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Autore: shana8998    03/02/2020    4 recensioni
Hannah è una studentessa modello. Una di quelle ragazze super intelligenti che non gode di alcuna popolarità nella sua scuola.
E' terribilmente infatuata di Justin Kohl uno dei ragazzi più ambiti della scuola che però la ignora totalmente.
Ma Justin non è l'unico ad essere popolare ed ambito alla Briar. Garret Graham un altro sportivo della Briar , è quel tipo di ragazzo senza nessun ritegno morale , uno sciupa donne viziato ed arrogante capitano della squadra di Hockey.
Dopo l'ultimo esame andato pessimamente per lui, Garret si troverà costretto a chiedere aiuto alla "secchiona" non che sconosciuta Hannah. Così stabiliscono una sorta di patto. Lei sarà la sua tutor per tutto l'anno mentre lui fingerà di essere il suo ragazzo , così da attirare l'attenzione di Justin. Ma qualcosa va storto e quella finzione fra i due non sembra più così falsa.
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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                                                                    Garret
C'è differenza fra un avvocato ed una prostituta? Probabilmente la prostituta ad un certo punto smetterà di fotterti. Loro no.
Sono le nove  e trenta del mattino ed io assieme al mio avvocato Mark Brown stiamo raggiungendo il palazzo di giustizia.
Questo maledetto bastardo , si è fatto pagare una fortuna mettendo le mani avanti :"Sono quasi certo che ti verrà data la colpa " Aveva detto , in modo tale che mio padre desse mano ai fondi. Ai miei fondi. 
Quindi grazie a questo casino combinato in primis da me , si era ritrovato impaccato di soldi. 
Spero per lui che non sbagli nemmeno mezza mossa, così, giusto per preservare la sua incolumità.
Sono nella sua auto , e  attraversiamo Swalloh Strett .Ad un passo dal tribunale,  il mio telefono vibra . 
Hannah:-Sono arrivata, dove sei?
Io:-Sto arrivando.
Non vedo Hannah dal pomeriggio che mi ha accompagnato in ospedale. Ammetto che forse io stesso non avevo voglia di vederla in questi giorni. Mi sento in colpa ok? Terribilmente . Ed averla fra i piedi per qualche strano motivo aumenta questo stato d'animo.
Alla fine la mia ferita all'addome non era profonda come pensavo. Sono bastati quattro punti di sutura , e molto , moltissimo disinfettante. Per fortuna però, che ho dato ascolto ad Hannah. Se non fosse stato per la sua testardaggine a quest'ora potevo stare veramente male.
Brown si parcheggia nel piccolo recinto ai piedi del palazzo di giustizia.
L’angoscia è uno stato emotivo paralizzante. In essa s’intrecciano ansia, paura, sensazione di pericolo, vuoto esistenziale e il peso di qualcosa di indefinito che non ci permette di respirare. Ecco ,  in questo momento la mia persona li prova tutti insieme questi maledetti stati d'animo. Mi tormentano.
Sono un fascio di nervi incandescente quando sento il tlac dello sportello che si chiude alle mie spalle , e per un secondo credo di non averlo mai voluto richiudere veramente.
Incamero più aria possibile.
Hannah è li sulla rampa di scale che porta all'ingresso del palazzo. La sua immagine troneggia nonostante lei sia esile.
Ha dei fogli stretti nelle mani che le coprono il tubino blu acceso che indossa in questo momento. Ha anche un piccola borsetta trapuntata del medesimo colore e , cazzo vederla con tutto quel po'po' di corpo perfetto mi fa girare la testa . Ma mi schiaffeggio mentalmente perché il discorso figa non è il problema di questa stramaledetta mattina. 
Salgo le scale accompagnato dal mio inseparabile avvocato.
Hannah mi guarda per un istante. I suoi occhi esprimono così tanta paura , che quasi mi si strappa l'aria nel petto. E' solo colpa mia. 
