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Autore: MelaniaTs    22/01/2020    0 recensioni
*ATTENZIONE SPOILER TERZA SERIE FINO A MIRACLES QUEEN*
"Notizia straordinaria.
Un antico tempio di monaci è riapparso tra i Monti tibetani.
Lo stesso simbolo che viene mostrato sui tempi è stato scoperto anche in una statua antica al museo del Louvre. Di cosa si tratterà?"
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Nuovo personaggio
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Miraculous - Les aventures de Ladybug et Chat Noir
© Thomas Astruc; TS1
Bouygues, Disney Channel, Zagtoon, Toei Animation 
Retail: Lemon e OOC poiché non so ancora come procederà la storia. Ho stilato un programma ma poi mi lascio come sempre guidare dall’ispirazione
QUI TROVERETE UNA CRONOLOGIA STILATA DA ME FINO ALLA FINE DELLA TERZA STAGIONE
 

Il mattino seguente Adrien venne svegliato di buon ora dalla guardia del corpo. Ricordò solo allora che quel giorno sarebbero dovuti partire, si alzò alla svelta e senza indugiare mise i vestiti che aveva messo da parte la sera prima e prese la sua borsa. Nella borsa a tracolla aveva i miracoulus tutti svuotati dalle loro custodie così da non destare sospetti ai controlli, i Kwami anche erano nascosti nella borsa. Una volta che fu pronto il giovane modello tenne per se tre dei miracoulus. Gli occhiali da vista, miracoulus del gufo, nel taschino della camicia, aveva indossato  la cintura miracoulus del giaguaro ed infine teneva al polso intrecciato il rosario che gli aveva lasciato l'anziano Shan Guan, il miracoulus dell'elefante. 
Arrivato in sala pranzo salutò suo padre e Nathalie e con il gorilla si sedette per iniziare la colazione.
Come sempre fu un momento distaccato, le giornate al santuario con i monaci erano state più piacevoli. In assoluto silenzio mangiarono poi prese le valigie si diressero all'auto che li avrebbe portati in aeroporto, dove li attendeva un jet privato.
Adrien non vedeva l'ora di tornare a casa e rivedere i suoi amici, gli mancavano molto e solo con loro riusciva ad essere sereno. Con Nino sopratutto riusciva ad essere se stesso, anche se ultimante non si era risparmiato neanche con Marinette in alcune occasioni. Anche se poverina non le era piaciuto il suo scherzo al museo delle cere.
Una volta a Parigi, tra le varie attività già programmate, sarebbe passato a trovare anche lei, chissà come stava trascorrendo le vacanze la sua amica?
Una volta salito sul jet privato suo padre e Nathalie si appartarono per riprendere il lavoro e gestire io rientro, mentre Adrien si mise in fondo con il tablet acceso, carezzò le perline del Rosario e aprendo la borsa chiamò Ozōo.
Il Kwami mise la testolina poco fuori dalla borsa.
"Ozōo forse dovrei lasciare la miracle box a ladybug. Lei saprà meglio di me come comportarsi in questo caso."
"Adrien se il maestro Shi e Shan Guan hanno assegnato a te la miracle box è perché credevano tu fossi più che giusto per questo ruolo." Spiegò quieto il piccolo elefante.
"Si ma... non so da dove iniziare."
"Io e Guu possiamo aiutarti Adrien. Non siamo due Kwami indicati per il combattimento, ma siamo perfetti come guide."
"Grazie Ozōo." Disse allora il ragazzo.
"Tu sei pronto, e se vuoi anche adesso inizio ad istruirti."
Adrien annuì, il Kwami sfiorò il suo miracoulus con la proboscide e questo da rosario si trasformò in auricolari. Adrien rimase sorpreso da questa mutazione e dopo averle messe il Kwami andò a mettersi nel taschino ed iniziò ad istruirlo.
...
Marinette passò gli ultimi giorni in Cina dividendosi tra la casa dei nonni e quelli degli Shifu. Hui e Yen le avevano confermato che presto si sarebbero trasferiti a Parigi ma che nel frattempo avrebbero protetto Shangai ed il Tibet da attacchi nemici.
La ragazza fu contenta della decisione dei due come anche del fatto che presto l'avrebbero raggiunta.
Una volta a casa sarebbe dovuta però essere prudente in presenza dei cugini con Tikki. Sicuramente non avrebbe usato il Kwami del serpente a sonagli fino al loro arrivo in Europa.
