Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Sweet_CreatureHL    04/02/2020    0 recensioni
Quando il marito di Harry muore, gli chiede soltanto una cosa: ritrovare l'amore e la felicità anche senza di lui. E' una richiesta che Harry è ben felice di non tenere in considerazione, fino a quando non incontra l'unica persona impossibile da ignorare.
Genere: Angst, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

You Might Want to Marry My Husband








Capitolo cinque.


 






 



Un mese dopo. 

 
 
E’ mezzogiorno di un sabato qualunque quando il telefono di Harry vibra sul tavolo, attirando l’attenzione di Niall, il quale mostra immediatamente un sorrisetto divertito. 
“E’ il tuo ragazzo, vero?”
Un Harry più giovane e sicuramente più ingenuo avrebbe speso tutte le sue energie per discutere con Niall e fargli capire che lui e Louis sono soltanto amici. Questa convinzione è diventata sempre più difficile da difendere nel corso delle ultime settimane. E’ inutile combattere a questo punto, Niall deve esserne consapevole perché questa volta decide di non continuare a stuzzicarlo.
Harry prende un morso dal suo hamburger e guarda il cellulare, confermando i suoi sospetti. “Sta zitto.” Risponde semplicemente Harry.
Tecnicamente, Niall non ha detto nient’altro, ma conoscendolo probabilmente sta già pensando a qualche altra battutina. Apre immediatamente il messaggio di testo di Louis, senza tentare nemmeno di nascondere il modo in cui i suoi occhi si ammorbidiscono di fronte alla foto che gli ha appena inviato l’altro ragazzo, nascosto sotto le coperte con due tazze di caffè accanto.
L’immagine è accompagnata da una didascalia che lo fa ridere immediatamente. “In letargo per il resto della giornata, ed è tutta colpa tua.”
“Come sta lui? Il tuo ragazzo, intendo.” Chiarisce Niall mentre mastica un boccone del suo panino. 
Harry ripone il telefono, costringendosi a ritrovare la concentrazione su qualcosa di diverso che non sia Louis mezzo nudo nel suo letto, assonnato e bellissimo. Ripete la domanda di Niall nella sua mente e non ha intenzione di correggerlo, avrebbe soltanto sprecato fiato per nulla. “Louis vuoi dire, si sta bene.”
“Oh, che bello. E la colazione con Louis com’è stata?”
“E’ andata benissimo.” Risponde Harry, tranquillamente. “Grazie per avermelo chiesto." 
“E il sesso strabiliante che hai fatto dopo, invece?”
Harry vorrebbe mantenere un’espressione impassibile mentre Niall sorride divertito, ma riesce a sentire le sue guance tradirlo e diventare rosse all’improvviso.
“Non saprei.” Risponde, alzando gli occhi al cielo e facendo del suo meglio per ignorare il biondo.
“Penso che non ti dispiacerebbe scoprirlo.” Suggerisce il suo migliore amico, sogghignando.
“Per favore, dimmi che esiste un modo per cambiare il proprio migliore amico. Il mio è un idiota, ne voglio uno nuovo.”
“Non si può assolutamente cambiare, scusami amico.” Niall allunga la mano sul tavolo per prendere la sua ed Harry gliela schiaffeggia.
Riprendono a pranzare tranquillamente, tuttavia Harry continua a lanciare occhiate al suo telefono con la mente ancora bloccata alla colazione di quella mattina. Non riesce a smettere di pensare a Louis.
“E il compleanno di sua madre, domenica prossima.” Sussurra Harry, certo che Niall capisca immediatamente a chi si sta riferendo. “Mi ha raccontato cosa farà con la sua famiglia, pranzeranno tutti insieme dal patrigno.” “Sembra carino. Sono sicuro che la sua famiglia voglia restare unita in una giornata simile.” replica il biondo.
“Si, è vero…” Occasione importanti come il compleanno, specialmente quando quella persona non c’è più, sono i più difficili da sopportare. Harry si è ubriacato così tanto il giorno del compleanno di Cameron l’anno scorso che quasi non se lo ricorda, probabilmente meglio così. L’unico ricordo che ha è Niall che lo trasporta dal pavimento del bagno fino alla doccia.
“Ci andrai?”
Harry annuisce. “E’ un giorno importante, sarà difficile e voglio essere lì con lui”. Dio solo sa che Louis c’è sempre per lui, deve ricambiare in qualche modo.
“Bene.” sussurra Niall, stringendogli orgogliosamente la mano. “Sono contento che vi aiutiate l’un l’altro.”
Anche Harry lo è. 
 
