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Autore: Francy_Kid    24/01/2020    1 recensioni
Viperion passa dal lato di Papillon ed inizia a lottare contro Ladybug e Chat Noir. Cosa accadrà se dovesse scoprire che dietro le maschere dei due eroi ci sono il suo migliore amico e la ragazza che ama?
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ATTENZIONE: Questa storia segue le vicende della serie "Miraculous - Les aventures de Ladybug et Chat Noir" fino alla terza stagione escluso il finale, ergo fino alla puntata numero 24 ("Ladybug") poiché è stata ideata molto tempo prima della messa in onda del finale.
Buona lettura ^^
Genere: Angst, Drammatico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Luka Couffaine, Maestro Fu, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: OOC, Otherverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
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Viperion era seduto sul bordo del tetto, le gambe incrociate e l'arpa poggiata accanto a lui; restava in silenzio a guardare Ladybug, Chat Noir e Carapace combattere  contro un akuma piuttosto grande, in grado di sfruttare la terra a suo piacimento: aveva metà del corpo ricoperto di pietre ed il braccio destro formava un martello enorme.

Un po' gli ricordava La Cosa de "i Fantastici 4". A quanto pare Papillon aveva terminato le idee originali, senza contare che era parecchio lento e, per questo, semplice da battere.

Ecco perché Papillon da solo non avrebbe mai potuto vincere: dopo tutti quegli anni passati a creare akumatizzati non si era nemmeno avvicinato ai Miraculous di Ladybug e Chat Noir.

Sospirò, alzandosi in piedi non appena le coccinelle magiche inglobarono le parti distrutte della città per riportare il tutto alla normalità, deciso di seguire Ladybug per sfruttare il momento in cui Carapace le avrebbe riconsegnato il Miraculous, così sarebbe rimasta senza alleati ed avrebbe scoperto anche l'identità di uno dei suoi compagni.

Saltò e si avvicinò ai tre eroi, restando ben nascosto prima che Ladybug e Carapace si allontanassero insieme.

Li seguì, restando nascosto sul tetto. Ascoltò i due parlare mentre il ragazzo restituì il Miraculous della tartaruga alla corvina; fece per muoversi verso di loro per attaccare di sorpresa, ma un bastone grigio si conficcò nel muro a pochi centimetri dal suo viso, distraendolo.

«E meno male che tu non attaccavi di sorpresa, ma chi si fida della parola di un serpente?» commentò sarcastico Chat Noir con una nota acida nella voce.
Viperion si voltò verso di lui, guardandolo in cagnesco. «Non dovresti andartene anche tu come la tua donna?»
«Ho ancora tempo», ammiccò mostrando le tacche sull'anello.

Quando si raggiungeva la maggiore età il potere del Miraculous poteva essere usato praticamente all'infinito, senza quei dannati cinque minuti di tempo limite; quindi Chat Noir avrebbe potuto usare il suo Cataclisma ogni volta che voleva, ma sapeva che non poteva rischiare di distruggere la casa di qualcuno, sopratutto se Ladybug non era lì a riparare il tutto.

Il corvino si lanciò contro Chat Noir, sfoderando calci e pugni per cercare di colpirlo, ma il felino era più veloce – oltre che più esperto – e schivò tutti i suoi colpi, parandone altri. Viperion digrignò i denti e afferrò la sua arma, lanciandogliela contro. Lui sapeva che funzionava come un boomerang, oltre che permettere a Viperion di poter fermare gli attacchi diretti tramite le corde della lira, senza contare che era molto utile contro chi era debole alle vibrazioni, ma dovette schivare la raffica di colpi del suo nemico, oltre che star attento alla sua arma.

Riuscì ad allontanarsi, rifugiandosi a debita distanza. Sapeva che se Viperion fosse riuscito a rubare il suo Miraculous allora Ladybug avrebbe dovuto faticare parecchio per vincere contro di lui, anche contando su altri eroi. Doveva resistere.

Il corvino attivò il suo potere e si lanciò nuovamente all'attacco, usando la sua lira per parare i colpi del bastone del felino, intrappolando prima una mano tra le sue corde e poi l'altra, facendogli lo sgambetto per atterrarlo.

