Anime & Manga > Fairy Tail
Segui la storia  |       
Autore: The Rosablue91    06/02/2020    3 recensioni
Dal testo:
Gli spartani si distanziarono il principe guardava deliziato il fuoco che divorava tutto.
-Sarai contento, ora- chiese l’oracolo impotente e affranto.
-Questo è solo l’inizio- ghignò da sotto l’elmo.
[...]
-...e fino a che non verranno a riprendersi Lucy che nel frattempo sara nostra gradita ospite a Sparta, tu dovrai badare a lei-
-Cosa?! Devo fargli da balia? Ma io-
-Non discutere, Natsu! Obbedisci!- sentenzio il re al figlio ribelle.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajeel/Levy, Gray/Juvia, Natsu/Lucy
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La malattia

Lucy provò a concentrarsi sulle righe della pergamena che stava leggendo ma il tenero e dispettoso leoncino tentava di richiamare la sua attenzione tirandogli la veste e giocare con lei con divertimento di Zeref, la ragazza lasciò perdere la pergamena tanto non riusciva a concentrarsi lo stesso, e si piegò sulle ginocchia e solleticò il felino dietro le orecchie, Happy allora le mordicchiò l’indice e il pollice senza farle del male.
-Sei un piccolo birbante Happy- gli disse la biondina.
-Deve averti scambiato per sua madre se ti ha seguito fino alla biblioteca, Lucy-
-Dici Zeref- fissando il leoncino,  certo che le faceva una tenerezza, chissà poi dov’era la sua vera mamma. Si sarà sentito tremendamente solo fino al momento in cui lei e il rosato non l’avevano trovato. Ripensando al principe mancante ebbe una morsa al petto e chiese al fratello maggiore di Natsu.
-Zeref, secondo te quando tornerà Natsu? E starà bene?- ormai era tre giorni che Natsu mancava da Sparta era in apprensione.
-Chi può dirlo? Ma non preoccuparti sono certo che tornerà presto da te-la rassicurò ottimista-non è in guerra-
-I…io chiedevo soltanto- si giustificò la ragazza balbettando e disse-mi spiace che vostro padre ieri sia partito per la Cynuria, -
-Evidentemente mio padre doveva discutere di affari urgenti con Skyadrum ma sono certo che tornerà presto anche lui-
-Tu ed Ignia vi sentirete soli- disse la ragazza aveva notato che ne Zeref né Ignia avevano interagito poco e nulla da quando il principe ereditario era tornato.
-Non così tanto-
-Non vuoi passare un po’ di tempo con Ignia? Sarà da tanto tempo che non vi vedete? E avrete tante cose da raccontarvi- disse innocentemente ma Zeref non alzò nemmeno lo sguardo dalla pergamena e rispose sicuro- sono certo che si terrà occupato con altre faccende e lui non muore dalla voglia di avere la mia compagnia-
Lucy sbatté le palpebre confusa il tono di Zeref sembrava distaccato quasi freddo, eppure Natsu  sembrava che tenesse molto al fratello più grande per Zeref non era la stessa cosa con Ignia? O avevano avuto una discussione?
Lucy si rialzò e andò di fronte a Zeref-Che intendi dire?-
-No, niente-
-Vostra altezza!- Invel si precipitò dentro la biblioteca e quasi non pestò la coda ad Happy.
-Invel dov’eri finito?- l’attendente di Zeref  si appostò all’orecchio del suo signore e sussurrò qualcosa di tanto tremendo da velare di preoccupazione il volto di Zeref notò Lucy tanto che il principe sussultò qualcosa-Mavis- stringendo i pugni.
-Altezza-lo ammonì il servitore lanciando un veloce sguardo a Lucy.
Zeref si alzò dando nuove disposizioni ad Invel- prepara due cavalli partiamo subito-
-Mi sono già prodigato a prepararli, vostra altezza-
Zeref mostrò un sorriso-efficiente come sempre, vai avanti ti raggiungo tra un minuto-come Invel era entrato era subito uscito come una scheggia e Zeref disse alla ragazza-Lucy ora devo andare, ho una questione urgente da sbrigare-
Ma era una fissa? Prima Natsu in Messenia, il re in Cynuria e adesso Zeref chissà dove? Ma non stavano mai fermi?
-Ma…-provò a dire, lui la salutò e sparì  fuori dalla biblioteca.
 
