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Autore: Anonymous_Author    23/01/2020    2 recensioni
Percy viene deluso da Annabeth, cosa che lo ferisce profondamente. Senza più un motivo per restare nel Campo, decide di stabilirsi per un po' nelle foreste, ma una serie di avvenimenti lo fanno ritrovare in un posto che decisamente non si aspettava.
Pertemis (inizierà dopo un po'), sarà un po' clichè per i primi capitoli ma il resto della storia sarà unica. Amicizia Thalia Percy.
Guardiano di Artemide.
Genere: Azione, Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Artemide, Gli Dèi, Le Cacciatrici, Percy Jackson, Talia Grace
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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Battaglie e Lacrime
Dire che Orione era sorpreso era poco. Però non ebbe molto tempo per pensare, dato che Percy decimò le sue forze in meno di un minuto. Lance fatte di ghiaccio apparvero accanto a Percy e infilzarono mostri a destra e a manca,che esplosero in nuvole di polvere gialla. Subito dopo il figlio di Poseidone caricò il resto dell’esercito e Artemide si accorse che le gambe di Orione erano tenute da del ghiaccio molto spesso, ancorandolo a terra.

Intanto Thalia e il resto delle Cacciatrici erano rimaste a bocca aperta, guardando il figlio di Poseidone che stava combattendo nel suo uragano personale.
Artemide si era appena riscossa dallo stupore e stava per ordinare alle ragazze di attaccare quando Orione ruggì “Arceri, fuoco su quelle schifose vergini!”

Dal fitto bosco partirono nuvole di freccie e Artemide e le Cacciatrici si tuffarono per terra pregando di non essere colpite. Quando non sentirono il sibilo dei proiettili alzarono lo sguardo e videro un muro di acqua che si stagliava davanti a loro, con dozzine di frecce che galleggiavano al suo interno. Questo però distrasse Percy abbastanza da rilasciare il ghiaccio che teneva Orione fermo, e appena questo successe egli si lanciò verso il figlio del mare che era girato per combattere contro un segugio infernale.
Thalia gridò quando il gigante spedì suo cugino a sbattere violentemente contro un albero con una possente spallata. Lo scontro fu così violento che l’albero si spezzo con uno schiocco secco.

A questo punto le cacciatrici si erano riscosse e si lanciarono in battaglia con rinnovata forza, perché a questo punto erano in vantaggio numerico. Qualunque essere che aveva lanciato le frecce prima sembrava sparito, quindi Thalia pensò che fosse una magia di Orione. Quest’ultimo se la stava vedendo brutta con Artemide, che era furiosa per la quasi morte della sua Luogotenente (nonché sorella).

Però dopo poco le cose iniziarono ad andare per il verso sbagliato. Quando le Cacciatrici finirono di combattere i mostri, accerchiarono Orione cercando di aiutare la loro Dea a combatterlo. Intanto Artemide cercò di pugnalare il suo avversario nell’addome, ma il gigante le afferrò la mano e la lanciò nella stessa direzione dove era stato lanciato Percy. Atterrando con una graziosa capriola Artemide era pronta a tornare all’attacco quando udì un grugnito di dolore venire dalla sua sinistra. Dopo aver guardato  velocemente in direzione di Orione per controllare che nessuna delle sue compagne fosse ferita, si mosse verso l’origine del suono.

Quello che vide le fece fare una smorfia di dolore: stava guardando alla figura di Percy, che era sotto un pezzo dell’albero che aveva sfondato. Aveva un taglio sulla fronte che stava gocciolando sangue sul resto del suo viso e sembrava leggermente rintontito. Le fece un sorriso strano che sembrava quello di un pazzo e le disse strascicando le parole ”Ehy,non è che potresti tipo…. Tirarmi fuori di qui?” Artemide sospirò, chiaramente una commozione cerebrale.

“Stai fermo” gli intimò mentre iniziava a sollevare il fusto dell’albero con l’aiuto di un po' di forza divina.
"E dove vuoi che vada? Sono sotto un’albero” gli rispose lui con un tono divertito,sempre strascicando le parole e dandole il sorriso pazzo. “Ugh, hai la fortuna di non star ragionando in questo momento, perché muoio dalla voglia di battertelo in testa questo albero” gli rispose lei mentre lanciava il pezzo di legno da una parte “Forza,alzati. Andiamo a vedere come se la sta passando Orione” gli disse porgendogli una mano. Lui la prese e dopo essersi issato in piedi inciampò per un paio di passi e ricadde a terra con un debole gemito. Artemide gli si abbassò accanto con un’espressione preoccupata ”Ehi, Perseus. Svegliati, dobbiamo controllare come stanno Thalia e le altre.”

Al nome di sua cugina Percy spalancò gli occhi e cercò di alzarsi. Con l’aiuto della Dea della Luna entrarono nella radura e videro Orione per terra, pieno di tagli e frecce, svenuto. Le Cacciatrici invece erano piegate su quella che sembrava una delle loro sorelle. Artemide iniziò a correre e si fece spazio fra le sue compagne di caccia. Poi sussurrò ”Thalia…” Dopo pochi secondi qualcuno inciampò contro il gruppo di ragazze. Loro si girarono con gli occhi rossi di pianto, pronte a scuoiare chiunque le avesse osato toccare. Percy però non sembrava di essersene accorto, perché aveva gli occhi fissati sulla sua cugina e la grossa ferita che aveva nell’addome.