Scosto la porta in vetro del palazzo di giustizia e proprio quando la mia suola tocca il pavimento in granito marroncino, più sguardi astiosi mi piombano addosso.
Justin e sua madre ripetono a pappardella, tutto ciò che avevano studiato come se stessero andando a svolgere un compito in classe, che però  avrebbe forse, fatto finire me alle sbarre.
Gli occhi del bastardo ricciuto mi si piantonano alle costole. 
-Graham , non lo guardare.-. Brown mi afferra un braccio .
Svio amaramente gli occhi in una nuova direzione.
No. Non mi pento. Hannah è in grado di farmi pentire , ma basta un attimo che i miei occhi si incontrano con la faccia del bastardo, per dirmi " ben fatto" .
Non mi sbalordisce quello che ho commesso , lo ammetto. Anzi probabilmente, è solo il residuo di quello che odio di più al mondo che mi fa diventare proprio ciò che odio.
La violenza. La conosco sin troppo bene. In questi ultimi giorni ho meditato parecchio su quanto accaduto. Mi sono martellato il cervello per trovare una spiegazione buona. Alla fine ho concluso quei giorni di meditazione e tormento con l'unica spiegazione plausibile. Non è Hannah il vero motivo. La verità è che sono esploso perché quando queste cose succedevano in casa mia non ho mai avuto il coraggio di ribellarmi.
Mio padre. Quello è il problema. Lui è la fonte della mia reazione nei confronti di Justin. Quando ancora i miei non si erano separati , lui ci massacrava. Si Phil Graham, non è l'uomo brillante che tutti credono , è un fottuto violento.
Ha menato per anni mia madre e me. Ed il comportamento insofferente di mia madre non ha aiutato nessuno in quella famiglia ormai esplosa. Lei tentava sempre di accontentare le sue incontentabili richieste  cercando di essere affabile , dolce , premurosa. Ma ad oggi credo che lui fosse incontentabile solo per poterla menare o per potersi sfogare con me.
Quando mia madre ha deciso di andarsene via , era troppo tardi per me. Ero già rovinato. 
Il motivo per cui non l'ho seguita lasciando che cambiasse stato , vita , famiglia è semplice. Io volevo arrivare a tutti i costi a concludere gli studi a prendermi i miei soldi e fuggire da lui. Ma per farlo dovevo restare sotto la sua ala.
Ecco il perché di Hannah , delle sue ripetizioni, dell'ansia che ho provato quando ho visto quelle C sui miei compiti in classe. Ed ecco perché l'ho difesa. E' insofferente , proprio come mia madre , indifesa , ingenua ... Hannah è quel tipo di ragazza dal sarcasmo infinitamente tagliente , dal carattere severo ma , c'è una parte di lei che è terribilmente fragile e rende sin troppo fragile anche me. 
Arranco. Arranco sempre , in  tutto specie con lei. Tranne che nell' Hockey . Quello sport ha fatto si che il mio culo fosse salvo da tutte quelle percosse. Quando ho iniziato a farmi notare per le mie doti di crossista , mio padre ha cambiato modo di trattarmi. Quanto meno ha smesso di menarmi per qualsiasi cosa.
Perciò ho puntato tutto su quello sport. E mi piace si, ma ultimamente mi sono reso conto che la mia vita è dettata da ciò che devo fare per accontentarlo come faceva mia madre e questo mi fa incazzare a bestia con me stesso e con lui.
Hannah è l'emblema della stupidità. Se non si fosse comportata come mia madre forse tutto questo fiume di coscienza sarebbe rimasto sopito ancora un po' dentro me , perché cazzo , non lo controllo. Prendere coscienza di certe cose fa male. Ma sto pensando troppo e a troppe cose messe insieme ...
-Seduti prego.-. Il giudice si accomoda sulla sua poltrona ed invita i tre avvocati ad esporre i fatti.
