Anime & Manga > Digimon > Crossover Digimon
Segui la storia  |       
Autore: WhiteLight Girl    18/01/2020    1 recensioni
Fanfiction Crossover tra le varie serie di Digimon, in questa prima parte Tamers e Frontier, nella prossima Adventure.
Qualcosa si muove nell'acqua, non è un mistero che sia parte del problema, perché quando Izumi esce dall'ascensore l'acqua scorre sul corridoio davanti a lei e fino ai piedi dei suoi amici. Cosa ci fa quell'acqua putrida nell'ascensore del centro commerciale 109 di Shibuya? Da dove viene? Izumi probabilmente lo sa, ma non è in grado di rispondere a questa domanda.
Personaggi: Takato, Ruki (Rika), Henry, Ryo, Zoe (Izumi), Takuya, Koushi, Kouichi, Junpei (JP), Tomoki (Tommy), Guilmon, Renamon, Terriermon, MonoDramon...
Genere: Avventura, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

17
La strada da percorrere


Col senno di poi, Juri penso che sarebbe dovuta restare nel bozzolo; almeno non avrebbe visto il resto dell’enorme grotta in cui era finita, le centinaia di uova luminescenti di cui le pareti erano tappezzate, e non avrebbe provato quella soffocante sensazione di sconforto e smarrimento che seguì.

L’ultima volta che si era sentita così, era stato quando era rimasta intrappolata nel D-Reaper, ormai diversi anni prima, ma ora non aveva alcuna intenzione di lasciare che quei sentimenti la sopraffacessero lasciandola inerme fino all’arrivo dei soccorsi.

«Dobbiamo trovare il modo di uscire di qui.» disse a Kouichi.

Lui chinò il capo. «Ci abbiamo provato tanto, credimi. Non c’è uscita alla nostra portata.»

Juri si rifiutò di accettarlo, si morse il labbro e rimuginò sulle parole del ragazzo.

«Abbiamo?» domandò, quando si rese conto che lui aveva parlato al plurale.

«Io ed Izumi, non ho idea di dove sia finita.» si grattò il braccio, in difficoltà «Dovrei cercarla, ma non so da dove cominciare.»

Juri gli sorrise. «Lei è al sicuro.» gli disse. «I miei amici l’hanno trovata e vedrai che troveranno anche noi.»

Voleva crederci davvero, voleva poterne essere certa e sapere per certo quando questo sarebbe successo, ma quell’oscurità oltre la luminescenze di ciò che avevano attorno sembrava divorare ogni minimo cenno di positività.

***

Ryou lanciò per l’ennesima volta la pallina contro il muro, quella rimbalzò e tornò indietro, la afferrò e la lanciò ancora contro la parete. Il rumore degli urti sui mattoni e sul pavimento lo aiutavano a rilassarsi ed ormai il movimento era diventato meccanico al punto che l’unica cosa a cui pensava erano i dubbi che gli avevano invaso il cervello.

Aveva girato il Digital World in lungo ed in largo, tra la sua permanenza fissa di alcuni anni prima ed i viaggi sporadici degli ultimi periodi, ed ora avrebbe potuto disegnarne una mappa ad occhi chiusi. Ora non riusciva a smettere di pensare al posto da cui potevano essere venute le creature che si erano infilate nei corpi di Izumi e Junpei ed a dove avrebbe potuto nascondersi l’altro ragazzo di cui non ricordava il nome.

Il suo primo pensiero era stato il settore in bianco e nero, dove la luce era scarsa anche di giorno, ma la descrizione di Izumi del posto in cui si era svegliata non vi corrispondeva e le scansioni di Hypnos non avevano captato nulla. Ryou si domandava se ci fossero ancora molti settori che non aveva esplorato. Se li avesse conosciuti tutti, se fosse stato più tempo nel Digital World, forse avrebbe saputo anche dove cercare.