Presa questa decisione intanto si faceva aiutare dai gemelli nel decifrare il grimorio della nuova miracle box, come in quello che già aveva visto tempo fa, appartenente a Gabriel Agreste. Sfogliando la galleria fotografica del suo cellulare confrontava le foto che il maestro fu le aveva inviato tempo addietro con quelle del nuovo grimorio.
Erano simili, c'erano capitoli dedicati ad ogni Kwami dove erano riportati le caratteristiche, il tipo di potere e le difficoltà.
Come nell'altro anche lì vi erano elencati i potenziamenti che si sarebbero potuti usare per far evolvere i Kwami. Hui in quel periodo le aveva tradotto le pagine, che i monaci guardiani avevano già aggiornato con il cinese moderno, in francese.
Adesso sapeva come utilizzare la seconda miracle box, anche se restava da cercare i Kwami dell'ultima miracle box, quella che era stata data ad Hǎoxīn.
In quel periodo aveva scoperto che i Kwami quando era trasformata le davano la facoltà di poter comprendere e parlare il cinese, Tikki e Larss le avevano spiegato che questo accadeva perché durante la trasformazione appendeva ciò che era la cultura del singolo Kwami.
"Tutti noi Kwami parliamo le lingue più antiche." Le aveva detto Tikki.
"Sicuramente apprenderai il cinese da me." Le aveva detto poi Larss "Come io apprenderò da te il francese."
"Non sei mai uscito dalla Cina?" Le aveva chiesto Marinette.
"Certo." Rispose lui, la cui voce più era a contatto con la portatrice, diventata sempre più gentile e lieve come quella di una ragazza. "Sono stato in Giappone, in Corea e nella Malesia. L'Australia, è stato ad Adelaide  che io e Guitti nel 1829 abbiamo avuto dei portatori. La mia portatrice era una ragazza inglese figlia di una famiglia di colonizzatori, mentre il portatore di Guitti era un ragazzo aborigeno che lavorava nelle miniere."
"Guitti è il Kwami dell'amore." Affermò Marinette. Il Kwami aveva annuito, "perché i portatori sono sempre di sesso diverso?" Chiese allora la guardiana.
"Oh non dipende da noi." Rispose allora Larss
"Dipende dai portatori e dalla persona a cui sono destinati."
"Non dovresti raccontare queste cose a Marinette Larss. Non devi influire sul suo destino." Lo riprese Tikki.
Il Kwami la osservò lasciando dondolare la sua coda. "Credo invece che sia importante che lei lo sappia, è in possesso del miracoulus dell'amore e deve capire che è importante non donarlo alla prima persona che capita." Disse incrociando le braccine.
"Amore e paura sono due miracoulus complementari. Come Tikki che è la creazione e Plagg che è la distruzione, devono combattere insieme e coesistere per mantenere il giusto equilibrio. La stessa cosa vale per voi: amore e odio." Intervenne allora la mora, aveva capito quanto fosse fondamentale quella cosa.
"Si brava. Co esistere, vivere l'uno in funzione dell'altra. Solitamente i miracoulus appartengono a due persone destinate tra loro." Gli spiegò Larss mentre Tikki sbottava.
Marinette lo ascoltò pazientemente, poi finalmente capì.
"Ma... non può essere. Io e Chat Noir non ci amiamo!" Disse la mora lasciando cadere l'ultima parola. Lo sapeva era ipocrita, poiché spesso Chat le aveva fatto intendere cosa provava, c'era  comunque una realtà non indifferente, lei amava Adrien. "Io non lo amo lui."
Larss si accoccolò nelle mani  della ragazza e la fissò intensamente. "Come sicuramente non provi sentimenti per un perfetto sconosciuto quale Hǎoxīn è." Affermò allora.
Cosa centrava lui adesso? Si chiese Marinette.
"Lei e Hǎoxīn non sono legati. Il maestro Tao ha lasciato un Kwami complementare a testa perché si fidava solo di loro due." Intervenne Tikki
"Sta di fatto che sono due Kwami fondamentali. Quindi Marinette dovrà essere sicura del portatore del delfino, è importante per la sua felicità legare il suo destino alla persona che lei ama." Affermò Larss
Tikki tacque, poi riprese a parlare. "Non condizionarla, sono sicura che i tuoi ultimi portatori non erano destinati, venivano da situazioni diverse e particolari."
"Infatti sono scappati ed hanno messo su famiglia in Tasmania." Rispose Larss. "Ed erano bellissimi."