Hannah , Justin ed io , siamo ognuno al proprio tavolo , un affianco l'altro. 
Justin è li che stringe la mano di sua madre. Hannah , invece sembra sommersa in quello che sta leggendo . Sua madre è seduta dietro le sue spalle e non smette di piangere da quando ha messo piede qui dentro.
Avrei voglia di chiedere scusa anche a lei. Ho messo nei guai più di una persona sola, e solamente perché sono un coglione insofferente anche io.
Mi torturo le dita staccando le pellicine più lunghe. Non ho il coraggio di guardare nessuno di loro.
Noto che lo sguardo del giudice rimbalza sulla porta quando la sente aprirsi alle mie spalle.
Mio padre è appena arrivato in aula.
I suoi occhi gelidi planano su tutte le persone presenti studiandone dettaglio per dettaglio movenze e volti. Poi arriva a me.
L'occhiata che mi da è raggelante.
Ho uno spasmo.
Ora che sono così grosso e forte , non dovrei aver paura di lui qualora mi toccasse. Eppure tremo all'idea.
Si accomoda in ultima fila , assieme a lui c'è un altro uomo. Un secondo legale. Quando si siede distende le gambe ed incrocia le braccia al petto , stretto in una giacca elegante. Sembra si stia godendo un film al cinema ed allo stesso tempo , sembra fremere perché tutto finisca e se la possa prendere con il sottoscritto.
Mi volto. Ho l'aria che mi manca, questo dannato colletto della camicia celeste che porto, sembra essersi rimpicciolito di colpo.
-Signor Brown, esponga i dettagli riferiti al suo assistito, prego.-.
Il mio avvocato raggiunge il centro del piccolo spazio fra "trono" del giudice e noi. 
-Come raccontato dal mio collega .-. Si riferisce a Bernabie , che con la sua lucente pelata aveva fatto uno sproloquio su quanto efferato fosse stato il mio gesto. -Ci sono state delle percosse. E' vero..-. Brown si aggira per l'aula.
-Ma qui dentro , qualcuno si è posto la domanda "Perché?". Perché un ragazzo così giovane , atletico , ricco , ha sentito il bisogno di azzuffarsi con un suo coetaneo.-. Fa una pausa. -Perché ha desiderato difendere la sua ragazza da uno stupro, signori!.-. Alza il tono marcando le parole.
Ho un sussulto. "La sua ragazza?"
L'avvocatessa Alanie Mcflerry , che difende Hannah e Brown si scambiano un'occhiatina furtiva. Sono d'accordo su questa versione? Hanno un piano difensivo in mente e comprende me ed Hannah insieme? Che attinenza ha questo dettaglio con ciò che è accaduto.
-Proprio così , signor giudice. Credo che anche lei sia stato innamorato alla loro età.-. Brown si affaccia verso il giudice , affondando le braccia sulla linea marrone del tavolo dove troneggia l'uomo.
-Come si sentirebbe se un altro ragazzo provasse a farle questo.-. Brown tira fuori un telecomando ed il piccolo schermo affianco a loro si accende. C'è Hannah dietro quel vetro. Mentre tira. Mentre ridono di lei.
Un fremito prepotente mi costringe a chiudere i pugni. Torno a provare un'infinita rabbia.
Il giudice McGrove , così lo chiama la piccola striscetta di plastica sul suo banco, osserva attentamente il video.
-Come vi sentireste tutti voi.-. Fa Brown rivolgendosi alla giuria ed ai presenti in aula.
-Se un ragazzo costringesse mantenendo una mano sulla testa , una ragazza già fuori di se, a tirare droga?.-.
Incazzati come delle bestie , ecco come pretendo che tutti in quest'aula si sentano. Come mi sono sentito io. INCAZZATO.
-Obiezione signor giudice.-. Bernabie salta in piedi.
-Obiezione accolta.-.
Brown si allarga il colletto.
-La ragazza era senziente quando ha bevuto , probabilmente era senziente anche quando ha fatto uso di droga.-.