Gli avanzi del pranzo erano abbandonati sul tavolo davanti a lui, unica nota stonata della sala conferenze altrimenti perfettamente in ordine e vuota, a parte lui e MonoDramon che aveva già finito la sua porzione.

Il pasto era stato abbondante, dopo la lunga dormita era l’unica cosa che gli era mancata per rimettersi in forze e prepararsi al prossimo attacco. Aveva saputo da Yamaki che la notte precedente nel Digital World non era accaduto nulla, il cavaliere non si era fatto vivo e nessun settore era stato distrutto. A Ryou venne da pensare che, a questo punto, muovere le fila spettasse ad Izumi e che gli avvenimenti fossero conseguenze di ciò che le era successo. A quanto gli avevano detto era partito tutto da lei; lei aveva infettato l’altro ragazzo e Junpei e non poteva escludere che non fosse anche la causa della scomparsa di Juri.

Forse, pensò, avrebbe dovuto lasciare questo mistero nelle mani degli altri ed andare a cercare l’amica; sarebbe stato quello tra loro che avrebbe avuto più possibilità di trovarla, grazie alle sue conoscenze ed il suo istinto, ma nulla gli assicurava che lei fosse nel Digital World come pensava, nonostante il fatto che fosse sparita nel punto esatto in cui erano bioemersi tornando nel mondo reale l’anno in cui aveva conosciuto gli altri Tamers.

Lanciò ancora una volta la pallina e la vide urtare contro la parete e poi a terra, ma qualcuno aprì la porta a cui dava le spalle e non la riprese dopo il rimbalzo, lasciandola finire addosso a chiunque fosse entrato.

«Hai intenzione di rimanere qui ad autocommiserarti oppure vuoi renderti utile?» gli domandò Ruki.

Ryou non rispose alla provocazione, si mise composto e si sporse verso il tavolo. Scrutò un istante i chicchi di riso rimasti nel suo vassoio e sospirò.

«Mi sto rendendo utile, credimi.» disse alla fine.

Ruki rimase in silenzio, fu allora che Ryou si voltò a guardarla, trovandola ferma sulla porta con accanto Renamon.

«Stavo pensando a dove cercare.» aggiunse.

La invitò ad avvicinarsi con un cenno della mano e spinse verso di lei il mucchio di fogli coperti di appunti su cui aveva lavorato. Aveva catalogato i settori del Digital World secondo i fattori ambientali che li caratterizzavano ed il tipo di luce che ricevevano, in modo da restringere il campo di ricerca, poi si era reso conto che, probabilmente, se tutto fosse partito da un settore del Digital World probabilmente esso sarebbe stato il primo a venire distrutto.

Era certo che il suo ragionamento, seppur potesse avere una sua valenza, avesse qualche falla.

Vide Ruki studiare i fogli distrattamente, un sopracciglio sollevato forse nel tentativo di interpretare i suoi appunti sbilenchi, e Renamon piegare la testa per fare lo stesso.

Dopo appena un paio di secondi, la ragazza lasciò i fogli e sospirò. «Riassumi.»

Ryou si passò una mano tra i capelli, esporre un’idea che aveva scartato gli pareva una perdita di tempo.

«Credo che dovremmo parlare con i Supremi.» disse allora.

Non aveva pensato a cosa potersi aspettare da Ruki dopo quell’affermazione, ma lei si limitò ad annuire.

***

Ruki non era certa che la visita a Zuquiaomon avrebbe portato a qualcosa, ma Ryou ne era convinto e, per quanto le dolesse ammetterlo, ne sapeva ben più di lei. Non le era ben chiaro il perché fosse sempre lei a doverlo accompagnare, ma gli altri ormai lo davano per scontato e non chiedevano neanche più se le andasse bene, quindi poche ore dopo lei, Renamon, Ryou e Monodramon si ritrovarono ad arrancare per la landa desolata del Digital World.

