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Autore: Shaara_2    28/01/2020    9 recensioni
“Ben perché non sei tornato da me?” gli chiese, asciugando le lacrime.
Ma lui rimase immobile a guardarla, sorpreso e senza fiato.
“Rey? Sei tu?” le rispose, incredulo, aggrappandosi al cristallo kyber che lo teneva prigioniero. “Pensavo che non ti avrei più rivisto.”
***
Ciao a tutti. Ho deciso di scrivere questa breve storia REYLO (Ipotetica relazione sentimentale tra Rey e Ben Solo), per raccontare un possibile Epilogo “soddisfacente” dopo TROS. Come tutti i miei racconti, ci sarà il lieto fine. Questa storia è ispirata alla filosofia degli Je’Daii. Buona lettura
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Finn, Kylo Ren, Maz Kanata, Poe Dameron, Rey
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 2

 

Immagine presa dal sito che puoi trovare qui

Per sentire la musica di questo capitolo clicca sull’immagine:

A New Home (Rey Skywalker Theme) - John Williams

 

⧫⧫⧫

Un amico invisibile cammina al nostro fianco.

Un amato è con noi

nel segreto del nostro cuore.

Un maestro delle opere e delle prove ci mostra il cammino.

Un creatore delle cose ci utilizza e fa di noi il suo strumento.

(Sri Aurobindo)

⧫⧫⧫

Rey si svegliò in affanno. Il cuore le batteva forte nel petto. Un senso di oppressione le dava il capogiro. Le orecchie le fischiavano. Ed era sudata, talmente sudata da aver bagnato tutto il letto.

“Che diavolo è successo? Devo aver fatto il sogno peggiore di sempre.”

Tossì, come se le fosse mancato il fiato. Si guardò attorno, strizzando gli occhi. Dei raggi di luce arrivavano dal piano di sopra. Osservò il pulviscolo ballare dentro ad un raggio di sole, riflettendo piccolissimi bagliori dorati. Dei bagliori così tenui da vedersi appena. Comunque, abbastanza luminosi da farle notare la confusione della stanza. La coperta era stata lanciata lontano. Il cuscino era scomparso e i suoi piedi…

“Oh, mamma mia, sono un disastro!” sbottò, facendo una smorfia.

Tirò su la camicia da notte per vedere meglio. Muovendo velocemente una mano, si accarezzò le gambe e poi le caviglie. Scosse la testa, portando una mano alla tempia.

“Che sogno assurdo!”

Osservò i tagli e le ferite che aveva tra le dita dei piedi e rimase a pensare.

“Possibile che fosse proprio un sogno?” disse a voce alta. “Per le stelle, sto diventando pazza.”

Prese un telo dalla pila di lenzuole pulite, posate sopra al comodino. Iniziò a sbatterlo, come per scuoterlo dalla polvere.

“Adesso, parlo a voce alta, come i matti.”

Inclinò la testa per asciugare il viso e continuò a spostare il tessuto dietro al collo, cercando di togliere il sudore dai capelli.

“Luke, se tu almeno potessi sentirmi…” Fece un profondo sospiro. “Sarebbe tanto bello poterti parlare ancora.” Posò il telo mezzo bagnato sul letto. “Ti prego, Luke, dimmi cosa vuoi che faccia…”

Si alzò in piedi, ma solo con l’intento di mettersi in ginocchio.

“Ti prego, Luke, mostrami la strada. Io, da sola, non so che cosa fare. Ho fatto tutto quello che la Forza mi ha chiesto, ma non riesco ad andare avanti. Non senza di lui…”

Rimase in silenzio, continuando a lungo a pregare Luke e la Forza, concentrandosi con tutta se stessa. Ma, dopo ore e ore passate in ginocchio, vedendo che nessuno accorreva in suo sostegno, si abbandonò al pianto.

Era tutto come prima. Tranne che, questa volta, non aveva nemmeno baciato Ben mentre dormiva. Non aveva neanche ricevuto un abbraccio o una stretta di mano. E quel sogno era tutto ciò che le restava. Tutto ciò per cui aveva ancora viveva.

“Ben, aiutami almeno tu.”

