Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Ivy001    19/01/2020    1 recensioni
SPOILER FROZEN 2
Cosa succede dopo le vicende di Frozen 2, a distanza di dieci anni circa da quel momento?
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nessuno sa darsi pace per quanto accaduto ad Ineke. Anna si ritiene responsabile per aver dato alla luce sua figlia segnata da quello che è, a tutti gli effetti, un maleficio.

Kristoff, al contrario, scarica su di sé e su sua madre tutta la colpa.

“L’ereditarietà ha inciso in questa brutta storia e Ingrid ha tramandato a sua nipote lo stesso fardello”

Elsa, rimasta in silenzio fino ad allora, preda di un dolore indescrivibile, è combattuta se voler continuare ad essere il quinto spirito e quindi riabbracciare la sua libertà, o tornare ad Arendelle rindossando i panni di nobile, con tutte le responsabilità che ne derivano. In fondo sente di dover ripagare la piccola Ineke per il male recatole. Per scontare la pena, ritornare alla vecchia vita sarebbe quanto meriterebbe, pensa tra sé e sé.

Aurora, accovacciata a terra, accanto a sua sorella, ha il viso pallido e gli occhi rossi per via del pianto.

“Qui si sta sciogliendo tutto. Dovremmo andare via” – prende parola l’ex montanaro, faticando nel esporre tale proposta. Conosce Anna. Dirle ciò significa invitarla a dire addio ad Ineke per sempre.

“Io rimarrò con lei” – sostiene, testarda,la principessina.

“Tesoro, cosa dici? Athohallan sta svanendo. Questi ghiacci torneranno ad essere parte del mare” – le spiega Bjorgman.

“Non mi interessa”

“Amore mio, so quanto tu stia soffrendo. Per me è dura dover lasciare Ineke qui, destinandola al fondo marino, prima che si sciolga definitivamente. Ma non possiamo rischiare che accada qualcosa di male anche a te.” – spiega Bjorgman.

Quelle parole dirette ed esplicative su quanto accadrà alla povera bambina, fanno piangere disperatamente Aurora che si alza lentamente da terra e si getta tra le braccia paterne.

“Sei congelata. Non possiamo restare qui un minuto di più. Elsa, ti prego, riportaci a casa” – la supplica il giovane re.

Elsa vorrebbe ma nota la totale assenza di Anna, che fissa la statua della primogenita con lo sguardo perso nel vuoto.

“Hey, dobbiamo andare” – le si avvicina, posandole una mano sulla spalla. Tale gesto sembra riportare la regina al mondo reale.

“Portiamola con noi” – aggiunge, spiazzando il marito.

“Dove vorresti metterla? Come trofeo in qualche ala del palazzo?” – le domanda lui, manifestando delle ferite interiori che ha sempre volutamente coperto.

Anna lo guarda comprendendo il discorso del consorte.

Però è il suo istinto materno a non voler abbandonare Ineke lì da sola.

“Non me la sento di dirle addio…di nuovo, capisci?” – si sfoga, ricevendo immediatamente un abbraccio da Kristoff.

“Dobbiamo farci forza, supereremo ogni cosa insieme. Non abbandonarmi anche tu, Annie. Non mi sono mai sentito così inutile come adesso, un essere umano che non merita niente dalla vita. Un padre che ha dovuto vedere sua figlia andare via. Mi chiedo se esista una ragione a tutto ciò. È inammissibile che un figlio muoia prima di un genitore. Se si perde un genitore ci si definisce orfano, se perdi un marito o una moglie allora sei vedovo… noi come dovremmo definirci? Non esiste una parola che possa definire chi perde un figlio. Perché  è innaturale che questo accada. Dannazione! E’ innaturale” – Kristoff finalmente apre il suo cuore e lascia che ogni emozione emerga, liberandolo da un peso che opprime il suo animo da ben otto lunghissimi anni.

Elsa assiste alla scena con le lacrime agli occhi, poi volge lo sguardo alla statua di ghiaccio.

“Mi sembra di rivivere un momento del passato” – riflette sfiorando ciò che resta della nipote.

Ma proprio in quell’istante un’idea le balena in testa.

“Aurora, vieni qui per favore” – la chiama a sé, mentre la coppia si conforta a vicenda.