 
 
 

 
 
 
Durante la settimana successiva, Louis fornisce ad Harry così tante informazione sulla sua famiglia che ad Harry sembra di conoscerli da sempre. Tuttavia, questo non lo rende meno nervoso per il fatto che deve incontrarli. Harry si vede con Louis nell’appartamento del maggiore quella domenica pomeriggio, non è sorpreso di trovare il sorriso dell’amico meno luminoso del solito, anche se lo saluta con la stessa dolcezza di sempre, avvolgendolo in un caldo abbraccio come se quel giorno per lui non fosse nulla di importante, come se non lo facesse stare malissimo. Louis inspira profondamente, rilasciando l’aria sopra la spalla di Harry. “Grazie per essere venuto.”
“Di niente, Lou.” Risponde lui stringendo forte l’amico. “Sono felice di essere qui, non ti lascerei mai solo.” Harry guarda le diverse emozioni che si manifestano sul volto dell’altro dopo aver fatto un passo indietro e sciolto l’abbraccio.  ìAlla fine, Louis mostra un piccolo sorriso, ma lui sa che è finto.
“Come stai davvero? Potremmo parlarne un po’ prima di andare.”
“No no, sto bene. Mi sento solo strano, tutti qui.” Louis fa cenno ad Harry di uscire. “Non preoccuparti per me, non voglio stare male oggi.” Louis sta sicuramente pensando che essendo il più vecchio della famiglia deve mostrarsi anche come il più forte. Questo è un giorno di festa e non deve spaventare i suoi fratellini, deve essere una bella giornata per tutti loro. Il compleanno di sua madre deve essere festeggiato a dovere, lei avrebbe voluto così, lei avrebbe voluto che tutti loro fossero felici. 
 
Louis non è cresciuto nella casa in cui arrivano qualche minuto dopo. Harry non l’avrebbe mai capito da solo, poiché l’amico parla con affetto delle peonie e dei tulipani piantati da sua madre in giardino e che sicuramente qualcuno cura quotidianamente perché sono appena sbocciati. Qualsiasi cosa sia successa per far si che Louis abbia cominciato a considerare questo posto come “casa”,  è qualcosa di cui Louis muore dalla voglia di raccontargli, Harry è così grato di vederlo di nuovo con un sorriso sincero sul volto. Ascolterebbe Louis parlare per ore e ore, se potesse.
Non è sicuro di cosa aspettarsi da una famiglia grande come quella di Louis; Niall ha soltanto un fratello, lui una sorella e Cam è figlio unico. Fin dal pianerottolo avverte un casino infernale all’interno dell’abitazione, tante persone, soprattutto bambini, racchiusi in un unico posto è pura pazzia. Harry sa che amerà tutto quello non appena varcherà la porta di casa.  Ovviamente l’umore generale è un po’ cupo, Louis abbraccia il patrigno e condividono un momento da soli. Harry si presenta e poi ripete il processo un’altra mezza dozzina di volte, mentre i fratelli e le sorelle di Louis si avvicinano a lui per conoscerlo.
Per fortuna, non rimane troppo al centro dell’attenzione. La vera star della giornata è Louis, che è così richiesto dai suoi fratelli che deve camminare con la coppia di gemellini tra le braccia mentre ascolta attentamente il racconto confuso delle gemelle più grandi riguardo a tutto ciò che è successo dalla sua ultima visita. 
“Lou? Stai bene?” sussurra Harry dietro di loro, ricevendo sguardi incuriositi da parte degli zii e delle zie di Louis al quale deve ancora essere presentato. Louis si volta verso di lui con difficoltà, sbuffando sonoramente quando il suo fratellino di tre anni gli pizzica il naso.
“Uh si, penso di si. Per ora sto bene. Sono un sacco da boxe umano, al momento, ma sto bene.” Louis sembra stare davvero bene con i suoi fratelli e le sue sorelline, quindi Harry decide di non domandarglielo più. Successivamente, quando l’eccitazione iniziale è scemata, il motivo per cui si sono tutti riuniti torna ad invadere le loro menti ed Harry nota che Louis non sembra stare poi così tanto bene. 
Si siedono tutti intorno ad un grosso tavolo; il patrigno di Louis a capotavola insieme ai parenti, in mezzo i bambini e all’altra estremità del tavolo ci sono loro due. Prima di iniziare a pranzare, il patrigno ringrazia tutti i presenti per essere venuti, oltre a ricordare che quel giorno manca una persona speciale per tutti loro. Inoltre ricorda che quel giorno devono celebrare la vita e la loro famiglia, perché Jay avrebbe voluto vederli felici.  Harry non è stato così fortunato da riuscire ad incontrare la madre di Louis ma, grazie a tutte le persone presenti in quella stanza, riesce a percepire che è stata una donna molto amata, e che lo è ancora. Probabilmente il figlio maggiore è sempre stato quello legato maggiormente alla madre, infatti Louis sta sbattendo le palpebre per cercare di trattenere le lacrime. Harry non glielo lascerà fare. Per qualche motivo si sente ancora un po’ in imbarazzo a fare determinate cose, tuttavia piuttosto che guardare le mani di Louis tremare appoggiate sul suo grembo, decide di allungare una mano e stringere quella dell’amico.  
 