Si alzò in piedi, camminando verso il frigorifero. “Ben, almeno rispondimi. Perché non ti fai vedere?”

Portò un braccio in alto, strofinandosi gli occhi pieni di lacrime. Un certo languorino cominciò a far rumore nel suo stomaco. Ma aveva altri pensieri.

“Ben, lo sai che non posso vivere se non posso stringerti almeno in sogno.”

Bloccò il braccio a mezz’aria, spalancando la bocca, sorpresa. La memoria cominciò a fluire sempre più nitida.

“Aspetta… il sogno…” roteò gli occhi verso l’alto, cercando di ricordare meglio. Più dettagli. Più colori. Piccolissime fantasie ingarbugliate. Poi, di colpo, fermò le braccia di lato. Come se stesse per volare.

“Una farfalla, ho visto una farfalla. Una bellissima farfalla blu che…”

“Signorina Skywalker?” una voce sconosciuta la chiamò dal piano di sopra.

Rey strabuzzò gli occhi per la meraviglia.

“Chi può essere a quest’ora?” Corse per le scale, vedendo che l’alba, con i suoi soli gemelli, era già passata da un pezzo.

“Per le stelle! Quanto ho dormito?” Cercò una vestaglia. Non poteva di certo presentarsi in quel modo.

“Forza, BB-8, vagli incontro. Cerca di dirgli qualcosa. Chiunque sia, prendi tempo, cercherò di sistemarmi velocemente.”

BB-8 fece un lungo verso metallico.

“Lo so, lo so, che non puoi fare tutto tu” replicò Rey, allargando le braccia, indispettita per l’insolenza del droide. “Però, in questo caso, non posso di certo presentarmi in camicia da notte!”

Il droide continuò a far sentire le sue ragioni e Rey sbuffò spazientita. “Perché non dovrebbe darti ascolto? Sanno tutti che sei il mio aiutante, in questa fattoria.”

“Signorina Skywalker, è in casa?” continuò l’individuo all’esterno, alzando la voce.

“Presto, vai! Lascia almeno che mi dia una pettinata.” Rey spinse BB-8 verso la porta. “Avanti, BB-8!” biascicò, stringendo i denti. Con un grugnito lo trascinò fino alla soglia, spingedolo fuori con l’uso della Forza. “Vai!” gli ordinò, agitando le mani. “Sai benissimo gli sforzi che abbiamo fatto per sistemare questa fattoria, dopo che gli Darklighter l’hanno abbandonata.”

“Bip, bip, bipppppppp”

BB-8 fece un suono sommesso, come se si vergognasse di qualcosa, per quanto i droidi possano provare vergogna. Comunque abbastanza, perché Rey cominciò ad urlare, arrotolandosi i capelli in tre panini dietro la testa.

“Arrivooooo. Ci metto solo un secondo! Intanto le ho mandato il mio assistente… se ha fretta, può chiedere a lui.”

Quando Rey uscì, trovò BB-8 intento a mostrare cisterne di umidità di tutte le forme a una vecchia signora velata. Rey osservò la donna. Era totalmente coperta di veli, tranne il viso scoperto, rugoso e apparentemente imbronciato. In una mano teneva un piccolo sacco morbido e scuro che arrivava quasi fino alla sabbia. Nell’altra mano teneva legato un vecchissimo Bantha. A guardarli insieme, Rey avrebbe detto che i due avevano più o meno la stessa veneranda età. Chissà perché si era fermata alla sua fattoria? Non le sembrava il solito cliente che andava a comprare acqua condensata dalle vaporiere dei Lars. Rey fece un passo avanti, incuriosita dalla donna ma, quando i loro occhi si incontrarono, ebbe un sussulto.

“Signorina Skywalker” disse la vecchia.

“Ma lei, ma lei…” Rey non poteva credere a quello che vedeva. L’anziana signora sembrava proprio la nomade che aveva incontrato un anno prima, quando era arrivata sul pianeta per onorare la morte di Luke e Leia.

“Mi avevano detto che era andata via…” continuò la vecchia, accarezzando la pelliccia del Bantha.

“No, no, sono solo molto impegnata con la fattoria e…” rispose Rey, allisciando la vestaglia.

