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Autore: Valenicolefede    24/01/2020    8 recensioni
Ad un certo punto però rimase folgorato come da un’apparizione: una donna, vestita con un corto tubino nero scintillante che ne esaltava il fisico statuario e snello, si stava dirigendo verso un gruppo di uomini seduti su dei divani. Non riusciva proprio a staccarle gli occhi di dosso. Era la donna più bella che avesse mai visto!
Ed eccomi qua ragazze con il primo capitolo del seguito di “Cuore Stanco”.
Chi sarà la donna che ha conquistato l’attenzione del nostro sweeper preferito?
Genere: Angst, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: City Hunter
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Dopo essere rientrato decise di farsi una lunga doccia rilassante, sperando che le tensioni di quel giorno si allentassero un poco. Stranamente non aveva appetito, quindi decise di coricarsi sul divano facendo zapping qua e là in cerca di qualche programma di suo gradimento. Fissava distrattamente lo schermo mentre il suo cervello era catalizzato su un'unica persona, la sola che avrebbe voluto affianco a lui in quel preciso momento.
Era convinto che anche lei, dopo essersi chiariti sui loro sentimenti e scambiati quel bacio struggente, volesse parlare del loro futuro, invece aveva preferito rinviare il tutto alla fine dell’incarico. Non era mai stato un tipo paziente e non avrebbe cominciato ad esserlo di certo adesso, ma che scelta aveva?
Continuò a guardare senza alcun interesse lo scorrere ipnotico dei canali, quando ad un certo punto avvertì una presenza benigna e subito dopo, qualcuno bussare alla porta. Chi poteva essere? Forse il suo amico di bevute si stava tormentando di dolore per la dolce dottoressa e chiedeva la sua compagnia?
Si alzò di malavoglia, dato che quella sera non era in vena di bevute o chiacchiere, ed aprì la porta con fare scocciato.
“Senti Mick, stasera non ho proprio voglia di sorbirmi le tue...” ma le parole gli morirono in gola. Davanti a lui non c’era l’americano, ma bensì la donna più bella che i suoi occhi avessero mai visto.
“Kaori...mah, che ci fai qui?”
Lei lo guardò trattenendo una risata.
“Non mi avevi forse chiesto di parlare?”
Inebetito dall’immagine che aveva davanti, la fece accomodare continuando a guardarla in completa estasi. Lei era nuovamente lì, in quella che per tanti anni era stata la loro casa. Non ci capiva più niente, gli aveva detto di rimandare il tutto alla fine dell’incarico e invece ora l’aveva davanti a se, più bella e sensuale che mai, con quei pantaloni neri aderenti che le fasciavano le gambe sinuose e i glutei sodi.
Riavutosi da quei pensieri per nulla casti, si ricordò di un piccolo particolare.
“McFallen approva che sei qui?” Non potè far a meno di chiederglielo.
“E McFallen deve approvare ogni mio spostamento?” Fece eco lei sorridendo con l’espressione di chi ne sa una più del diavolo.
“Posso offrirti qualcosa da bere? Purtroppo non ho fatto spesa in questi giorni, e a parte della birra o del whisky...” “No Ryo, sono a posto. Non sono venuta qui per bere.”
“Ah giusto.” Cominciò a sentire un certo caldo, come un vulcano che pian piano si stava surriscaldando. Il suo corpo parlava per lui e l’unico desiderio era di averla tra le sue braccia e farla finalmente sua.
Ma non poteva essere così avventato, voleva prima chiarire la loro situazione una volta per tutte, e poi, se lei avesse acconsentito, avrebbero potuto suggellare il loro amore nei modi che si era riservato solo di sognare per tanti lunghi anni.
“Allora, vuoi che ci accomodiamo sul divano, così possiamo parlare più comodamente?”
Kaori lo fissò dritto negli occhi, con uno sguardo intenso, quasi predatorio. Gli si avvicinò come una gatta che si appropinqua lentamente alla sua preda. In questo modo fece finire lo sweeper contro il tavolo della sala e con voce suadente:
“Tu vuoi davvero parlare?”
A quella domanda lo sweeper deglutì a fatica. Che stava succedendo? Stava cercando di farlo andare al manicomio? Si, probabilmente era davvero così e lui ci si sarebbe fatto rinchiudere ben volentieri! Ryo non oppose resistenza a quel ravvicinamento , finché i loro bacini non si sfiorarono, procurando in entrambi una sensazione di elettrizzante estasi. Questo fece alzare ancora di più la temperatura, come se qualcuno avesse acceso un fuoco poco distante.
“Kaori, io..io..non so se così saprò controllarmi ancora per molto.” Fece lui con voce ansante.
Lei gli rivolse uno sguardo pieno di malizia ma allo stesso tempo dolce e comprensivo.
“E allora non farlo. Ryo, non so quello che sarà il domani, so solo che adesso sono qui, e voglio finalmente sentirmi libera di amarti come ho sempre desiderato. Se anche tu lo vuoi, lasciati andare”.