 
 
 

 
 
 
“Mi dispiace ancora per mia zia. Continuo a ripeterle che non stiamo insieme ma…”Louis si scusa per l’ennesima volta non appena escono da casa sua.
“No, va tutto bene Lou. Non importa, anzi mi piace.” In realtà Harry ha pensato che fosse piuttosto divertente il modo in cui la zia ha continuato a sbirciare sotto al tavolo per vedere le loro mani intrecciate.
Oltre a ciò, qualunque cosa la gente pensi di loro e come si sentono a riguardo dovrebbe essere l’ultima cosa nella mente di Louis, in questo momento. Louis annuisce, anche se sembra ancora dispiaciuto per l’accaduto. Sospira profondamente lanciando un’occhiata alla porta dell’appartamento come se non volesse entrare. Anche Harry non vuole che lo faccia, non da solo. Non dovrebbe restare da solo.
“Cosa farai per il resto della giornata?” 
Louis scrolla le spalle, lanciando nuovamente un’occhiata alla porta di casa. “Non lo so, probabilmente starò da solo sul divano.”
Harry non riflette nemmeno alle possibile conseguenze e risponde immediamente. “Beh, nemmeno io ho dei piani. Ti dispiace se resto con te? So che è domenica, ma potremmo fingere che sia venerdì e guardare un film insieme. Oppure potremmo sederci e parlare un po’, tutto quello che vuoi.”
Louis sorride dolcemente, è il primo vero sorriso che Harry gli ha visto fare da quella mattina. Gli restituisce un sorriso, facendogli capire che non lo lascerà solo per nulla al mondo. 
“Mi piacerebbe guardare un film.” Sussurra Louis.
Scelgono di guardare Bridesmaids perché non è un film triste, nessuno muore, e soprattutto è uno dei film preferiti della madre di Louis. Mancano dieci minuti alla fine del film quando Louis smette di sforzarsi di stare bene e di ridere come ha fatto per tutta la giornata. Si sposta sul divano e si raggomitola su un fianco, appoggiando la testa sulla coscia di Harry. Dopo qualche minuto sembra respirare più facilmente grazie alla sua vicinanza. 
“Va bene se sto così?” chiede Louis.
“Certo Lou.” Lo rassicura Harry mentre le sue dita si intrecciano istintivamente nei capelli morbidi dell’amico.
Passano alcuni minuti prima che Louis dica di nuovo qualcosa. Quando lo fa, Harry sente un dolore sordo nel petto.
“Mi manca terribilmente…”
Questa volta, Harry non sa cosa rispondere. Non c’è niente che possa fare per aggiustare le cose, quindi continua ad accarezzare dolcemente i capelli di Louis fingendo di non sentire i suoi jeans inzupparsi di lacrime. 
 