Ora torreggiava sul suo ex compagno di lotte, sogghignando mentre teneva saldamente la lira per impedirgli di liberare i polsi.

«Game Over, micetto».

Chat Noir non poteva reagire, era bloccato dalla forza del portatore del serpente, ma il suono famigliare dello yo-yo di Ladybug che si stringeva attorno al polso di Viperion gli fece rilasciare un sospiro di sollievo. Per fortuna la sua Lady era sempre pronta a salvarlo.

La ragazza strattonò la corda, facendo perdere l'equilibrio a Viperion che si rimise in piedi poco dopo, lo yo-yo ancora attorno al suo polso.

Chat Noir raggiunse il fianco di Ladybug, che teneva gli occhi fissi su Viperion, e gettò a lato la lira. «Luka, non sei costretto a farlo. Riconsegna il Miraculous!»
Il ragazzo sibilò. «Non sono nemmeno costretto a restituire il Miraculous! Posso scegliere io da che parte stare, posso scegliere cosa fare. E scelgo di prendere a tutti i costi i vostri Miraculous!» esclamò, usando il suo potere per tornare indietro a quando lo aveva attivato.

Il tempo si riavvolse, tornando al momento prima che riuscisse ad atterrare Chat Noir, trovandosi nuovamente con lui che bloccava i polsi al biondo, sogghignando.
A Luka non servì alzare lo sguardo, sapeva che Ladybug avrebbe usato la sua arma per soccorrere il suo partner, quindi protese il braccio appena udì il rumore dello yo-yo, afferrandolo e lasciando i due portatori senza parole. Il sogghigno non lasciò il suo volto, nemmeno quando Ladybug tentò di strattonarlo per liberare la sua arma dalla salda presa di Viperion.

«Game Over, micetto. Dopo sarà il turno di Ladybug».

La ragazza chiamò a gran voce il nome del suo compagno, che non riusciva a liberarsi dalla stretta morsa del serpente. Non poteva permettere che Luka prendesse il Miraculous del gatto nero, sarebbe stata la fine! Senza pensarci due volte lasciò il cordino dello yo-yo e si lanciò verso Viperion, che placcò al torso ed insieme caddero nel vuoto.

Ladybug non aveva la sua arma per poter fermare la caduta di entrambi e nemmeno Luka aveva nulla a disposizione per farlo. Se nessuno dei due avesse fatto presto qualcosa allora si sarebbero fatti davvero male.

La ragazza guardò il corvino, gli occhi azzurri lucidi per le lacrime. «Mi dispiace...»

Viperion grugnì, stringendo i denti ed attivando il suo potere appena prima di toccare terra. Ancora una volta si trovava davanti a Chat Noir, pronto a fronteggiarlo; ma ormai sapeva come sarebbe andata a finire: se avesse schivato Ladybug all'ultimo Chat Noir si sarebbe liberato, quindi avrebbe dovuto fronteggiarli entrambi, oppure sarebbe rimasto intrappolato dall'arma della coccinella.

Era meglio non rischiare ulteriormente. Afferrò la sua lira, che aveva lanciato poco prima, e la sistemò nel fodero sulla sua schiena, per poi saltare sul tetto accanto per allontanarsi prima dell'arrivo dell'eroina a pois.

Chat Noir fece per corrergli dietro, ma Ladybug lo fermò subito dopo averlo raggiunto: «Non seguirlo. Se ci affronta singolarmente siamo in svantaggio», disse tenendo in mano lo yo-yo.
«E come facciamo con il Miraculous del serpente? In due possiamo affrontarlo».
«Lui può manipolare il tempo. Non sappiamo quante volte lo abbiamo affrontato prima che lui abbia deciso di fuggire e sai bene che approfittarne anche quando non è trasformato rischiamo grosso. Non voglio affrontare di nuovo Mayura ed un akumatizzato», rispose riportando a galla vecchi avvenimenti di qualche anno prima, quando Chloé usò per l'ultima volta il Miraculous dell'ape: ad aspettarli c'era Mayura, che attaccò assieme a Miraculeur; quel giorno rischiarono davvero grosso e Ladybug prese la decisone di non dare più il Miraculous a Chloé.

