Nessuno sa
darsi pace per quanto accaduto ad Ineke. Anna si ritiene responsabile
per aver
dato alla luce sua figlia segnata da quello che è, a tutti
gli effetti, un
maleficio.
Kristoff,
al contrario, scarica su di sé e su sua madre tutta la
colpa.
“L’ereditarietà
ha inciso in questa brutta storia e Ingrid ha tramandato a sua nipote
lo stesso
fardello”
Elsa,
rimasta in silenzio fino ad allora, preda di un dolore indescrivibile,
è combattuta
se voler continuare ad essere il quinto spirito e quindi riabbracciare
la sua
libertà, o tornare ad Arendelle rindossando i panni di
nobile, con tutte le
responsabilità che ne derivano. In fondo sente di dover
ripagare la piccola
Ineke per il male recatole. Per scontare la pena, ritornare alla
vecchia vita
sarebbe quanto meriterebbe, pensa tra sé e sé.
Aurora,
accovacciata a terra, accanto a sua sorella, ha il viso pallido e gli
occhi
rossi per via del pianto.
“Qui si
sta sciogliendo tutto. Dovremmo andare via” –
prende parola l’ex montanaro,
faticando nel esporre tale proposta. Conosce Anna. Dirle ciò
significa
invitarla a dire addio ad Ineke per sempre.
“Io
rimarrò con lei” – sostiene, testarda,la
principessina.
“Tesoro,
cosa dici? Athohallan sta svanendo. Questi ghiacci torneranno ad essere
parte
del mare” – le spiega Bjorgman.
“Non mi
interessa”
“Amore
mio, so quanto tu stia soffrendo. Per me è dura dover
lasciare Ineke qui,
destinandola al fondo marino, prima che si sciolga definitivamente. Ma
non
possiamo rischiare che accada qualcosa di male anche a te.”
– spiega Bjorgman.
Quelle
parole dirette ed esplicative su quanto accadrà alla povera
bambina, fanno
piangere disperatamente Aurora che si alza lentamente da terra e si
getta tra
le braccia paterne.
“Sei
congelata. Non possiamo restare qui un minuto di più. Elsa,
ti prego, riportaci
a casa” – la supplica il giovane re.
Elsa
vorrebbe ma nota la totale assenza di Anna, che fissa la statua della
primogenita con lo sguardo perso nel vuoto.
“Hey,
dobbiamo andare” – le si avvicina, posandole una
mano sulla spalla. Tale gesto
sembra riportare la regina al mondo reale.
“Portiamola
con noi” – aggiunge, spiazzando il marito.
“Dove
vorresti metterla? Come trofeo in qualche ala del palazzo?”
– le domanda lui,
manifestando delle ferite interiori che ha sempre volutamente coperto.
Anna lo
guarda comprendendo il discorso del consorte.
Però
è il
suo istinto materno a non voler abbandonare Ineke lì da sola.
“Non me
la
sento di dirle addio…di nuovo, capisci?”
– si sfoga, ricevendo immediatamente
un abbraccio da Kristoff.
“Dobbiamo
farci
forza, supereremo ogni cosa insieme. Non abbandonarmi anche tu, Annie.
Non mi
sono mai sentito così inutile come adesso, un essere umano
che non merita
niente dalla vita. Un padre che ha dovuto vedere sua figlia andare via.
Mi
chiedo se esista una ragione a tutto ciò. È
inammissibile che un figlio muoia prima
di un genitore. Se si perde un genitore ci si definisce orfano, se
perdi un
marito o una moglie allora sei vedovo… noi come dovremmo
definirci? Non esiste
una parola che possa definire chi perde un figlio. Perché è innaturale che
questo accada. Dannazione! E’
innaturale” – Kristoff finalmente apre il suo cuore
e lascia che ogni emozione
emerga, liberandolo da un peso che opprime il suo animo da ben otto
lunghissimi
anni.
Elsa
assiste alla scena con le lacrime agli occhi, poi volge lo sguardo alla
statua
di ghiaccio.
“Mi
sembra
di rivivere un momento del passato” – riflette
sfiorando ciò che resta della
nipote.
Ma proprio
in quell’istante un’idea le balena in testa.
“Aurora,
vieni qui per favore” – la chiama a sé,
mentre la coppia si conforta a vicenda.
“Ormai
non
abbiamo più nulla da perdere, perciò tentar non
nuoce”
“Cosa
dici? Non capisco”
Il quinto
spirito chiude gli occhi e chiama a sé i quattro elementi,
rimasti in disparte
di fronte alla devastazione di una famiglia.