"Questo non vuol dire..." Intervenne Tikki
"Questo vuol dire tanto." Disse Larss alzando la coda per poi rivolgersi ancora a Marinette. "Promettimi solo che sceglierai con saggezza chi prenderà il miracoulus di Guitti." Disse alla corvina.
Marinette lo osservò, adesso aveva tutto chiaro. I portatori dei miracoulus complementari erano predestinati. Chat Noir si era innamorato di lei, anche se non ricambiato. Lei amava Adrien, ma per lui adesso c'era Katami. Cosa succedeva se in una coppia uni dei due non ricambiava, come era accaduto con Chat Noir? Cosa sarebbe accaduto se avesse dato al modello il Kwami del delfino e lui avrebbe invece amato Katami?
Non voleva pensarci, prese Tikki dandole un bacio sulla fronte e carezzò la testolina di Larss sorridendo a entrambi.
"Sarò molto prudente, lo prometto." Disse ai due, fino ad allora non aveva capito quanto fosse importante il legame tra due miracoulus. Sentendo però Larss parlare del suo complementare le aveva fatto intendere che i due erano molto legati.
...
Parigi
Adrien aveva ripeso subito le sue attività. Non era rientrato neanche da ventiquattro ore che aveva ripreso le lezioni di arti marziali e scherma. Suo padre nonostante avesse appurato che fosse molto bravo con il cinese inoltre aveva richiesto che continuasse a studiarlo.
Quindi lui come sempre aveva obbedito, si era armato di pazienza ed aveva ripreso in mano la sua vita mettendosi anche in pari con i compiti estivi.
Una volta a casa la sua miracle box aveva preso una forma personale, era diventata un libro, bello grosso come quelli di letteratura, con una copertina rigida nera che quando veniva sollevata rivelava un piano rigido con al centro un lucchetto a combinazione. Si era lambiccato il cervello alla ricerca di una combinazione perfetta, che non venisse scoperta da nessuno. Aveva pensato alla sua data di nascita o a quella di sua madre. Poi aveva pensato che una di quelle date avrebbero messo la miracle box a rischio, neanche suo padre e i suoi subalterni dovevano sapere del tesoro che custodiva con cura. Così dopo averci pensato accuratamente mise il codice di una data che solo lui poteva ricordare, il giorno del primo incontro con Ladybug: 2115.*
Quando il piano si era aperto Adrien aveva trovato sul piano il miracoulus della guerra, non lo prese memore che non si potesse usare insieme due miracoulus complementari. Sollevò però il piano e trovò due blocchi con degli scomparti, in ognuno di questi c'era un miracoulus. Ormai sapeva tutto su ognuno di loro, così come sapeva chi doveva usare in caso di occorrenza. Aveva posato i miracoulus del gufo e dell'elefante nascondendoli tra le pagine di un libro che aveva rotto al centro, tenendolo proprio come la miracle box nascosto.
Avrebbe dovuto trovare dei nuovi portatori, ma non sapeva da dove iniziare e sopratutto a chi consegnare il miracoulus della guerra? Distinto avrebbe risposto Ladybug, ma no, non lei!
Ormai dopo l'ennesimo ed ultimo rifiuto aveva deciso di mettersi il cuore in pace, anche se l'avrebbe sempre amata, ci sarebbe stato sempre un posto per lei nel suo cuore. Ma doveva andare avanti, per se stesso e per nessun altro.
Doveva solo capire cosa volesse. Andava d'accordo con Katami, le piaceva ed era sua amica, eppure... eppure sentiva che c'era qualcosa che non andava.
Aveva deciso, si sarebbe preso i suoi tempi e nel frattempo si sarebbe dedicato a se stesso ed ai suoi amici, oltre ai suoi doveri di portatore ovviamente.
Quel pomeriggio quando la sua guardia lo ebbe portato agli allenamenti di scherma, forte della sua decisione aveva atteso che l'auto rientrasse verso casa, poi uscì dalla Françoise Dupont e guardandosi intorno si allontanò marinando così il corso.
Appena passata la strada la prima cosa che gli saltò agli occhi era che la bulangerie dei Dupain Cheng era aperta. Sorrise, Marinette era rientrata. 
Senza indugiare si diresse verso la panetteria ed aprì la porta, un odore di dolci lievitati, zucchero, vaniglia e altre spezie, giunse alle sue narici. Salutò il padre di Marinette appena incrociò il suo sguardo, poi chiese della sua amica.
"Ciao Adrien, Marinette è su, puoi salire anche a salutarla." Gli disse l'uomo e il biondo non se lo fece ripetere due volte.
