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Autore: Angel TR    01/02/2020    1 recensioni
Lili e Asuka (più compagnia bella) in giro per l'Europa e Alternate Universe.
[Raccolta disomogenea scritta per varie Challenge]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Asuka Kazama, Emily Rochefort
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'La Belle Époque'
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Parte II: Ritrovarsi

Nome: Angel Texas Ranger

Madrid-Pamplona

Un paio di occhi azzurri come il più bel fiordaliso, scintillanti di lacrime che parevano cristalli liquidi – "Indosso solo cristalli, cara!", aveva detto una volta, agitando la fluente chioma bionda.

Un viso fresco e giovane, coperto solo da uno strato leggero di crema colorata perché era estate e non aveva voglia di truccarsi, non quel giorno, almeno. Una fioritura di brufoletti sulla fronte tradivano l'età di quel volto squisitamente scolpito e lo stress che le aveva attanagliato lo stomaco per tutta la settimana.

Asuka mi ha letteralmente spedita a calci a casa.

Finalmente, una lacrima tracciò una scia lungo la guancia, portandosi dietro lo strato di BB cream (rigorosamente Clinique, tonalità 010, porcelain). Lo specchietto della trousse riflettè l'immagine di una ragazza che tenta di seppellire il dolore dietro la solita maschera di bonton, eleganza e superbia.

Lili. Persino il suo nome suonava come il battito di ali di farfalla, una splendida melodia.

E allora perché Asuka non mi vuole?

Accartocciò il biglietto del treno su cui viaggiava per scacciare il fastidioso sussurro di una vocina interiore che rispondeva alla sua domanda. Perché sei un'arrogante figlia di papà, una che si pensa che il denaro compri il cuore della gente.

Il dorso della mano, infilata in un guanto di seta, volò ad asciugare rabbiosamente le lacrime. Beh, non è forse così?
Nel suo mondo, il lussuoso Principato di Monaco, il denaro era la chiave per tutte le porte. Alta società, party a bordo piscina, auto sportive, vestiti dal prezzo a quattro zeri, e, sì, anche il sorriso dei più bei giovanotti della città. Perché mai non riusciva a conquistare una ragazzotta di provincia, abituata alle scazzottate in mezzo ai vicoli bui? Perché mai le feste, le gite infinite, il jet privato, la villa a tre piani non avevano vinto la resistenza di Asuka?

Perché non riesce a vedere il tenore di vita che potrei regalarle?

Lili esalò un respiro e chiuse di scatto la trousse (Naked 3 della Urban Decay, da battaglia), prima di riporla nella borsa e sprofondare nella poltrona indaco, garantitale dall'aver sborsato un po' di quattrini per sedere in Prima Classe.
Asuka avrebbe sbuffato e insistito per la Terza Classe, "Così risparmiamo, finta bionda!", e avrebbe riso di lei, delle sue scarpe Jimmy Choo che valevano più dello stipendio mensile del padre. Eppure Lili si stava impegnando. Bastava pensare che non aveva chiamato il suo autista per trasportare lei e le sue tre valigie fino a Pamplona.

Era una delle città che Asuka voleva visitare. Madrid, la capitale, città storica, e poi non Ibiza, non Mallorca ma Pamplona. Chi ci va a Pamplona? Che ci sta a Pamplona?

Si trastullò con il pensiero che Asuka avrebbe affilato ancora una volta la sua voce con una buona dose di sarcasmo per sganciare la risposta. "Che ne capisci tu di città, che segui solo la moda? Voi ragazzi spocchiosi e ricchi vi riunite in branco, tutti diretti a New York, Parigi... Pamplona è per gli intenditori!", avrebbe detto.

"Per i rozzi scaricatori di porto come te.", avrebbe replicato piccata Lili.

Perché Asuka ha ragione. Ho vissuto sempre in una campana di vetro.

Lili appoggiò la testa al finestrino, i suoi occhi vagarono lungo i binari dove sfrecciava il treno, sul cielo limpido e sereno, sulla palla infuocata che rendeva impossibile passeggiare senza un parasole degno di questo nome.

Quel sole non aveva il diritto di splendere tanto visto che lei era di pessimo umore. Che scostumato, nessuno gli aveva insegnato l'educazione. Le lacrime ripresero a scendere, rotolando lungo il viso di Lili.

Asuka riderebbe di me.

  
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