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Autore: shitberrie    03/02/2020    2 recensioni
Katsuki teneva il volume del cellulare molto alto sin da quando, mezz’ora prima, aveva aperto la notifica di gioco; in contemporanea il televisore era acceso e funzionante su un qualsiasi canale, un regionale per giunta.
Non se n’era nemmeno reso conto talmente tanto il sangue gli era salito alle vene per colpa di quell’anonimo americano; non aveva nemmeno preso in considerazione le parole dette meno di quaranta minuti prima dal migliore amico e coinquilino: Kirishima Eijirou.
Probabilmente non l’aveva nemmeno ascoltato.
A riportare alla realtà Bakugou Katsuki fu una serie di rumori forti: la maniglia della porta d’ingresso dell’appartamento che si alzava e si abbassava, poi un bussare piuttosto insistente ed inseguito la lingua umidiccia di Brock Lesnar – un Rottweiler di un anno e mezzo che la madre di Kirishima aveva rifilato ai due; cosa? Oh, no… lo abbreviano in ‘Brock’ e ovviamente sì, il nome viene da Kirishima – a leccare il braccio di Katsuki.
( theory: 𝗱𝗮𝗯𝗶 𝗶𝘀 𝘁𝗼𝘂𝘆𝗮 𝘁𝗼𝗱𝗼𝗿𝗼𝗸𝗶, 𝗔𝗨 : 𝘄𝗶𝘁𝗵𝗼𝘂𝘁 𝗾𝘂𝗶𝗿𝗸𝘀, 𝘁𝗼𝘅𝗶𝗰 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗲𝘁𝘆 )
Genere: Angst, Introspettivo, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dabi, Katsuki Bakugou, Kirishima Eijirou, Nuovo personaggio
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo, Violenza
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TOXIC CITY
 
