Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    20/01/2020    1 recensioni
SPOILER FROZEN 2
La vita dei due regni prosegue serena. Elsa, finalmente, ha scoperto la sua vera identità ed Anna governa sicura il proprio regno. La loro vita sembra proseguire tranquilla tra risate, gioco del mimo del venerdì sera, dialoghi con Kristoff, Sven ed Olaf, tra matrimonio e ricevimenti. La vita però, risulta spesso spesso cattiva e crudele e i protagonisti dovranno essere pronti a superare ogni ostacolo. Governare un regno non sarà più così semplice, fidarsi e andare d'accordo non sarà scontato ma, soprattutto, reagire al dolore si trasformerà nella missione più difficile.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio, Olaf
Note: Cross-over, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
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XXVII.
LET IT GO
 
“Anna tesoro! Che cosa succede?” domanda Kristoff entrando nella propria camera da letto e trovando la moglie assorta e turbata.

“Elsa è appena partita e sono un po’ agitata” afferma la regina mangiandosi le unghie freneticamente.

“Smettila di distruggerti le dita! Altrimenti devo chiedere a Granpapà l’unguento di erbe per toglierti le infezioni!” la rimprovera il marito allontanandole le mani dalla bocca.

“Anche io ho paura per Elsa e lo sai, ma ce l’ha sempre fatta! Vedrai che andrà tutto bene!” la conforta Kristoff stringendo e scaldando le mani fredde di lei nelle proprie.

“Sì ho paura per Elsa, ma temo anche per Giacomo” si confida la giovane abbassando lo sguardo.

“No aspetta, cosa è successo a Giacomo?” chiede Kristoff preoccupato.

“Ha rivelato a Elsa un altro ricordo. Era tutto freddo, immobile, come ipnotizzato finché non le ha mostrato il passato. Io sono rimasta a guardarli fermi, come congelati, per qualche minuto e poi il piccolo è scoppiato a piangere. Ha pianto ininterrottamente e ci ho messo tantissimo a farlo rilassare e riaddormentare” racconta con confusione Anna mostrandosi ansiosa e stravolta da quel faticoso momento di mamma.

“Amore, stai tranquilla! Ora è tutto passato, era anche l’ultimo ricordo brutto che custodiva, andrà meglio vedrai!” la rincuora Kristoff prendendole il volto tra le mani e guardandola negli occhi.

“Sì ma… lui magari è agitato, traumatizzato, spaventato ed essendo ancora piccolo non riesce ad esprimere ciò che prova e…”

“Ferma, ferma, ferma…non agitarti come sempre furia scatenata! Con il pianto ti ha detto che aveva paura e tu sei riuscita a calmarlo! Chi meglio di una mamma può farlo stare meglio? Ora dorme sereno nel suo lettino, non c’è nessun trauma” la interrompe Kristoff per poi fare cenno con la testa al piccino addormentato serenamente.

“Ti vedo comunque troppo stressata. So di che cosa avresti bisogno!” propone lui con fare romantico, avvicinando il volto a quello di lei e cominciando a baciarla delicatamente. Alcuni secondi, vestiti che cadono a terra velocemente e i due si ritrovano nudi sul letto. Kristoff bacia e assapora la pelle morbida della moglie e, dopo meravigliosi scambi amorosi, è pronto a vivere il momento di intimità che più preferisce.

“Amore, amore…fermo!” lo blocca Anna guardandolo negli occhi.

“Che cosa succede?!” chiede lui preoccupato con il timore di aver sbagliato il momento e pronto al rifiuto della moglie.

“Ehm… Giacomo custodisce i ricordi. Se lui si svegliasse e ci vedesse? Sai, non vorrei che prima o poi tra qualche anno tiri fuori il trauma di aver visto i suoi genitori mentre…” comincia a dire Anna rossa in volto.

“Come sei paranoica! Nel caso non sarebbe un brutto ricordo…non sono mica così male!” ironizza lui abbozzando un sorriso.

“Kristoff! Che imbarazzo!” biascica lei nascondendo il volto tra le mani.

“Dai amore rischiamola…nel caso lui si custodirà il ricordo di due genitori che si amano alla follia e non si lasceranno mai” la convince Kristoff per poi ricominciare a baciarla e viversi un momento tutto per loro.

Elsa sta viaggiando con Nokk da ormai diverso tempo. La ragazza sapeva che le due si sarebbero dovute incontrare in un luogo neutro ma la regina di ghiaccio, dopo aver visto quei ricordi, è ormai decisa ad affrontare Rapunzel nella famosa grotta all’orizzonte, sorprendendola nella sua stessa dimora.

“Lo so potrebbe essere un suicidio” afferma lei come se parlasse con Nokk. Il cuore le esplode nel petto e le mani formicolano per la paura. La visione di quei ricordi crudeli l’avevano preoccupata e messa in guardia nei confronti della cugina che, in realtà, per colpa della paura era diventata serva pericolosa dei suoi stessi poteri.

