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Autore: FragileGuerriera    22/01/2020    2 recensioni
Quasi trent'anni dopo la battaglia con Galaxia Haruka e Michiru non sopportano la presenza l'una dell'altra, al punto da mettere in crisi il sogno della loro principessa Usagi: fondare l'Earth Kingdom. Ma come può un amore, più volte sopravvissuto alla morte stessa, cessare da un giorno all'altro? Soprattutto, è davvero finito il profondo sentimento che ha legato le due guerriere dai tempi delle medie per tanti anni?
NUOVA VERSIONE con finale (e i capitoli relativi) alternativo.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Haruka/Heles, Michiru/Milena, Nuovo personaggio | Coppie: Endymion/Serenity, Haruka/Michiru
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
Capitoli:
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Buona sera a tutti!! Pubblico con un giorno di ritardo, facendo i salti mortali per destreggiarmi tra la routine quotidiana che mi sta tenendo lontana dal computer  di giorno e i programmi televisivi della sera di questo periodo che sto seguendo.

Il capitolo è breve, lo so, ma spero che vi piaccia ugualmente :) .

L'immagine invece è stata disegnata, sotto mia precisa indicazione, da un ragazzo che disegna fanart e che ho conosciuto alla fiera del fumetto di Padova dell'anno scorso che si chiama Marco D'Amico. Essendo un professionista l'immagine è bellissima. Rappresenta Hotaru cresciuta insieme a Yoshi, per la cui figura mi sono ispirata ad un concorrente giapponese del programma televisivo "Ninja Warrior" che seguivo ai tempi in cui scrissi per la prima volta questa storia. Vabbeh, Yoshi è più bello del concorrente a cui ho fatto riferimento io, ma... questi sono dettagli!

Spero di non aver fatto perdere tempo al ragazzo al quale mi sono rivolta e che poter vedere finalmente anche il volto di Yoshi (e Hotaru adulta non in versione Mistress 9) sia di vostro gradimento ;-)

Ringrazio ancora tutti voi che state seguendo la storia, non di meno chi recensisce e chi ha inserito la storia tra le preferite, le seguite o le ricordate.


20.


Hotaru era seduta in macchina di fianco al guidatore, Yoshi. Con loro nei sedili posteriori c'era Michiru. Avevano deciso di andare fuori a cena in un ristorante dove li avrebbe raggiunti Setsuna. Dovevano festeggiare. Ufficialmente dovevano festeggiare solo il rientro definitivo in Giappone di Michiru, ma Hotaru si era preparata alla cena con le due donne con una sorpresa per loro. Sorrise mentre guardava fuori dal finestrino dell'auto il cielo stellato.

Quando arrivarono al ristorante Michiru domandò del tavolo prenotato a suo nome. Il proprietario del locale dietro al bancone, scorse la lista, trovò la sua prenotazione e li accompagnò in una stanzetta laterale. Quandò Hotaru si trovò al di là della porta in shoji non credette a quello che vide. Credeva di avere le allucinazioni e la cosa che più le faceva strano era il fatto che non si trattava di una casualità. -Pa... Papà?!?- balbettò, poco dopo che Haruka si era alzata per salutare tutti in modo informale, Michiru inclusa, chinando leggermente la testa. Haruka la guardò divertita con i suoi occhi apparentemente seri.