Credeva che Mayura facesse da palo a casa di Luka per vedere se lei o Chat Noir entravano prendere il Miraculous del serpente con la forza, anche se Luka sapeva difendersi e sicuramente avrebbe trovato il modo di avvertire lei e Papillon per chiamare rinforzi.

Era una situazione alquanto difficile da gestire. Senza contare che non sapeva dove abitava, dato che non le aveva detto nulla e nemmeno Juleka voleva dirglielo – solo perché glielo aveva chiesto suo fratello con insistenza, a quanto pare.

Ladybug sospirò esasperata e spiegò a Chat Noir che avrebbe riportato il Miraculous della tartaruga a Fu e che poi sarebbe andata a casa. Lò salutò e si mosse verso dove il guardiano dei Miraculous la stava aspettando.


 

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Viperion rientrò nella sua stanza. Era così vicino dal prendere il Miraculous di Chat Noir, ma Ladybug aveva un brutto tempismo! Quel gatto nero era fin troppo fortunato per i suoi gusti.

Annullò la trasformazione ed aprì la porta della camera, controllando che sua sorella non fosse in casa – e di primo impatto sembrava così.

Raggiunse la cucina e lesse il biglietto che Juleka aveva lasciato per dirgli che sarebbe rimasta da Rose anche quella notte e che sarebbe tornata a casa il giorno seguente. Scrisse a Rose un messaggio di conferma che la sorella era con lei, ricevendo una risposta positiva poco dopo, e chiamò Sass, prendendo un'arancia per ridargli le energie e per fargli mettere qualcosa sotto i denti anche a lui.

Stava facendo scorrere le varie notizie sul suo cellulare, quando un rumore di passi attirò la sua attenzione. Sospirò, alzando gli occhi al cielo.

«Papillon è troppo occupato e preferisce mandare i suoi scagnozzi piuttosto che contattarmi di persona?» chiese con una nota acida nella voce, notando con la coda dell'occhio che Sass usava la mezza arancia che aveva sul tavolo come una sorta di scudo, sibilando minaccioso.
Mayura apparve dall'oscurità della stanza, tenendo il ventaglio aperto davanti al viso, impedendo a Luka di vedere la sua bocca muoversi mentre parlava. «Si sta chiedendo come mai non sei riuscito ancora a prendere i Miraculous di Ladybug e Chat Noir. Dopotutto sai come si muovono, dovresti essere in grado di anticipare le loro mosse».
«Eppure dovrebbe sapere anche lui che quei due insieme formano un duo praticamente imbattibile», esclamò con un'alzata si spalle, prendendo Sass sul palmo della mano insieme agli ultimi spicchi d'arancia mentre la piccola creatura allacciava la coda attorno al suo polso. Sapeva che il kwami si sentiva più a suo agio se a contatto con il suo portatore, soprattutto sentendone il calore corporeo.
«Sembra che tu abbia un piano» notò lo donna, muovendo leggermente il ventaglio davanti al viso. «Esponilo. Papillon può sentirti».
«Preferirei dirglielo di persona. Credo che possa scomodarsi se vuole sapere il piano che potrebbe portarlo facilmente alla vittoria, no?» aggiunse, alzando un sopracciglio. Sentì Sass stringere leggermente la coda attorno al polso, sibilando piano.
Mayura restò in silenzio per qualche secondo, fino a che non chiuse il ventaglio. «E sia. Tra tre giorni, alle due di notte. Luogo dell'incontro Jardin du Tuilières, davanti alla fontana ottagonale. Vieni nelle tue vesti civili» aggiunse, per poi camminare verso la finestra ed uscire, sparendo tra i tetti.

Il fatto che Papillon avesse deciso quell'orario e che non doveva essere trasformato gli lasciò intendere che anche lui non lo sarebbe stato. Cos'era, un modo perché si fidasse di lui? Avrebbe dovuto fare molto meglio di così, ma il fatto che sarebbe uscito dal suo covo per ascoltarlo per era un passo in avanti.

Sentì Sass sibilare tra le sue dita, notando la sua espressione di rabbia mista a preoccupazione. Sapeva quanto fosse contrario al suo nuovo "stile di vita", ma il colpevole – ovvero Ladybug – doveva pagare per ciò che aveva fatto.