Il cielo rosso emanava i suoi bagliori infuocati sopra le loro teste, Ruki gonfiò le guance ringraziando il cielo che Ryou non iniziasse discorsi idioti come la maggior parte degli altri. Le sarebbe piaciuto riuscire a capire se la sua compagnia lo disturbasse, ma la verità è che a volte lui sembrava quasi non vederla.

Quando videro Zuquiaomon in lontananza, Ruki esitò un istante, mentre Ryou, MonoDramon e Renamon la precedevano sul sentiero. Controllò che il comunicatore che le avevano affidato fosse ancora al suo posto nella borsa che portava a tracolla; il suo peso era la garanzia di poter dare una risposta a chi era rimasto nel mondo reale.

Il supremo era imponente come lo ricordava, le sue piume risplendevano come fiamme e l’aria era calda e pesante, Ruki passò una mano sulla guancia per ripulirla dal sudore e dalla terra che le si erano appiccicati addosso e si domandò se anche Renamon stesse soffrendo sotto tutta quella pelliccia. Monodramon sembrava tranquillo, forse in qualche modo essere un drago lo avvantaggiava nei climi afosi, mentre Ryou procedeva dritto senza fiatare nonostante il sudore che gli scivolava giù per il collo.

Si fermarono davanti a Zuquiaomon, lui rimase a fissarli, ma Ruki non era certa che fosse per curiosità o perché stava semplicemente attendendo che loro parlassero. Annoiata, lasciò fare a Ryou.

«Sai dei Digimon che hanno iniziato a distruggere il Digital World alcune notti fa, quelli che spariscono quando arriva il giorno?»

Il Digimon annuì, non pareva essere indispettito per il fatto che Ryou avesse posto la domanda senza prima salutare.

«Avete catturato uno di loro.» disse Zuquiaomon.

Ryou annuì. «La fata del vento; si sono rivelati essere persone - Digiprescelti - contagiati da strani vermi che si assopiscono durante il giorno.»

Ruki attese un commento da parte del supremo o che Ryou continuasse, ma il ragazzo si limitò a sollevare un sopracciglio e Zuquiaomon rimase in silenzio.

Guardò Renamon, che era concentrata sul discorso come MonoDramon e non se ne accorse.

«Vogliamo sapere come liberarci di loro.» disse allora. Ripensare a Juri dispersa chissà dove non le dava pace, sapere che se fosse rimasta con lei invece di andare a cercare Ryou forse sarebbe stata al sicuro a casa la faceva sentire tremendamente in colpa e non poteva farci nulla. Se avesse avuto un indizio su dove lei fosse finita avrebbe di certo mollato Ryou e MonoDramon lì e sarebbe corsa a cercarla, lasciando che il ragazzo si occupasse delle creature e di tutto il resto. Era certa che lui avrebbe capito e che l’avrebbe appoggiata, ma anche che avrebbe insistito per accompagnarla e forse glielo avrebbe anche permesso, se non ci fossero state cose più importanti a cui pensare.

«La luce è un deterrente, come avete detto.» disse il supremo.

MonoDramon si sedette, impaziente di trovare qualcosa di più interessante da fare; Ruki aveva notato la differenza di carattere da quello stadio a quello di CyberDramon, ma Ryou non le aveva mai spiegato perché accadesse ed era quasi certa che non lo avesse spiegato neanche agli altri.

Il ragazzo aprì la bocca per parlare, ma lo precedette. «Sono sotto la pelle, non possiamo aprirli e puntargli contro una lampadina.»

«In realtà possiamo.» rispose Ryou. Lo guardò storto. «Certo, se prima troviamo il modo di immobilizzarli e farli star fermi in un punto, poi si potrebbe fare un intervento chirurgico per estrarli e poi li fulminiamo.»

«E se per caso cercando di mettere fuori gioco le creature fai fuori gli ospiti?» gli domandò.

Ryou rimase un istante in silenzio e sollevò gli occhi come a pensarci, poi incrociò le braccia. «Non devo farlo io, ma dottori e chirurghi specializzati.»