 
 

 
 
 
“Le saresti piaciuto sul serio.” Dice Louis dal nulla il fine settimana successivo, mentre camminano per strada senza una destinazione specifica, sorseggiando lentamente le loro bevande sotto il sole caldo primaverile.
“Lo pensi davvero?” domanda Harry, sorridendo dolcemente. Ha sentito solamente cose straordinarie sulla mamma di Louis, gli sarebbe piaciuto molto conoscerla.
“Sei serio?” Louis lo guarda dalla testa ai piedi e viceversa. “Dio, se ti vedesse sarebbe un milione di volte peggio rispetto a mia zia. Scapperesti e non torneresti mai più.”
Harry ride al pensiero della madre di Louis che tenta in tutti i modi di metterli insieme. Forse anche Cameron, dovunque si trovi in quel momento, sta pensando la stessa identica cosa.
“Tuttavia, le ho parlato di te.” continua Louis. “So che non può sentirmi, mi piace pensare che possa farlo.”
Harry rallenta improvvisamente e incontra lo sguardo dell’amico, Louis abbassa gli occhi e sorride fissando il marciapiede sotto i loro piedi. “Lo so, è una cosa stupida.”
Harry non è sicuro di quale emozione affrontare per prima. Il fatto che Louis pensa che lui sia abbastanza importante da parlarne con sua madre, o il fatto che si creda ridicolo a parlare con una persona morta.
“Non è stupido.” gli dice Harry.
Louis gli lancia uno sguardo scettico e comincia a ridere. Forse lo è davvero. Forse sono entrambi due pazzi, ma a lui va bene così. 
“Sono serio!” esclama Harry, ridendo insieme all’altro ragazzo. “Ti ho mai parlato del mio angelo custode Cameron?”
“Angelo custode Cameron?”
Harry scoppia in un'altra risata, immaginare suo marito come un angelo tra le nuvole è un’idea alquanto ridicola, deve ammetterlo. “Si, anche se non è il tipico angelo.” Spiega Harry. “A dire il vero, questa sembra un’idea completamente folle, forse peggiore del fatto che parli con tua madre. Io e Niall abbiamo inventato questo stupido scherzo qualche tempo fa, ci piace far finta che Cam sia lassù in paradiso, da qualche parte, a vegliare su di noi.” E’ un’idea che non molte persone possono capire, ma sa che Louis lo capirà. “Ultimamente non gli parlo spesso, lo rimprovero soltanto per intromettersi nella mia vita e cercare di farmi accoppiare con qualcuno.” “Sto pensando che potrebbe aver avuto un po’ di aiuto recentemente, in quel settore intendo.” Sorride Louis, delle deliziose rughette si formano intorno ai suoi occhi. “Non penso sia l’unico angelo lassù a volerlo.”
“Pensi che siano amici? Cam e tua madre?”
“Ovviamente, sono due menti maledettamente malvagie.”
Nonostante il sole caldo, un brivido freddo pizzica la pelle di Harry quando la mano di Louis sfiora la sua. “Vorrei poterlo incontrare.” Ammette Louis.
“Penso che vi sareste piaciuti molto.” Riflette Harry.
“Anche a me, sembra una persona divertente. Come Niall…” 
“Vuoi dire fastidioso?” domanda Harry. “Ancora peggio! Sono entrambi fastidiosi e grezzi, non hanno mai avuto alcun filtro cervello-bocca.” Suo marito ha sempre detto stupidaggini semplicemente per farlo ridere, anche quando è rimasto bloccato in un letto d’ospedale. Harry riesce ancora a ricordare come Cam gli avesse chiesto svariate volte di mandare a fanculo il suo professore se fosse morto.” Ovviamente ha sempre scherzato sull’argomento. Cam ha odiato da morire il suo professore, ma è sempre stato consapevole del fatto che Harry non avrebbe mai fatto una cosa del genere. Non l’ha fatto. In realtà se ne è completamente dimenticato, troppo stanco per tutto il dolore che ha provato per fare qualsiasi altra cosa. Ciò non significa, tuttavia, che non possa farlo adesso.
“Ehi.” Harry si ferma in mezzo al marciapiede, sapendo che oltre Niall anche Louis è una persona che ama divertirsi e fare scherzi. È anche una persona che riterrebbe opportuno onorare il suo defunto marito facendo qualcosa di così ridicolo.  “Ho una proposta da farti.” Inizia a spiegare, già sicuro del fatto che sia una terribile idea. “Lou, vuoi aiutarmi a fare una cosa veramente stupida?”
Louis sembra pensarci per qualche secondo, prima di annuire e mostrare un ghigno malizioso. “Ovviamente tesoro, fammi strada.” Ridacchia, mordendosi un labbro quando Harry si volta nella direzione opposta rispetto a quella in cui stanno camminando afferrandogli saldamente una mano. 
 