“Ah, capisco” disse la signora. “Comunque, non sono qui per fare domande… sono qui per una vecchia promessa.”

Rey si toccò i capelli sudati, cercando di ricomporli alla bell’e meglio.

“U-una promessa?”

“Lasci che mi presenti” la donna allungò una mano raggrinzita, allargando le labbra in un caloroso sorriso senza denti. “Mi chiamo Ana Bold. Sono la figlia di Nella Bold. Anche la mia famiglia coltivava umidità, un tempo. Mio nonno era un carissimo amico di Owen.”

Rey si grattò la testa, confusa, senza accorgersi di aver rotto uno degli elastici che le tenevano i capelli.

“Ehm… Di chi?”

“Di Owen Lars” ripeté la vecchia, osservando il bantha leccare il piccolo droide sulla sabbia.

“Bip- bip-bip” esclamò BB-8.

“Ah, ma forse lei non lo ricorda, non era neanche nata. Owen Lars era lo zio di Luke Skywalker: suo padre, immagino…”

Rey indietreggiò, cercando di tenere i capelli che uscivano in tutte le direzioni dalle crocchie sulla testa. Era così concentrata a sembrare calma e a tenere i capelli a posto che, indietreggiando, scivolò all’indietro. Due passi scomposti e cadde per terra, sbattendo contro l’immondizia e finendo sepolta da decine di contenitori di vapore.

“No, no, non era mio padre” gridò, da sotto il mucchio di bidoni che la sommergevano. Mosse l’unico dito rimasto libero per far fluire la Forza e, mentre i bidoni volavano, si rialzò, abbassandosi la vestaglia. Vestaglia che si era aperta, rivelando la sua camicia da notte fradicia e le gambe zeppe di lividi e tagli.

“Luke non era mio padre” ripeté Rey, imbarazzata. “Era più uno zio.”

La donna abbassò lo sguardo, non curandosi della risposta.

“Signorina, dai suoi piedi si direbbe che lei abbia attraversato il deserto completamente scalza!”

“Ehm, completamente?”

Rey allungò la camicia da notte, piegando le gambe, in modo da nascondere i suoi tagli.

“Lasci perdere…” disse, sospirando e osservando BB-8 che versava dell’acqua nella bocca del Bantha. “Ho fatto un brutto sogno e mi sono svegliata così…”

“Oh, un sogno?...” sussurrò la donna. “I sogni sono porte. Come pensi, così accade” le disse ancora, fissandola negli occhi.

“Co-come?” Rey si grattò la testa, ma ormai iniziava sospettare che la donna avesse da tempo perso qualche rotella.

La vecchia le sorrise.

“Giovane Skywalker, non temere, tutto è legato, tutto è interconnesso. Ma qualcuno sapeva che avresti avuto bisogno d’aiuto.” La donna cominciò a frugare nel sacco, ma Rey iniziava a sentirsi stanca.

“Senta, è stata una notte difficile… che tipo di contenitore posso darle per il vapore condensato?”

“Ah, ah” rise l’anziana signora, “saranno sempre notti difficili, fintanto che l’antico simbolo non sarà ricomposto.”Rey era sempre stata molto gentile e paziente, ma un anno di solitudine e rimpianti le aveva lasciato poco spazio per la sopportazione.

Entrò in casa di corsa e uscì porgendo alla donna un bidone azzurro. “Tenga, glielo regalo.”

“Ragazza mia” la vecchia fece un cenno, agitando le mani verso il basso. “Non sono qui per questo, mia cara.”

“Allora, perché è qui?”

La donna abbassò il volto, estraendo un vecchissimo libro dal suo sacco. Lo prese in mano e ci soffiò sopra, sollevando una nuvoletta di polvere e rivelando un’antichissima rilegatura di pelle con un’incisione centrale. Un simbolo orizzontale dall’apparente forma di pesce.

“Ecco” disse la vecchia, con un tono più morbido. “Questo è il mio debito.”

“Co-cosa?” disse Rey, scuotendo le mani e indietreggiando per non prendere il dono. “Che cos’è?” domandò, mentre BB-8 tornava da lei, esclamando qualcosa.