Percy cadde in ginocchio accanto a lei e le prese la mano. Thalia girò leggermente la testa e vide i familiari occhi verdi di suo cugino ”Ehi, faccia di pesce” gli disse piano. Percy la guardo in faccia e poi guardo il profondo taglio che la stava uccidendo. Poi si girò verso Artemide, che stava piangendo silenziosamente e scosse piano la testa. “No” disse semplicemente Percy. Tutti si girarono verso di lui, confusi. “P-Percy, tranquillo. Vedrò finalmente mia madre” disse Thalia tremando. “No” ripeté Percy ”Ho perso troppe persone importanti, tu non sarai la prossima.” disse mentre appoggiava la sua mano delicatamente sull’addome della figlia di Zeus. Chiuse i suoi occhi e il suo braccio iniziò a brillare di un verde acceso. Artemide spalancò gli occhi e cercò invano di tirare via il braccio di Percy ”Fermati, ti distruggerai!” gli urlò guardando il suo corpo che stava iniziando a emettere del fumo verde brillante. “Non mi interessa, sono stanco di perdere amici” disse Percy quasi sussurrando.

Il buco che Thalia aveva all’altezza dello stomaco iniziò a ricomporsi, come se i tessuti stessi stessero ricrescendo a una velocità anormale. Intanto la viso di Percy aveva una smorfia di agonia e il suo corpo stava tremando violentemente. Poco dopo, quando la ferita di Thalia non era altro che una piccola cicatrice, dal naso di Percy uscirono fiotti di sangue e i suoi occhi si aprirono leggermente. Poi con un gemito i suoi occhi si rovesciarono e il figlio di Poseidone si rovescio in terra. Thalia si sveglio di soprassalto nello stesso momento con un’espressione confusa.

Poi vide il corpo di suo cugino accanto a lei e gridò.

---------Line break-------------

Thalia era seduta accanto alla figura sdraiata di Percy. L’unica cosa che la tratteneva dallo scoppiare in lacrime era il regolare movimento del petto di suo cugino. Artemide le aveva spiegato tutto dopo che suo fratello Apollo aveva stabilizzato il figlio di Poseidone. A quanto pare lei era stata pugnalata da Orione (quello se lo ricordava in modo un po’ annebbiato) ed era in fin di vita, anzi, era destinata a morire. Artemide le aveva detto che la sua forza vitale era poco più che un soffio quando era arrivato suo cugino. Le aveva detto che aveva fatto una cosa che non doveva essere possibile, in quanto nemmeno Artemide stessa era stata in grado di curarla in quel momento.

Percy invece aveva controllato l’acqua nel suo corpo e glielo aveva riparato. Ma, usando le parole della Dea: ”Non capisco come abbia fatto ad essere sopravvissuto, sarebbe dovuto esplodere in fiamme a un quarto del lavoro di ricostruzione”, quindi in poche parole Percy le aveva salvato la vita due volte quel giorno, ed era quasi morto per farlo.

Ormai erano passati 3 giorni dall’attacco, e Percy era attaccato a quella che Apollo aveva chiamato una “Flebo di fantasticità”, qualunque cosa significasse. Ma Thalia era arrivata alla conclusione che fosse una specie di liquido che conteneva sostanze nutritive e anche un po' di nettare, dato che brillava al buio.

Ad un tratto sentì Percy gemere e gli fu subito accanto. “Svegliati, Percy, per favore. Non ce la faccio più” lo pregò Thalia. Ormai Thalia sveniva ogni tanto per la stanchezza, dato che si rifiutava di andare a dormire. Continuava a ripetere che era colpa sua e che non lo avrebbe lasciato da solo finché non si sarebbe svegliato. Dopo poco Percy aprì gli occhi, guardandosi intorno confuso e rintronato. Poi vide Thalia che stava piangendo dal sollievo e dalla stanchezza. La figlia di Zeus si gettò al collo di suo cugino, facendo attenzione a non causargli altro dolore. “Non sapevo che tu potessi essere così emotiva, Thalia” le disse con voce divertita ma sollevata. Thalia rispose singhiozzando più forte nel suo collo.

Ecco un nuovo capitolo, scusate per la lunga assenza ma ho passato un piccolo periodo di pseudo-depressione, ma niente di cui preoccuparsi.
Per compensare la mia assenza ho scritto un capitolone; più di 1,3k parole in una sera. Il titolo per la prima recensione è sempre libero.
La voglia di scrivere mi è venuta dopo aver letto la recensione di Cacciatrice_Zoe alla mia altra storia, l'ho preso come un messaggio degli dei di muovere il didietro e scrivere il nuovo capitolo, quindi ringraziate lei. Ho scoperto che le recensioni, anche quelle di una frase o due, mi danno una carica incredibile per scrivere. 
Il mio unico problema è la voglia di scrivere, perchè avrei idee per scrivere più di cento storie, davvero. Quindi se mi lasciaste una piccola recensione sarebbe fantastico, anche solo un paio di parole. Mi fa sentire bene sapere che quello che scrivo piace a qualcuno. 
Buona giornata e grazie per la visita
Anonymous_Author
    
   
 
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