 
 
 

 
 
 
“Basta inserirlo sotto quella fottuta porta. Rimane lo stesso un coglione.” Dice Louis per quella che deve essere la centesima volta negli ultimi cinque minuti, sbuffando quando Harry fa scivolare lentamente il pezzo di carta sul pavimento prima di ridacchiare e tirarlo indietro. La sua eccitazione è scemata lentamente nell’ultima mezz’ora , non gli sembra più una buona idea gridare oscenità al vecchio professore di Cameron. Ha deciso che un biglietto anonimo sarebbe stato molto più professionale.
Anche se sul biglietto c’è scritto a lettere cubitali “Fottiti”, Harry pensa che ci sia una grossa differenza tra spingere un pezzo di carta sotto  alla porta dell’appartamento del professore, rispetto ad urlarglielo in faccia. Harry lo infila a lato della porta, anche se potenzialmente qualcuno potrebbe passare e prendere il biglietto. 
“Shhh! Potrebbe essere dietro la porta.” Lo avverte Harry quando Louis si mette a ridacchiare. “Non lo metterò sotto la porta, non mi piace. Lo lascerò semplicemente nella porta come se fosse un volantino.”
“Si, perché esiste un modo educato per offendere una persona.” Borbotta Louis mentre Harry cerca di infilare il fragile pezzo di carta in uno spazio troppo ristretto.
Louis lo guarda lottare per qualche secondo prima di allontanarsi e appoggiarsi al muro di fianco. “Dai, fammi provare.”
Harry consegna il biglietto all’amico, rimpiangendolo all’istante quando vede che Louis schiaccia il pezzo di carta sotto la porta. Harry prova ad abbassarsi per recuperarlo prima che sia troppo tardi, ma il biglietto è già dall’altra parte della porta. Sono fottuti. 
“Oh mio Dio. Merda Lou. Tu-“ Harry giura di vedere tutta la sua vita passargli davanti agli occhi, fino a quando la sua peggior paura diventa realtà e la grossa porta di legno si apre all’improvviso. Dall’altra parte c’è un uomo dall’aspetto scontento, con i capelli radi e bianchi, che li scruta attentamente accanto ad una donna. Harry nota con orrore che il biglietto giace ancora ai loro piedi, quindi si lancia in avanti per raccoglierlo prima che qualcuno se ne accorga e lo accartoccia tra le mani.
“Posso aiutarvi?” Il professore di Cameron aggrotta le sopracciglia e li fissa dubbioso, è facile capire perché Cam e questo uomo serio e scontroso, che probabilmente non ha mai fatto un sorriso in vita sua, non sono mai andati d’accordo.
Tuttavia Harry non ha le palle necessarie per pareggiare i conti. “Ehm no, signore. Indirizzo sbagliato. Scusateci…” dice Harry sorridendo nervosamente, afferrando Louis per un braccio e trascinandolo lungo il corridoio. “Siamo qui, devi dirglielo.” Sussurra Louis.
“No.” grugnisce Harry. “Questa è un’idea stupida.”
“Dillo o lo farò io.”
“Che cosa? Cosa diavolo state sussurrando voi due?” domanda il professore con uno sguardo arrabbiato e nervoso. 
Louis si volta per guardare Harry, dandogli un’ultima possibilità prima che le sue labbra si pieghino in un sorriso. “Ehi, per caso ricorda un suo ex studente, Cameron Singleton?”
La dura piega tra gli occhi dell’uomo si fa ancora più profonda mentre cerca di dare un volto a quel nome, poi alza gli occhi al cielo con un sospiro angosciato, come se il solo pensare a Cameron fosse troppo angosciante per lui. “Purtroppo si. Perché?”
“Oh-um. Per nessuna ragione. Soltanto che è morto un paio di anni fa, dopo aver avuto un enorme successo come scrittore e ci ha chiesto di lasciarvi un messaggio.” Spiega Louis mentre inizia ad indietreggiare insieme ad Harry.
“Davvero? Quale messaggio?” chiede il professore.
“Di andare a fanculo!” Louis si volta verso sinistra con la bocca spalancata, non è stato lui a dire quelle parole. L’ha fatto Harry. Sembra che tutti nel corridoio si siano congelati su posto in uno stato di shock, fino a quando Harry e Louis non si mettono a correre, ridendo così forte da farsi venire le lacrime agli occhi, nel frattempo Harry esclama un “Mi scusi!” oltre la sua spalla che difficilmente il professore riuscirà a sentire. 
Harry sente ogni cellula del suo corpo vibrare di adrenalina non appena girano l’angolo e si rendono conto che non verranno inseguiti da nessuno. Probabilmente la coppia è ancora in piedi davanti alla porta con un’espressione scandalizzata sul volto. 
“E’ stata la cosa migliore che abbia mai fatto.”esclama Louis chinandosi sulle ginocchia. “Non posso crederci che tu l’abbia detto sul serio!”
Anche Harry non riesce a crederci, ma ogni tanto anche lui ha dei momenti di pura follia. Non è sicuro che dipenda dal fatto che volesse difendere Cameron oppure no, ma senza l’ex marito Harry non avrebbe mai avuto il coraggio di fare qualcosa del genere. Proprio come, senza la benedizione di Cam, non avrebbe mai avuto il coraggio di baciare Louis qualche minuto dopo. Louis non si accorge quando lui si avvicina lentamente, ogni centimetro del viso dell’altro è ancora illuminato da un sorriso meraviglioso, che cresce a dismisura quando nota lo sguardo determinato sul volto di Harry.
“Fallo e basta. Oppure lo farò io.” Lo sfida Louis poco prima che Harry si lanci contro il corpo dell’altro, il cuore che batte all’impazzata e lo stomaco in subbuglio. 
 
