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Autore: Anima_Misteriosa    23/01/2020    0 recensioni
quando nemmeno la polizia e i detective più esperti riescono a risolvere i casi apparentemente senza soluzione, interviene un agenzia investigativa speciale, formata da creature speciali e non solo... tra traffici di droga e omicidi si susseguono anche storie d'amore e avventura.
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Cross-over, Lime, OOC | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate
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CAPITOLO 41
 
 
 
 
 
P.D.V. – CASIE

 
 
La mattina passò abbastanza in fretta, visto che un’ora dopo il presi de fece un annuncio al microfono in cui poteva ascoltare tutta la scuola. Rivelava che la polizia era stata li è aveva trovato il vero colpevole, è che Robin era innocente e prosciolta di tutte le accuse, con le scuse della scuola e della polizia. Ho visto molti ragazzi andare da Robin a scusarsi delle cattiverie dette su di lei. Meno male che le cose sono finite bene.
 
Trovai Coral ad aspettarmi dietro la porta dell’aula vuota, chiuse la porta a chiave prima di avvicinarsi e baciarmi. Io ricambiai con trasporto, non mi sembrava vero che ora non avrei più avuto il problema di Katy. Se ripenso che mi aveva quasi ucciso, mi vengono i brividi.
 
- qualcosa non va? – chiese Coral
- pensavo – risposi
- a cosa? –
- a Katy che mi ha quasi ucciso e poi anche al fatto che essendo diventato un lupo mannaro, forse mi capiterà di uccidere –
- si ti può capitare, verrà quasi istintivo. Ally e Antony ti insegneranno, non sarai solo –
- lo so è questo è l’unico conforto –
- ed io no? – disse dandomi un bacio stampo
- tu sei sottointesa – dissi afferrandola e baciandola
 
L’istinto prevalse su di me, in un attimo l’avevo gia appoggiata sulla cattedra e senza rendermene conto stavamo facendo sesso, non m’importava se qualcuno sarebbe entrato nell’aula, ma la volevo subito in quel momento. Più tardi avrei fatto l’amore con lei con più calma.
 
 
 

P.D.V. – ALLY

 
 
Ero davanti alla porta dell’aula di Casie e intuendo che era dentro con Coral, non avevo voglia di disturbarli, così mi allontano e mando un messaggio al cellulare di Coral dicendo che andavo a prendere Joe e che ci saremmo visti tutti a casa di Jill.
 
Arrivata all’agenzia vidi Aradia e Bread che giocavano con Joe. Lui appena mi vide mi saltò addosso, stringendomi forte e strofinando il viso su di me. Raccontai di Jill che aveva definitivamente chiuso il caso e come la sorella di Bread restasse ancora antipatica.
 
- ci vorrà un po’ di tempo, la nostra famiglia è una delle più radicate, il che significa avere una convinzione forte sul nostro lavoro, senza pensare al male che si fa –
- i veri genitori di Joe sono stati uccidi dai cacciatori – dissi io triste
- mi dispiace molto, ma come puoi vedere non tutti i cacciatori sono cattivi –
- lo so Bread – dissi dandogli una pacca sulle spalle
 
Uscii dall’agenzia e andai verso casa di Jill, dove trovammo gia Casie e Coral ad aspettarci. Joe dopo aver salutato il suo “fratellone” salutò la “zia” Coral, poi suonammo il campanello. Venne ad aprirci il figlio più grande di Jill, Darius. Era la prima volta che entravo a casa di Jill, era molto spaziosa. Naturale visto che doveva occuparsi di tre figli.
 
- ce anche il piccolo Joe – disse Jill
- si a quest’età non può allontanarsi troppo dalla figura materna – dissi io
- fate come se foste a casa vostra –
 
Ad un tratto spuntò da un angolo la figlia più piccola Valery, che vedendo il piccolo Joe si avvicinò incuriosita, anche Joe era incuriosito dalla bambina.
- se ti faccio scendere ti comporti bene? – gli dissi a Joe
- si bravissimo – disse Joe
- e niente…? – dissi lasciando la domanda in sospeso
- no morsi, no fare il cattivo lupo –
- e i graffi? –
- no no –
- bravo cucciolo – dissi dandogli un bacio e lasciandolo andare a giocare con Valery
- sicura che si comporterà bene? – disse Casie
- tranquillo lo tengo d’occhio –
- tranquilli Valery è più forte visto che a quanto pare Bread, vuole addestrarla come cacciatrice – disse guardando i due bambini giocare tranquilli
- bene ora dimmi cosa possiamo fare per sdebitarci – disse Coral
- vorrei vedere le vostre vere forme – disse un po’ imbarazzato
- tutto qui? – dissimo io e Coral
- tutto qui – confermò Jill
 
