Fumetti/Cartoni americani > Spider Man
Segui la storia  |       
Autore: lmpaoli94    28/01/2020    0 recensioni
Peter Parker si appresta ad andare all’inaugurazione di uno dei grattacieli di New York più alti, belli e all’avanguardia della città.
Ma il giovane ragazzo che continua a nascondere i suoi poteri di ragno agli occhi di tutti, ha un grande dilemma da risolvere. Chi inviterà alla festa? La fortunata sarà l’amica dell’infanzia Mary Jane Watson oppure la bellissima e solare Gwen Stacy?
Un problema non indifferente che scatenerà collera e rifiuta da parte dell’altra, senza dimenticare che la vita di Peter sarà in pericolo ancora una volta.
Genere: Avventura, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Gwen Stacy, Harry Osborn, Mary Jane Watson, Norman Osborn
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dopo aver divorato la sua cena, Peter Parker decise di farsi forza per fare il grande passo.
< Perché mangi così veloce? Ti fa male, Peter. >
< Lo so Zia May, ma ho ancora da mare molte cose. >
< Se non ti conoscessi penserei che tu stia traslocando una casa intera e non un paio di bagagli e scatoloni. >
< Sì, è vero. Voglio portarmi via un sacco di roba. >
< Ovvero tutto… Peter, anche se sono vecchia non devi prendermi in giro. So che non tornerai mai più in questa casa da me. >
Vedendo la tristezza dipinta negli occhi si sua zia, Peter decise di tirarla sua di morale.
< Tornerò a trovarti ogni volta che potrò, Zia May. È una promessa. >
< Davvero? Non è che quando sarò troppo vecchia mi rinchiuderai in un ospizio o qualcosa del genere? Mi fanno apura quei posti. Preferisco morire in casa mia al calduccio o in tua compagnia, Peter. >
< Tu non morirai se non tra molti anni, Zia May. E rimarrai qua dentro fino alla fine dei tuoi giorni. >
< Ti ringrazio, Peter. Significa molto per me > rispose la donna ritrovando il sorriso < Mi aiuti a sparecchiare? >
< Con piacere. >
Dopo riaver sistemato la tavola e avere anche pulito i piatti, Peter si ritirò nella sua stanza.
< Vai pure. Tanto anch’io tra poco me ne andrò a letto. >
< Va bene. Buonanotte, Zia May. >
< Buonanotte, Peter. >
Guardando l’orologio, Peter notò che erano le undici passate.
“Accidenti! Dovevo chiamare Gwen! Spero di non disturbarla a quest’ora.”
Prendendo il suo cellulare, compose immediatamente il suo numero.
Il cuore del giovane ragazzo batteva all’impazzata come se fosse stato ad un primo appuntamento.
“Perché ci mette così tanto per rispondere? Spero che non stia dormendo o facendo qualcosa d’importante.”
Ma al quarto squillo, la giovane ragazza bionda rispose.
< Pronto? >
< Ciao, Gwen. Sono Peter Parker. Il giovane ragazzo che vedi ogni volta quando esce dall’università. >
< Ciao, Peter! Sono contenta di sentirti. >
“Lo stesso vale per me.”
< Scusami per l’ora, ma avrei da farti un invito molto speciale. >
< Che tipo di invito? > domandò la ragazza curiosa.
< Si tratta dell’inaugurazione dello Skywalker di New York che si terrà domani sera alle otto. E visto che io ho un biglietto speciale non solo per me, ho pensato di invitare te a questo incontro molto importante. Spero che tu non sia impegnata in altre faccende. >
Sentendo come la ragazza stava sghignazzando dalla felicità, Peter non ci badò molto attendendo la sua risposta.
< Gwen? Ci sei? >
< Oh, scusami Peter… Il tuo invito non me lo sarei mai aspettato, sai? Ci vengo molto volentieri > rispose la ragazza al settimo cielo.
< Stupendo. Ti passerò a prendere con la limousine domani sera per le sette e mezzo, d’accordo? >
< Non vedo l’ora, Peter Parker. >
In quell’istante Peter avrebbe voluto chiedergli anche della sua vita sentimentale, ma sapeva bene di non poter affrettare i tempi per paura di rovinare tutto.