Lasciò il locale per prendere la scala interna e salì nell'appartamento. Una volta bussato alla porta fu accolto da Sabine, che cordiale come sempre cercò di metterlo a suo agio.
"Ma ciao Adrien. Che bello rivederti!" Lo aveva salutato, negli occhi grigi c'era sincerità e tanta dolcezza. "Marinette è su, raggiungila pure, intanto io vi preparo qualcosa da spiluccare."
Adrien annuì mentre Sabine lanciava un grido a Marinette per avvertirla della visita.
Il giovane si diresse verso la scala che l'avrebbe portato nella camera di Marinette, nello stesso momento in cui lei spuntava da queste inciampando nelle sue stesse scarpe.

Non erano arrivati neanche da otto ore che Marinette aveva messo in sicurezza la nuova miracle box e sentito Alya. Si erano accordate per vedersi il giorno dopo, poiché fino a un'ora prima la corvina stava ancora rassettando le sue cose dopo aver disfatto la valigia.
Non vedeva l'ora di rivedere la sua migliore amica e raccontarle dei cugini, sapere cosa ella avesse fatto in quei nove giorni e come andasse con Nino. Per questo non aveva perso tempo a chiamarla e per questo era stata contenta dell'appuntamento che avevano per il giorno successivo.
Quindi non si aspettava una visita da parte di nessun altro dei suoi amici. Per questo appena lasciata la sua stanza era rimasta stupita nel trovarsi di fronte Adrien. Il suo Adrien! Colui che aveva deciso di dimenticare, di accettare solo come amico e null'altro. Il suo Adrien che gli faceva battere forte il cuore, intrecciare la lingua e farle diventare le ginocchia di latte.
Nel trovarselo davanti inciampò nei suoi stessi piedi e sarebbe caduta se prontamente Adrien non l'avesse presa al volo.
"Tutto bene Marinette?" Chiese lui.
La sua voce, Dio quanto gli era mancata la sua voce confortevole, e i suoi occhi verdi in cui si smarrì. Era ancora più bello di come ricordava e di come lo aveva portato nel cuore durante quei giorni in Cina.
"A-Adrien ... che sorpresa! Sì tuffo bene. Grazie!" Gli disse col cuore in gola.
Lui le sorrise. "Effettivamente era un bel tuffo. Stile Marinette!" Gli disse lui prendendola leggermente in giro. Strinse la mano intorno al vitino da vespa che ella aveva, sperando che non si arrabbiasse da quella sua battuta.
Lei lo guardava smarrita, le guance si erano leggermente arrossate mettendo ancora di più in evidenza le efelidi che le spruzzavano.
Era deliziosa, così impacciata e mortificata, imbronciata anche. Sì, con molte probabilità non gli aveva fatto piacere la sua battuta, ma spesso con lei riusciva ad aprirsi, a mostrare quella parte di se che mostrava solo a Nino o meglio quando si nascondeva sotto la maschera di Chat Noir.
"Mi hai pregi in soro?... cioè mi hai preso in giro?" Disse offesa, le labbra leggermente arricciate ed il naso all'insù storto nella smorfia.
"Scusami. Mi è venuta spontanea, ma se ti da fastidio prometto che non lo faccio più." Disse lasciando la presa su di lei.
Marinette il cuore che le batteva forte a quel contatto visivo e fisico si sentì orfana quando la mano lasciò il suo fianco.
"Beh... non me lo aspettavo." Non si aspettava che scherzasse, non si aspettava di vederselo lì a casa sua, non si aspettava che ancora le battesse il cuore. Ma in fondo l'amore non andava a comando no? Non poteva dire al suo cuore di smettere di amarlo e di battere come un fiume in piena solo per lui. Aveva deciso di essergli amica, ma smettere di amarlo sarebbe stato difficile.
"Scusami. Spero non ti dispiace se sono passato a trovarti." Le disse passando la mano sul corrimano della scala.
Lei scosse la testa rossa in viso. "No... no... sei... hai fatto benissimo. Solo..." disse non ricordando se avesse tolto o ancora erano ben esposte le sue fotografie nella bacheca della sua stanza. Sperava vivamente che se ce ne fossero state ancora che Tikki e Larss avessero tolto tutto di mezzo. Si allontanò da lui e gli indicò la strada.
"Vieni. Potrai trovare la stanza in disordine... siamo tornati da poche ore." Stava dicendo, parlargli così, dandogli le spalle e senza incrociare il suo sguardo era decisamente meglio. Riusciva a compiere frasi di senso compiuto senza balbettare.