                                                                           
Lucy percorse il corridoio con Happy che gli trotterellava dietro, decise di andare da Mira per una lezione di danza, muoversi un po’ le avrebbe fatto bene quando sentì degli schiamazzi.
-Non mi scappi, brutta mocciosa!-
-Devo vedere Lucy-neesan!- replicò qualcuno infantile, al suono di quella voce l’ateniese si fermò-ma è la voce di Azuka!-
La ragazza si diresse verso le voci e vide tre soldati accerchiare la bambina e Dimaria, quell’ancella del principe Ignia afferrare il braccio della piccolina e ghignare vittoriosa-ti insegno io a entrare nel palazzo senza convocazione, preparati a ricevere dieci frustate-
-No!- proruppe Lucy, l’ancella si voltò lentamente verso chi aveva osato dargli quell’ordine e Asuka ne approfittò per sgusciare via dalla sua presa  e rifugiarsi tra le braccia dell’ateniese.
-Lucy!-la bionda prese in braccio la bambina come a proteggerla.
-Si può sapere cosa stavate facendo? Accanirvi contro una bambina così piccola!-disse severamente la ragazza.
Dimaria squadrò sia Lucy che la bambina e indicò quest’ultima-Questo piccolo sudicio  ratto è entrato a palazzo senza permesso, lasciatemela punire come merita-
Lucy ribatté- Asuka è una mia amica e le ho detto io che poteva venire a trovarmi quando voleva-
-Ahahahahaha questa è bella adesso gli ateniesi si permettono di fare i padroni a Sparta?-ridendo sarcasticamente-il principe Ignia non sarà molto contento quando riferirò che la principessa di Atene abusa dell’ospitalità del re per fare la padrona-
-Non sono la padrona, sono solo un’ospite e riferisci pure al principe che è stata tutta colpa mia di questo spiacevole equivoco anzi verrò di persona per dissipare ogni dubbio- non voleva certo portare guai.
Dimaria sventolò la mano come se la faccenda fosse insignificante-Lasciate perdere, sua altezza a cose più importanti da fare che stare dietro ad un’ateniese per questa volta possiamo correre- con un cenno alle guardie Dimaria la sorpassò e sparì dalla loro vista.
Lucy poté concentrarsi sulla bambina che sul suo viso stavano affiorando dei lacrimoni-Asuka…cos…-
La bambina premette il visino umido sul petto di Lucy che tra un singhiozzo e l’atro mormorò in tono supplicante-aiutami…nee-san…la mamma…è-
Era successo qualcosa a Visca?
-Cosa è successo alla tua mamma?-
Asuka inghiottì un groppo e disse-la mamma sta male-
 
 
                                                                          ***
 
-Juvia è depressa…- ripeteva la ragazza, la testa abbandonata sul tavolo della mensa e la solita litania che l’accompagnava da quando la luce dei suoi occhi era andato in Messenia -Juvia vuole Gray-sama…-
-Andiamo Juvia per quanto ancora vuoi tenere quella faccia?- cercò di tirarla su col morale Levy.
-Juvia vuole Gray-sama…-
-Sai dovresti trovarti qualcosa da fare, il tempo passerà più in fretta-disse positiva quella piccoletta della sua amica.
-A Levy-san non manca Gajeel-sama?-domandò uscendo un momento dalla sua monotona litania e prendendo la turchina in contro piede.
-Be…ecco…si…Cioè no! Un pochino-
Mira ridacchiò-È bello vedere delle giovani innamorate che aspettano il ritorno dei loro amori-
-Mentre noi invece aspettiamo il ritorno di nostro fratello- Lisanna riprese a pulire una scodella con uno strofinaccio-chissà se anche noi due avremo un ragazzo-
-Vedrai che capiterà, lo troveremo prima o poi anche noi- furono interrotte da Lucy che entrò preoccupata in braccio una bambina, le due sorelle sgranarono gli occhi,  e non una qualunque, quella che reggeva in braccio Lucy non era altri che Asuka.
-Lucy!-
-Lu-chan! E questa bambina?-
Lucy poggiò a terra la bambina e il leoncino si affiancò alla piccola -C’è un’emergenza. Mira posso lasciarti Asuka e Happy? Vado da Visca per vedere come sta-
-Aspetta vengo anch’io!-obiettò la bambina, Lucy le mise una mano sulla testa e le rispose-non temere Asuka, ti prometto che la tua mamma verrà curata-
-Me lo prometti?- chiese speranzosa stringendogli la mano tra le sue piccole ma forti manine.
-Te lo assicuro, tu intanto tieni compagnia ad Happy- si raccomandò la ragazza e la piccola non poté che annuire.
-Stai tranquilla, ci prenderemo cura noi di Asuka- la rassicurò Mira.
-Allora vado-
-Aspettami Lu-chan, vengo con te- le disse la turchina affiancandosi all’amica.
 