A quella affermazione senza mezzi termini il suo cervello si spense, la prese saldamente per i fianchi in modo che lei potesse sentire quanto lui la stesse desiderando. Vide spuntare un piccolo quasi innocente sorriso sul suo volto e si accinse ad avvolgere quelle labbra succulente con la sua bocca. Diedero sfogo per qualche minuto a quel gesto tanto primitivo quanto così intimo, finché non si staccarono in sincrono per riprendere un minimo di ossigeno. Si guardarono al colmo dell’eccitazione, vogliosi di aversi, di scoprirsi, di toccarsi e di non lasciarsi mai più.
In un gesto di estrema rapidità, che la colse di sorpresa, Ryo la prese in braccio e in due falcate attraversò repentinamente la sala, salendo le scale due a due ed aprendo la porta della sua camera con un poderoso calcio. Quella notte, rischiarata dal bagliore della luna come esattamente tre anni prima, li avrebbe visti questa volta protagonisti dell'unione arcaica per antonomasia.

La mattina seguente, una luce fece incursione tra le persiane della stanza. Era ancora l’alba ma i primi raggi del sole pronti ad una nuova giornata, scaldavano quei due corpi nudi che si tenevano allacciati teneramente. Ryo in realtà era sveglio già da un po’, immerso coi pensieri alla notte incredibile che aveva appena vissuto, la più bella della sua vita. Fare l’amore con la donna che si ama era una novità per lui; ogni gesto, ogni sussurro, ogni sensazione provata gli avevano dato la prova che fosse come farlo per la prima volta. Entrambi avevano imparato scoprendosi insieme pian piano, senza fretta, lasciando l’uno all’altra e viceversa i propri tempi.
Si girò e si mise a contemplare quel viso d’angelo che riposava inconsapevole della sua bellezza accanto a lui, e con tocco leggero percorse le curve morbide e sinuose che si mostravano ai suoi occhi. Era perfetta! Loro due insieme lo erano.
I suoi timori l’avevano indotta ad andarsene una volta, ma dopo quella notte non avrebbe permesso che accadesse di nuovo. Già in quella lunga lontananza aveva compreso quanto lei fosse più che importante, più che necessaria, decisamente vitale per la sua felicità.
Quando risalì quel corpo superbo si accorse che lei lo stava guardando con occhi dolci e sereni, e dopo avergli sorriso amorevolmente, si mise sul fianco per vederlo meglio.
“Giorno. Dormito bene?” gli disse con la voce leggermente impastata di chi aveva riposato poco.
“Se si può chiamare dormire, direi che ho fatto la dormita più bella della mia vita. E tu?”
“Mai dormito meglio”
Ad entrambi scoppiò una fragorosa risata.
“Sarà il caso che torni in albergo. Andrew si starà chiedendo dove sono finita.”
“Quindi non gli hai detto che venivi da me?” Ryo parve un po’ confuso.
“Gli ho detto che andavo a trovare la migliore stilista in circolazione, e che sarei rimasta a dormire da lei, in nome dei vecchi tempi”. E detto questo si alzò, prese i suoi vestiti sparsi ovunque lasciando un Ryo, seminudo e serenamente sdraiato a letto, felice ed appagato da quella scena sublime che gli si proponeva.
Una cosa buona McFallen l’aveva fatta, bisognava dargli il merito: averla addestrata l’aveva resa del tutto disinibita,e questo non poteva che renderlo felice. Kaori si fermò un attimo ad osservarlo.
“Ryo a cosa stai pensando? No, non dirmelo, quella faccia da maniaco perverso e’ abbastanza eloquente!”
Lui si alzò senza curarsi oramai di esibire le sue grazie e l’abbracciò a sé.
“Che ci devo fare se ti amo e se sei la cosa più bella che abbia mai visto?”
Kaori spalancò gli occhi, rimanendo imbambolata a fissarlo.
“Che c’è?” Fece lui divertito da quella espressione.
“Hai appena detto che mi ami...e che sono la più bella”. Kaori era come in trance.
“Beh, se non ricordo male ti avevo già confermato tempo addietro quali erano i miei sentimenti.”
“Si e’ vero, però sentirtelo dire così, all’improvviso, mi hai lasciato senza parole, ma estremamente felice.”
“Ottimo, è quello che voglio fare d’ora in poi.”
“Anche io ti amo Ryo, però ora devo proprio andare! Tra poco dobbiamo trovarci da Miki”.
Lo redarguì come colto in fallo. Si allontanò di malavoglia finendo di vestirsi, e dopo avergli dato un bacio leggero ma molto tenero, uscì dall’edificio per tornare all’hotel da Andrew.
Ryo la guardò andar via ed un tumulto di sensazione si insinuarono in lui: felicità, serenità, amore....ma anche ansia e preoccupazione. Sapeva che tra poche ore la sua donna sarebbe stata tra le grinfie di Finnies.
   
 
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