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Autore: HermaMora    22/01/2020    1 recensioni
Davanti all'aberrazione giaceva un bimbetto in lacrime, con due orecchie a punta e degli strani occhi che cambiavano colore, strabici e bizzarri.
Il Beholder ci pensò sù. Carbonizzare il frugoletto o crescerlo come avrebbe voluto essere cresciuto lui? Aveva già carbonizzato qualcuno quel giorno, quindi procedette per esclusione. Dopotutto nella sua lunga vita non era mai stata mamma.
Il giorno seguente ebbe la premura di sognare anche dei manuali di pedagogia, ma, come Yakasha ammise a Berthold anni dopo, non ebbe mai la voglia di leggerli tutti.
Genere: Comico, Demenziale, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Memorie mie, oggi vi scrivo con il cuore in mano e il focus arcano nell'altra.
Ho confuso i coboldi con i lizardfolk in un tema ordinatomi da Yakasha e ora sta girando per tutta la sua Tana urlando a proposito di squartamenti, punizioni e incontri di lotta libera con golem di carne.

Giusto, voi non sapete di Cristo, Quanto e Grosso, i nostri golem di carne guardiani.

Gran bella storia, gran bella storia davvero.

18 anni prima dell'anno presente.

Me ne stavo pacificamente immobile nella culla (sognata e materializzata da mia madre) a godermi una placida mattina quando un simpatico trio di avventurieri, la classica compagnia composta da un elfo, un umano e un nano, si presentò davanti a me con il fiatone e tanta (troppa) puzza di sudore.

"Un bambino cosa ci fa nella tana di un Beholder?" si chiesero, "Sarà stato rapito?".

All'epoca, per quanto godessi di un udito fine e di una buona comprensione lessicale, ancora non sapevo parlare. Non potei fare altro che fissare questa maleodorante compagnia sottrarmi al giaciglio e correre verso le gallerie.

Mia madre non ne fu esattamente entusiasta.

Imparai nel giro di pochi minuti una vasta gamma di epiteti coloriti, imprecazioni generali e nomi di divinità, accostate all'immancabile nome comune di animale, che rimbombarono per le grotte quando lei scoprì la culla vuota..

I tre, raggiunti in poco tempo da mia madre, cercarono di affrontarla alla meglio, dividendosi e colpendo la povera mammina cercando di eludere il suo cono di Anti Magia.

Il nano, armato di ascia, attacco direttamente, mentre il mago umano e l'elfico arciere cercarono di ferire mia madre ai lati.

Una buona strategia.

Il nano venne decapitato con un morso deciso, l'arciere venne scagliato da un raggio telecinetico contro una parete rocciosa e il mago venne fritto da un raggio della morte. Ovviamente anche l'elfo venne ucciso, ma non prima di aver aspettato con calma il suo risveglio. Yakasha sarà malvagia, ma non è maleducata a tal punto dal disturbare le persone che dormono.

Mammina, recuperati i resti dei tre malcapitati, mi portò con cura in camera e iniziò ad insegnare al me stesso infante come si creano dei golem della carne dai cadaveri spappolati.

Ancora oggi ricordo quella simpatica giornata.

Stanco per la lunga serie di vicissitudini, mi addormentai sereno. Quando mia madre mi svegliò,il mattino seguente, pronunciai le mie prime parole: Cristo, quanto è grosso!". Yakasha insiste nell'affermare che indicassi Runcorn, il nostro ogre domestico, ma io penso tutt'ora che la frase fosse rivolta a lei.

Divertita, mia madre battezzò così i nostri nuovi golem guardiani. Per l'appunto: Cristo, Quanto e Grosso.

Ora devo rendermi invisibile, perchè temo che si stia avvicinando e che una penna fluttuante che si muove da sola sia abbastanza antisgamo.

A presto!


Sappiamo com'è finita.

   
 
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