 
Il quartiere degli iloti era stranamente deserto e lugubre rispetto all’ultima volta che era passata Lucy e non era per niente tranquilla.
-Ma è possibile che non ci sia nessuno?-mormorò Levy.
-Affrettiamoci ad andare da Visca ho un brutto presentimento-
-Aspetta sta arrivando qualcuno- le disse l’amica, Lucy vide venire dalla loro parte tre uomini ma non le sembravano iloti, uno di loro quello al centro, aveva una fluente chioma grigio-scura un ciuffo a ricoprire il viso e sotto gli occhi tatuaggi blu scuro e un chitone di stoffa pregiata mentre gli altri due dovevano essere suoi servitori, sorpassarono le ragazze come se non le avessero viste o semplicemente ignorandole.
-Ci siamo ecco la casa di Visca-bussarono alla porta e stranamente venne aperta da una ragazza sai capelli lavanda che Lucy non aveva mai visto.
-Si?-chiese lei, oltre alla sua voce le ragazze udirono colpi di tosse provenire da dentro.
La bionda si fece avanti-Siamo venute per Visca, vorremo vedere come sta-
-Ma allora voi siete Lucy-sama, l’amica di Asuka, prego entrate- e fece accomodare-io sono Laki-si presentò la donna che le portò al capezzale della donna, Lucy e Levy si portarono le mani alla bocca, Visca se ne stava sdraiata sotto le coperte sudata e con gli occhi chiusi Laki prese un fazzoletto di stoffa lo imbevve nell’acqua fresca e lo portò sulla fronte dell’ammalata.
-Co…cosa le è successo?- chiese Lucy con sforzo le si stringeva il cuore vedendo le condizioni di quella donna.
-Non lo so-disse amaramente Laki scuotendo il capo- è così da ieri sera e non solo Visca, oltre a lei ci sono stati altri casi di iloti che hanno avuto gli stessi sintomi-
Lucy fissava Visca inerme, d’un tratto la donna aveva smesso di tossire ma cominciava a delirare invocando i nomi di suo marito e sua figlia-Alzack…Asuka….- alzò le braccia, scoprendole dal lenzuolo su di esse vi erano delle macchie rosa, e Lucy afferrò una mano e gliela strinse forte quella sensazione rievocò in lei ricordi che credeva di avere cancellato.
La piccola Lucy non capiva niente di quello che stava succedendo intorno a sé in quel momento, perché erano davanti alla camera dei genitori? Confabulavano senza che lei capisse niente.
-Che tragedia-
-Povera Layla-sama era ancora così giovane-
Per la sua mole bassa si fece strada tra quei corpi rigidi e là sul lettone vide la sua dolce e bellissima mamma addormentata con un’espressione serena sul viso, suo padre era seduto di fianco a letto e…piangeva? Il suo papà non piangeva mai perché era triste? Era preoccupato per la mamma? Ma si sarebbe rimessa presto, Spetto-san le aveva detto che la sua mamma era molto cagionevole di salute e si ammalava spesso ma guariva sempre e allora perché tutti erano tristi? Una sensazione di panico cominciò a diffondersi in Lucy, la bambina si avvicinò all’altro fianco del letto e chiamò la madre-mamma! Mamma svegliati!- ma Layla non accennava ad aprire gli occhi, tuttavia l’arconte di accorse in quel momento della presenza della figlia-Lucy è inutile. La tua mamma non si sveglierà mai più-
-Cosa dici papà? La mamma dorme- la bambina prese la mano della mamma che si rivelò fredda e senza vita come un fiore strappato alla terra, chiamò più forte-Mamma! Mamma!-
-Lucy!- la richiamò il padre.
-Lucy!-
Tornò alla realtà richiamata dalla voce preoccupata di Levy, strappata da quell’amaro ricordo, doveva concentrarsi e sentenziò-Bisogna immediatamente chiamare un dottore-non c’era un minuto da perdere.
-Sfortunatamente non abbiamo soldi per pagare un medico, figuriamoci per le medicine-
-Chiederò al principe Ignia di mandarne uno per curare questa brutta malattia- Lucy voltò la testa verso Levy-andiamo torniamo a palazzo-
Fuori dalla casa di Alzack e Visca si imbatterono in Romeo che stava portando un secchio ricolmo di acqua-Lucy-sama!-
-Romeo!-salutò la ragazza, si avvicinarono al ragazzino e disse loro-è pericoloso stare qui, rischiate il contagio-
-Sei gentile a preoccuparti per noi, però siamo qui per dare aiuto-
-Sarebbe fantastico, la maggior parte si sono ammalati, io sto dando una mano ma non è sufficiente- soffiò frustrato.