Il cavallo d’acqua sfreccia veloce passando accanto al regno di Winstel che Elsa osserva minuziosamente sorridendo nel ricordare tutti i momenti felici trascorsi insieme ai parenti. In men che non si dica, però, Nokk si getta nel mare e, grazie al percorso ghiacciato creato istantaneamente da Elsa sulla superficie d’acqua, raggiunge velocemente la famosa grotta all’orizzonte.

Elsa scende dal dorso di Nokk che, titubante, preferisce non toccare di nuovo il mare per timore di imbattersi con lo spirito dell’acqua di Winstel.

“È molto simile ad Athohallan!” sussurra stupita Elsa alzando lo sguardo e scrutando la gigantesca grotta dorata.

Elsa deglutisce e, una volta preso coraggio, entra nel luogo misterioso avanzando sicura in quello che pareva un lungo e illuminato corridoio. A differenza di Athohallan, Elsa percepisce il continuo sibilo di elettricità propagarsi nelle pareti, dalle quali preferisce tenersi a debita distanza e, ad ogni passo, avverte una sensazione di calore in tutto il corpo. Il quinto spirito, abituato al freddo glaciale, si sente spossato, stanco e indebolito per colpa di quel tepore sconosciuto ma, nonostante questo, passo dopo passo, giunge alla fine della grotta dove, in punta di piedi per non fare rumore, si pone in ascolto di Rapunzel, intenta a bisbigliare qualcosa.

“Madre, io non ho mai voluto farti del male! Sei tu che mi hai portata a questo”

È questa la frase biascicata e confusa che riesce a captare Elsa prima di sentirsi chiamare.

“Elsa…ti nascondi? Questa è casa mia. Riconosco gli sconosciuti, fatti avanti!” le tuona contro Rapunzel iniziando già a stringere i pugni per dar vita al duello.

“Ferma, sii ragionevole prima di attaccare!” riesce a dire Elsa facendole segno con le mani di calmarsi e riflettere.

“No, non ho voglia di parlare, voglio solo combattere!” continua imperterrita la giovane dai lunghi capelli biondi aggrottando le sopracciglia.

Elsa non le risponde perché, inaspettatamente, percepisce il suono di un sospiro stanco e affaticato provenire dietro a Rapunzel.

“Chi nascondi lì dietro?!” chiede Elsa preoccupata cercando di guardare oltre.

“Non sono affari tuoi!” ringhia Rapunzel mostrando, però, un leggero calo nel tono della voce. Elsa la ignora e, preso coraggio, le corre incontro spingendola leggermente fino a notare il corpo di zia Ester a terra.

“Trema e sta male! Bisogna curarla!” constata Elsa agitata, abbassando le difese e sbiancando di fronte alla parente sofferente che non riesce nemmeno ad aprire gli occhi.

“Non so che cosa fare” riesce a dire Rapunzel chiedendo, da una parte, l’aiuto dell’altra senza però cedere e mostrarsi debole. Ester era ormai in fin di vita per colpa di un cuore infranto colpito troppe volte dagli attacchi inconsci della figlia.

“Rapunzel, ti prego! Metti da parte l’odio e la paura, quelle sono la tua rovina!” dice con convinzione Elsa sperando di convincerla e abbandonare l’ipnosi che la possedeva.

“Non venire a farmi la predica! Per te è facile dirlo, hai avuto tutto! Io ormai non posso fare niente per guarire dal mio potere…e mi sono innamorata di lui! Tu non puoi capire!” urla collerica Rapunzel scagliando così una scossa che colpisce il braccio di Elsa facendolo sanguinare.

“Tu non mi conosci! Ho molti meno anni di te ma non sai nulla della mia vita! Tu credi che io abbia avuto tutto e non è così! Sono stata rinchiusa in una camera per troppi anni, ho congelato un regno ed ero succube del mio potere! Non sai nulla di me!” ribatte Elsa arrabbiata scagliando a sua volta una lastra di ghiaccio e ricevendo, in cambio, un’altra scossa che la colpisce in pieno volto.

“Cosa ti prende?! Sei davvero così debole?! Reagisci!” ringhia Rapunzel continuando a sfregiare Elsa che, inerme e indebolita anche dalla potenza del luogo, cade in ginocchio piegata dai dolori al braccio e al volto.

“Io non ho intenzione di combattere. Io non ti voglio fare del male, quindi se lo desideri tanto, uccidimi” risponde con calma Elsa convinta di fare la cosa giusta.

“Con molto piacere” risponde Rapunzel completamente controllata dal suo potere e dalla paura che le avevano tinto gli occhi di varie sfumature dorate. La regina della grotta dell’orizzonte è pronta a scaricare il colpo. Carica il potere tra le sue mani e, con forza, lo scaglia contro l’altra emanando una forte luce che invade tutto il luogo rendendo difficoltosa la vista.

“Che cosa?!” afferma Rapunzel una volta terminato l’attacco, stupita di trovare la madre tremante davanti ad Elsa che, invece, non si era fatta nulla.

“Zia!” sussurra Elsa portandosi la mano alla bocca consapevole del gesto compiuto dall’amata parente.

“Oh no no no!” urla Rapunzel tornando in sé, avvicinandosi alla madre e inginocchiandosi davanti a lei.

