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Autore: beechleaf    18/01/2020    0 recensioni
[the silence of hollowind]
“The Dirt of Laydust” è un progetto Homemade nato dalla passione di alcuni ragazzi per il Gioco di Ruolo “The Silence of Hollowind”, manuale di ambientazione edito da The Evil Company, basato su un’America anni ’30 popolata da ogni genia tipica del mondo Fantasy. The Dirt of Laydust nasce come “conversione” del mondo di gioco che si è sviluppata attraverso le campagne casalinghe, in chiave più narrativa. Le vicende raccontate parleranno di personaggi creati durante la campagna o inventati a scopo narrativo, ripercorrendo più o meno fedelmente la storia che i giocatori si erano inventati durante la creazione personaggio o che si è delineato durante ogni avventura. Il mondo di gioco è quindi quello di The Silence of Hollowind, modellato a piacimento per rendere più funzionale o fruibile il prodotto
Genere: Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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CAPITOLO 2 – STEELMAN
Anno 11 dm, dopo la Purga
 
Dodici rintocchi squarciarono l’afosa notte di Laydust, tutta la città sembra assopita in un pigro sonno, ogni casa è quieta sotto i raggi argentei della splendida luna. Una notte così dolce che par strano possa essere teatro di un orrido avvenimento. In una villa, vicino al centro, risiedeva un’antica e nobile famiglia Elfica, gli Steelman. Aliuvial e Ologeon Steelman erano i fieri genitori di un giovane rampollo di nome Elmorn.
Gli Steelman erano una famiglia ritenuta da tutti di successo, come di successo erano i suoi componenti: il Signor Ologeon era un bravissimo ingegnere meccanico e Aliuvial era un portento nell’arte glifica.
Il figlio non sarebbe stato da meno, ereditando le capacità dei genitori, ma i Signori Steelman non ebbero modo di scoprirlo…
Nessuno seppe mai come i Coniugi Steelman scomparvero, ma non trovarono mai alcun motivo di una possibile fuga, e la possibilità di un rapimento ben congegnato divenne l’opzione più plausibile. Nessuno cercò di reclamare la paternità del colpo che fu così ben architettato da far brancolare nel buio gli agenti per molto tempo, finché lo archiviarono come mai risolto.
Il piccolo Elmorn fu cresciuto ed accudito dal Maggiordomo, nuovo tutore del piccolo più ricco di Laydust, che lo protesse dal mondo esterno in qualunque maniera.
Il piccolo cresceva viziato dai domestici della villa Steelman, poteva fare qualunque cosa, tranne entrare nell’ufficio dei suoi compianti genitori. All’età di 20 il giovane Elmorn, ancora scapestrato e impulsivo, con il favore della notte entrò nella stanza dei suoi, sperando di trovare delle risposte. La stanza era molto polverosa e buia, ma non sembrava in alcun modo “strana” o “particolare” come aveva per anni ipotizzato. Era una stanza semplice, con degli scaffali in mogano pieni di libri sulle pareti, vecchi appunti riguardanti parti meccaniche e strani glifi appesi su tavole di sughero, e al centro della stanza c’era un grosso tavolo con due sedie. Sul tavolo c’erano pagine e pagine di appunti scritti, ma non sembravano scritti né in comune né in elfico...era più un insieme di scarabocchi, simboli e disegni; eppure la grafia ordinata e sottile era sicuramente quella della madre Aliuvial. E i disegni, di tratti molto più decisi, erano stati fatti del padre Ologeon. Non aveva senso, perché scrivere in codice? Cosa stavano facendo i suoi genitori?
   
 
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