-No.-. Schizza l'avvocato di Hannah. I suoi tacchi tintinnano feroci in quel pezzo di pavimento che la separa dal giudice McGrove. Si avvicina al banco e ci sbatte sopra un foglio.
-Questo è il tossicologico di Hannah. Se nota bene.-. Stira un dito sul foglio. -Su quest'ultima riga , viene sottolineata la sua allergia alle droghe sintetiche , una ragazza allergica non assumerebbe droga sapendo che potrebbe morire. Sono certa che Hannah si sia trovata spiazzata ed il suo stato di impotenza dovuto all'alcool , abbia favorito il comportamento spregiudicato di questo ragazzo.-. Indica Justin con una violenza nel movimento della mano che quasi mi sembra che la colpa gliel'abbia data lei stessa.
-Si , leggo qui che ha anche riportato vari ematomi.-.  Proferisce il giudice.
-Certo vostro onore, la ragazza non si reggeva da sola , ed è caduta diverse volte.-. Fa con prepotenza Bernabie.
Stronzo, tu non c'eri. 
I miei occhi rimbalzano da una voce all'altra, dopo venti minuti ho il cervello che mi va in fiamme.
-Signor Bernabie , questa sua frase mi fa intendere che lei non abbia nemmeno letto il referto medico del pronto-soccorso della signorina Hannah Welss.-. La frase del giudice fa arrossire il faccione tondo di Bernabie, che si avvicina al banco ed afferra delicatamente il foglio.
Lo vedo annaspare , come se stesse provando una profonda angoscia.
Suda mentre si massaggia il collo.
-Nota che gli ematomi , risultano essere chiaramente da percossa?.-.
-Si...-. La voce di Bernabie trema.
-Ma ciò non toglie che anche il mio assistito è stato percosso.-. Torna al suo posto e tira fuori dalla ventiquattr'ore il referto di Justin.
Il giudice legge anche quello un attimo dopo.
-Vede? Il mio assistito ha una costola rotta e diversi ematomi anche lui.-.
-Oh, insomma si sono scazzottati! E' normale che ne abbiano. Vogliamo parlare della coltellata che il signor Kohl ha regalato a Graham?E del fatto che ha tentato di stuprare la sua ragazza?.-. Schizza nervoso mezzo Brown.
Il giudice batte il suo martello sul banco. -Silenzio.-. Ordina quando il vociare dei tre avvocati sovrasta la sua persona.
-Ho bisogno di un momento per rileggere tutti i capi d'accusa ed i referti medici, prima di poter anche solo pensare ad una conclusione . Mi ritiro per deliberare.-.
McGrove si alza seguito da una guardia giurata che lo accompagna fuori dalla stanza.
In aula le voci della giuria rimbalzano come rumore di cicale dentro le mie orecchie.
-Vedrai che andrà tutto bene.-. Sollevo lo sguardo a Brown. Sembra rilassato in viso , mi sorride addirittura.
Annuisco.
Sono uno straccio. Ho il vago presentimento che alla fine di questa giornata , mi dovrò nascondere da qualche parte.
Mentre sono li che rimugino su tutto ciò che è emerso durante il dibattimento una mano rugosa sfiora il mio tavolo.
Quando sollevo lo sguardo il battito nel mio petto si congela.
-Papà..-. 
Mi guarda in un modo che mette i brividi.
Scosta la sedia affianco alla mia e si accomoda con i pugni allacciati , ed i gomiti sulla lastra di legno.
-Andrà tutto per il meglio. Brown è un ottimo avvocato .-.
-Ne sono certo.-. Perché la sensazione di disagio che provo ora è peggio di quella che mi crea tutta questa storia?
-Quando si determinerà la fine di questa storia , vorrei che tu e la tua ragazza veniste a cena a casa mia..-.
Ho un sussulto.
-V-va bene.-. Dio, che gli prende ora ?
