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Autore: Valenicolefede    20/01/2020    8 recensioni
L’uomo la guardo’ con lo sguardo più sprezzante che poteva avere e le disse:
“Pensi che abbia paura di morire? Sappi che la mia vita non vale un granchè, e la tua? Sei disposta a rischiare la tua vita e la loro?” Kaori rimase profondamente scossa di fronte a quelle parole, tutto si sarebbe aspettata ma mai una risposta simile.
Quell’uomo non aveva paura della morte. E lei? Lei ne aveva? Oh eccome se ne aveva, ma non avrebbe mai avuto dubbi su chi avrebbe preferito dare speranza, non a lei no, ma ai 2 uomini più importanti della sua vita.
Genere: Angst, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Nuovo personaggio, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Da fuori la Villa era davvero imponente, con almeno due piani visibili, e tutt’attorno guardie che ne controllavano il perimetro. Kaori analizzò tutta la situazione nel caso le cose avessero preso una brutta piega. Quando arrivò davanti al cancello si annunciò e chiese di poter parlare con Toshio. Fu fatta entrare senza troppi preamboli. Ryo aveva ragione, la stavano aspettando!
Senza mostrare tentennamenti si diresse verso il portone, dove una guardia le fece strada verso il lungo corridoio che portava a una sala molto grande, con diversi quadri appesi e un camino acceso che riscaldava tutto l’ambiente. Fu fatta accomodare sul divano al centro della stanza, cosa che la fece sentire immediatamente a disagio. Dopo qualche minuto fece il suo ingresso un uomo di una certa età che camminava con andatura lenta sostenuto da un bastone, seguito da alcune guardie del corpo.
“Signorina Makimura, finalmente la conosco. Sono Fumio Takeda e le do il benvenuto nella mia umile dimora. Ho sentito parlare molto di lei, e devo dire che i miei uomini non si sbagliavano affatto, e’ davvero una donna molto bella!
“So benissimo chi è lei Signor Takeda, ma sono qui per parlare con Toshio.” Kaori non si fece intimidire da inutili convenevoli.
“Lo immaginavo. Vedrà che arriverà subito, intanto posso offrirle qualcosa?” Chiese il vecchio avvicinandosi al piano bar.
“No grazie, non bevo.” Kaori aveva notato che alcune guardie si era messe ai lati del salotto con l’intento di accerchiarla.
“Sa, anche mia moglie era astemia. Peccato, bere e’ un grande piacere della vita”. Proseguì il vecchio Takeda sorseggiando il suo amato Whisky.
“Non lo metto in dubbio, ma come le ho già detto non sono venuta qui per chiacchierare, o bere assieme. Ho bisogno di parlare con suo figlio”. La sweeper cominciava ad innervosirsi. Per sua fortuna, a spezzare quella compagnia del tutto sgradevole fu finalmente il giovane che, sentendo la voce della donna, spalancò la porta e fece irruzione nella stanza.
“Kaori?!!”
E si diresse subito da lei.
“Stai bene? Non ti ha fatto del male vero?”.
“No Toshio tranquillo. Senti, sono qui perché ho bisogno di parlarti”. fece Kaori quasi pregandolo. Non sopportava più di stare in presenza di suo padre.
“Ma quanta fretta Signorina Makimura. Possiamo benissimo ascoltare tutti insieme quello che ha da dire a mio figlio” disse l’uomo sogghignando di piacere. Mettere in difficoltà le persone era la cosa che più lo divertiva.
“Ma io veramente....” Kaori era perplessa. Non voleva restare un minuto di più in sua presenza.
“Padre, che intenzioni hai?! Perché vuoi mettere in difficoltà Kaori?!?”
Toshio era furioso. Come al solito suo padre si stava prendendo gioco di lui, ma la cosa che non poteva sopportare era che mettesse in difficoltà la donna che amava.
 “Adesso, con permesso noi ce ne andiamo.” e con mano ferma prese quella di Kaori per portarla via da lì.
“Non così in fretta figliolo. Voglio sentire anche io quello che questa donna ha da dirti!” E velocemente le guardie si pararono davanti alla porta per impedir loro l’uscita.
Toshio ribolliva di rabbia. Questa volta avrebbe fronteggiato suo padre pur di tenere al sicuro Kaori.
“Perché? Perché devi sempre essere così spregevole?” La collera si impadroniva di lui sempre più.
La sweeper non sapeva cosa fare. Contava sul fatto che Ryo stesse sentendo e che sarebbe intervenuto al momento giusto, ma si chiedeva cosa avrebbe potuto fare lei nel frattempo. Fumio Takeda si alzò e fece qualche passo avvicinandosi al camino, dando ai due ragazzi le spalle.
“Mi chiedi perché sono così spregevole? Tu sei un debole Toshio, lo sei sempre stato, e anche dopo questi anni vedo che non sei affatto cambiato, sei sempre il debole ragazzo di allora. Te lo dissi una volta e ti ribadirò il concetto nuovamente: nella nostra famiglia le donne sono sempre state solo un elemento di contorno, siamo noi uomini a comandare e ad imporci su di loro!” finì di dire quelle ultime parole quasi urlando.
