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Autore: Valenicolefede    31/01/2020    8 recensioni
Ad un certo punto però rimase folgorato come da un’apparizione: una donna, vestita con un corto tubino nero scintillante che ne esaltava il fisico statuario e snello, si stava dirigendo verso un gruppo di uomini seduti su dei divani. Non riusciva proprio a staccarle gli occhi di dosso. Era la donna più bella che avesse mai visto!
Ed eccomi qua ragazze con il primo capitolo del seguito di “Cuore Stanco”.
Chi sarà la donna che ha conquistato l’attenzione del nostro sweeper preferito?
Genere: Angst, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: City Hunter
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Kaori rientrò trafelata in camera d’albergo, cercando di fare il minimo rumore per i sensi molto acuti di Andrew. Era ancora immersa nel ricordo della notte più bella della sua vita, Ryo era stato incredibile, premuroso e passionale, aveva fatto emergere con una sé più audace e disinibita. Era stato tutto così magico.
Un rumore la riscosse dai suoi pensieri, la porta scorrevole che divideva le due stanze si aprì lentamente facendo comparire Andrew con sguardo alquanto enigmatico.
“Sei tornata finalmente. Allora, la tua serata con la tua vecchia amica stilista del liceo?”
“Buongiorno! Tutto bene, Eriko non la smetteva più di raccontare tutto quello che le è capitato in questi tre anni. Ero davvero sfinita quando siamo andate a letto.”
Mentire la faceva stare malissimo, ma che altro poteva fare? Ora dovevano essere tutti concentrati sulla missione. A tempo debito avrebbe parlato con lui.
Andrew nel frattempo si mise ad osservarla, notando quanto ai suoi occhi pareva così diversa. Decise che non era il momento di perdersi in interrogatori inappropriati a quello che si sarebbero di lì a poco apprestati a fare. Bisognava che tutti fossero rilassati il più possibile.
“Capisco. Allora, come ti senti? Agitata?”
“Ma cosa dici? So benissimo cosa devo fare, andrà tutto bene. Tutti voi sarete lì in ascolto se ci fosse bisogno, e questo mi basta per fare la mia parte senza alcuna esitazione."
Andrew le si avvicinò e con un gesto gentile e leggero le accarezzò una guancia.
“Ma certo. Io ci sarò sempre, e lo sai!”
Kaori era in estremo disagio. In quei due anni di collaborazione e convivenza aveva sempre cercato di evitare momenti di quel tipo. Andrew era un bellissimo uomo, non poteva negarlo, ma non era Ryo. Senza essere sgarbata accettò quel gesto affettuoso.
“Lo so.”
E gli rivolse un sorriso dolce, poi proseguì per interrompere quel cambio di sguardi.
“Bene, adesso dobbiamo prepararci socio!”
Andrew la guardò complice e fece un grande sorriso.
“Appena ti sarai preparata installeremo il localizzatore, le cimici e la micro telecamera. Il furgone è già pronto. Ora vado a prepararmi anche io.” E tornò nella sua camera, lasciandola sola con i suoi pensieri.
Kaori emise un sospiro, non vedeva l’ora che la missione fosse risolta. Dopo avrebbe deciso il suo futuro.

Alle 9:00 in punto come stabilito si ritrovarono tutti al Cat’s Eye. Quando Kaori vide Ryo il suo cuore perse un battito, e lo stesso fu per lo sweeper. La notte di passione che avevano passato si faceva prepotentemente largo nella loro mente. Avevano deciso di non far trapelare quello che era successo tra loro, almeno per il momento. Kaori gli si avvicinò e gli accarezzò lievemente la mano, lui di rimando gliela strinse, come a comunicarle la sua complicità. Andrew spezzò volontariamente quel breve momento.
“Allora, una volta che Kaori sarà da Finnies noi ascolteremo e saremo pronti per quello che succederà, se sarà necessario agiremo!”
Tutti annuirono.
Kaori si staccò da Ryo e riprendendo il suo ruolo di professionista salì in macchina per dirigersi alla Villa. Prima di partire diede una piccola e fugace occhiata in direzione dell’uomo che amava. Gli fece un occhiolino e lui le sorrise. Sarebbe andato tutto bene, finché loro erano insieme!