Ruki sbuffò, poi tornò a pensare al Supremo. Renamon pose la domanda esatta che le stava passando per la testa.

«Da dove vengono?»

«Da un universo parallelo.» rispose Zuquiaomon, semplicemente. Ryou si rizzò sul posto, improvvisamente sull’attenti. «Un universo parallelo?»

Ruki ripensò a Takuya e i suoi amici, si chiese perché Ryou ne fosse così stupito, se avesse dormito così tanto da perdersi la notizia.

«Non sarebbero le prime cose che arrivano da così lontano.» gli disse il supremo.

Ryou scrollò le spalle. «Lungi da me criticare quelli che viaggiano tra i mondi, ma se lo fanno per distruggerli e conquistarli non riesco proprio ad essere clemente.»

Zuquiaomon lo scrutò con un’intensità che fece sentire Ruki di troppo, il silenzio tra i due sembrava carico di una marea di sottintesi che la ragazza non riusciva a leggere e questo la innervosiva oltremodo, ma non lo diede a vedere.

«Passo il messaggio.» si limitò a dire, e si allontanò sfilando dalla tracolla il comunicatore. Sarebbe bastata una frase breve e concisa, poi avrebbe potuto dedicarsi alla ricerca di Juri senza sentire di aver fatto un torto agli altri. Premette ogni lettera alla svelta, l’abitudine le permise di essere veloce e non fare errori nella digitazione, mentre Ryou diceva a bassa voce al supremo qualcosa che non riuscì a sentire. Renamon, però, lo fissava, evidentemente ben attenta al discorso.

«Cosa vuole fare?» le domandò Ruki dopo aver premuto invio.

Renamon le fece cenno di fare silenzio, Ruki aguzzò l’orecchio ma non si voltò, in modo che non sembrasse che stesse ascoltando.

«Qualunque cosa.» sentì dire a Ryou. «È quello che faccio sempre, no? Qualunque sia il prezzo da pagare.»

Ruki sollevò il capo si girò a fissarlo, lui non l’aveva notato; qualunque cosa avesse in mente era certa che non le sarebbe piaciuto, soprattutto visto che non sembrava intenzionato a condividerlo con lei.

Quando Ryou la raggiunse, con MonoDramon che trotterellava al suo fianco, si fece trovare a braccia conserte ad attenderlo.

«Qual è il punto?» gli domandò.

Non credeva che gli avrebbe risposto, invece lui lo fece senza esitazione.

«C’è da chiudere il varco da cui sono passati, mi ha dato la chiave e qualcos’altro.» spiegò, sollevando una sorta di pietra rombica che riluceva tra le sue mani ed una specie di gancio d’argento.

«Quanto è pericoloso?» chiese Ruki.

Ryou le sorrise. «Poco, se tu e Renamon ci guarderete le spalle.»

Le porse il gancio, ad un’estremità c’era una sorta di anello che Ruki provò a tirare, scoprendo che tra i due si allungava una corda dall’aria resistente.

«Justimon si troverà per un po’ sospeso tra il Digital World ed il qualunque cosa ci sia dall’altra parte, ci serve qualcuno che ci tenga da questa parte perché possiamo ritrovare la strada per tornare indietro, oppure potremmo finire chissà dove.»

Ruki strinse il gancio tra le dita, improvvisamente esso pesava più di un macigno. Avrebbe voluto chiedere perché lei e Renamon, ma una parte di lei temeva di sentirsi dire che era stata una scelta casuale, mentre l’altra era ancora più spaventata dall’idea di scoprire che fosse la sua prima scelta.

«Allora ti conviene non farmi arrabbiare o potrei mollare la presa e lasciarti andare.» ribatté, strappandogli un sorriso.

«Sarà meglio per me, sì.» le rispose lui.

   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Digimon > Crossover Digimon / Vai alla pagina dell'autore: WhiteLight Girl