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Autore: alessandroago_94    18/01/2020    9 recensioni
Un tempo c’erano tanti Piccoli Regni, infine ne rimase uno solo; esso si era salvato dalla catastrofe solo perché era isolato su una montagna.
Questa è la storia di come quel Piccolo Regno riuscì a salvare ciò che restava degli altri, e di come riportò a fiorire la civiltà.
Genere: Avventura, Azione, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Breve storia del Piccolo Regno III

BREVE STORIA DEL PICCOLO REGNO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Non che quel Piccolo Regno avesse fatto di tutto per continuare a passare inosservato.

Giunsero infatti tra gli schiavi alcuni messaggeri che sparsero la voce di come si stesse bene lassù; là ancora gli uomini erano liberi e vivevano di frutta e di castagne. I bambini erano sani e grassi e i vecchi desiderosi di raccontare storie.

Questi messaggeri pare fossero uomini che venivano proprio dalla Montagna, desiderosi di intervenire di fronte alla disfatta dei loro fratelli della Valle, ormai decimati da freddo e carestie.

Gli schiavi così iniziarono a disertare e fuggivano di notte, utilizzando tutte le loro ultime forze per raggiungere la Montagna e la successiva salvezza.

Di fronte alla fuga dei sottomessi e alla catastrofe del suo Impero, l’ormai magro Conquistatore si innervosì e impose ai suoi soldati di controllare i confini, ma la fuga proseguiva lo stesso.

L’ennesimo inverno si prospettò terribile e solo allora il Conquistatore, con il sostegno dei fratelli, si decise a voler dichiarare guerra al Piccolo Regno rimasto inviolato e isolato fino a ora.

Fu radunato l’esercito per la prima volta dopo quattro anni, ma gli uomini erano così indeboliti da non essere in grado di combattere. Come se non bastasse, una pestilenza si abbatté sulla vasta Valle e sterminò migliaia di uomini, senza alcuna distinzione tra schiavi e padroni.

Impossibilitato a fare la guerra e avvolto dalle nevi dell’ennesimo e rigido inverno, il Conquistatore rabbioso dovette prendere una drastica decisione.

Di tornare indietro nemmeno se ne parlava; già immaginava le risa di suo padre, al cospetto del suo fallimento. Combattere non si poteva, e nemmeno andare avanti così.

Il Regno lassù era ancora ricco e florido, di giorno e di notte in tutto l’Impero si poteva avvertire il leggero odore di fumo e di arrosto di quei montanari, quindi sicuramente erano ricchissimi.

L’imperatore si fece narrare le storie su quella civiltà e apprese che era governata da una Regina, ormai sul trono da tempo immemore. In virtù di ciò, egli decise di compiere una mossa strategica per la prima volta in vita sua; chiedere la mano della ricca signora.

Lui d’altronde non aveva ancora trent’anni, era giovane, e lei doveva essere molto anziana, quindi sarebbe anche vissuta poco. Poi, egli sarebbe stato libero di governare in solitaria anche sulla Montagna, depredandola e aggiogandola.

Allora incaricò un messo di recarsi lassù; si trattava del miglior parlatore tra i suoi uomini, e fu vestito come un sovrano. Gli consegnò una pergamena arrotolata e tante raccomandazioni.

L’uomo si dimostrò risoluto e si mise in viaggio subito.

 

   
 
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