-Bene.-. Sospira e si solleva dalla sedia proprio un attimo prima che Hannah possa raggiungermi.
Phil esce dall'aula ed Hannah lo percepisce come l'ok per rivolgermi parola.
Hannah ha paura di mio padre. O meglio ha paura di mettermi nei guai con la sua presenza , quando c'è anche lui. Lo percepisco.
-Come va?..-.
Si siede , su uno degli sgabelli dietro le mie spalle.
Ha le braccia sul poggia schiena della sedia affianco a me e posso vedere le sue unghie rosse , scintillare sotto il neon appeso al soffitto.
Ha un anellino dorato che le stringe l'anulare. Ho un secondo spasmo. Sono passati solo venti giorni da quella maledetta settimana , cosa è successo nel frattempo.
-Bene, direi.-.
Mi volto appena , bloccandomi sulle sue mani.
-Cos'è quell'affare? .-. No. Coglione non dovevi chiederglielo.
-Un anello?-. Fa sarcastica sorridendo appena.
-Si lo vedo , ma.-.
-No Graham , non ti dirò chi me lo ha dato.-. Spalanco le palpebre.
-Cosa ti fa pensare che voglio sapere chi te lo ha dato?.-.
-La tua faccia. Specie adesso.-. I suoi occhi si fanno due piccole fessure compiaciute. Mi guarda dall'alto della sua presunzione.
Mi irrita.
Il suo viso si rilassa un secondo dopo. -Mia madre Graham. E' stata mia madre a regalarmelo. Lo sai, sei diventato quasi noioso. Non si può nemmeno fingere uno scherzo.-.
-Ti sembra il momento di scherzare?.-. Ringhio. Oddio, che mi prende?
I suoi occhi da cerbiatta si fanno tondi sembra che le viene da piangere. L'ho mortificata.
-Scusa. E' che...-. E' che ho un fiume di roba che... cazzo ,non so distinguere. Viaggia dentro la mia testa e si mescola con altra coscienza , mi rintrona.
Hannah mi piace? Non lo so, credo di si , credo anche di essere geloso di lei. Eppure ho ancora il desiderio di esplorare altri letti e questo non mi da nessun diritto di comportarmi così con lei.
L'avvicino a me e le appoggio le labbra alla fronte.
-Garret..-. Dice . -
Si lo so che stanno per rientrare tutti e che non devo farmi vedere così. Oppure no? Hanno detto che siamo fidanzati dopotutto.-
Fidanzati...
-Hannah. Vorrei chiederti una cosa.-. Si separa da me , ma la blocco in quella posizione , parlandole sulla fronte perché non voglio che i suoi occhi si scontrino con i miei.
-So che ci siamo persi di vista , che questa storia è assurda. E che se non fosse stato per me a quest'ora forse non saresti qui a sbatterti con quel capo d'accusa...Ma io credo che se è successo tutto questo, un motivo c'è.-.
Le braccia di Hannah si distendono mentre la presa delle sue mani sulle mie spalle , si fa più leggera.
-E sarebbe?.-.
-Ecco...Ci ho riflettuto molto e vorrei ...Insomma , vorrei provarci. Vorrei provare a frequentarmi con te . Magari con leggerezza all'inizio , per divertimento.-.
Perché? Perché lo sto dicendo , cazzo Garret , fermati!
La sento sussultare quasi impercettibilmente.
La porta dell'aula torna ad aprirsi. Hannah si separa in fretta da me ed i suoi occhi verdi , mi passano da parte a parte in uno sguardo che non ho idea di cosa voglia dire.
Il martelletto batte tre colpi si riparte.
-Avendo letto i capi d'accusa di tutti e tre i ragazzi , indico ad Hannah Welss , Justin Kohl e Garret Graham , di alzarsi in piedi per il verdetto.-. 
E' il momento. La fine di questa brutta storia , e forse l'inizio di una peggiore.