Una volta arrivata alla Villa suono’ il campanello posto al muro di mattoni che costernava il giardino. Una voce maschile chiese chi fosse.
“Salve, sono Fumiko Kimura, il Signor Finnies mi sta...”
E il cancello immediatamente si aprì.
“....aspettando” finì di dire.
Pensò che quel sudicio uomo la stesse bramando con voracità. Ancora non sapeva che gli avrebbe fatto presto rimpiangere di averla incontrata. Poco distante da lì, nascosto tra gli alberi che rigogliosi costeggiavano la strada, un furgone verde conteneva al suo interno quattro persone. Tutte quante allerta e in ascolto.
Quando Kaori arrivò davanti al grande portone fu accolta da una domestica di una certa età, che, senza degnarla di troppe parole, la condusse nella grande sala dove si era tenuta la festa in maschera. Guardandolo alla luce del sole, quel posto ostentava una sfarzosità da voltastomaco.
Alle sue spalle sentì dei passi concitati, e quando si voltò vide arrivare in sua direzione Arthur Finnies.
“Mia bellissima Fumiko, che gioia per gli occhi rivederti!”
Per l’occasione aveva indossato un abitino blu notte che le arrivava a metà coscia e aderiva alle sue forme sinuose, mentre ai piedi un paio di stivali dal tacco vertiginoso e un velo di trucco sul viso.
“Signor Finnies, il piacere è tutto mio.” Gli rispose con fare suadente.
“Oh andiamo, chiamami Arthur, e dammi del tu. Ma vieni, accomodiamoci e approfondiamo la nostra conoscenza”.
A quell’invito le si rivolse nuovamente lo stomaco. Si sedette sul grande divano al centro della sala, mentre Finnies si avvicinò al piano bar.
“Posso offrirti qualcosa da bere mia cara?”
“Molto volentieri, quello che bevi tu va benissimo”. Fece lei civettando.
“Allora, raccontami un po’ di te Fumiko. Che lavoro fai?”
“Oh, lavoro in una multinazionale farmaceutica. Un lavoro come un altro insomma. E tu? So che sei un noto imprenditore edile. Come mai qui in Giappone?”
“Beh vedi, ho certi affari con il mio amico Mazuso. Il Giappone e’ una terra molto redditizia” e finì la frase con una certa soddisfazione.
A sentire quelle parole piene di sottintesi le cominciarono a prudere le mani. Sapeva benissimo di che affari stava alludendo, ma doveva andare più a fondo se voleva scoprire qualcosa di più preciso sul traffico di donne.
“Il Giappone e’ uno Stato in grande espansione. Ma dimmi, qual’e la tua opinione su noi asiatiche?”
L’uomo si sedette a pochi centimetri da lei e con sguardo famelico disse.
“Voi siete dei bei bocconcini non c’è che dire. Molto più disponibili delle americane.”
L’avrebbe strozzato se avesse potuto.
“Oh non saprei proprio dirlo.” Rispose innocentemente.
“Altrimenti perché saresti qui?” Le chiese lui con un ghigno stampato in faccia.
Kaori sorrise cercando di nascondere il disagio. Era chiaro che per lui la conversazione stava per avere fine.
Intanto nel furgone il resto del gruppo ascoltava attentamente la conversazione. Ryo era nervosissimo, vedeva dalla piccola telecamera nascosta quanto quel maiale si tenesse così vicino alla sua donna, e sentire quelle ultime parole lo aveva fatto ribollire di rabbia. Anche Andrew era parecchio infastidito. Sapeva come funzionassero queste cose, ma tutto era diverso quando a fare da esca c’e la persona che ami. Mick e Saeko osservavano anche loro il monitor con fare minuzioso per non perdere nessun movimento sospetto da parte di Finnies. Tutti temevano per Kaori.

Dopo aver finito di sorseggiare il drink, Finnies le propose di fare un giro della casa. La cucina era grande la metà della sala, i bagni lussuosissimi con tanto di vasche idromassaggio e rifiniture alle pareti in oro, per rendere il tutto estremamente sfarzoso. Le cinque camere da letto erano degne di un hotel di lusso. Fu nell’ultima che si fermarono. “Questa è la mia stanza, vieni, voglio mostrartela”.