 
 

 
 
 
E’ già stato da solo con Louis, prima di quel momento, ma mai in quel modo. Harry non ha mai sentito nulla di simile, sente l’elettricità danzare sulla sua pelle ogni volta che la lingua dell’altro invade la sua bocca per assaggiarla, il tutto mentre camminano attraverso l’appartamento di Louis cercando di non inciampare. Il letto del maggiore è abbastanza morbido che fa ricordare ad Harry il suo, tranne per il fatto che questo ha lo stesso profumo della colonia di Louis. Harry non si è mai reso conto di quanto amasse quel profumo in particolare, un profumo che si infiltra spesso nei suoi sogni che iniziano sempre in modo innocente per poi finire con loro due che si strusciano su un letto proprio come stanno facendo in quel momento.
La tasca posteriore dei jeans di Harry vibra di nuovo, è la terza volta che Niall prova a chiamarlo. È mezzogiorno passato, il che significa che per la prima volta in oltre due anni, Harry non si è presentato al loro appuntamento a pranzo. Almeno ha dato buca all’amico per una buona ragione. Niall ne sarebbe davvero orgoglioso.
“Digli di andarsene a fanculo con il suo finto cucciolo.” Sussurra Louis quando Harry interrompe il bacio per prendere il cellulare.
Scrive un breve messaggio dicendo a Niall che è occupato e di non disturbarlo, quindi butta il telefono sul letto e trascina di nuovo Louis sul cuscino per riprendere da dove si sono interrotti. Ha sempre pensato che baciare un altro uomo sarebbe stato spaventoso, lo ha temuto per tutto questo tempo, non vuole dimenticare il modo in cui suo marito l’ha baciato per cinque lunghi anni, ma le mani di Louis sul suo corpo e le sue labbra morbide sono meravigliose, non ha mai sperimentato niente di simile in tutta la sua vita.
Non è migliore rispetto a quello a cui è abituato né peggiore. È soltanto nuovo e diverso, ed è così inebriante dopo aver passato anni di castità che Harry vorrebbe continuare per sempre. 
Dopo qualche minuto Louis rotola sulla schiena fino a quando il peso di Harry non lo blocca contro il materasso. Infila le dita sotto l’orlo della maglietta di Harry, toccando dolcemente la forma della sua schiena, dalle spalle alla curva del sedere sopra i jeans. E’ uno shock sia per Harry quanto per Louis. Harry avverte un desiderio improvviso, vuole che Louis continui a toccarlo ovunque, e manifesta la sua voglia muovendo i fianchi in modo circolare. Harry dovrebbe tirarsi indietro, è passato così tanto tempo dall’ultima volta che ha fatto qualcosa del genere. Tuttavia è incapace di controllarsi, e gli occhi lucidi di Louis insieme al movimento dei loro bacini l’uno contro l’altro, gli fa capire che non è il solo ad avere voglia di andare avanti.
“Probabilmente dovremmo rallentare.” Ansima Louis.
Harry sa che l’altro ragazzo ha ragione, ma non vuole fermarsi. Se si fermano adesso rischierà di impazzire fino alla prossima volta in cui si vedranno, hanno entrambi aspettato abbastanza a lungo. Harry si sporge in avanti per catturare nuovamente le labbra di Louis, ad ogni tocco e ad ogni bacio acquista sempre maggiore familiarità con il corpo dell’altro, fino a quando non lo desidera così tanto che non riesce più a trattenersi.
“Non voglio rallentare. Voglio solo te.”