"Che sta succedendo tutto a mia insaputa?? " s'insospettì ancora di più la ragazza. Da tempo infatti sapeva che c'era qualcosa che non quadrava. O meglio: non lo sapeva, però l'aveva capito. Era una strana sensazione, ne' positiva ne' negativa, che sentiva sempre quando parlava sia con Michiru che con Haruka. Erano entrambe sempre troppo vaghe quando chiedeva di loro due, per non essere successo qualcosa. Spesso chiedeva loro di uscire, ma le due cambiavano data o giorno adducendo impegni non prorogabili poco credibili. Aveva chiesto a Setsuna se lei ne sapesse qualcosa, ma anche lei aveva detto di non essere molto informata, restando sul vago. Se non fosse stato che era molto presa dall'arrivo del bambino avrebbe indagato meglio, ma restando spesso a casa da sola aveva sempre troppe cose da fare: le telefonate con gli assistenti sociali, la camera del bambino da arredare in modo che potesse andare bene sia se il bambino fosse stato maschio sia se fosse stata femmina; il lavoro con i  suoi piccoli pazienti che crescevano di numero e di problematiche; le faccende quotidiane da sbrigare... Impossibile riuscire a stare dietro anche ai genitori che da quando Michiru si era trasferita in Giappone erano diventati ancora più riservati sulla loro vita privata. Anche nelle domande innocue, di routine, la liquidavano in fretta con risposte che non erano mai vere risposte. Quando Yoshi tornò a casa il mese prima di quella cena gliene parlò e lui, comprensivo come sempre, confermò i suoi dubbi. -E' probabile che si siano viste.- le disse- Conoscendola, forse è stata tua madre a volerle parlare. Magari per avere una pacifica convivenza nel caso dovessero seguire le scelte di Usagi. O forse chissà, visto che Elza è via e la compagna di Haruka l'ha lasciata, potrebbero sentirsi attratte dall'idea di tornare insieme. Di certo si sono parlate o non si comporterebbero in modo così innaturale. Il più è capire se l'esito è stato disastroso come sempre o positivo!-

Forse quell'incontro sarebbe servito per capire cosa c'era dietro. Di certo l'inizio di quella sera faceva presagire che l'ipotesi più credibile fosse che fossero tornate in buoni rapporti o addirittura che fosse successo qualcosa di più. Altrimenti non avrebbe avuto senso organizzare una cena di famiglia al completo, se c'era il rischio che dessero ancora spettacolo come al matrimonio e alla riunione delle Sailor. -Hotaru! La mia piccola peste!- la salutò dopo l'inchino Haruka con qualche leggera pacca su una spalla. Il gesto non fece altro che alimentare altri dubbi e voglia di sapere il reale tipo di legame che univa i suoi genitori. "Mi è appena sfuggito di chiamarla “papà” e lei mi risponde 'La mia piccola peste' ?". Hotaru era ancora più confusa mentre si sedeva senza staccarle gli occhi di dosso come se si fosse trovata di fronte all'imperatore in persona. D'altronde da quando Haruka aveva deciso di tagliare tutti i fili con il passato, tra le tante cose particolari che fece (tra cui non parlare di Michiru e non nominarne più il nome), proibì alla figlia di chiamarla "papà" dall'oggi al domani. Di certo la scelta dipendeva dal fatto che era stata un'idea di Michiru quella di assecondare l'idea originale della bimba che lei, Haruka e Setsuna fossero i suoi genitori. Con il tempo Hotaru smise di chiamare Setsuna "mamma", anche se pure in lei vedeva un più che valido punto di riferimento, ma per Haruka e Michiru, visto che effettivamente stavano insieme, continuò a chiamarli mamma e papà. Se fosse stato per Haruka molto probabilmente avrebbe smesso di chiamare anche loro così, ma visto che Michiru ci teneva tanto a formare una famiglia in tutto e per tutto, aveva deciso di appoggiare la compagna in quella bizzarra idea di incoraggiare la bimba a chiamarli sua mamma e suo papà. In tutti i casi quella era la prima volta in dieci anni che ad Hotaru sfuggiva l'appellativo "papà" per chiamare Haruka senza che quest'ultima la "rimprendesse". Forse era meglio che fossero loro a dirle la verità di propria spontanea volontà; o forse era meglio introdurla con frasi buttate lì per caso, ma l'impazienza era troppa. Troppe cose non quadravano ed era solo a causa del suo lavoro e della sua vita privata ultimamente molto impegnativi che non riuscì mai ad indagare oltre per capire cosa quelle due le stessero nascondendo. Perciò seppe resistere solo fino poco dopo l'arrivo di Setsuna prima di fare domande alle due donne silenziose. Appena Setsuna arrivò il suo viso allegro si trasformò in uno di stupore nel vedere Haruka vicino a Michiru. La sua reazione però fu decisamente più controllata di quella di Hotaru, perciò salutò tutti e si sedette al tavolo, vicino a Michiru. Poi per spezzare l'inusuale silenzio disse: -Complimenti Michiru! Sei riuscita davvero ad avere successo!- Hotaru era sempre più perplessa. "Ma allora ero l'unica ad essere all'oscuro di tutto??"