E prendendole la mano la trascinò al suo interno. Gli occupanti del furgone drizzarono le orecchie e aguzzarono la vista. Era davvero il momento di tenersi pronti ad ogni evenienza. Una volta entrata, Kaori si guardò intorno. La stanza era davvero meravigliosa, al centro c’era un grande letto a baldacchino, con dei teli color avorio appesi alle quattro estremità. Le intenzioni di Finnies erano decisamente chiare, ma doveva prendere tempo per carpire più informazioni possibili riguardo ai rapimenti.
“E’ davvero molto bella Arthur. Mah, ci siamo solo noi in questa casa?”
“Esatto tesoro. Mazuso e’ fuori per affari quindi ho approfittato della sua assenza e della tua presenza per distrarmi un po’.” Poi, le si avvicinò con fare lezioso.
Kaori non poté che indietreggiare finché non sentì il bordo del letto dietro di lei. Sapeva che i suoi amici stavano osservando tutto e che, se le cose avessero preso una brutta piega, sarebbero intervenuti. Ma lei sapeva difendersi e non si sarebbe fatta intimorire per nulla al mondo, lo doveva per le sue amiche americane, e per tutte le donne che avevano subito la stessa sorte.
“Allora tesoro....vogliamo giocare un po’?”
Si avvicinò ancora di qualche passo e sussurrandole all’orecchio.
“Che c’è? Non avrai forse paura di me, vero....Kaori?”
Nell’udire il suo nome spalancò gli occhi...questa non ci voleva, la sua copertura era saltata.
Ryo, Andrew e Mick non ci pensarono un minuto di più. Uscirono in fretta dal furgone e si precipitarono verso la Villa per fare incursione. Finnies aveva detto che non c’era nessuno oltre a lui e Kaori, ma immaginavano che la casa fosse sorvegliata. Saeko rimase nel furgone in attesa di un loro cenno in caso di rinforzi. I tre si divisero costeggiando i vari lati della Villa e mettendo ko le guardie che incrociavano.
Intanto nella stanza l’uomo osservava La sweeper con una certa soddisfazione.
“Vedo che sei rimasta senza parole. Pensavi che ci sarei cascato? Mi spiace per te, ma uno dei miei avvocati ti ha riconosciuta la sera della festa. Anche con una maschera, la tua bellezza era rimasta viva già dai tempi in cui hai lavorato per conto del mio studio in America. E’ bastato fare un po’ di ricerche per sapere che sei l’ex socia di Ryo Saeba, noto come City Hunter, e che ora lavori con McFallen, uno sporco investigatore americano. Immagino che tu sia qui per le donne scomparse no?”
Kaori lo guardò con odio, rimanendo ferma in attesa di fare la sua mossa.
“Hai indovinato in pieno!” Rispose digrignando i denti.
Finnies si allontanò da lei, e si diresse verso la finestra.
“Sei sicura di volerlo proprio sapere? Sai, sei stata sveglia a non farti più vedere, dopo che le tue colleghe erano state rapite. La prossima nella lista saresti stata proprio tu.”
l’uomo esplose in una fragorosa risata, cosa che a Kaori provocò ancora più nervosismo. Sentire anche solo riecheggiare da quella lurida bocca il ricordo delle sue amiche la infastidì enormemente.
“Sei davvero un bastardo Finnies, che fine hanno fatto le mie amiche e tutte le altre donne? Immagino che Mazuso sia il tuo complice in tutto questo!”
Era furiosa, non riusciva quasi più a controllare il tono della sua voce. Lui la squadrò con superficialità.
“Esatto, Mazuso e’ un mio amico di vecchia data, e il mio aggancio nel giro di prostituzione qui in Giappone. Negli ultimi tempi tu e i tuoi amichetti mi avete messo i bastoni tra le ruote con le vostre indagini, e con il localizzatore che mi avevi impiantato quella sera. Pensavi fossi così stupido da non accorgermene? Sapevo che mi tenevate sotto controllo.”
Kaori era stanca di giocare. Prese fuori la pistola e gliela puntò contro.
“Voglio sapere dove sono le donne che avete rapito. Parla bastardo!”

Nel frattempo i tre sweeper erano riusciti a neutralizzare tutti gli uomini di guardia alla Villa. Dovevano far presto prima che fosse troppo tardi.
   
 
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