BREVE STORIA DEL PICCOLO REGNO
Non che quel Piccolo Regno avesse fatto di tutto per
continuare a passare inosservato.
Giunsero infatti tra gli schiavi alcuni messaggeri che
sparsero la voce di come si stesse bene lassù; là ancora gli uomini erano
liberi e vivevano di frutta e di castagne. I bambini erano sani e grassi e i
vecchi desiderosi di raccontare storie.
Questi messaggeri pare fossero uomini che venivano proprio
dalla Montagna, desiderosi di intervenire di fronte alla disfatta dei loro
fratelli della Valle, ormai decimati da freddo e carestie.
Gli schiavi così iniziarono a disertare e fuggivano di notte,
utilizzando tutte le loro ultime forze per raggiungere la Montagna e la
successiva salvezza.
Di fronte alla fuga dei sottomessi e alla catastrofe del suo
Impero, l’ormai magro Conquistatore si innervosì e impose ai suoi soldati di
controllare i confini, ma la fuga proseguiva lo stesso.
L’ennesimo inverno si prospettò terribile e solo allora il
Conquistatore, con il sostegno dei fratelli, si decise a voler dichiarare
guerra al Piccolo Regno rimasto inviolato e isolato fino a ora.
Fu radunato l’esercito per la prima volta dopo quattro anni,
ma gli uomini erano così indeboliti da non essere in grado di combattere. Come
se non bastasse, una pestilenza si abbatté sulla vasta Valle e sterminò
migliaia di uomini, senza alcuna distinzione tra schiavi e padroni.
Impossibilitato a fare la guerra e avvolto dalle nevi
dell’ennesimo e rigido inverno, il Conquistatore rabbioso dovette prendere una
drastica decisione.
Di tornare indietro nemmeno se ne parlava; già immaginava le
risa di suo padre, al cospetto del suo fallimento. Combattere non si poteva, e
nemmeno andare avanti così.
Il Regno lassù era ancora ricco e florido, di giorno e di
notte in tutto l’Impero si poteva avvertire il leggero odore di fumo e di
arrosto di quei montanari, quindi sicuramente erano ricchissimi.
L’imperatore si fece narrare le storie su quella civiltà e
apprese che era governata da una Regina, ormai sul trono da tempo immemore. In
virtù di ciò, egli decise di compiere una mossa strategica per la prima volta
in vita sua; chiedere la mano della ricca signora.
Lui d’altronde non aveva ancora trent’anni, era giovane, e
lei doveva essere molto anziana, quindi sarebbe anche vissuta poco. Poi, egli
sarebbe stato libero di governare in solitaria anche sulla Montagna,
depredandola e aggiogandola.
Allora incaricò un messo di recarsi lassù; si trattava del
miglior parlatore tra i suoi uomini, e fu vestito come un sovrano. Gli consegnò
una pergamena arrotolata e tante raccomandazioni.
L’uomo si dimostrò risoluto e si mise in viaggio subito.