“Che intenzioni hai?”
“Vuoi
usare la piccola per salvare l’altra?”
“Se
dovesse essere un tentativo
inutile? Accenderesti speranze inutili”
“Voglio
provare. Non resta che sperare…. è stato
l’amore a permettermi di liberare Arendelle
da quell’estate gelida e sempre l’amore ha permesso
ad Anna di sciogliersi
quando la colpii con il ghiaccio, forse Aurora può usare lo
stesso mezzo per
salvare sua sorella” – spiega Elsa.
Prende per
mano la nipote e l’avvicina nuovamente alla statua.
“Apriti
con lei, dille ciò che senti, fa finta che Ineke sia viva di
fronte a te”
La principessina
fissa in silenzio la zia. Poi senza porre domande, fa quanto chiestole.
“Ciao
Ineke, o dovrei cominciare a chiamarti sorellina. Suona meglio, non
trovi? Dopotutto
abbiamo lo stesso sangue…”
“Cosa
sta
facendo Aurora adesso?” – domanda Anna ad Elsa.
“L’atto
di
vero amore che può sciogliere ogni cosa”
– le sussurra la maggiore.
“Ho
sempre
sognato una sorella con cui condividere le mie giornate, con cui ridere
insieme, fare il bagno e giocare con le bolle di sapone, una sorella
che mi
consolasse dopo le litigate con la mamma, una sorella che mi insegnasse
ad
usare i pattini. Sai, mamma ne conserva un paio in un vecchio
scatolone. Lei
non lo sa ma io li ho presi più volte e credo addirittura di
averne rotto uno…”
– racconta, accennando una risata al ricordo. Poi riprende
– “Avrei voluto
sapere prima chi fossi, che esistessi. Mi domandavo spesso come mai non
avessi
fratelli. Pensavo che forse non volevano altri figli perché
io ero un fardello
e aggiungere altri fardelli sarebbe stata dura per loro”
“Amore
mio
non è così” – interviene
Kristoff, zittito immediatamente da Elsa che gli ricorda
di non interrompere il momento.
“Mi
sono
ricreduta sulla nostra famiglia, sai? Loro mi amano tanto e amano anche
te. Ora
molte cose si spiegano. Il distacco di nostra madre nei miei riguardi
era solo
dolore. Un dolore causatole dalla separazione da te. Avrei sofferto
anche io
così e in fondo, inconsciamente, l’ho avvertito.
Adesso che ti ho qui, di
fronte a me, volevo solo dirti che Arendelle ti aspetta…
tutti ti aspettano,
anche Olaf e Sven vorrebbero conoscerti. Olaf è un
buffissimo pupazzo di neve e
Sven è la renna di papà. Poi… poi ci
sono io che ti aspetto da tutta una vita” –
singhiozzante e tremante per il freddo che inizia ad incombere sul suo
debole
fisico, Aurora si stringe alla statua ghiacciata e, non notando alcun
miglioramento, le sussurra dal profondo del cuore –
“Io ti voglio bene,
sorellina. Te ne vorrò sempre. Nessuno più ci
separerà. Te lo prometto”
Passano secondi,
minuti, però tutto tace.
Un masso
enorme di ghiaccio cade violento in acqua mettendo tutti in allerta.
“Non
sono
riuscita a salvarla” – afferma, amareggiata, la
bambina.
Elsa è
sorpresa e delusa – “Impossibile che non abbia
funzionato!”.
“E’
ora di
andare” – comunica Kristoff.
Una barca di
ghiaccio viene realizzata dalla custode della Foresta Incantata e
saliti tutti
a bordo, i reali di Arendelle volgono un ultimo sguardo ad Athohallan.
La voce
di Iduna e il suo canto melodioso li accompagnano mentre prendono il
largo.
“Addio
figlie mie! Vi amo” – sono le sue ultime parole.
In quel
preciso istante un lampo di luce, ormai familiare ad Elsa, accende
l’intera
isola.
“Aspettate!
Torniamo indietro” – dice la giovane, invitando il
cognato a remare nel senso
opposto.
Tornano di
nuovo lì, dove ormai è rimasto ben poco della
vecchia Athohallan.
“La
statua
è sparita?” – si preoccupa Anna,
guardandosi intorno.
“Sarà
caduta in acqua?” – chiede spaventata Aurora.