... i want to break things, like an arrogant boy
 
I. PROLOGO : Nitro

Che cazzo, americano di m-
Borbottò il biondo che aveva gli occhi scarlatti puntati sullo schermo del cellulare illuminato di miriadi di colori sgargianti tipici del gioco di Clash Of Clans.
Katsuki teneva il volume del cellulare molto alto sin da quando, mezz’ora prima, aveva aperto la notifica di gioco; in contemporanea il televisore era acceso e funzionante su un qualsiasi canale, un regionale per giunta. Non se n’era nemmeno reso conto talmente tanto il sangue gli era salito alle vene per colpa di quell’anonimo americano; non aveva nemmeno preso in considerazione le parole dette meno di quaranta minuti prima dal migliore amico e coinquilino: Kirishima Eijirou.
Probabilmente non l’aveva nemmeno ascoltato. A riportare alla realtà Bakugou Katsuki fu una serie di rumori forti: la maniglia della porta d’ingresso dell’appartamento che si alzava e si abbassava, poi un bussare piuttosto insistente ed inseguito la lingua umidiccia di Brock Lesnar – un Rottweiler di un anno e mezzo che la madre di Kirishima aveva rifilato ai due; cosa? Oh, no… lo abbreviano in ‘Brock’ e ovviamente sì, il nome viene da Kirishima – a leccare il braccio di Katsuki.
Cristo, stai fermo con quella lingua di merda” Sbuffò spostando il muso del cane con una mano e senza provare a staccarsi dal gioco ma il bussare diventò più insistente.
DIO – E’ la volta buona che uccido qualcuno!” Gridò lanciando il telefono sul divano, rimbalzando appena sul cuscino; Brock Lesnar lo seguì zampettando fino alla porta che venne aperta con furia e rabbia repressa.
CHI CAZZO – “ Katsuki non continuò la frase ma rimase paralizzato: davanti alla sua faccia vi era un cane.
Un cane, anzi un cucciolo di pastore tedesco, sostenuto da due mani. Katsuki ricollegò subito a Kirishima dato che intravide dietro di lui, nascosta dalla sua vista o quasi, dei capelli rosa.
Eijirou-kun, si è arrabbiato?” Chiese la voce femminile. “Non lo so, non l’ho guardato in faccia
Silenzio.
Oi, capelli di merda” Pronunciò Katsuki con il suo solito tono grave e scorbutico “Cos’è quella palla di pelo di merda, che puzza di merda e latte e sporco?” Chiese in un mezzo ringhio mentre si parava meglio davanti alla porta per non far uscire Brock Lesnar.
Kirishima stava già sprofondando nel panico: si aspettava forse di ricevere un qualcosa di positivo? Forse ci aveva sperato minimamente?
Beh” Disse distogliendo il cucciolo dal viso e tenendolo in braccio quasi fosse un peluche “Lo ha trovato Mina a qualche isolato da casa sua e lei non poteva tenerlo quindi… Siccome Mochi è morta da poco pensavo potessim –
No.
Ma non ho –
Senti, c’è già un cane e poi ci sei tu nulla facente; fai due più due” Rispose scuotendo la testa.
Ashido fece roteare gli occhi e sbuffò nel sentire le parole di Bakugou.
Non puoi lasciare un cucciolo in mezzo alla strada.” Constatò lei.
Mi stai sfidando?” Chiese il biondo alzando un sopracciglio sporgendo in avanti la testa.
Dopo uno scambio veloce di occhiatacce tra Ashido e Bakugou, Kirishima decise di intervenire ed invitò tutti all’interno dell’appartamento per parlarne civilmente e stranamente Bakugou accettò.
Il divano era il luogo dove Kirishima e Bakugou passavano la maggior parte del loro tempo, nel dolce far niente tra alcuni impegni e lavoretti part-time. Era il luogo dove si confrontavano e dove prendevano le scelte più ardue, insieme.
Kirishima era seduto al suo solito posto: l’angolo destro del divano quello vicino all’ingresso, dove poi si andava per la cucina, il bagno e le altre stanze.
Bakugou stava nel suo angolo, dove la forma ad ‘elle’ si congiungeva. Nessuno doveva toccare quel posto e a nessuno era permesso sedersi se non voleva essere malmenato a sangue dallo stesso Bakugou. Ashido era nel mezzo anche se nettamente più vicina a Kirishima mentre la stessa teneva in braccio il piccolo cucciolo di pastore tedesco. Brock sostava ai piedi del biondo emettendo un basso russare, con il muso schiacciato sul tappeto.
No.” Sentenziò di punto in bianco Bakugou che se ne stava con le braccia incrociate al petto.
Ma perché?” Chiese allora Kirishima, guardandolo dritto in faccia “Cosa ti cambia?
Cambia, testa di cazzo.” Un sospiro da Kirishima e di nuovo silenzio, diversi attimi senza parlare orchestrati però dal russare di Brock Lesnar.
Ashido ci provò: decise di buttarsi nella bocca del leone, pronta a soccombere tra le fauci piene di rabbia repressa e cattiveria che Bakugou aveva allenato per anni.
Anche prima avevate due cani, cosa ti cambia?” Chiese stizzita.
Cambia che non sono cazzi tuoi, Ashido stai zitta.” Rispose subito.
Kirishima non ebbe il tempo di mettersi in mezzo che subito la ragazza rispose, acida come una vipera: “Da quant’è che non scopi? Più o meno un anno, no? Eri più trattabile prima, coglione.
Kirishima richiuse le labbra che aveva schiuso per parlare e stupito si mise un dito davanti ad esse, come ad imporsi da solo il silenzio.
“Ma che cazzo vuoi” Rispose allo stesso modo il biondo “Vorrà dire che voi due scopate troppo dato che siete troppo rilassati, mi state sul cazzo, dio che nerv –"
Si bloccò, prima di iniziare a dare di matto come al solito, dato che il batuffolo di pelo stava trotterellando dalle gambe di Mina alle sue e, per giunta, aveva deciso di usarle come nuova cuccia.
E così, Ashido ma soprattutto Kirishima, rimasero in attesa di una reazione da parte del biondo che sembrava paralizzato sulla figura canina che aveva puntato i grossi occhi cioccolato verso di lui, piegando appena le morbide orecchie. “Nitro” Disse Bakugou con il solito tono di voce.
Scusa?” Titubante Kirishima si sporse in avanti; aveva sentito bene? ‘Nitro’.
LO CHIAMIAMO NITRO STAI ZITTO CAPELLI DI MERDA ALTRIMENTI TI SOFFOCO SOTTO UN CUSCINO.” Gridò prima di lanciare per terra il cucciolo, vicino a Brock Lesnar e ancor prima di provocare un grosso ‘YATTA’ dai due ragazzi.
 