-Da quanto è che non vi vedete tu e Haruka?- le chiese la violinista di ottimo umore.

-Dallo scorso Settembre. In realtà mi aveva invitato una volta, ma ho avuto un contrattempo e dopo di che, anche se l'ho invitata un paio di volte, era sempre impegnata non si sapeva con chi, anche se io immaginavo che si trattasse di te.

Michiru sorrise: -Allora ancora non sai del suo primo tentativo di spaccarti il tuo talismano in testa?

Setsuna guardò incuriosita Haruka che si giustificò: -Era una frase buttata lì la prima volta che ci siamo viste- e rise per nascondere l'imbarazzo.

-Ma insomma! Mi volete dire che sta succedendo sì o no?- domandò a quel punto Hotaru.

In quel momento arrivò un cameriere per sapere se desideravano dell'altra acqua e Setsuna ordinò dell'acqua frizzante. -Volete anche del vino?- chiese l'uomo. Yoshi, che quella sera era particolarmente felice, disse: -Beh, siamo qua per festeggiare, no? Allora che ne dite se intanto prendiamo del vino bianco?- Annuirono tutti. -Bene, ci porti questo che consiglia la casa- gli disse indicando il vino indicato sulla carta. Il cameriere annotò le ordinazioni e si allontanò.

-Allora?- domandò Hotaru a quel punto scocciata.

-Allora cosa? Siamo qua per festeggiare il suo ritorno definitivo in Giappone, no?- le rispose Haruka con tutta tranquillità.

-No, noi dovevamo festeggiare, ma tu perchè sei qua?- aveva il cuore in gola, la risposta era tangibile, ma voleva sentirselo dire. Quella cena poteva essere considerata la riprova dei suoi mille sospetti, ma voleva avere la conferma della conferma dai suoi stessi genitori.

-Beh, pensavo che vi facesse piacere vedermi, invece niente. Tolgo il disturbo, ciao, ciao- disse fingendo di alzarsi.

-No, dai, dove vai?- disse Hotaru fermandola -E' ovvio che io sia contenta, ma vorrei sapere perchè ci sei anche tu.- intanto che Haruka si rimetteva a sedere.

-Hotaru, che ne dici se prima scegliamo cosa ordinare da mangiare?- suggerì Michiru.

Di malavoglia l'altra obbedì. Dopodichè con più calma: -Insomma, siamo qui noi quattro, come ai vecchi tempi; voi, io e lei- disse senza contare il marito- a festeggiare tutte come una famiglia. Il mio più grande sogno si è forse avverato?

-Pensavo che il tuo più grande sogno fosse avere un figlio!- disse Michiru fingendosi sorpresa.

-Io parlo dei sogni rimasti impossibili: quello di far vedere a mio marito che bella famiglia eravamo fino a vent'anni fa!

Setsuna sorrise con una certa dolcezza malinconica negli occhi: non avevano mai pensato a come potesse vedere la situazione Yoshi. abituato sicuramente a dei racconti del passato della moglie che stridevano nel peggiore dei modi con la realtà che aveva conosciuto lui.

Le altre due invece risero:- Io e Haruka siamo tornate insieme. Era una sorpresa che volevamo farvi stasera!- rispose raggiante Michiru, mentre sul viso di Haruka compariva un curioso sorriso di autocompiacimento. La donna più giovane del tavolo sgranò gli occhi prima di lasciarsi in un'esclamazione tanto esaltata che non era da lei, in genere molto contenuta e pacata anche quando era molto felice: -Aaahhhhh!!!! Non ci credo, non ci credo, non ci credo!! Ma è fantastico!! Ditemi che non è un sogno, vi prego!!

-Hotaru, per favore calmati!! - le disse Yoshi, mentre Haruka mutò improvvisamente il sorriso in un'espressione al quanto imbarazzata.