Io ed Hannah ci scambiamo un'occhiata eloquente. Sono convinto che lei senta perfettamente il fremito continuo che mi fracassa le ossa , come io sento il suo.
-Faccia un passo avanti Graham Garret..-. Tremo mentre mi muovo sotto gli occhi di tutti.
-Inizio con il dire che mettere le mani addosso a qualcuno e procurargli una lesione personale comporta la reclusione da 6 mesi a 3 anni .-. Mi sento svenire già dalle prime parole.
-Il reato in forma minore è perseguibile d'ufficio solo se le lesioni sono guaribili in 20 giorni senza ulteriori aggravanti fisiche come deficit organico , e la pena aumenta qualora i motivi siano futili.-.
Ingoio ma la saliva non scorre nella mia bocca.
-Detto ciò , presa visione della pronta guarigione del sig. Justin Kohl , dopo aver riportato una costola incrinata e non rotta come è da lui stato detto, e i seguenti ematomi , addominali in numero tre , facciali in numero sei di cui uno ricucito con punti di sutura , condanna il sig. Graham Garret ad un anno e sei mesi di lavori socialmente utili , da scontare ogni lunedì ed ogni mercoledì per il numero di ore 650. E ad un risarcimento pari a 5.000 dollari traslabili sul conto corrente della signora Kohl .-.
Socchiudo le palpebre. Ho come la sensazione di essere morto e rinato allo stesso tempo. 
-Condanno il signor Justin Kohl, per il delitto di diffusione illecita di immagini e video  senza il consenso delle persone rappresentate alla multa di 5.000  dollari da trasferire nel conto della Signorina Welss Hannah ;. La fattispecie è aggravata da fatti  commessi con l'impiego di strumenti informatici, per questo determino un ulteriore risarcimento di 1.000 dollari sempre a carico di Welss Hannah.
A mesi nove di reclusione nel penitenziario di Wedminghton, e ad anno uno di servizi socialmente utili , per delitti quali aggressione , diffusione di illeciti , tentato stupro aggravato dall'uso di sostanze in oltre determino l'ordine di firma ogni fine settimana fino al giorno 15 Ottobre dove farà ingresso nello stabile penitenziario.-. Mette via un foglio. 
Sento la madre di Justin gridare un "non è giusto" fra un singhiozzo e l'altro. McGrove con un gesto della mano ordina alla guardia giurata  di allontanare la donna.
-Termino dicendo in fine, che le accuse fatte a carico di Welss Hannah non sussistono..-. McGrove si abbassa gli occhiali e fissa Hannah. -Signorina Welss , le consiglio di cambiare frequentazioni , per il suo bene.-. Poi si alza.
-L'udienza è tolta.-.
Il brusio nell'aula diventa rumore.
Tutti presenti si riversano in corridoio. Vedo Sue Kohl e Justin abbracciarsi. Lei è distrutta , lui non credo che abbia realizzato ancora che verrà sbattuto in cella. Poi , ci sono Hannah e sua madre. Piangono di gioia mentre si stringono. E' la sensazione razionale più bella che abbia mai provato.
Mi manca mia madre , adesso vorrei lei qui a consolarmi. 
-Poteva andare peggio..-. Mio padre mi raggiunge. Il suo volto è disteso e freddo come al solito.
-Già- . 
Mi sfiora la spalla.
-Sono contento che sia finito tutto per il meglio. Un anno e sei mesi passano in fretta e potrai continuare allenamento e studio.-. Di riflesso sento il peso di quelle parole , come una forzatura.
Mi consola per forzarmi a fare quello che vuole lui.
Ma io sono un figlio di puttana , quindi sorrido per cortesia e fingo che sono d'accordo con lui.
-Be' io adesso vado. Pensaci per quella storia della cena.-.
Si allontana lungo il corridoio e guardo le sue spalle per tutto il tempo, con la speranza che spariscano in fretta.

   
 
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