“Ormai non abbiamo più nulla da perdere, perciò tentar non nuoce”

“Cosa dici? Non capisco”

Il quinto spirito chiude gli occhi e chiama a sé i quattro elementi, rimasti in disparte di fronte alla devastazione di una famiglia.

Che intenzioni hai?”

“Vuoi usare la piccola per salvare l’altra?”

“Se dovesse essere un tentativo inutile? Accenderesti speranze inutili

“Voglio provare. Non resta che sperare…. è stato l’amore a permettermi di liberare Arendelle da quell’estate gelida e sempre l’amore ha permesso ad Anna di sciogliersi quando la colpii con il ghiaccio, forse Aurora può usare lo stesso mezzo per salvare sua sorella” – spiega Elsa.

Prende per mano la nipote e l’avvicina nuovamente alla statua.

“Apriti con lei, dille ciò che senti, fa finta che Ineke sia viva di fronte a te”

La principessina fissa in silenzio la zia. Poi senza porre domande, fa quanto chiestole.

“Ciao Ineke, o dovrei cominciare a chiamarti sorellina. Suona meglio, non trovi? Dopotutto abbiamo lo stesso sangue…”

“Cosa sta facendo Aurora adesso?” – domanda Anna ad Elsa.

“L’atto di vero amore che può sciogliere ogni cosa” – le sussurra la maggiore.

“Ho sempre sognato una sorella con cui condividere le mie giornate, con cui ridere insieme, fare il bagno e giocare con le bolle di sapone, una sorella che mi consolasse dopo le litigate con la mamma, una sorella che mi insegnasse ad usare i pattini. Sai, mamma ne conserva un paio in un vecchio scatolone. Lei non lo sa ma io li ho presi più volte e credo addirittura di averne rotto uno…” – racconta, accennando una risata al ricordo. Poi riprende – “Avrei voluto sapere prima chi fossi, che esistessi. Mi domandavo spesso come mai non avessi fratelli. Pensavo che forse non volevano altri figli perché io ero un fardello e aggiungere altri fardelli sarebbe stata dura per loro”

“Amore mio non è così” – interviene Kristoff, zittito immediatamente da Elsa che gli ricorda di non interrompere il momento.

“Mi sono ricreduta sulla nostra famiglia, sai? Loro mi amano tanto e amano anche te. Ora molte cose si spiegano. Il distacco di nostra madre nei miei riguardi era solo dolore. Un dolore causatole dalla separazione da te. Avrei sofferto anche io così e in fondo, inconsciamente, l’ho avvertito. Adesso che ti ho qui, di fronte a me, volevo solo dirti che Arendelle ti aspetta… tutti ti aspettano, anche Olaf e Sven vorrebbero conoscerti. Olaf è un buffissimo pupazzo di neve e Sven è la renna di papà. Poi… poi ci sono io che ti aspetto da tutta una vita” – singhiozzante e tremante per il freddo che inizia ad incombere sul suo debole fisico, Aurora si stringe alla statua ghiacciata e, non notando alcun miglioramento, le sussurra dal profondo del cuore – “Io ti voglio bene, sorellina. Te ne vorrò sempre. Nessuno più ci separerà. Te lo prometto”

Passano secondi, minuti, però tutto tace.

Un masso enorme di ghiaccio cade violento in acqua mettendo tutti in allerta.

“Non sono riuscita a salvarla” – afferma, amareggiata, la bambina.

Elsa è sorpresa e delusa – “Impossibile che non abbia funzionato!”.

“E’ ora di andare” – comunica Kristoff.

Una barca di ghiaccio viene realizzata dalla custode della Foresta Incantata e saliti tutti a bordo, i reali di Arendelle volgono un ultimo sguardo ad Athohallan. La voce di Iduna e il suo canto melodioso li accompagnano mentre prendono il largo.

“Addio figlie mie! Vi amo” – sono le sue ultime parole.

In quel preciso istante un lampo di luce, ormai familiare ad Elsa, accende l’intera isola.

“Aspettate! Torniamo indietro” – dice la giovane, invitando il cognato a remare nel senso opposto.

Tornano di nuovo lì, dove ormai è rimasto ben poco della vecchia Athohallan.

“La statua è sparita?” – si preoccupa Anna, guardandosi intorno.