-Mamma, ti prego, ti prego: dimmi che non state scherzando!! - supplicò Hotaru ignorando il consorte.

-No,affatto- le rispose lei con la sua caratteristica calma.

-Lo sapevo! Lo sapevo che qualcosa non tornava, ma... E' un sogno ugualmente! Presto, su, raccontatemi tutto nel dettaglio: quando è iniziata, come vi è venuta in mente l'idea, come è andata, cosa è successo! E tu, furbacchiona? Fino a che punto sapevi di tutta questa storia?

-Ahahah, piccolina, non ne sapevo molto più di te. Semplicemente all'ultimo raduno con Usagi, ad un certo punto Michiru mi ha chiesto il numero di Haruka. Poi a Dicembre mi aveva dato degli aggiornamenti, ma da allora non ho chiesto e non ho saputo più niente.- disse guardando l'amica.

A quel punto ad Hotaru venne un enorme dubbio: “Ma a Dicembre non dovevano essersi viste a Capodanno? Però dalla frase di Set sembra che si siano viste solo in un giorno qualsiasi di Dicembre”. Guardò Yoshi al suo fianco per vedere se anche lui aveva fatto caso alla stessa cosa, ma l'uomo sembrava più interessato a rispondere a qualcuno che gli aveva appena scritto un messaggio al cellulare invece delle incongruenze del racconto della guerriera di Plutone. Lo lasciò perdere ed espresse ad alta voce le sue perplessità: -Ma se voi non siete state insieme a Capodanno... Dove sei stata a Capodanno?

-In montagna. - rispose Michiru sentendosi scoperta.

-Ma non da lei...

-In effetti, no, ero nella casa dei miei.

-E tu dove eri??- chiese quasi scioccata ad Haruka.

-Ehm... Io ero con lei.

A quel punto Hotaru realizzò! Come aveva fatto a non capire? Passata la mezzanotte aveva chiamato Michiru chiedendole poi innocentemente di passarle Setsuna per fare gli auguri anche a lei e alla famiglia, ma Michiru aveva detto di richiamarla sul suo numero di cellulare perchè in quel momento non era con lei. Strano per una persona che passa il Capodanno con altra gente non trovarsi a mezzanotte con qualcuno di loro, aveva pensato la giovane. Come se non fosse bastato, neanche un minuto dopo la chiamò proprio Setsuna dicendole di restare in linea perchè erano ancora tutti al ristorante e anche il resto della famiglia voleva scambiarsi gli auguri con lei. In quel momento Hotaru pensò che forse quando aveva chiamato Michiru, la madre era in bagno. Ma ripensandoci a mente lucida, senza aver condiviso mezza bottiglia di vino con il marito (lei che non reggeva molto bene l'alcool), la spiegazione che si era data a Capodanno era davvero stupida! Chi è che risponde dalla toilette in cui si è rinchiuso appena scoccato il nuovo anno? Hotaru rise di gusto, spiegando poi ai commensali il perchè della sua risata, facendo ridere di gusto Haruka mentre Michiru sorridente si portò una mano sopra gli occhi scuotendo leggermente la testa.

-Solo tu potevi pensare ad una cosa del genere!- le disse Yoshi cercando di ridere in modo composto.

-E' colpa vostra che mi avete delle bugie- si giustificò la giovane donna.

-Ahahah, ma sai, io non ti ho detto niente perchè si trattava di un tentativo molto azzardato e nessuna di noi voleva darti delle illusioni.

-Molto gentile da parte vostra!- scherzò Hotaru, solare come mai.

-Non volevamo illuderti quando abbiamo ripreso a vederci. - intervenne Haruka -Ed è comprensibile che lei abbia agito così anche prima di darmi appuntamento. In fin dei conti era abbastanza prevedibile la mia reazione.

-Negativa?- chiese Setsuna tornando seria.

-Inizialmente molto, però poi siamo riuscite a chiarirci. Vero, Haruka?

-Certo, siamo persone civili... In fondo, in fondo...- rispose divertita la bionda.