Sistemò il kwami sul tavolo e recuperò il cellulare, impostandosi una sveglia come promemoria. Se mai Papillon lo avesse ascoltato allora sarebbe stata la volta buona che avrebbe messo le mani sui Miraculous di Ladybug e Chat Noir, e così lui avrebbe riavuto indietro sua madre.

 

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Non poteva sopportare gli occhi delle persone su di sé, non riusciva a vedere tutte quelle persone che cercavano di capire cosa fosse successo, perché Anarka era priva di vita tra le braccia di Viperion.

Ladybug era accanto a lui, le lacrime agli occhi mentre Chat Noir teneva le mani sulle sue spalle, anche lui con espressione dispiaciuta.

Perché avevano quella faccia? Non era mica loro madre. Non potevano sapere cosa si provava.

Le sirene delle forze dell'ordine – dalla polizia ai vigili del fuoco – attirò la sua attenzione e subito il panico lo assalì. Sentì il cuore battergli violentemente nel petto e la testa iniziava a girargli.

Poggiò sua madre a terra e corse verso il bordo della Liberty, saltando la folla che si faceva sempre più folta per vedere. Sentì Ladybug chiamare il suo nome da eroe, ma si fermò solo quando raggiunse un vicolo non molto distante dalla barca, poggiandosi al muro per cercare di calmare il respiro accellerato.

I pensieri vorticavano nella sua testa, impedendogli di pensare lucidamente. Fu quando sentì la mano di qualcuno sulla sua spalla che, piano piano, tornò alla realtà, vedendo chiaramente Ladybug davanti a sé; aveva un'espressione dispiaciuta e le mani al petto, notando che faceva fatica a tenere lo sguardo su quello di lui.

«Luka... Mi dispiace...»
«Ti dispiace? Non credi che sia inutile dirlo?» la interruppe, guardandola con disprezzo. «Sapevi che era in pericolo e non l'hai aiutata!»
Ladybug scosse la testa: «Ho sbagliato, credevo di potercela fare, invece ho incasinato tutto».

Il ragazzo emise un suono seccato, serrando i pugni. Stava parlando della morte di sua madre come qualcosa che si poteva sistemare, come se fosse una stanza a soqquadro. Gli veniva il voltastomaco.

Ed ora che cos'aveva ricevuto in cambio? Lui che si era fidato di lei in tutti quegli anni, lui che l'aveva aiutata a combattere contro Papillon e Mayura, lui che l'ammirava; sapendo che lei era sempre lì per aiutare i cittadini si sentiva al sicuro, senza contare che aveva il privilegio di poter lottare al suo fianco come portatore.

Il privilegio di poter proteggere gli innocenti, ora, era anche suo, invece sua madre era morta e lui non poteva fare nulla per aiutarla perché Ladybug gli aveva consegnato il Miraculous troppo tardi.

Era solo colpa sua.

«Luka, per favore, consegnami il Miraculous. Parlerò con il Guardiano sul da farsi».

Il giovane osservò la mano tesa di Ladybug davanti a sé, in attesa che le consegnasse il bracciale del serpente. E poi sarebbe sparita, come sempre. Nessuna risposta, nessuna spiegazione.

«No. Non ti consegnerò il Miraculous», rispose secco notando l'espressione della corvina farsi confusa.
Ladybug sbatté le palpebre un paio di volte prima di elaborare ciò che Luka le aveva risposto. «Luka, devo tornare dal Guardiano con il Miraculous del serpente. Ci siamo scambiati una promessa la prima volta che ti ho chiesto di diventare portatore, ricordi?»

Il corvino dai capelli verde acqua scoppiò a ridere in una risata amara, portandosi la mano tra i capelli e tornando serio poco dopo. Aveva gli occhi leggermente lucidi, ma la sua espressione trasudava pura rabbia.

«Il dovere di un eroe è proteggere i cittadini, impedire che si facciano del male» disse con voce ferma, toccandole il petto con l'indice. «So che è impossibile salvare tutti, ma sapevi che mia madre era rimasta intrappolata nella nave e non hai fatto nulla per aiutarla. Hai mancato al tuo dovere di eroe, non venire a farmi la predica sulle promesse da mantenere!» aggiunse prima di voltarsi per darle le spalle e saltare sul tetto della casa alla sua destra, correndo senza una meta precisa.