“Non
capisco. E poi quella luce…” – aggiunge
Elsa, spaesata.
Poi
all’improvviso…
“Siete
tornate
a prendermi per fortuna! Credevo volevate lasciarmi qui”
– una voce, quella
voce, alle loro spalle fa sobbalzare tutti.
“INEKE”
–
urlano in coro i presenti.
La bambina
congelata non era più congelata. La sua pelle è
di nuovo rosata e i capelli hanno
detto addio al bianco, tornando del loro bel rosso.
La prima
che Ineke accoglie tra le sue braccia è sua sorella.
“Pensavo
di averti perduta” – singhiozza Aurora.
“Mi hai
salvato la vita. Te ne sarò grata per sempre”
Anna e Kristoff,
rimasti indietro di qualche metro, ancora scossi da eventi fuori dal
normale,
vengono chiamati proprio da Ineke.
Si ritrovano
di fronte gli uni agli altri.
Si fissano
in silenzio, poi è la principessina a parlare –
“Posso abbracciarvi?”
La domanda
più bella che potessero desiderare.
L’immagine
di una famiglia riunita è il dono di un destino mostratosi
crudele fin dal
principio per poi cambiare faccia e regalare loro un’immensa
gioia.
Bruni,
rimasto nei paraggi, saltella felice vedendo Ineke sana e salva.
“Hai
avuto
un’idea brillante cara Elsa!” – le dice
lo spiritello del fuoco.
“L’amore
vince su tutto. Sempre” – conclude, commossa.
La piccola
salamandra vede il gruppo allontanarsi e prima di sparire nel nulla
avverte le
chiamate dei suoi fratelli – “Il
cuore di
cristallo è di nuovo nella bambina, quindi?”
“No, Zefiro! Questa parte dell’accordo
è
stata manomessa secoli addietro da me e Crystel, la mortale nostra
alleata” –
confessa Bruni.
“Cosa?
E noi non sapevamo nulla” –
brontola Nokk.
“Se
avessi cambiato qualcosa non me l’avreste
permesso. Invece ho voluto dare al patto magico qualcosa di puramente
mortale.
L’amore. Il cuore si scioglierà e ghiaccio
diventerà. Un atto d’amore puro
ricevuto da chi il cuore ha sciolto, salverà il mondo dal
capitombolo”
“Ma che
razza di profezia è questa?” –
ridacchia beffardo il gigante di Terra.
“Hey,
non sono mica un poeta io” –
replica imbarazzato lo spirito del fuoco.
“Ben
fatto, fratello. Adesso mi
domando solo una cosa” – chiede Nokk.
“Che
fine ha fatto il cuore?” –
domanda Zefiro allora.
“Vi
racconto tutto per filo e per
segno. Quando siete andati via dopo aver raccontato la
verità ad Ineke, io le
ho svelato il modo per salvarsi”
“Come? Davvero? Perché non l’hai detto
anche a noi? Avremmo agito di
conseguenza”
“No,
non avrebbe avuto senso. Solo l’atto
sincero e spontaneo di un amore puro come quello tra le due sorelle
poteva
essere risolutivo”
“E
quindi? Sei stato tu, Bruni, a
condurre magicamente Ineke ad Athohallan?”
“Si e
ho detto ad Ineke di esigere un
abbraccio da Aurora”
“Ma
così hai rischiato di farla morire
davvero”
“Conosco Elsa e so che sarebbe arrivata alla soluzione. In
fondo è mossa anche
lei dall’amore per la famiglia. Adesso il cuore si
è sciolto ed è tornato a
pulsare in Crystel”
“Ma lei
sarà morta da secoli e secoli,
ormai. Come può essere rientrato dentro un’umana
non più vivente?” – commenta incredulo
Zefiro.
“E’
diventata lo spirito che a noi
serviva”
“Aspetta…
e Elsa? E’ lei il quinto
spirito”
“Le
cose non cambiano, logicamente. Crystel
rimarrà d’ora in eterno l’unica custode
del cristallo. Niente più nascite da
preparare per generare i futuri custodi, niente più
allontanamenti di bambini
dai genitori. Basta dolore. La salvezza del mondo sta
nell’amore tra natura e
mortali. Così facendo tutto si è sistemato”-
conclude Bruni, fiero di sé.
Così
tra i
complimenti e l’euforia dei restanti tre spiriti, Athohallan
svanisce per
sempre e ognuno dei quattro elementi rientra nel proprio regno magico.