Lucy le mise le mani sulle spalle-Non temere risolveremo tutto-
-Andiamo Lu-chan- le disse Levy.
Fecero la strada a ritroso e chiese alle guardie dove potesse trovare sua altezza, la informarono che era nella sala del trono, si diresse a passo rapido insieme a Levy, entrarono senza farsi annunciare e Lucy vide il principe ‘’impegnato’’, seduto sul trono del padre mentre sulle sue ginocchia vi era Dimaria che si stava facendo assaltare il collo dalla bocca vogliosa di Ignia mentre era aggrappata a lui sembravano divertirsi.
-Per Eros- mormorò Lucy parandosi gli occhi con le mani.
-Non sto guardando- disse Levy imbarazzata.
Ignia aprì un occhio e parve accorgersi di loro-oh Dimaria sembra che abbiamo compagnia-  fermandosi un momento e l’ancella scoccò un’occhiata di rimprovero alle due intruse.
-Volete divertirvi anche voi ragazze?-chiese innocentemente il principe alle ragazze invitandole con una mano mostrando un sorriso accattivante sembrava che i suoi occhi indugiassero più a lungo su Lucy e sul suo corpo, Dimaria stavolta lanciò uno sguardo velenoso al principe Ignia.
-N…no!-gracchiò Lucy che non aveva nessuna voglia di soddisfare le voglie di un principe, e Levy pensava che se lo avesse saputo Gajeel era sicurissima che lo avrebbe pestato a sangue infischiandosene dello status di Ignia.
-Hahahahaha perdonatemi scherzavo-disse prendendole in giro, Ignia si avvicinò all’orecchio Dimaria e gli sussurrò qualcosa, lei annuì e andò a prendergli un cesto di frutta nel mentre lui parlò-allora a cosa devo questa visita?-Dimaria prese un grappolo di uva nera e ne staccò un acino e lo porse al principe che lo masticò per poi inghiottirlo.
Fu Lucy a rispondere-ecco…mi chiedevo se potessi mandare un medico a visitare gli iloti stanno molto male e se non verranno curati temo che peggioreranno-
-Ho già provveduto per quella faccenda-le disse il principe e Lucy e Levy non poterono che sorridere-magnifico allora gli darai tutto l’aiuto possibile-fece Lucy.
Ignia fermò Dimaria nel dargli altri acini-ho preso provvedimenti seri a quest’ora il quartiere degli iloti sarà già isolato-
I  sorrisi sparirono sui volti delle ragazze-Come isolato?-chiese Lucy senza capire.
Dimaria prese la parola -c’è un’epidemia di tifo, non mi stupisce che quei ratti nei siano portatori-
-Volete negargli aiuto? Ma non ce la faranno mai da soli- ribatté Lucy.
-Mi dispiace per loro ma devo pensare anche al resto di Sparta-concluse serio, Lucy non voleva demordere.
-Ma ci sarà una cura per il tifo-
-Non ce né per il tifo, il medico che ho mandato è stato chiaro, per il quartiere degli iloti sarà vietato l’accesso questo e se entro una settimana non saranno guariti dovrò dare ordine di bruciare la zona-
Bruciare? Equivale a condannarli a morte.
-Non potete farlo!-obiettarono le ragazze orripilate.
-Come osate contestare un ordine di sua altezza?- le apostrofò Dimaria con le mani sui fianchi.
-Questo è l’unico modo per debellare il tifo non posso fare altrimenti-
Non poteva finire così! Lucy non l’avrebbe permesso, doveva fare qualcosa!
-Aspetta lascia che me ne occupi io di loro!- si offrì Lucy, la turchina spalancò gli occhi verso l’amica e Ignia la guardò divertito-Tu? E di grazia come speri di curarli? Sei forse un medico? O una sacerdotessa?-
-Vi prego datemi il permesso! Sono sicura di potercela fare- lo supplicò Lucy, Ignia ci rifletté un lungo minuto e alla fine acconsentì- E sia, ti do sette giorni per debellare la malattia se riuscirai gli iloti avranno salva la vita ma se fallirai, bhe, sai cosa accadrà-
-Vi ringrazio- disse soltanto Lucy e le ragazze uscirono dalla sala del trono, Dimaria lo affrontò indispettita-si può sapere a che gioco stai giocando Ignia?-
Voltò la testa verso di lei-a quale gioco? Voglio solo divertirmi un po’, mia cara-
-Ti stai facendo intenerire da quella ragazzina, e il piano di liberarci di quella feccia inutile?-
-Vedrai che non avranno scampo-la rassicurò sventolando una mano, tuttavia era curioso di sapere come si sarebbe comportata Lucy.
 