Louis deglutisce a fatica, il pomo d’adamo che si muove lentamente su e giù, mentre Harry decide di passarci sopra la lingua, creando minuscoli segni rossi sul collo dell’altro ragazzo. Harry ha pensato che in questo modo avrebbe ottenuto l’attenzione di Louis e ci riesce, costringendo l’altro a ridacchiare mentre lotta per riuscire a parlare.
“Cazzo. Ne sei sicuro? Dimmi che ne sei sicuro.”
Harry ne è più che sicuro. Non può restare in quel limbo per sempre, e andare avanti non significa voltare le spalle al passato e a quello che lui e Cameron hanno vissuto insieme. Deve semplicemente vivere la sua vita, anche se ne è spaventato a morte. Questa è una delle scelte più difficili che Harry abbia mai preso, ma in base alla sua esperienza, i momenti più spaventosi e difficili si rivelano solitamente quelli più belli. Questo momento vale assolutamente la pena viverlo. Louis ne vale la pena. “Sono sicuro. Voglio che sia tu.”
Louis lo guarda attentamente per qualche secondo, i grandi occhi blu sembrano voler memorizzare ogni centimetro del suo viso. Non chiede altre spiegazioni prima di riportare le labbra su quelle di Harry sussurrando un. “Ok…”
Tutto accade molto velocemente, il cuore di Harry continua a battere all’impazzata nel petto e ci sono momenti di silenzio dove lui riesce a malapena a respirare correttamente. Non ricorda l’ultima volta in cui si è sentito così nervoso per il sesso, ma onestamente pensa che sia una cosa del tutto normale visto che sta ricominciando da zero con una persona diversa dal suo Cameron; adesso c’è qualcun altro che lo sta 
spogliando, che lo apre lentamente con le dita per poi spingersi dentro di lui. La persona che lo sta guidando in tutto questo è l’unica che Harry desidera avere al suo fianco. Come previsto, i primi minuti fanno più male di quanto si aspettasse. Louis si scusa ogni volta che sente Harry respirare un po’ più forte, ma ben presto il suo corpo si adatta alla lunghezza dell’altro e i loro corpi cominciano a muoversi in sincrono. Harry ascolta la voce incoraggiante di Louis nell’orecchio e i suoi nervi si rilassano all’istante. Il dolore svanisce completamente lasciando il posto ad un piacere infuocato, mentre Louis inizia a muovere i fianchi sempre più rapidamente. Quando arriva al limite, non se lo aspetta nemmeno. Il suo orgasmo si insinua dentro di lui in modo del tutto inaspettato, mentre si contorce sul materasso avvertendo il corpo scosso da brividi di piacere che ha dimenticato da tempo, la pelle sudata e arrossata. Louis non dura molto più a lungo di lui, arriva al culmine con un gemito spezzato che cerca di reprimere nella curva del collo di Harry.
Le loro mani rimangono intrecciate, mentre recuperano fiato. Quando Louis alza la testa per lasciargli un bacio sulle labbra mostra un sorriso soddisfatto e stanco, e se nota le lacrime che scendono dagli occhi di Harry mentre tenta di riconciliare il suo passato con il presente, non dice nulla a riguardo. Si comporta allo stesso modo in cui si è comportato Harry una settimana prima, si avvicina e gli accarezza dolcemente i capelli, fingendo che quelle goccioline che gli colano sul viso non siano lacrime ma semplicemente sudore.  
 
 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Sweet_CreatureHL