< Perfetto. Allora ci vediamo domani sera? >
< Non vedo l’ora… Grazie ancora per tutto, Peter Prker. >
< Grazie a te > disse infine Peter riagganciando la chiamata felice come non lo era mai stato.
“Sembra di stare in un sogno… Io e Gwen andremo ad una inaugurazione esclusiva. Non vedo l’ora.”
Sembrava anche che in quel momento avesse dimenticato la sua amica d’infanzia nonché il suo amore proibito Mary Jane, ma pensando che l’avrebbe incontrata ieri sera insieme ad Harry Osborne, gli ribolliva il sangue nelle vene.
“Cn lei ho sbagliato tutto. Spero che di non sbagliare anche con Gwen. È una ragazza solare e speciale e sarebbe un grande colpo essere il suo fidanzato.”
le sue abilità di dongiovanni non sarebbero state sprecate, dimenticando in un momento che non si trovava a New York, ma in un paradiso felice dove ogni suo desiderio sarebbe stato realizzato.
 
 
La mattina dopo, Peter Parker si svegliò di gran mattino per caricare le sue cose nella sua modestissima auto.
“Ecco. Questo è l’ultimo scatolone. Spero di non aver svegliato mia Zia May. Sono appena le sette del mattino.”
Ma prima di partire con la sua auto, sua Zia si affacciò sull’uscio di casa chiedendogli spiegazioni.
< Peter, che cosa stai facendo? >
< Buongiorno, Zia. Porto la mia orba nel mio nuovo appartamento. Ci vediamo tra poco così faremo colazione insieme, ok? >
< Sei sicuro di riuscire a tornare in tempo? Ormai io sono già sveglio. >
< Certo. Tra meno di un’ora sono qui. Ciao. >
Una volta raggiunto il suo appartamento dinanzi al nuovo grattacielo ormai completato, il suo cuore batteva sempre di più dall’emozione.
“Ci siamo quasi. Questa sera io e Gwen passeremo una serata indimenticabile in uno dei grattacieli più belli di New York.”
Ma appena Peter si ridestò dai suoi pensieri, l’incontro casuale di Mary Jane lo fece diventare parzialmente serio.
< Ciao, Mary Jane > si limitò a dire il ragazzo.
< Ciao… Passavo di qui per vedere in quale appartamento ti eri trasferito. >
< Non è molto accogliente, ma almeno è vicino all’università. Partire da casa di mia Zia per arrivare fin qui era un vero strazio, mentre ora sarò molto più vicino… E poi soprattutto sarò un po’ più indipendente come vorrei. >
< Capisco… Comunque è stata tua Zia May a dirmi del tu trasloco, sai? Altrimenti tu non mi avresti detto niente. >
< Scusa. Me ne ero completamente dimenticato. >
< E non solo questo… Ultimamente hai la testa tra le nuvole, Peter. Mi dici a cosa stai pensando? >
< A niente di particolare. Sono solo impegnato con gli studi > mentì il ragazzo.
< Certo… Volevo anche dirti che Harry mi ha invitato all’inaugurazione esclusiva del grattacielo. Ci saranno le più alte cariche americane. Un momento molto speciale per me. Magari mi potrei far notare da alcuni agenti di teatro che saranno lì questa sera stessa. >
< Te lo auguro di tutto cuore. >
< Tu che cosa farai questa sera? >
< Credo che mi prenderò una pizza e guarderò un po’ di tv. Non posso cucinare in mezzo al casino. >
< Certo… Allora ti auguro una buona serata. >
< Anche a te, Mary Jane. >
In quel momento Peter avrebbe voluto confessare i suoi veri sentimenti che provava per lei, ma l’astio e il tono di voce che aveva nei suoi confronti gli fece cambiare idea repentinamente.
“Immagino che Mary Jane pensi che io l’abbia trascurata abbastanza… Mi odierà a tal punto che quando mi incontrerà questa sera mi ucciderà all’istante. Ma voglio ritardare la mia morte avendo gli nascosto l’invito fatto a Gwen. Non l’avrebbe accettato e mi avrebbe sicuramente fatto una scenata per strada.”