Il ragazzo strinse i pugni più forte che poteva dalla rabbia. Tremava come una foglia, ma non di paura.
“Quindi anche la mamma per te e’ sempre stata “un elemento di contorno? A giudicare da come l’hai sempre trattata...” oramai riusciva solo a parlare digrignando i denti, tanto era teso.
L’uomo si girò con il suo fare flemmatico e guardando il figlio negli occhi senza trasparire nessuna emozione si limitò a rispondere:
“Si.”
A quella parola il ragazzo non ci vide più, e preso da un moto di profonda ira si avventò sul padre. Kaori prese fuori la sua pistola e lo stesso fecero le guardie. Si sentiva in estrema difficoltà, dopotutto lei era sola contro cinque uomini. Sperava che Ryo non tardasse troppo. Toshio e suo padre si stavano battendo e nonostante la prestanza fisica del giovane fosse notevole, Kaori non poteva fare a meno di constatare che anche il vecchio Takeda se la cavava egregiamente. Una goccia di sudore le imperlò la fronte. Era tenuta sotto tiro da quegli uomini e allo stesso tempo sperava che Toshio avesse la meglio.
Ad un tratto si sentì il vetro della finestra alle sue spalle andare in frantumi, e fece la sua entrata l’altra metà di City Hunter.
“Ryo!” Kaori urlo’ il suo nome con gioia.
Lui le scoccò un sorriso e mise subito le guardie ko. Kaori si giró verso i Takeda e inorridì vedendo Toshio tenere suo padre inchiodato a terra, puntandogli un tagliacarte alla gola. Kaori rabbrividì, non poteva permettere che l’odio verso suo padre gli facesse commettere un gesto estremo e pentirsene per il resto della vita. Si avvicinò cautamente ai due e cominciò a implorare il ragazzo di fermarsi.
“Toshio ti prego non farlo, non abbassarti al suo stesso livello.”
Sperava che le sue parole ridestassero il giovane. Lui guardava suo padre con occhi iniettati di sangue senza mai allentare di un millimetro la presa.
“Toshio ti prego” Kaori lo imploro’ una seconda volta con le lacrime agli occhi.
“Mia madre è morta per causa sua, non l’ha mai amata e ne considerata. L’ha tenuta rinchiusa in questa casa perché crescesse me e basta! Merita di morire!!” Anche lui piangeva mentre urlava quelle parole. Suo padre invece lo guardava con puro disprezzo.
“Nessuno merita di morire”. A spezzare quel momento di tensione fu Ryo.
“Se lo uccidi diventerai come lui e te ne pentirai per il resto dei tuoi giorni.”
Toshio lo guardò con sguardo smarrito. Non voleva essere come suo padre, era scappato pur di non esserlo. Per loro fortuna, a porre fine a tutto questo fu Saeko, che irrompendo nella stanza con diversi poliziotti fece arrestare l’anziano.
“Fumio Takeda, la dichiaro in arresto per spaccio illegale di droga. Questa volta abbiamo prove sufficienti per incastrarla! Portatelo via!”
E dopo aver fatto un cenno di saluto agli sweepers, se ne andò con i suoi uomini.
Alla fine nella stanza rimasero solo loro tre. Kaori non sapeva bene come iniziare l’argomento, ma era andata lì per chiarire ogni dubbio, quindi si fece coraggio e dopo aver rivolto uno sguardo fugace a Ryo si avvicinò al ragazzo. “Toshio stai bene?”
“Si,credo di si. Per fortuna non ho commesso nulla di irreparabile.”
“No, sei stato molto coraggioso, e mi hai protetta.”
“Dovevo. Non gli avrei mai permesso di farti del male.” e la guardò con quei suoi occhi verdi smeraldo.
“Toshio senti, io ero venuta qui per parlarti di una cosa. Tu mi hai salvata ancora una volta, e di questo te ne sarò eternamente grata. Sull’isola mi hai fatto scoprire che persona meravigliosa sei e quanto tenessi a me, e anche io tengo tanto a te.” fece una pausa e poi riprese.
“Ma vedi, il mio cuore appartiene e apparterrà sempre solo ad un'altra persona.”
Il ragazzo la guardava intensamente poi, prendendole le mani, le fece un dolce sorriso.
“Lo so Kaori. Ero tornato qua per sistemare le cose con mio padre e perché speravo di riuscire a convincerti a rimanere al mio fianco. Ma avevo già capito quando te ne andasti dall’isola, che avevi ritrovato la tua casa.” E l’ultima parola la disse guardando lo sweeper. Kaori era commossa, mentre Ryo fece un sorriso di gratitudine verso il giovane.
“Allora, adesso che cosa farai?” chiese quest’ultimo.
“Mmm, ora che mi ci fai pensare ho un'azienda di famiglia da mandare avanti, e conto di farlo nel modo migliore possibile, in nome di mia madre”.
Kaori era fiera di Toshio, e sapeva che avrebbe onorato quella promessa.
“E poi vorrei ringraziarvi per quello che avete fatto” riprese il giovane Takeda.
“Beeeehhh, in effetti un modo ci sarebbe…” rispose il pervertito n1 del Giappone, guardando la sua dolce socia.