                                                                           ***
 
-Che faccio? Che faccio?- disse agitata Lucy con le mani tra i capelli fissando nascosta Asuka che giocava felice con Happy, aveva fatto una promessa ma sarebbe riuscita a mantenerla? Le sorelle di Elfman e Juvia, che si era miracolosamente ripresa avevano notato Levy e Lucy, la turchina gli fece segno di uscire un momento lasciando la bambina e il leoncino.
Le aggiornarono rapidamente sulla situazione-per gli dei è un orrore!-disse Mirajane scoccata.
-Se ci fosse Natsu non lo permetterebbe-mormorò Lisanna.
-Ma il principe Natsu non c’è, quindi dobbiamo trovare una soluzione noi- disse Levy, la biondina guardò di sottecchi Levy, la presenza del principe sarebbe stata più utile in quel momento, ma scosse la testa non era il momento per rammaricarsi-dove posso trovare il medico? Abbiamo bisogno del suo aiuto-
-Non credo ci aiuterà, prima sono passati i suoi servitori, confabulavano  sul fatto che né loro né il medico, non avrebbero messo piede nella zona appestata finché ci sarà la malattia –
-Che razza di medico-disse schifata Levy.
-Dovremo pensare ahi malati-osservò Mirajane-occorrerebbe portarli al tempio ma sarà impossibile per il divieto di lasciare il quartiere-
Lucy ebbe un’idea-non deve essere per forza un tempio, andrà benissimo qualcosa di più grande di una  semplice casa per i malati-
Lisanna propose-Aspetta! C’è un vecchio fienile in disuso potremo usare quello-
-Idea eccellente, potremo adattarlo come una casa di cura- fece Lucy.
-Occorrerà fare delle pulizie- disse Mirajane.
 
I soldati facevano la guardia al quartiere degli Iloti, nonostante fosse bloccato,  saputo della malattia sia i periéci che gli spartiati si erano tenuti alla larga appena saputo della malattia non volendo essere contagiati, persino il più fiero dei soldati tremava al solo pensiero di beccarsi un male incurabile, nessun uomo per ora aveva sorpassato il blocco. A loro dispiaceva per quei contadini, nessuno sarebbe venuto a soccorrerli, anche se il principe Ignia aveva detto loro che l’ospite ateniese si sarebbe prodigata ad aiutarli e in quel caso avrebbero dovuta tranquillamente lasciarla passare. Si prendeva gioco di loro? Perché mai un’ateniese avrebbe dovuto rischiare la vita per un popolo che non era nemmeno il suo?
I soldati sbatterono increduli gli occhi quando videro delle ragazze armate di scope e lenzuola, venire verso di loro e capitanate da una ragazza bionda.
Cosa stavano facendo? Volevano scendere in guerra?
-Altolà!-
-Siamo qui per aiutare i malati, potete farci passare per favore- chiese Lucy.
-Ordini di sua altezza non passa nessuno, tornate indietro-
-Il principe mi ha dato il permesso di entrare e loro-indicando le amiche-mi stanno dando una mano-
Le fecero passare ammutoliti e le ragazze ringraziarono e si avviarono dentro, una guardia si grattò la testa, o erano impavide o molto stupide, ma su una cosa era certo, erano delle vere spartane.
 
