Giorno Quarantasette
Sono rimasta a letto tutto il giorno dopo aver visto quella foto.
E non sai quanto male mi ha fatto.
Ti aspetto da ieri sera.
Sai, ho spento il telefono, ho spento la luce della mia stanza, non ho nemmeno risposto alle chiamate di Mary che preoccupata mi ha chiamata a casa diverse volte.
Non ho aperto nemmeno le finestre, e non so neanche se fuori c’è il sole.
C’è buio dappertutto qui, anche dentro di me.
Avrei voluto spegnere anche i pensieri ma per quelli non posso far nulla.
Mi tormentano.
Non mi lasciano stare.
Si chiedono perché? E mi chiedono, perché? Io non so rispondere.
Mi sono chiusa nel silenzio.
Credevo che ce l’avremmo fatta, perché illudermi così?
Ho chiuso tutto.
Ho chiuso il mio cuore a chiave.
Forse un po’ me lo merito.
Forse invece, No.
Sono rimasta a letto tutto il giorno dopo aver visto quella foto.
E non sai quanto male mi ha fatto.
Ti aspetto da ieri sera.
Sai, ho spento il telefono, ho spento la luce della mia stanza, non ho nemmeno risposto alle chiamate di Mary che preoccupata mi ha chiamata a casa diverse volte.
Non ho aperto nemmeno le finestre, e non so neanche se fuori c’è il sole.
C’è buio dappertutto qui, anche dentro di me.
Avrei voluto spegnere anche i pensieri ma per quelli non posso far nulla.
Mi tormentano.
Non mi lasciano stare.
Si chiedono perché? E mi chiedono, perché? Io non so rispondere.
Mi sono chiusa nel silenzio.
Credevo che ce l’avremmo fatta, perché illudermi così?
Ho chiuso tutto.
Ho chiuso il mio cuore a chiave.
Forse un po’ me lo merito.
Forse invece, No.