“Sarà caduta in acqua?” – chiede spaventata Aurora.

“Non capisco. E poi quella luce…” – aggiunge Elsa, spaesata.

Poi all’improvviso…

“Siete tornate a prendermi per fortuna! Credevo volevate lasciarmi qui” – una voce, quella voce, alle loro spalle fa sobbalzare tutti.

“INEKE” – urlano in coro i presenti.

La bambina congelata non era più congelata. La sua pelle è di nuovo rosata e i capelli hanno detto addio al bianco, tornando del loro bel rosso.

La prima che Ineke accoglie tra le sue braccia è sua sorella.

“Pensavo di averti perduta” – singhiozza Aurora.

“Mi hai salvato la vita. Te ne sarò grata per sempre”

Anna e Kristoff, rimasti indietro di qualche metro, ancora scossi da eventi fuori dal normale, vengono chiamati proprio da Ineke.

Si ritrovano di fronte gli uni agli altri.

Si fissano in silenzio, poi è la principessina a parlare – “Posso abbracciarvi?”

La domanda più bella che potessero desiderare.

L’immagine di una famiglia riunita è il dono di un destino mostratosi crudele fin dal principio per poi cambiare faccia e regalare loro un’immensa gioia.

Bruni, rimasto nei paraggi, saltella felice vedendo Ineke sana e salva.

“Hai avuto un’idea brillante cara Elsa!” – le dice lo spiritello del fuoco.

“L’amore vince su tutto. Sempre” – conclude, commossa.

La piccola salamandra vede il gruppo allontanarsi e prima di sparire nel nulla avverte le chiamate dei suoi fratelli – “Il cuore di cristallo è di nuovo nella bambina, quindi?”

No, Zefiro! Questa parte dell’accordo è stata manomessa secoli addietro da me e Crystel, la mortale nostra alleata” – confessa Bruni.

“Cosa? E noi non sapevamo nulla” – brontola Nokk.

“Se avessi cambiato qualcosa non me l’avreste permesso. Invece ho voluto dare al patto magico qualcosa di puramente mortale. L’amore. Il cuore si scioglierà e ghiaccio diventerà. Un atto d’amore puro ricevuto da chi il cuore ha sciolto, salverà il mondo dal capitombolo”

“Ma che razza di profezia è questa?” – ridacchia beffardo il gigante di Terra.

“Hey, non sono mica un poeta io” – replica imbarazzato lo spirito del fuoco.

“Ben fatto, fratello. Adesso mi domando solo una cosa” – chiede Nokk.

“Che fine ha fatto il cuore?” – domanda Zefiro allora.

“Vi racconto tutto per filo e per segno. Quando siete andati via dopo aver raccontato la verità ad Ineke, io le ho svelato il modo per salvarsi”
“Come? Davvero? Perché non l’hai detto anche a noi? Avremmo agito di conseguenza”

“No, non avrebbe avuto senso. Solo l’atto sincero e spontaneo di un amore puro come quello tra le due sorelle poteva essere risolutivo”

“E quindi? Sei stato tu, Bruni, a condurre magicamente Ineke ad Athohallan?”

“Si e ho detto ad Ineke di esigere un abbraccio da Aurora”

“Ma così hai rischiato di farla morire davvero”
“Conosco Elsa e so che sarebbe arrivata alla soluzione. In fondo è mossa anche lei dall’amore per la famiglia. Adesso il cuore si è sciolto ed è tornato a pulsare in Crystel”

“Ma lei sarà morta da secoli e secoli, ormai. Come può essere rientrato dentro un’umana non più vivente?” – commenta incredulo Zefiro.

“E’ diventata lo spirito che a noi serviva”

“Aspetta… e Elsa? E’ lei il quinto spirito”

“Le cose non cambiano, logicamente. Crystel rimarrà d’ora in eterno l’unica custode del cristallo. Niente più nascite da preparare per generare i futuri custodi, niente più allontanamenti di bambini dai genitori. Basta dolore. La salvezza del mondo sta nell’amore tra natura e mortali. Così facendo tutto si è sistemato”- conclude Bruni, fiero di sé.

Così tra i complimenti e l’euforia dei restanti tre spiriti, Athohallan svanisce per sempre e ognuno dei quattro elementi rientra nel proprio regno magico.

   
 
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