Romeo fu contento di rivedere Lucy e volle aiutare le ragazze per quel progetto, volle andare a radunare gli uomini e le donne che si reggevano in piedi per dare una mano alle ragazze. Mirajane e Lisanna iniziarono a spazzare Lucy, Levy e Juvia tolsero la paglia e misero le lenzuola pulite, arrivarono gli altri insieme al giovane Romeo e vollero aiutarle nell’impresa dopo qualche ora era diventato perfettamente accogliente.
-Ora mancano solo dei pazienti-concluse Levy.
Portarono i malati li dentro e li fecero accomodare sui giacigli, Lucy con orrore vide che avevano gli stessi sintomi di Visca, le ragazze si prodigarono ad assistergli come meglio potevano ma occorreva dare loro delle medicine e non solo.
-Ci vorrebbe un medico- tamponando la fronte ad un malato e Romeo, non poco lontano da lei sbuffò-quello che ci ha mandato il principe Ignia ha preferito darsela a gambe-
-Juvia intendeva che ci vorrebbe un altro medico- mormorò correggiendosi.
Mirajane esclamò-hai ragione, Juvia! E so chi potrebbe aiutarci, è il miglior medico di Sparta nonché uno dei più grandi amici di Gray-
-Sta pensando a lui, Mira-nee?- indovinando il pensiero della sorella.
-Dove si trova questo medico?-chiese Lucy lo avrebbe cercato in capo al mondo.
Lisanna diede l’indicazione a Lucy-Si trova in una casa isolata lontano da Sparta a est ai piedi del Taigeto-
-Preparo subito Plue, vado a prenderlo, farò in un attimo-
 
Plue correva al galoppo e Lucy lo spronava a correre più veloce.
‘’Spero di fare in tempo’’ pensava e pregava gli dei che avessero pietà degli iloti, anni fa non aveva potuto fare niente per sua madre ma questa volta le cose sarebbero andate diversamente, non avrebbe lasciato che Visca morisse, non avrebbe lasciato che gli iloti morissero.
Vide una modesta casa nascosta tra gli abeti con un ohh tirò indietro le redini di Plue e smontò da cavallo corse davanti alla porta di legno e batté ripetutamente il pugno-aprite! Vi prego aprite!-qualcuno aprì la porta e Lucy si trovò un ragazzo dagli occhi a mandorla e capelli albini-si può sapere che cos’è tutta questa confusione?-
Era lui il medico? Era piuttosto giovane.
-Sei tu Lyon? L’amico di Gray?-
Lui sbuffò sonoramente- Gray non è mio amico, e mi deve dei soldi-
-Non importa, ascoltami devi aiutarmi, a Sparta c’è un’epidemia di tifo, ti prego ci sono dei malati che hanno bisogno di te- lo pregò.
La fissò interdetto e si grattò la nuca-Tifo a Sparta? Non è possibile-
-Questa è la verità, il medico reale ha appurato che purtroppo si tratta di tifo-
-Il medico reale ha detto questo?-
-Così mi ha detto il principe Ignia-
Lyon si prese il mento e chiese-hai visto i pazienti? Che sintomi avevano? Potresti descrivermeli?-
Lucye descrisse ciò che aveva visto sulla pelle degli ammalati –avevano una forte tosse, febbre alta e del delirio-
-Nient’altro?-
Lucy ci pensò su e disse-si, avevano delle macchie sulle braccia e sul collo-
Lo sguardo di Lyon si fece attento e la prese per le spalle-ne sei sicura? Le macchie erano sulle braccia e sul collo?-
-Sicurissima- senza dire niente il medico prese una borsa e infilò dentro fiale sul tavolo, uscì dalla casa  notando il cavallo di Lucy-prendo il mio cavallo-
-Allora verrai?-chiese speranzosa.
-Sono un medico ovvio che verrò- si volatilizzò dietro la casa e tornò in groppa ad un cavallo-andiamo?-
 