-Bene, raccontatemi allora, è da un quarto d'ora o di più che muoriamo dalla voglia di saperlo, vero Yoshi??- gli chiese dandogli qualche gomitatina. Lui annuì per farla felice, in realtà l'immediato pensiero fu: "Ma cosa c'entro io?". E sebbene la richiesta non piacesse molto alle due donne, entrambe molto riservate sulla loro vita privata, le raccontarono tutto per filo e per segno. D'altronde anche lei e Setsuna costituivano quella vita privata e tutto quello non sarebbe mai successo senza l'idea geniale della figlia e l'aiuto della loro migliore amica in comune. Sarebbero andate avanti nelle loro vite soddisfacenti e incomplete; due persone non avrebbero mai sofferto; loro avrebbero lasciato che come un manto di neve il rancore continuasse a coprire il legame che nonostante tutto le aveva tenute unite fino a quel momento e non avrebbero mai avuto la possibilità di parlarsi e di darsi vicendevolmente una seconda occasione. Hotaru ascoltò e mangiò tutto di buon gusto, ma era così presa da quel racconto che probabilmente avrebbe anche fulminato un piatto ricolmo di cavoli e cipolle.

Al dolce, dopo circa dieci minuti che aveva smesso di fare domande, Hotaru riprese a parlare con più calma: -Bene, tutto questo è un contesto meraviglioso per ciò che dobbiamo dirvi- Yoshi sorrise e pose una mano sulla sua.

-Anche tu forse hai una sorpresa per noi?- le domandò stupita Michiru.

Hotaru prese un profondo respiro e disse: -Nel giro di un anno ci ritroveremo in quattro- Tutte e tre la guardarono con sguardo stupito e interrogativo. Si spiegò:- Gli assistenti sociali hanno fatto l'abbinamento con il bimbo che adotteremo e per di più sono incinta-. Le tre donne si lasciarono in complimenti ed esclamazioni più pacate delle sue, ma ugualmente colme di gioia. -Sul serio? E ti hanno già mandato dei fascicoli di informazione?- domandò Michiru.

-Ed è maschio o femmina?- chiese Haruka -Raccontaci un po' tu ora.

-Ahahah e adesso chi è la furbacchiona?- la interrogò divertita Setsuna.

Lei fece un ampio sorriso alla loro reazione e poi rispose: -E' maschio ed è giapponese. Ha due anni ed è rimasto orfano a sei mesi a causa del terremoto di due anni fa a Osaka. Suo padre era un falegname e sua madre un'infermiera, come la nonna Haruka- le fece notare con un moto di felicità riferendosi alla madre di Haruka che viveva con il padre in America. La bionda sorrise fiera della madre. -Poverini- riprese con tono triste -Lui aveva la mia età e lei tre in meno. Purtroppo non mi sono state date altre notizie circa la famiglia, se aveva zii, fratelli, nonni. Uff, spero che presto mi dicano qualcosa di più, anche se temo per il peggio o non lo darebbero in adozione.- Rimase un attimo assorta nei suoi pensieri senza che nessuno degli altri commensali la disturbasse. Fu Yoshi che poco dopo riprese il discorso: -Nessuno vorrebbe che certe cose accadessero...- posando una mano sulla sua spalla -Comunque lui si chiama Mario Yamato*. E' nato il dodici Gennaio 2018 e sul fascicolo c'è scritto che non ha riportato traumi dall'accaduto, anche se si è salvato per puro miracolo! Dicono che sia un bambino allegro, vispo, ma che sia terrorizzato dai temporali. Dicono che potrebbe essere dovuto all'incidente che ha avuto. Magari è un rumore che associa a quello del terremoto. Però a me sembra strano: era troppo piccolo per ricordarsi! Comunque è incredbile che un bambino di soli sei mesi ce l'abbia fatta mentre suoi genitori no. Vorrei che ci vedessero dall'aldilà per sapere che loro figlio non resterà solo, ma sarà in ottime mani.

-Non abbiamo dubbi, Yoshi: sarete due genitori fantastici.- rispose sincera Haruka mentre le altre due annunirono con la testa.