Non seppe quanto tempo passò, ma si fermò perché non aveva più fiato. Si guardò attorno, cercando di capire dove si trovasse, ma non riuscendo ad individuare nessun punto di riferimento.

Il respiro era corto, sopratutto perché iniziava ad elaborare ciò che era accaduto quel pomeriggio; si guardò le mani tremanti rivestire del costume da Viperion mentre la vista si faceva più sfocata per via delle lacrime.

Sua madre era morta e l'aveva tenuta tra le sue braccia.

Cadde in ginocchio, continuando a fissare le sue mani mentre la testa iniziava a girargli e la nausea lo assaliva.

Era arrivato in ritardo, lui che possedeva il Miraculous della seconda possibilità. Era tornato indietro migliaia di volte per cercare di riparare al danno, ma tutte le volte era sempre troppo tardi.

In balia dei suoi pensieri, non si accorse della farfalla viola che entrò in contatto con il Miraculous del serpente, sorpreso di sentire la voce profonda di Papillon che lo chiamava.

«No... Per favore...» singhiozzò mentre si portò le mani alla testa, cercando di reprimere il potere dell'akuma.
«Viperion, non vuoi vendetta? Sei stato vittima di un terribile fato e non hai nessuna colpa» esclamò l'uomo nella sua mente, sogghignando. «È solo colpa di Ladybug sé tua madre è morta ed ora provi queste emozioni negative. Io ti darò il potere per combattere, ma in cambio dovrai portarmi i Miraculous di Ladybug e Chat Noir».

Il ragazzo si accorse di star trattenendo il respiro solo dopo che Papillon smise di parlare. Aveva ragione, era solo colpa di Ladybug, tutta questa storia era solo colpa sua, lui non centrava nulla!

«A cosa ti servono i Miraculous di Ladybug e Chat Noir? Perché li brami?» domandò serio, fissando un punto davanti a sé.
L'uomo fece una pausa. «Voglio ottenere il potere assoluto per riavere indietro ciò che ho perduto. Se ci riuscirai potrò anche soddisfare la tua richiesta silenziosa».

Luka sentì il sangue raggelarsi nelle vene a quella frase, non solo perché Papillon gli aveva appena rivelato perché akumatizzata le persone, ma soprattutto perché c'era una soluzione al torto che lui e sua sorella avevamo subìto per mano di Ladybug. Il Miraculous dslla coccinella e del gatto nero se uniti potevano soddisfare un desiderio, anche se impossibile, da quanto aveva capito.

«Allora, che ne dici?» domandò Papillon nella sua testa, riportandolo alla realtà.
Viperion sogghignò, rialzandosi in piedi. «Ti aiuterò, ma non voglio essere sotto l'influsso di una tua akuma» aggiunse, sollevando una mano e chiudendola a pugno. «Voglio farlo con il mio potere, voglio essere cosciente quando strapperò il Miraculous a Ladybug e la farò pagare per quello che ha fatto» ringhiò, sentendo le unghie scavare nel palmo malgrado la tuta.
Papillon rise di gusto. «E sia. Ci vediamo alla prossima battaglia, Viperion».

Il ragazzo sentì interrompersi il contatto mentale tra lui e l'altro portatore, vedendo la farfalla viola che prima era nel suo Miraculous uscire e diventare bianca, volando verso una meta a lui sconosciuta. Il sole stava iniziando a tramontare ed i raggi coloravano di arancio il cielo durante il crepuscolo.

Avrebbe avuto la sua vendetta, avrebbe preso il Miraculous Ladybug e l'avrebbe fatta soffrire. Avrebbe presto avuto la sua vendetta.




 

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Ora sapete cosa Viperion e Papillon si sono detti la prima volta dopo che la dolce Anarka se n'è andata.

Non so voi, ma io mi sto divertendo un sacco a far soffrire i personaggi MUAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!

Well, ci si vede al prossimo capitolo 🌚
Francy_Kid

  
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