“BB-8, ho capito che il Bantha ti ha detto che la signora è tanto gentile, ma adesso è meglio se stai da una parte.” Abbassò la voce per non farsi sentire dall’anziana. “Mi sembra un po’ strana, stalle lontano.”

Rey allungò un braccio, per spostare BB-8 dietro di lei, con fare protettivo.

La signora fece un passo avanti, continuando a porgerle il libro.

“Tanti anni fa, un maestro Jedi venne in soccorso di mia madre. Se io sono nata è grazie a lui. Ma, prima di morire, il Maestro chiese un favore a mia madre. Le disse che, un giorno, gli Skywalker sarebbero tornati e che avrebbero avuto bisogno di aiuto.”

“Gli Skywalker?” Rey la guardò con sospetto. “Io non sono proprio una Sky…”

“Oh, i dettagli non servono, il Maestro mi disse che, prima o poi, se il giovane Skywalker avesse fallito, la Forza si sarebbe rivelata un’altra volta e una giovane sposa avrebbe compiuto la profezia…”

“Una sposa?”

Rey rimase a guardarla con gli occhi spalancati e una smorfia sul viso. Possibile che quella vecchia avesse attraversato le dune infuocate proprio per dire tutte quelle follie? Una sposa, poi… che idiozia. Lei era sola da un anno. E single, ma non per scelta. Il suo amato era morto e, di certo, non era nella spirito di trovarsi un nuovo amante. Quella donna era di certo pazza.

“Questo libro glielo manda il Maestro Jedi Qui Gon Jinn. L’ultima volta che lo vidi era con il suo giovane padwan e un bambino.”

“Un bambino?”

“Sì, un bambino. Dovrebbe essere suo nonno: Anakin Skywalker, mi pare.”

“Ooooh, andiamo!” esclamò Rey. Ma la vecchia continuò a parlare.

“Era il figlio di Shmi, la seconda moglie di Cliegg_Lars, il padre di Owen Lars, zio di Luke Skywalker: suo padre.”

“Le ho già detto che Luke non era mio padre!” Rey sbuffò, perdendo la pazienza. “Comunque non mi interessa il libro, prenda questo bidone di vapore condensato e vada!”

“Non posso andarmene, se non accetterai questo libro.” La vecchia cambiò voce, che per un attimo sembrò disperata, quasi implorante.“La mia famiglia ha promesso che pagherà il debito con il Maestro, ma io sono troppo vecchia per tornare un’altra volta.”

La donna porse di nuovo il libro a Rey che, questa volta, lo prese tra le mani.

“Che libro è?”

“Non lo senti?” le sussurrò, spalancando gli occhi. “È un libro sulla Forza. Qui c’è tutto quello di cui avrai bisogno per far aprire le acque.”

Una goccia di sudore cadde sulle labbra di Rey e un lieve odore di zolfo catturò i suoi pensieri.

“Zolfo?” mormorò tra sé e sé. “Nel sogno di questa notte nuotavo nelle acque sulfuree. E se non fosse stato un sogno?”

Il cuore di Rey cominciò a battere all’impazzata. E se quella donna non fosse lì per un semplice caso? E se ci fosse veramente stato un collegamento? E se veramente quel libro le fosse stato inviato da un antico Jedi che conosceva il futuro?

La donna le sorrise.

“Bambina, ci sono tante cose che devi imparare. Hai mai sentito parlare dei Principi di indeterminazione?”

“Principi di indetermicosa?” ripeté Rey, con aria curiosa. “No, che cosa sono?”

“Veramente, non sai di che cosa sto parlando?”

Rey scosse la testa, confusa.

“Il principio di indeterminazione è un’antica teoria, secondo la quale tutto ciò che esiste può variare cambiando il punto di osservazione. Quando noi osserviamo qualcosa, essa muta in base a chi la osserva e l’atto dell’osservare modifica la realtà osservata. Tutto è energia e tutto è interconnesso…”

“Questo dovrebbe dirmi qualcosa?”

“Oh, ragazza. Hai proprio bisogno di questo libro. Il Maestro è stato saggio a mandartelo.”

Rey osservò il pesce inciso al centro della copertina.