"Sono venuto per rivederti non mi importa del resto." Rispose lui seguendola.
Oh Adrien non poteva dirgli quelle cose a tradimento. 
Imbarazzata aprì la botola della sua stanza e si guardò intorno, i due Kwami avevano liberato le pareti. Adrien la seguì a ruota nella stanza, poggiando la sacca da scherma sulla choise longe dell'amica.
La seguiva con lo sguardo che si muoveva per la camera titubante, fino a quando non andò a sedersi.
"Vieni?" Lui le sorrise seguendola e accomodandosi accanto ad ella.
"Come sei stata? Ti sei divertita in vacanza?" Iniziò lui così da spezzare il silenzio.
Era la prima volta che si presentava da Marinette non invitato, senza alcuno scopo, come quando si erano allenati per il torneo di videogame o per preparare lo shoot fotografico della sua linea di abiti. Era andato lì perché... voleva vederla. Sì, lui voleva vedere Marinette!
Il volto della ragazza si era aperto in un largo sorriso alla sua domanda, gli occhi color fiordaliso si erano accesi di allegria.
"È stato bellissimo. Sono stata a Shangai ed ho conosciuto i nipoti del pro zio Shifu." Disse alzando le braccia al cielo e girando intorno a se sulla sua sedia da scrivania. Era felice e Adrien poteva vederlo chiaramente, ultimamente, prima delle vacanze, la sua amica era apparsa spossata e malinconica. Cosa che invece adesso non traspariva da ella.
"Shangai è bella. Io sono stato in Tibet invece, eravamo vicini ma lontani." Ironizzò lui.
Marinette lo guardò curiosa. "Parenti?"
Adrien fece una smorfia, poi scosse la testa. "No, mio padre mi ha chiuso in un tempio a meditare, a continuare le lezioni di karatè e stare in totale solitudine."
Marinette rimase nuovamente stupita della realtà che era la vita di Adrien. Durante una vacanza solitamente ci si rilassava, si stava con gli amici o si andava al mare.
"Parlami delle tue vacanze Marinette, questi tuoi cugini?" Chiese lui.
Al che lei scosse la testa ed iniziò a raccontargli della sua bis nonna e di tutti i parenti che erano a Shangai. Di Hui e Yen i gemelli e del loro grande aiuto con la comunicazione.
"Sono una frana col cinese." Aveva detto lei alla fine.
Adrien rise intanto che la botola si apriva facendo apparire Sabine che portava con se un vassoio di biscotti. Lo sguardo del biondo si illuminò al solo profilo dei biscotti, ringraziò Sabine prima che Marinette la mandasse via ed afferrò un biscotto dal vassoio.
"I dolci dei tuoi genitori sono sempre i migliori Marinette." Disse lui pregustando già un biscotto.
La corvina gli sorrise osservandolo estasiata mentre mangiava con gusto il biscotto. Ad un certo punto Adrien la osservò e grattandosi la testa con le mani con fare imbarazzato chiese da bere all'amica.
"Il biscotto mi ha messo sete." Le aveva detto.
Al che Marinette subito si alzò dalla sedia e rigida si diresse alla botola.
"Arrivo susifo... subifo..."
"Subito?" Chiese dolcemente Adrien.
Lei annuì per poi sparire oltre la sua vista, subito dopo il biondo sentì un tonfo.
"Marinette? Tutto bene?" Chiese il ragazzo alzandosi dalla sedia e raggiungendo la botola. Vide Marinette che si stava rialzando.
"Si sì... tranquillo... sto bene." Disse la ragazza.
"O... ok!" Disse allora Adrien rientrando nella stanza dopo che la mora si era rialzata. Si sedette e senza indugiare troppo chiamò Gurru e Phyllo porgendo loro un biscotto spezzato.
La piccola medusa miracoulus appena vide il biscotto lo afferrò golosa e ringraziò il biondo, più referente lo stesso fece Gurru.
"Potresti darne un po' anche a me!" Intervenne geloso Plagg
"Tu non ami i dolci, loro sì." Rispose il portatore dando il suo biscotto al Kwami. Plagg era il suo migliore amico e non voleva pensasse volesse metterlo da parte. "Tornate nella borsa prima che torni Marinette."
"È la tua ragazza?" Chiese Gurru curioso.
Adrien lo guardò basito, scosse la testa. Perché quella domanda? Il Kwami della pace non era mai invadente.