-Spero che ci dicano presto anche qualcos'altro riguardo a lui, su come è riuscito a salvarsi soprattutto. Per il resto è così bellino!! Guardate!- disse Hotaru estraendo il portafoglio dalla borsetta. Di fronte a loro si ritrovò il viso pensieroso di un bambino dai capelli corti e neri, gli occhi scuri, il naso e le orecchie piccole, un po' magro. Sia Haruka che Michiru sorrisero all'istante. -Ahahah, ne ha dell'incredibile, ma ha la stessa ciocca di capelli biondi come la tua, Yoshi!- non potè non notare il team principal.

-Mpf! E' vero, questi capelli chiari alla base del collo ricordano i tuoi, amore!

-Ahahah, non ci avevo pensato!!- rise di gusto Yoshi, passandosi una mano sui capelli chiari che da sempre avevano destato curiosità fra la gente che lo conosceva.

-Beh, e del bimbo che invece state aspettando, non ci dite nulla?- li incalzò a parlare Setsuna a quel punto.

-Non c'è molto da dirvi, sono solo al primo mese circa. Ho fatto il test la settimana scorsa. A dire il vero credevo di aver le travegole, dopo sette anni non ci speravo più! Invece poi essendo in ritardo di due settimane, ho fatto il test ed è risultato positivo.

-L'hai fatto solo una volta?- le chiese Michiru che conoscendo la figlia non poteva credere che quell'ipotesi potesse essere vera.

-No, devo essere sincera, l'ho fatto quattro volte, ahahah! Non lo so, mi sembrava così assurdo e impossibile!

Yoshi sorrise felice ricordandosi quel giorno. Era il secondo giorno a casa e lui era uscito per comprare il giornale. Quando rientrò Hotaru andò di corsa da lui e gli porse con mano tremante lo strumento diagnostico per il test di gravidanza. Lui la guardò sorpreso, poi prese l'apparecchio in mano e le disse: -Hotaru, sei sicura di aver centrato l'obbiettivo? Non ci sono segni negativi ne' positivi!- Lei rise di gusto alla battuta e gli rispose: -Scemo, stavo aspettando te!

Passarono pochi minuti prima della risposta, ma a Yoshi sembrarono interminabili. Appena Hotaru uscì dal bagno lui provò ad aspettare mettendole un braccio attorno al collo, ma dopo trenta secondi si scusò e cominciò a camminare nervoso per la stanza. Non ci poteva credere. Non poteva essere vero dopo sette anni! Quando poi il risultato fu positivo lui manifestò l'emozione chiamandola come non aveva mai fatto prima: -Ma è una notizia meravigliosa, amore!!- e così dicendo l'abbracciò prima di farla volteggiare nella stanza. Solo dopo Hotaru confessò di avere voluto davvero aspettare che lui fosse a casa, ma di aver già fatto un primo test quella mattina intanto che lui era fuori. Yoshi comprese l'incredulità di Hotaru e per sicurezza quando uscì di nuovo nel pomeriggio le portò altri due test che lei, per avere la certezza al 200%, utilizzò subito.

-Quattro sono più nel tuo stile in effetti.- commentò Haruka -I nomi in palio sono sempre quelli che avevi in mente prima o avete cambiato idea?

-Sai, Haruka, ormai ci affidavamo più sull'adozione che su un figlio biologico quindi siamo stati colti un po' alla sprovvista. Ma a noi non dispiaceva come nome Yoshitomo- e rise felice l'uomo. Era da tanto che Haruka e Michiru non li vedevano così radianti. Le due rifletterono e poco dopo nell'istante esatto in cui Michiru s'illuminò Haruka disse: -Non mi dire... Il motivo è quello a cui sto pensando io?

-Penso proprio di sì- rispose lei con un largo sorriso.

-Era ovvio: Yoshi - Tomo- disse Michiru.

-Ma certo!!- intervenne a quel punto Setsuna battendo un pugno sul palmo dell'altra mano -Yoshi, Yoshiki e Tomo, Tomoe!!