-UNA SETTIMANA DOPO-

Un uomo disteso nudo su di un letto, con lenzuola di seta sgualcite e abiti sparsi ovunque, si era appena ridestato dopo una notte di passione, quando si accorse che la donna che amava non era più lì al suo fianco. Si alzò di malavoglia e scese giù in cerca della sua dolce metà, rimanendo sorpreso nel constatare che in casa non vi fosse nessuno. Quando aprì la porta quello che vide lo lasciò senza fiato. Lei era lì, con i piedi nudi e una sottilissima sottoveste che ne evidenziava le curve sinuose. Se ne stava in piedi come una Dea al sole, e sembrava che fosse la persona più serena del mondo. Anzi, era sicuro fosse così. Le si avvicinò sperando di non farsi sentire, ma lei ormai sapeva percepirlo anche a distanza e difatti si giró prima che lui potesse stringerla a sé, e gli fece una linguaccia. “Ah, vedo che qualcuno stamattina e’ già in vena di scherzare!” fece lo sweeper ridendo.
“Ah ah, indovinato! Prova a prendermi mio caro quarantenne!”
“Ehi!!! Io ho solo venti anni!!! Vieni qui un po’ tu!” E cominció a rincorrerla.
Kaori rideva come una matta con la sua solita risata argentina, e quando decise che era stanca di giocare si fece acchiappare. Caddero a terra ma grazie all’erba rigogliosa fu come cadere su un materasso di piume. Lei sotto e lui sopra si guardarono intensamente negli occhi, per un tempo che parve infinito, poi fu la rossa a sciogliere quel magico momento.
“Hai fatto bene sai a chiedere a Toshio la casa sull’isola per una settimana! Bella mossa socio”. e sorrise nuovamente.
“Ho pensato che avessimo del tempo da recuperare no? Qua non avremo nessuno a disturbarci”.e una faccia da maniaco gli si dipinse sul volto.
"Aaahhh Ryo, non cambierai mai!! Però ti amo così come sei!”
“Ti amo anche io Sugar, sei la donna più importante della mia vita!”.

Fine


Ed eccoci arrivati alla fine di quella che si può proprio dire la mia storia rompi ghiaccio.
Voglio innanzitutto ringraziare tutte le lettrici silenziose che hanno seguito questa mia prima follia, vi ringrazio di cuore per aver dedicato del vostro prezioso tempo.
Un altro grande ringraziamento alle mie lettrici e recensitrici ormai di fiducia: Sky_Star, Kaori06081987, Maryfangirl, Funny Jumping Sparrow, Mrsdarcyfan, Prue Halliwell, 24Giu, Stellafanel87.....che con i loro commenti e consigli mi hanno sempre spronata e resa orgogliosa di essere passata dall’altra parte della “barricata”.

Per ultimo ma non per questo assolutamente meno importante, va il mio GRAZIE DI VERO CUORE a EleWar e Briz65….senza le quali non avrei mai e dico MAI pensato di mettere nero su bianco le mie follie! Se ho deciso di mettermi in gioco lo devo a voi ragazze, che mi avete convinta e fatto credere in me stessa, perciò GRAZIE INFINITE.

Voglio bene a tutte e spero di continuare a scrivere storie che vi piacciano e vi facciano sognare.
Un abbraccio
Vale
   
 
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