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Autore: alessandroago_94    20/01/2020    9 recensioni
Un tempo c’erano tanti Piccoli Regni, infine ne rimase uno solo; esso si era salvato dalla catastrofe solo perché era isolato su una montagna.
Questa è la storia di come quel Piccolo Regno riuscì a salvare ciò che restava degli altri, e di come riportò a fiorire la civiltà.
Genere: Avventura, Azione, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Breve storia piccolo 4

BREVE STORIA DEL PICCOLO REGNO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per giorni interi l’Imperatore attese una risposta.

Quando il suo uomo fece ritorno, l’accolse con un grande sorriso e tante speranze, che furono infrante dall’espressione abbattuta dell’uomo.

“Mio Imperatore, ho fatto tutto il possibile” affermò, allargando le braccia con impotenza, “ma questa Regina proprio non ne vuol sapere di sposarsi”.

Il Conquistatore imprecò malamente, passandosi una mano sulla fronte prima di tornare a parlare.

“L’hai vista? Come ti è sembrata?”

Al cospetto di quella domanda, il messo sbiancò.

“Oh, no! Non l’ho vista, a nessun straniero è concesso incontrarla”.

Il sovrano s’irrigidì ed esplose, al cospetto di tale risposta.

“Come osi rispondermi che non l’hai nemmeno vista? Somaro, ma che razza di ambasciatore sei…! Dovevi parlare con lei e insistere affinché ti concedesse un’udienza”

Di fronte all’ira del proprio signore, l’ambasciatore chinò il capo e rimase smorto e pallido finché lo sfogo non fu concluso.

“Mi spiace, ho fatto tutto il possibile, però le sentinelle non lasciano attraversare a nessuno il confine” provò a scusarsi, ma inasprì soltanto il suo nobile interlocutore.

“Ogni notte, da mesi, frotte di lerci schiavi attraversano quel confine e vengono accolti con calore dentro le mura. E tu cosa sei, più ignorante e incapace di uno schiavo? Vattene, prima che ti faccia punire”.

L’improvvisato ambasciatore non se lo fece ripetere due volte.

Sconsolato, affamato e agghiacciato, il Conquistatore rimase immobile per ore senza sapere più che pesci pigliare. Promise che avrebbe punito ogni affronto e che quella Regina presto sarebbe stata piegata al suo volere. Però avrebbe dovuto attendere la buona stagione, per agire.

E, nonostante i mille e più patimenti, la buona stagione tornò e le giornate ripresero ad allungarsi.

La grande Valle, povera, si risvegliò dal gelo invernale ancora più provata dell’anno precedente.

Quella buona stagione, tuttavia, non sarebbe stata come quelle prima. Un unico ordine risuonò ovunque; ogni schiavo doveva lavorare ogni lembo di terra disponibile e coltivare tutta la verdura possibile.

Si doveva produrre grano per il pane e i mulini dovevano essere rimessi presto in sesto.

Anche gli uomini del Conquistatore furono messi a lavorar la terra e questi se ne lagnarono molto, per mesi, eppure a fine stagione nonostante i grandi sforzi erano riusciti a riacquistare peso e ad avere la dispensa piena.

A quel punto, giunse il momento di agire.

 

   
 
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