-Sì, sì, sì!!!- rispose, se possibile, ancora più felice di prima Hotaru portandosi le mano all'altezza delle guance per nascondere il rossore dovuto alla gioia immensa che le dava l'idea del futuro Yoshitomo.

-Ma Yoshitomo non è un nome da maschio?- le fece notare a quel punto la guerriera di Plutone.

-Però è ancora presto per sapere il sesso del bambino.- fece notare Haruka.

-Che c'entra? Se è per quello nemmeno Haruka è un nome riconosciuto visto che nei nomi "ufficiali" sono riconosciuti Haruki per i nomi femminili e Haruko per quelli maschili!- sbuffò lei, incrociando le braccia al petto e girando la testa dalla parte opposta di Setsuna e Haruka fingendosi offesa.

-Anche se sarà una femmina io lo trovo bello come nome sebbene non sia esattamente da donna, però l'abbiamo atteso da così tanto tempo che nome più giusto e più bello non c'è- spiegò Yoshi.

-Sono felice per voi. L'avete già detto ad altri?- volle sapere Michiru.

-Solo a Chibiusa e Yoshi al fratello che lavora con lui, ma del bimbo adottivo. Dell'altro invece volevamo prima dirlo ai nonni.

-Ma perchè non abbiamo invitato anche i suoi genitori e tuo padre a questo punto?- chiese Haruka

-Perchè i suoi genitori hanno entrambi l'influenza. Mentre mio papà ha buoni rapporti con noi, ma... come dire? Resterebbe un po' un estraneo. Insomma, io gli voglio tanto bene e voglio dargli la notizia al più presto, però lo sapete che la mia vera famiglia siete voi!- Le tre donne si sentirono riempire il cuore a quelle parole.

-Chissà come sarai buffa con il pancione, però non vedo l'ora di vederti- le disse ad un certo punto la bionda sorridente.

-Chissà come sarà buffa la tua faccia appena... ti chiamerà nonno!!- le rispose di rimando Hotaru, facendole assumere un'espressione corrucciata che fece ridere Michiru. -La smetti di ridere, antipatica? Comunque Hotaru non crederai di continuare i sogni di tua madre facendomi passare per il nonno anzichè la nonna?

-Se tu fossi la nonna, non dovresti nemmeno essere mio papà, ma visto che ho appena ripreso a chiamarti papà e non ti ho mai chiamata mamma non vedo perchè dovrei farlo ora.

-Oh, come sei acuta- osservò Michiru divertita dalla situazione.

-Uguale a tua madre, in tutto e per tutto. Eh sì che sei sempre stata più con me che con lei.

-Questa è quella che si chiama complicità femminile, Haruka- le disse Yoshi, quasi dimentico che anche lei era una donna.

-Giusto. Voi due non potete capire!- la frase di Hotaru invece era stata detta con l'intento volontario di provocarla.

-Vorresti dire che io non sono una donna?- le domandò Haruka indispettita.

-Sei stata tu a dirlo!- rispose Michiru ridendo ancora insieme alla figlia.

-Set, tu e Yoshi siete gli unici sempre dalla mia parte, dì qualcosa per favore!- si lamentò il team principal.

-Cosa vuoi che ti dica? Sono donne e le donne innamorate o future madri si comportano in modo più frivolo delle altre?- così dicendo pose fine al dibattito visto che da una parte escluse Haruka dal cerchio femminile, dall'altra escluse invece le altre due da quello delle persone serie.

Quella fu la sera più bella per tutti loro. La gioia di Hotaru fu immensa. Aveva appreso solo in serata che i suoi genitori erano tornati a stare insieme, aveva dato la notizia dei due bambini in arrivo e ora si trovava a chiacchierare con la sua famiglia con Haruka e Michiru che si scambiavano di tanto in tanto gesti affettuosi da far restare incredulo chiunque, visti i rapporti mantenuti per quasi vent'anni.

-Sono fiero della sua testardaggine... amore- le sussurrò ad un certo punto della cena Yoshi, passando un braccio attorno alle sue spalle per stringerla a se' e darle un bacio sulla testa.

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*Mario Yamato: l'omaggio a Mario Yamada è palese.

Hotaru-e-Yoshi-2
  
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