“No, madre! Cosa hai fatto?! Quel colpo era mortale! Ora tu morirai! Perché ti sei messa in mezzo?!” piange Rapunzel sollevando il volto della madre e appoggiandolo sulle sue gambe. La ragazza, dopo tanto tempo, rientra in contatto con il genitore e, come per magia, i suoi occhi perdono la tinta dorata tornando di un acceso verde smeraldo.

“Questo gesto d’amore ti aiuterà a superare le tue battaglie. Non sentirti colpevole, sarei morta comunque figlia mia. Tutti questi anni mi hanno distrutto il cuore, ma ho sempre voluto così. Sapevo che il mio sacrificio ti avrebbe riaperto gli occhi che ora sono tornati luminosi e vispi come quando eri piccolina” dice a fatica Ester accarezzando il volto della figlia e sorridendole felice.

“Mamma, mi sembra di essermi appena svegliata da un’ipnosi! Non ero io quella! In tutti questi anni ho ceduto all’oscurità ed ora che sto perdendo te, l’unico mio pezzo di cuore, mi sento morire” piange la ragazza esternando le sue fragilità.

“La paura ti ha divorata e non è colpa tua. Hai un potere fortissimo e bellissimo che ti ha sovrastata. Sei cresciuta senza una famiglia e con un padre che ti odiava. Non è colpa tua Rapunzel, da sola è impossibile rialzarsi e io oltre a servirti non sapevo come aiutarti. Questo mio gesto ti ha risvegliata!” continua Ester socchiudendo continuamente gli occhi per la debolezza.

“Ora sento che mi rimane poco tempo. Io sono felice figlia mia! Ora potrò tornare dal mio caro Agnarr e liberarmi da un peso opprimente. Ti prego, non rendere vano il mio gesto. Affidati a Elsa, lei ti aiuterà! Prendi questa fialetta: contiene la memoria del regno. Dopo la mia morte voglio che la restituisci a tutti e diventi regina” spiega Ester porgendo alla figlia una piccola bottiglietta luminosa.

“No, non me lo merito. Fergus è il degno erede di Winstel!” risponde Rapunzel commossa da quel gesto d’amore.

“Tuo fratello sa che questo è giusto. Digli che, nonostante tutto, mi dispiace per come l’ho trattato. Veglierò sempre su di voi. Elsa, ora mi rivolgo a te: sei una ragazza meravigliosa e sono fiera del percorso che hai fatto. Eri disposta a morire per salvare mia figlia e questo non te l’avrei mai permesso. Ora stalle accanto, solo tu puoi aiutarla. Esaudite il mio desiderio di vedere le nostre famiglie di nuovo unite”

Elsa, troppo sconvolta, non riesce a rispondere alla zia, non capisce che cosa fare e, mentre esita, è proprio Rapunzel a sorprenderla.

La giovane dai capelli biondi, infatti, si lancia su Elsa stringendola in un forte abbraccio dal quale scaturisce una luce accecante che inonda tutta la grotta. In poco tempo le pareti perdono la doratura tornando del colore naturale. Le sculture mostruose spariscono, Pascal esce dalla sua tana e saltella felice e il corpo di Rapunzel non è più prigioniero di quell’orrenda tunica nera terrificante, ma ricoperto da un delizioso abito verde adornato di fiori d’oro. Dopo questo gesto, però, ai loro piedi Ester era ormai sparita.

“Non c’è più! Avevo solo lei!” piange Rapunzel portandosi le mani al volto e cadendo in ginocchio nel punto in cui, pochi istanti prima, c’era sua madre.

“Non sei sola te lo posso giurare” riesce a dire Elsa chinandosi su di lei e cercando di rassicurarla dallo shock vissuto.

“L’ho uccisa io Elsa. Ho ucciso lei e mio padre. Ero succube del mio potere e lo sento ancora ribollire in me! Pronto a sovrastarmi! Ho paura” spiega la cugina continuando a disperarsi.

“Ti capisco. Anche i miei genitori sono morti per causa mia, ho congelato un regno e l’ho messo in pericolo ben due volte. Ho anche ferito a morte mia sorella e l’ho resa una statua di ghiaccio. Tutto per colpa della paura. Io e te siamo simili Rapunzel! Posso insegnarti ad allontanare la paura” la rassicura Elsa raccontandole velocemente il suo passato.

“Come sei riuscita a superare tutto?!” chiede Rapunzel guardando negli occhi quella cugina che, improvvisamente, sentiva di non odiare più.

“Con l’amore. Tua madre ti amava e continuerà a farlo, tuo fratello è pronto a volerti bene, io e la mia famiglia non vediamo l’ora di riaprire le porte per unire le nostre terre e chi lo sa, magari potrai anche innamorarti un giorno. Forza Rapunzel, è ora di tornare a casa e lavorare sodo per imparare a gestire il tuo potere. Con il tempo scoprirai che c’è bellezza in lui”

Con questa ultima affermazione Elsa tende una mano verso Rapunzel che, dopo una pausa di riflessione, l’afferra e sorride alla cugina finalmente disposta a mettere una pietra sul passato e ricostruire la propria vita.
  
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