Due settimane più tardi, venerdì, 19.30
 
Il biondo era steso sul divano, con le gambe tirate lungo la chaise longue; sulla pancia vi era il nuovo acquisto dei “Poco Ma Buoni” coinquilini Bakugou-Kirishima: Nitro, un cucciolo di pastore tedesco trovato da Ashido Mina – la pseudo ragazza di Kirishima, ci sta ancora lavorando – e rilevato dai due a seguito alla morte di Mochi, il loro precedente cane.
Katsuki lo stava usando per tener su il cellulare mentre giocava al tanto amato ‘Clash of Clans’.
Porca troia che caldo che manda ‘sto coso.” Borbottò riferendosi al cane che, effettivamente, non era l’ideale in quel periodo del mese siccome era veramente troppo caldo ad esclusione della sera.
Bakugou” Lo chiamò Kirishima, palesatosi in cucina mentre procedeva verso il salotto ed il divano.
Cosa?”
Tra mezz’ora dobbiamo uscire e sei ancora lì così? Vuoi che Kaminari entri di nuovo qui?” Chiese incrociando poi le braccia al petto. “Non vengo” Disse Bakugou atono, mentre continuava a giocare.
Kirishima rimase in silenzio, stordito per qualche attimo.
No, tu vieni. Stai facendo la muffa su quel divano e da quant’è che non esci di preciso?” Chiese Kirishima con un velo di giustificata irritazione.
Non ho voglia, non rompere il cazzo
Ma perché?” Ribatté subito il rosso.
Perché mi state sul cazzo e poi c’è pure Deku. Finisce che lo lancio dentro una vetrina di qualche negozio.
Silenzio.
Ti stiamo sul cazzo. Davvero Bakugou?” Chiese innalzando appena le sopracciglia dopo essersi ripreso da quel breve attimo di stordimento.
Kirishima si andò a sedere sul tavolino di legno davanti al divano e puntò gli occhi sul coinquilino.
Bakugou.
Lo chiamò con tono più serio ma il biondo rimase con lo sguardo bloccato sullo schermo del telefono. A quel punto il finto rosso si sporse per prendere il cane dalla pancia del ragazzo che grugnì dato che gli aveva appena tolto la sua borsa dell’acqua calda personale.
Ti conosco troppo bene: tu esci sempre, anche se non hai voglia o sei malato. Vuol dire che qualcosa è successo, cosa è successo, Katsuki?
Emise un sospiro e così conquistò l’attenzione del biondo che con la solita espressione truce, chiuse il gioco e si concentrò sull’amico. “Niente – non ho voglia, basta.
Dai, sei di nuovo in ballo con Overhaul? Non gli hai pagato l’erba della settimana scorsa?” Chiese a quel punto Kirishima alzando appena le spalle; non sapeva nemmeno lui cosa stesse dicendo, sinceramente, anche se non era una cosa poi tanto estranea “Aspetta – è per Uraraka, no? Vi siete lasciati da almeno tre mesi, amico, passaci sopra” Disse con fare rassicurante nonostante vedesse Bakugou andare in ebollizione dalla rabbia.
VUOI STARE ZITTO?” Tuonò con rabbia il biondo, serrando la mascella e chiudendo le braccia al petto, spostando poi lo sguardo. “Ho azzeccato con la seconda lo so.
Bussarono e Kirishima, dopo aver ridato il cucciolo di pastore tedesco al coinquilino, si diresse alla porta che aprì subito.
Ashido, Kaminari, Jirou e Sero.
Kirishima scosse appena la testa ai ragazzi che subito avevano preso un’espressione confusa in viso.
Non riesco a smuoverlo ragazzi, vuole stare a casa” Disse sottovoce agli amici mentre il biondo rimaneva steso sul divano, riprendendo tra le mani il cellulare per ricominciare la partita.
Kaminari, dal canto suo, si sporse con la testa: “Ma almeno rimani a casa a fare qualcosa di creativo con te stesso o no?” Chiese ad alta voce mente Jirou gli spalmava uno schiaffo sulla spalla.
Oh ma vi fate i stracazzi vostri? Campate cent’anni in più” Rispose stizzito Bakugou “Se non vi ammazzo prima”.
 