< Ah, Peter? >
< Dimmi, Mary Jane. >
< Tu che cosa pensi di Harry? >
< Come scusa? >
< Insomma, secondo te potrebbe essere il ragazzo adatto a me? >
< Secondo me sì. È un uomo ricco e molto intelligente. Secondo me fareste una bella coppia. >
< Voglio sottolineare che non mi interessano i suoi soldi, ma tutte le attenzioni che lui ha con me > replicò la donna con tono tagliente < Le attenzioni che tu non mi hai mai rivolto. >
< Ma io veramente… >
< Peter, credi che io sia una sciocca? Mi hai sempre guardata con gli occhi pieni d’amore fin da quando andavamo a scuola insieme. Perché non mi hai mai confessato i tuoi reali sentimenti? Ti vergognavi forse di me? >
< Assolutamente no! Che cosa ti viene in mente? >
< Allora dimmi il perché! Ho bisogno di saperlo. >
Ma Peter non sapeva che cosa dire in quel frangente, cercando in tutti i modi di fare il vago senza dare una risposta soddisfacente alla povera ragazza.
< Mi son concentrato troppo sugli studi… Volevo diventare uno studente brillante e finalmente dopo tanti anni ci sono riuscito. Non sono un ragazzo sfigato o nerd come si può pensare… Anch’io ho una vita oltre a questa monotonia. >
< E la tua vita diversa sarebbe traslocare e mangiare pizza guardando la tv in solitaria? Oppure c’è una persona nella tua vita? >
< Ancora no, Mary Jane. Non ora, almeno… >
< Ti auguro di trovarla al più presto, Peter. Sei un ragazzo eccezionale. Peccato che tu non lo pensi di me > disse infine Mary Jane distogliendo lo sguardo da Peter prima di farsi vedere con le lacrime che gli sgorgavano dal viso.
“Non avrei mai immaginato che potesse soffrire così tanto… Ho rovinato tutto come al solito.”
Non avendo nessuna possibilità di poterla riconquistare, Peter si concentrò sulla sistemazione delle sue cose all’interno del suo appartamento dimenticandosi anche della colazione promessa a sua Zia May.
 
< Zia May? Sono tornato > fece il ragazzo entrando di strafogo nell’abitazione della donna.
< Meno male dovevamo fare colazione insieme > fece la donna anziana guardando l’orologio.
< Le sei di sera… Scusami Zia, ma me ne sono completamente dimenticato. >
< L’ho notato… Hai avuto da fare quest’oggi? >
< Sì. Ho finito di sistemare le mie cose e adesso ho bisogno di fare una doccia. >
< C’è forse qualcos’altro? >
< No, Zia May… Perché me lo domandi? >
< Perché oggi dopo pranzo è venuta Mary Jane e mi ha detto che vi siete incontrati. >
< Davvero? >
< Sei un vero stupido se continui a far soffrire quella ragazza, sai? Lei ti vuole bene davvero, mentre tu alla fine l’hai spinta tra le braccia del tuo amico Harry. >
< Ma io non ho fatto niente! >
< Certo, come no… Si vede che tu non capisci niente di donne… Ma la cosa che mi ha fatto più rizzare i capelli è che gli hai mentito. Ovviamente io non ho detto niente della tua serata di gala allo Skywalker. Ma vorrei vedere la tua faccia e la sua quando vi incontrerete questa sera. >
< Ci saranno centinaia e centinaia di persone. Non ci incontreremo mai. >
< Non ci andrai con Harry? >
< No. Lui ci andrò proprio con Mary Jane, mentre io… >
Ma improvvisamente, Peter si bloccò di colpo.
< Tu con chi ci vai? >
< Con un’amica dell’università, ok? >
< Ah bene… Vedo che hai già rimpiazzato la tua amata. >
< Che cosa dovrei fare? Continuare a soffrire come un ossesso? Adesso basta. Anch’io ho bisogno della mia vita. Con o senza di lei. >
< Avevi un futuro rose e fiori e l’hai gettato al vento… Spero che tu te lo possa perdonare, altrimenti i tuoi sensi di colpa avranno il sopravvento. >
< Non ti preoccupare, Zia. Ormai ci sono abituato > disse infine Peter prima di correre in bagno a prepararsi per la serata più importante della sua vita.
“Peter, tu non vuoi vedere un problema che c’è… Ma con il passare del tempo andrà sempre peggio.”
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Spider Man / Vai alla pagina dell'autore: lmpaoli94