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Autore: Mydepression    16/01/2020    1 recensioni
La guerra con Voldemort oramai è finita e coloro che sono morti a causa sua, dopo il suo ritorno, sono tornati alla vita. Harry e i suoi amici hanno superato quei tempi bui per concedersi, finalmente, una vita quasi normale. Oramai è giunto il momento per i loro figli di affrontare i sette anni ad Hogwarts, in particolare è il momento di Albus Severus Potter di andare tra i banchi di scuola dove incontrerà Scorpius il figlio di Draco Malfoy. Incontro destinato a porre Albus difronte ad innumerevoli dubbi, a fare riavvicinare due vecchi compagni di scuola, a scuotere menti e cuori e a cambiare profondamente qualcosa.
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Albus Severus Potter, Il trio protagonista, James Sirius Potter, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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- Serpeverde! - Gridò il cappello parlante. Albus impiegò qualche secondo per realizzare che era lui a trovarsi seduto sullo sgabello con il cappello in testa e che, quindi, quell'urlo era riferito a lui. Nella sala grande calò il silenzio ed una miriade di occhi cominciarono a fissarlo con estremo interesse. Albus si alzò con le gambe che tremavano e si diresse verso il tavolo dei Serpeverde quella che sembrava essere diventata la sua casa anche se il ragazzino era convinto fosse uno scherzo e presto qualcuno degli insegnati si sarebbe avvicinato a lui per dirgli che il tavolo giusto era un altro e quello era stato solo un modo per divertire un po' tutti o una richiesta di suo padre per metterlo alla prova dopo la discussione che avevano avuto prima che Albus prendesse il treno.
Il ragazzo non si voltò nemmeno una volta a guardare verso il tavolo dei Grifondoro dove, sapeva, era seduto suo fratello James che probabilmente lo guardava con la bocca spalancata. Bè per una volta se ne sarebbe stato muto. Poi, come se una bolla che lo isolava fosse scoppiata, il rumore della sala colpì i timpani del ragazzino che si trovò sommerso da sussurri e ridolini. Al tavolo dei Serpeverde nessuno si alzò né corse a stringergli la mano né gli fece spazio sulla panca così dovette andare verso il fondo del tavolo per trovare un posto libero ma, comunque, quando prese posto le due ragazze che sedevano davanti a lui si guardarono ridendo di gusto e il ragazzo alla sua sinistra si strinse al vicino per allontanarsi un poco da lui. Quasi tutti i Serpeverde ridevano.
Non si accorse nemmeno che lo smistamento era finito, non si rese conto del discorso di benvenuto del professore Silente, non toccò cibo quando cominciò il banchetto, gli sembrava che il tempo si fosse congelato e lui fosse destinato a rimanere lì seduto per sempre in balia di quel vuoto tremendo che gli stringeva in una morsa ferrea il cuore. Fu un colpo violento alla testa che lo fece tornare alla realtà, quasi cadde dalla panca. Si guardò dietro vedendo il prefetto della sua casa che, con una mano ancora tesa probabilmente quella che lo aveva colpito, avanzava lungo la sala grande diretto all'uscita e seguito dai ragazzini del primo anno. Albus si alzò velocemente e si accodò stando attento a mettersi il più possibile dietro alla fila.
Passarono le porte spalancate e il ragazzo cercò di farsi più piccolo che poteva per evitare che gli altri studenti lo notassero ma, vista la sua altezza, non sembrava funzionare molto bene perché più di una persona si voltò a fissarlo tirando gomitate nelle costole ai compagni vicini e puntualmente sussurri si alzavano dai gruppetti di studenti che affollavano la sala di ingresso. Ostinandosi a guardare a terra Albus finì con lo scontrarsi con qualche altro studente, chiaramente di qualche anno in più visto la stazza. - Ehi - alzò gli occhi e si ritrovò a fissare quelli del fratello - James - disse con un filo di voce, il fratello abbozzò un sorriso ma Albus arrossendo violentemente riabbassò gli occhi che si stavano riempendo di lacrime e senza proferire una parola scansò il fratello per seguire la fila di piccoli Serpeverde che si dirigevano verso i sotterranei.

Nell'ultimo anno era diventato un suo chiodo fisso e quasi non ci dormiva la notte. Sarebbe riuscito ad entrare nella casa di Grifondoro come suo fratello, suo padre, sua mamma, i suoi cugini, zii, nonni. Insomma tutti i membri della famiglia? Certo suo padre lo rassicurava che tutte le case di Hogwarts fossero degne di rispetto e Albus la pensava come lui. Insomma essere assegnato a Corvonero o Tassorosso sarebbe andato bene se non fosse entrato in Grifondoro, anche se pure quello sarebbe stato motivo di vergogna per Albus, la solita pecora nera in mezzo alle bianche. Non voleva essere quello che interrompe le tradizioni di famiglia. Quando lo aveva detto a sua mamma lei si era quasi arrabbiata dicendo che la loro famiglia non aveva di quelle strane e fissate tradizioni del sangue puro o della continuità della casata anche a scuola. Albus, però non aveva mai confessato la sua paura più grande: finire tra i Serpeverde. Quello non sarebbe stato solo motivo di vergogna. Quella era la casa di Lord Voldemort e di tutti i suoi sostenitori che suo padre aveva sconfitto rischiando la vita. No quella casa era malvagia, Albus non poteva deludere tutti così. Non avrebbe sopportato di diventare compagno di coloro che odiavano suo padre e tutta la sua famiglia, sarebbe diventato come loro? Sarebbe diventato un mago oscuro se fosse entrato in Serpeverde. Normalmente non si sarebbe fatto troppi problemi al riguardo ma portare come secondo nome quello di un membro della casa di Serpeverde che era stato anche un sostenitore di Voldemort non aveva fatto altro che installare in lui la paranoia che il suo destino sarebbe stato tremendamente oscuro. Suo fratello James non faceva altro che aumentare questa sua preoccupazione chiamandolo Sev anziché con il soprannome con cui lo chiamavano tutti, ovvero Al e mettendo in luce le azioni dell'uomo che aveva ispirato nei loro genitori il desiderio di chiamarlo così. - Sev non è che ti va di andare a trovare il caro e vecchio Piton assieme a mamma e papà? Domenica vanno a Grimmauld Place e ci sarà una bella rimpatriata con tutti i membri dell'ordine perciò verrà anche lui. Insomma potresti farti raccontare bene di come ha deciso di dedicarsi alle arti oscure e di servire Vold...- - James basta così! Strillò Ginny comparendo sulla soglia del salotto - non dire assurdità a tuo fratello - James sbuffando si alzò dalla poltrona in cui era profondamente accomodato e si diresse verso le scale per andare a chiudersi in camera. - Al, non ascoltarlo, Severus Piton è uno dei più grandi uomini che sia mai vissuto, poco importa la sua casa ad Hogwarts. - Albus fece un cenno di assenso decisamente poco convinto e tornò a studiare la bacchetta nuova che stringeva tra le mani.

- Potter, giusto? - Albus alzò gli occhi per guardare il proprietario della mano che si allungava verso di lui. Era un ragazzino dai capelli lunghi, sotto le spalle, lisci come seta e di un biondo quasi bianco. Il viso perfetto e di un pallore mortale mostrava due occhi di un intenso azzurro che lo scrutavano con un'espressione indecifrabile. Scorpius Malfoy

   
 
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