“Non aver paura dei tuoi sogni” sussurrò ancora la vecchia. “Tutto è energia, tutto è interconnesso…”

E, mentre diceva questa frase, la donna cominciò ad allontanarsi dalla casa dei Lars.

Rey rimase a guardarla, domandandosi quale fosse il sogno e quale la realtà.

“Aspetti” disse, gridando verso l’anziana signora. “Che cosa dovrei fare di questo libro?”

L’anziana alzò una mano, senza voltarsi verso di lei, e una voce soffocata dal vento le rispose.

“Mettiti le scarpe, la prossima volta…”
 



Note:

Clicca sulle parole evidenziate in blu, nel capitolo, per leggere gli approfondimenti o per vedere l'immagine del personaggio.

Nella Bold https://starwars.fandom.com/wiki/Nella_Bold

Bantha https://en.wikipedia.org/wiki/Bantha
 


Angolo dell'autrice:

Ciao a tutti e grazie per esservi fermati a leggere questa storia. Un ringraziamento particolare a tutti coloro che hanno recensito o mi hanno aggiunto in qualsiasi categoria. Siete fantastici grazie <3

Ps: per favore passate a ringraziare
IndianaJones che, come sempre, edita quello che scrivo. Grazie Ale <3

Non so se può farvi piacere conoscere le mie ispirazioni ma, per i più curiosi, ho pensato di mettere un po' di bibliografia sotto ad ogni capitolo.

Bibliografia:

  • Rumi - dialogo con l'universo: Gli insegnamenti spirituali del grande poeta mistico persiano Giuliana Colella (è un trattato che spiega le poesie di Rumi tra fisica e metafisica. Da qui ho preso tutte le poesie)
  • QED. La strana teoria della luce e della materia Richard P. Feynman e F. Nicodemi (è una lettura semplice e accessibile a tutti. Per chi vuole capire la meccanica quantistica, ma non conosce la fisica. Feyman lo scrisse per una sua amica che non aveva studiato fisica. Purtroppo morì prima dell'uscita del libro, ma ha permesso a Feynman di lasciarci questo dono)
  • I principi fisici della teoria dei quanti Werner Heisenberg e M. Ageno (da qui ho preso l'idea del titolo ed è l'ipotesi su cui si basa la storia. L'idea dei principi di indeterminazione li ho presi proprio da questa teoria della fisica quantistica. Comunque non vi preoccupate questo è un racconto e io sono solo un'idiota che per elaborare un semplice pensiero deve prima leggere miliardi di cose per confonderle come meglio può dentro un minestrone fantascientifico. )
  • Bushido: La Via del guerriero AA. VV (solo per alcune idee)
  • Opere vol. 9/2: Aion. Ricerche sul simbolismo del Sé Carl Gustav Jung (questo perchè sono talmente folle da mettermi a cercare idee nel simbolismo)
  • Astrofisica 1 - Dal Big Bang ai Buchi Neri: Relatività ristretta e generale, Modello Standard, Stelle di neutroni, Buchi Neri, Radiazione di fondo, Onde ... (Panoramica Scientifica dell’Universo) Ettore Accenti (questo perché sono ignorante e forse la mia idiozia si nasconde all'origine del tempo)
  • Dal big bang ai buchi neri. Breve storia del tempo Stephen Hawking (emmm, questo perché avevo bisogno di capire se i buchi neri potevano avere un senso in questa storia, non ne sono ancora convinta, ma ormai vi devo rifilare sta frittata di idee....)
  • Star Wars - Down of Jedi - https://readallcomics.com/category/star-wars-dawn-of-the-jedi/ (da qui mi sono ispirata per la trama, se volete leggere una storia bellissima vi ho messo il link. Questa è la storia Reylo che avrei voluto vedere al cinema... se siete interessati su Reddit ho trovato una spiegazione che evidenzia le correlazioni tra questa storia con TFA e TLJ. Non dico altro altrimenti mi innervosisco, però se volete leggerlo anche voi vi metto il link)

Ps: come potete vedere il fatto che io legga tanto è inversamente proporzionale alle mie capacità di scrittura, ma ci sto lavorando... è probabile che in un multiverso alternativo ci sia una me che scrive benino e non legge un cavolo.

 
   
 
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