Sapevo che Jill prima o poi me l’avrebbe chiesto, lui è sempre stato appassionato delle creature non umane, o per meglio dire non completamente umane. Questo perché lui ha sangue cacciatore nelle vene, come i suoi figli. Quindi davanti a tutti loro, con la promessa di mantenere il segreto, ci mostrammo, la prima fu Coral che si fece diventare
gli occhi rossi, allungare le zanne e artigli. Stranamente i figli di Jill non furono spaventati, ma più che altro incuriositi. Poi toccò a me. Per evitare di strappare i vestiti dovetti chiedere a Jill un asciugamano. Mi tolsi tutti i vestiti, piegandoli su una sedia, Darius mi guardava rosso in volto e allo stesso tempo incuriosito, mentre suo fratello sembrava impaziente di vedermi. Iniziai la trasformazione, facendo crescere la mia pelliccia, spostando, allungando o accorciando alcune delle mie ossa. Appena finii tutti erano sorpresi a parte ovviamente chi conosceva la mia forma. Joe venne ad abbracciarmi dicendomi “no via, no via” io di tutta risposta con una zampata gentile lo atterrai e lui si liberò per attaccarmi al collo giocando, nel mentre guardai Jill.
 
- piccolo mostriciattolo – dissi con voce alterata a Joe
- beh Ally non sapevo che potessi parlare –
- so farlo ancora in questa forma parziale, ma quella totale del lupo non posso –
- posso toccarti? – disse Darius con vicino suo fratello
- certo, anche se penso che vostra sorella sia partita prima di voi – dissi guardando Valery grattarmi la schiena
- tu Casie? – chiese Jill
- io non mi so ancora trasformare a comando – disse lui imbarazzato
- tranquillo è solo questione di allenamento e tempo – disse Coral
 
Passammo così il pomeriggio, cavolo un pomeriggio così normale mi mancava da un po’ di tempo. Jill ci invitò anche per la cena, quindi tutto sommato la giornata è andata molto meglio di ciò che credevo. Questo vale anche per gli altri.
 
Dopo cena Erik mi stava aspettando a casa sua, mi aveva detto che doveva parlarmi, così Coral prese il piccolo Joe e insieme a Casie andarono al parco li vicino. Apprna siamo rimasti soli si avvicinò e mi baciò con passione.
 
- dimmi cosa volevi parlarmi? – gli chiesi quasi preoccupata
- vorrei che tu e il piccolo Joe venite ad abitare con me, proprio come se fossimo una vera famiglia
- davvero? – dissi con occhi che brillavano
- si, Casie vorrebbe fare la stessa cosa con Coral… lei ha deciso di comprarsi una casa sua qui a qualche piano sopra, visto che ce un appartamento in vendita –
- mi sembra un’ottima idea –
- già, tra qualche giorno andrà a firmare il contratto di vendita –
- ma i tuoi genitori cosa penseranno di tutta questa storia? – dissi un po’ preoccupata
- non mi importa più… è ora vieni qui –
 
Mi prese tra le braccia e riprese a baciarmi per poi finire sul divano a fare sesso sfrenato, come se non l’avesse fatto per centinaia di anni.
 
- domani andremo a parlare con la tua famiglia, sperando in un si – disse Erik
- certo che sarà un si – dissi contenta
- come lo puoi dire? – chiese un po’ perplesso
- Marion è umana, i miei veri genitori sono tutti e due morti… Marion è come se fosse una mia seconda mamma, sa di me, quindi ne sarà felice davvero –
 
Quella notte io e Joe passammo la notte a casa di Erik tutti abbracciati. La mattina trovammo Coral e Casie che facevano colazione, così ci aggregammo a loro.
 
- Casie, visto che devi passare da casa ti accompagno che faccio gli auguri a Marin per il suo matrimonio con Nate – dissi io
- ok, va bene –
- vengo anche io – disse Coral
- ora non siete più obbligate ad andare a scuola – disse Erik
- esatto, ma Aradia mi ha gentilmente lasciato tenere gli orecchini, anche perché potrebbero tornarmi utili per altri casi da risolvere –
- almeno non muoio più soffocata da quella puzza di profumo che le umane si mettono – dissi io
- ora ti capisco pure io – disse Casie
- Ally di pomeriggio aspettami, che parlo con Marion – disse Erik –
- ok –
 
Il pomeriggio come promesso arrivò Erik, a casa c’erano tutti, erano curiosi di vedere chi era questo Erik. Credo che tutti non erano preparati a “lui”. Risi quando Todd ed Ed si erano quasi strozzati mentre bevevano il loro integratore di vitamine e proteine, mente Gabrielle con una sua amica erano a bocca aperta e non gli toglievano gli occhi di dosso. L’unica che era calma, ovviamente, era Marion.
 
- prego accomodati, gradisci qualcosa da bere? – chiese Marion
- no grazie signora Marion – disse educato Erik
- Marion, lui è il fratello maggiore di Coral – dissi facendogli capire che era un vampiro
- oh, certo –
 
Parlammo per più di un’ora, non solo del più e del meno, ma anche di cose serie. Alla fine con la promessa di pranzi, cene e visite ogni tanto feci i bagagli miei e di Joe, è salutando tutti quanti mene andai per iniziare finalmente la mia vita con le persone che più amo.
 
 

Continua…
 
 
 
 
FINE CAPITOLO 41

   
 
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