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Autore: Valenicolefede    27/01/2020    5 recensioni
Kaori cercò di trovare delle alternative ma onestamente non le venne in mente nulla se non che....no, non avrebbe mai potuto. Proprio lei che era molto pudica e arrossiva con niente stava per chiedere al suo vecchio compagno di liceo.
“E se ti facessi io da modella?”.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Si diressero in una piccola caffetteria non tanto distante, e una volta accomodati ad un tavolo, ordinarono entrambi una cioccolata calda. Kaori era molto curiosa di sapere come aveva passato i vari anni dopo il liceo. I suoi genitori erano ai tempi tra i più noti gioiellieri della città, ma decisero improvvisamente di trasferirsi con i figli in America per aprire un nuovo negozio e, da quel che sapeva lei, anche lì avevano fatto fortuna.
“Allora Yuri, da quando sei tornato a Tokyo? Se non ricordo male, all’ultimo anno di liceo ti eri trasferito con la tua famiglia negli Stati Uniti.”
“Da un annetto direi. L’America è bellissima, ma io preferisco stare qua, sento una sorta di rilassamento interiore non so se mi spiego”.
Kaori sapeva bene cosa intendesse. Quelle volte che era stata a trovare sua sorella, New York le aveva fatto letteralmente girare la testa.
“Si ti capisco. Sai ho una sorella a New York.”
“Una sorella? Ma, se la memoria non mi inganna, ricordo che ai tempi avevi solo un fratello che lavorava nella polizia...”
Kaori al ricordo di suo fratello non poté fare a meno di diventare improvvisamente triste. Yuri non poteva sapere di Hide, era già partito quando fu ucciso dalla Unione Teope.
“Si è vero, Hideyuki...ma purtroppo è venuto a mancare 8 anni fa. Sai, non era il mio vero fratello, fui adottata quando ero ancora in fasce, e per me, lui e nostro padre furono la mia unica e vera famiglia. Durante il liceo poi venni per caso a sapere di avere una sorella di sangue, Sayuri, che attualmente vive e lavora in America.”
Il ragazzo si sentì costernato da quelle rivelazioni così personali ed inaspettate.
“Sono desolato Kaori, non ne avevo idea.”
“Oh tranquillo, per quanto riguarda Hide, era il suo mestiere...sapeva i rischi che correva. E con Sayuri andiamo davvero molto d’accordo, per quanto ci vediamo quando possiamo. Ma dimmi un po’ di te, cosa fai di bello nella vita?”.
“Beh, come forse ricorderai, già ai tempi del liceo avevo un debole per l’arte, e in America ho approfondito i miei studi. Ora faccio ritratti.”
Kaori ne fu piacevolmente sorpresa.
“Wow, che bello. E cosa ritrai esattamente? Paesaggi?” Chiese con estremo interesse. Il ragazzo improvvisamene arrossì.
“Ehm non proprio....diciamo che ritraggo corpi.” Non sapeva davvero come spiegarsi senza essere frainteso.
Kaori lo guardò decisamente confusa. Notava in lui un certo disagio e non ne capiva la ragione.
“Scusa faccio fatica a capire..”
“Oddio, adesso penserai male di me...ecco, io ritraggo corpi di donne...donne nude!” E lo disse tutto d’un fiato.
Kaori non poté trattenersi dal spalancare la bocca e sbattere velocemente gli occhi.
“Ma tranquilla. È davvero un lavoro onesto, sono un professionista io...non importuno nessuna che posi senza veli.” Kaori emise un sorriso appena accennato.
“E questi ritratti a chi vengono venduti?”
“Oh ad un sacco di gallerie d’arte, o a privati. Non puoi immaginare quanto abbiano successo. Non ritraggo in maniera nitida i volti delle donne, le ragazze posano solo per il loro corpo. Aspetta ho qui con me alcuni schizzi fatti di recente. A volte ho bisogno di incontrare più volte la persona da ritrarre per imprimere meglio...ehm, i particolari.” Ed emise una piccola risata piena di imbarazzo. Prese fuori da una cartellina un blocco da disegno su cui erano raffigurati corpi femminili completamente nudi ma in pose molto dignitose.
Kaori per un attimo aveva temuto fossero raffigurazioni erotiche. In effetti i visi venivano leggermente accennati senza però riconoscerne i tratti. Era sbalordita dalla sua bravura.
“Devo ammettere che se questi sono solo degli schizzi sei veramente bravissimo!”
“Grazie! L’arte è la mia passione, da sempre. Ma adesso dimmi di te. Che lavoro fai?”
A quella domanda la sweeper rimase per un secondo interdetta, non poteva di certo raccontare che era la socia di un giustiziere...
“Oh ecco io sono l’assistente di un detective”
“Mmm, lavoro molto interessante ed immagino anche pericoloso.”
“Beh diciamo che non è sempre la regola ma sì, a volte può anche essere pericoloso.”
“Sai, non ne sono affatto sorpreso. Sei sempre stata una ragazza forte e coraggiosa, che si batteva per chi era in difficoltà. Tuo fratello stesso era votato alla giustizia quindi penso che faccia parte nel tuo dna aiutare le persone.” Kaori rimase nuovamente a bocca aperta, quel ragazzo la conosceva meglio di quello che credeva. Era una bella sensazione. Avrebbe tanto voluto che anche Ryo la trattasse con tanta gentilezza e ammirazione, ma per lui era spesso un incapace mezzo uomo. Assorta nei suoi pensieri le venne in mente però che doveva recarsi subito a casa per finire di preparare la cena e le decorazioni nella sala.
Erano le 17:00 e non le rimaneva molto tempo.
“Oh Yuri io ora devo proprio andare. Ho una cena di famiglia, tu capisci...?.”
“Ma si certo. Anzi, perdonami se ti ho fatto perdere tempo.”
“Ma figurati, era il minimo che potessi fare. Anche tu passerai il Natale con la tua famiglia?” “Eh no, purtroppo i miei sono in seconda luna di miele, e mia sorella che adesso vive in Spagna, ha da poco avuto una bimba quindi non riuscirà ad esserci. Passerò il Natale a casa, guardando qualche programma tipicamente natalizio.” E lo disse con sorriso malinconico.
A Kaori si spezzò il cuore pensando che c’erano persone come lui, sole, in quella che per lei è una delle ricorrenze più importanti dell’anno. Avrebbe tanto voluto aiutare ognuna di loro ma era sicura che almeno per lui avrebbe potuto fare qualcosa. Si girò osservandolo mentre si metteva la giacca.
“Senti, ti andrebbe di unirti a noi stasera? Siamo una famiglia come dire, un po’ particolare, ma ci vogliamo tutti molto bene.”E fece una piccola risata.
Il ragazzo fu sorpreso da quella proposta, ma ringraziandola profondamente, accettò con molto piacere.
   
 
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