Emise un denso sospiro: non ne poteva più di sentirli blaterare. Pensavano di conoscerlo ma non sapevano niente, nulla. Nisba. Zero assoluto! Come se potessero entrare nella sua testa, – anche se probabilmente avrebbe confessato la sua reale situazione per esasperazione – come se fossero grandi amici. In realtà, l’unico che lo conosceva abbastanza era Kirishima ma… non gli importava. Voleva solo stare lì, sul suo divano: birra, film, partita a Clash of Clans poi un giretto per una sigaretta e via, domani è un altro giorno.
Ashido dopo aver fatto mulinare gli occhi - verso lo spazio profondo, probabilmente – raggiunse il divano spostando di forza le gambe di Bakugou, che in compenso la fulminò con lo sguardo.
Tu non vuoi venire perché non vuoi vedere Uraraka-chan.” Sentenziò la giovane dai capelli rosa, vestita e pronta per andare alla festa in un completo leopardato.
 
Mi avete rotto il cazzo, parte seconda, atto primo.” Disse mantenendo lo sguardo crucciato ed spostando il cane alla sua sinistra.
Finché non parli non la smetterò, parte seconda, atto primo” rispose di rimando lei mentre Bakugou la scimmiottava imitando la sua voce “Finché non parli gne, gne, gne”.
Bakugou, senti – Ashido Mina espirò sconvolta, scocciata, in preda ad un mental breakdown bello e buono – ti ha mollato, preferiva Izuku. Stop, bene! Sei un coglione? Lo sappiamo tutti benissimo che lo sei ma non per questo la smettiamo di uscire in tua compagnia, ok?”.
Vi fu silenzio.
Già per una certa ho creduto avessi la sifilide, Bakugou!
Disse pimpante, senza assolutamente alcun motivo ma solamente perché quel silenzio lo stava mettendo a disagio, l’altro biondo, Kaminari. Come un fulmine a ciel sereno, sì.
Si beccò un’occhiataccia da tutti e Sero che a denti stretti gli intimava di non parlare ancora.
Scusate” Disse a quel punto Kaminari, indietreggiando verso la cucina ed alzando le mani in segno di resa.
Il biondo aveva preso ad accarezzare il cucciolo di pastore che aveva il piccolo muso appoggiato al suo costato; Katsuki non voleva ancora alzarsi ma se solo non avesse avuto quel briciolo, minimo, esimio pezzettino di buon senso probabilmente sarebbe saltato al collo di Ashido per soffocarla.
Scosse la testa per scacciare quel pensiero.
Non voglio venire perché come ho già detto a Kirishima voglio evitare un'altra denuncia per disturbo alla quiete pubblica, rissa, aggressione a pubblico ufficiale ma se proprio vuoi vedere Deku senza un braccio o impalato in un muro, beh, vado a cambiarmi Ashido – non chiedermelo due volte” Concluse con velata ironia mentre scoccava un’occhiataccia di fuoco alla coetanea.
Non vestirti come un rapper fallito e sappiamo tutti quanti che non lo farai” Rimboccò subito la rosea scuotendo appena la testa.
Con un colpo di reni Bakugou si mise in piedi ed andò fino alla sua stanza della quale sbatté sonoramente – e simbolicamente la porta -.
Si cambiò e mise una felpa tricolore: dalle spalle a metà petto a ricoprire anche una metà braccio vi era il bianco, poi l’arancione a creare la forma di una freccia – ma solo per una breve striscia – ed il restante della felpa era nera; mise degli skinny jeans neri strappati e ai piedi le fidate Jordan Retro high: Shattered.
Uscì dopo una decina di minuti, prendendo il berretto e il giubbotto mimetico oversize.
E poi verso la volta del Big City Blues.


SPAZIO AUTRICE !!
ah, era da un po' che mancavo su EFP. 
innanzitutto vorrei ringraziare chiunque sia arrivato a questo punto del prologo. E' stata una cosa molto avventata e un po' campata all'aria ma... molte cose belle nascono così, no? 
Cercherò di pubblicare ogni una/due settimane in base ai miei impegni e beh... all'audience??
Qualche dritta: questa non è la classica commedia romantica adolescenziale, più avanti si tratteranno temi forti nonostante sia un AU, ambientata in un modo cupo e senza quirk... il nostro insomma!

è tutto per ora tesori, dalla vostra shitberrie !
  
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