, mi costrinse nuovamente a stendermi al suo fianco.
Contro la sua forza sovrannaturale, non potei opporre resistenza.
"Non puoi saperlo se non lo frequenti."

Il vampiro dai capelli biondi teneva gli occhi chiusi, ma accennò un mezzo sorriso.
"Sei una piccola subdola umana."
Sorrisi anche io.
"Allora mi accompagnerai tu dai Mukami?"
Shu non rispose, borbottò qualcosa ed io non aggiunsi altro, di certo sarei riuscita a convincerlo.
Almeno una questione era risolta.
Più o meno.
Dovetti complimentarmi con me stessa, avevo una buona influenza sui Sakamaki.
Quasi tutti almeno.

Cullata dalla musica classica, non mi addormentai di nuovo, ma riuscii a rilassarmi come non facevo da tempo.

 

 

 

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

 

Salve gente! Mi scuso per il capitolo, è piuttosto breve, ma mi farò perdonare col prossimo.
Intanto ringrazio coloro che seguono la mia storia, l’hanno inserita tra le preferite o ricordate, e soprattutto chi ritaglia sempre un po’ di tempo per recensire la fanfiction.
A presto, Nephy-

   
 
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