"Siamo solo amici." Rispose
"Non ti ho visto cercare e incontrarti con nessuno fino ad oggi. Pensavo... lei sembra molto buona, la persona giusta per Gracc."
Adrien sospirò indicando la borsa alla colomba bianca. "Sta tornando. Ne riparleremo a casa Gurru."
Il Kwami obbedì andando a nascondersi con la medusa e il gatto e intanto Adrien raggiunse la botola per aiutare Marinette.
"Sai pensavo.. se vuoi posso darti qualche lezione di cinese." Propose il biondo mentre chiudeva la porta
Marinette a quella proposta si lasciò sfuggire il vassoio tra le mani, cercò di rimetterlo in equilibrio per non far cadere le bibite e lui la osservò andandole incontro.
"Scusami, forse sono stato invadente." Disse il biondo
"No no... io non me lo aspettavo e... sì, mi farebbe molto piacere. Solo non vorrei prenderti tempo, so quanto tu sia impegnato." Disse la ragazza.
Lui la osservò poi le sorrise. "Se questo ti preoccupa potremo farlo durante le ore scolastiche, senza impegno." Propose lui.
Marinette si sentiva impelagare tutta, aveva deciso di voler essere solo amica di Adrien, di andare oltre la sua cotta.
Ma come avrebbe fatto a pensare di lui diversamente quando compiva gesto Così altruisti verso di lei?
Prese un grande respiro bevendo un po' poi annuì. "Allora va bene Adrien."
Lui ne fu contento, prese un bicchiere di acqua e bevve poi raccontò all'amica della sua vacanza, di come fosse freddo in Tibet, delle terme e dei monaci cui si era affezionato.
Lei invece gli finì di parlare della sua vacanza, gli raccontò che si era messa in pari con i compiti e che finalmente si era rilassata. Avevano avuto ragione i suoi genitori, in Cina non c'era Papillon e vivere in un posto fatto di pace era molto positivo.
Peccato che i suoi genitori non sospettavano che Papillon era arrivato anche in Cina per i suoi loschi piani.
Era un peccato che quel poco tempo con Adrien veniva offuscato dal ricordo di Papillon e della sua ombra. Perché ciò gli portava a ricordare i suoi impegni ed i suoi doveri di guardiana e Ladybug.
Dopo un po' che avevano chiacchierato e giocato ai videogiochi Adrien la salutò , ricordandole che si sarebbero rivisti presto a scuola. E Marinette esultò dentro di se mentre lo accompagnava alla porta, era assodato, lo amava sempre di più.
Chiusa la porta alle spalle e dopo essere tornata in camera la corvina si gettò sul letto.
"Non è stupendo Tikki!"
La coccinella uscì allo scoperto seguito da Larss che stranamente era poco loquace.
"È passato a trovare te Marinette, ti ho detto che non devi mai perdere le speranze." Disse dolcemente la rossa.
"Mi basta la sua amicizia Tikki. Devo restare con i piedi a terra, ricordiamoci che c'è Katami."
"Chi è Katami?" Chiese la serpe
"Un'altra amica di Adrien." Rispose
"Vedremo. Se Marinette da il Kwami dell'amore a lui quello tra i due resterà amicizia."
"Ma c'è sempre Luka?" Rispose allora la rossa
Osservò lo sguardo sospettoso della serpe e continuò "Un ragazzo che prova interesse per Marinette e a lei non è indifferente. Inoltre ad oggi Luka le da le attenzioni di cui Marinette ha bisogno."
Larss annuì. "Io e Guitti aspetteremo pazienti. Tanto ciò che è giusto accadrà sempre. Io mi fido di Marinette."
La Kwami gli sorrise ed annuì andando ad abbracciare la serpe. "Io ti sarò vicina."
"Però niente smancerie ti prego!!" Disse il Kwami dell'odio.

* 2 gennaio ore 15.00 circa
//NdA
Sappiate che io mi sto perdendo con la cronologia. Perché? Perché chat blanch parla del 5º onomastico di Adrien e il santo in Francia si festeggia i primi di settembre.
L'episodio tempestosa 2 fa pensare che sia passato un anno dalla comparsa di papillon, Ladybug e Chat Noir. E ci sta anche, infatti ho sempre pensato che Adrien fosse nato presumibilmente verso settembre o verso gennaio... sta di fatto che con questi riferimenti non riesco a dare una forma temporale alla storia quindi ho preparato un album dove ho fatto una mia considerazione sulla probabile cronologia della storia. Grazie

 

   
 
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