                                                                        ***
 
Bixlox dette un calcio alla porta-maledetti bastardi-non avevano nemmeno messo piede al porto che una volta arrivati  li avevano rinchiusi nella stiva come animali.
-Piantala, Bixlow- disse Laxus, il sole doveva essere tramontato tre volte da allora, almeno non gli avevano fatti morire di fame.
Erza fissò Wendy e le mise una mano sulla testa-hai paura?-
Lei scosse la testa stringendo Charle al petto-sono certa che riusciremo a salvarci-
-Così parlò l’oracolo di Delfi- la sbeffeggiò Evergreen.
-Stai zitta, Evergreen- l’avvisò Cana.
-Mystgun me l’ha promesso. Mi ha promesso che ci salverà!-
Non sapeva perché ma anche Erza stranamente si fidava di quel Mistgun.
La porta venne aperta e si stagliò la mole enorme di Richard che sorridente e armato accompagnato con alcuni marinai altrettanto armati disse-signore e signori, potete uscire-
Erza sbatté le palpebre abbagliata dalla luce del sole doveva riabituarsi, inquadrò quel Macbeth dai capelli neri e bianchi e Erik che stavano confabulando con una guardia di Argos? Osservò una truppa di Argo, non poteva sbagliarsi.  Ne era sicura, quella sugli scudi era il simbolo della casa reale di Argo.
-Che ci fanno qui i nostri alleati?-commentò Freed.
-Magari hanno saputo che eravamo in pericolo e hanno deciso di pagare un riscatto- disse Bixlow speranzoso, Laxus non riponeva tanta fiducia nella convinzione dell’amico.
-Ve lo ripeto, il re si rammarica per il ritardo ma ha avuto dei problemi familiari a cui non è potuto sottrarsi, spyce- spiegò una guardia dal ciuffo biondo e dal mento prominente
-Tsk, non mi interessa dell’improvvisa sparizione del vostro principe, potevate avvisarci prima, capitano- replicò velenoso Erik.
Il capitano si accorse della presenza di Erza e gli altri e s’inchinò rispettoso-è un vero onore poter ammirare la sacerdotessa di Atene in persona-
Erza rimase vigile e Laxus prese la parola-come mai siete venuti fin qui? Argo ha intenzione di riscattarci?-
Il capitano scosse lentamente la testa-il re Faust vi invita gentilmente a palazzo e lì resterete fino a nuovo ordine-
-Che significa? Dobbiamo dirigerci a Sparta- disse Erza facendo un passo in avanti ma un soldato le puntò una lancia contro.
-Mi dispiace eseguo solo gli ordini-si rivolse alle guardie-fateli montare a cavallo e legateli perché non fuggano-
Le guardie spintonarono i prigionieri sulle cavalcature e Laxus sbuffò e protestò-è così che Argos tratta i suoi alleati?-
-Ad un ostaggio non devo dare nessuna spiegazione- disse soltanto il capitano si voltò verso Erik e Machbeth-ottimo lavoro, da qui in poi ci pensiamo noi, tornate ad Atene-liquidandoli con la mano.
-Oh non credo proprio amico-ribatté Erik e si mise a naso a naso contro di lui-noi veniamo con voi e ci assicureremo che la sacerdotessa sia condotta dal principe di Sparta come ci ha ordinato chi sai tu, non possiamo permetterci altri errori, mi capisci, vero?- disse fermo nella sua posizione-
Il capitano rispose solo-fate come volete, ve la vedrete voi con il re, non sarà contento di sapere che non riponete nessuna fiducia in lui-
Macbeth sbadigliò e disse-Dice il saggio, fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio-
Il capitano sbuffò-i criminali sono paranoici-
Non gli interessava se quel tizio non si fidava di loro, Erik spostò il suo viso verso il mare e fissava il suo occhio sano la distesa blu dell’acqua, non potevano permettersi altri errori o Kinana l’avrebbe pagata cara.
Kinana.
Aveva accettato di concludere quello sporco lavoro in cambio della libertà della schiava, si era innamorato di lei poco a poco e non gli importava che fosse muta, i loro sguardi valevano più di mille parole.
‘’Resisti ancora un po’, Kinana’’ pensò Erik con i pensieri rivolti verso la sua amata ’’tra non molto sarai libera’’.
 
                                                                            ***
 
Lyon fissò il fienile accigliato non aveva mai visto qualcosa di simile adibito per un posto alla cura delle persone, non avrebbe mai pensato che lì sarebbe apparsa una bellissima sirena e per la prima volta in vita sua non sapeva cosa dire.
-Lucy hai portato il medico, Juvia è contenta-
-Con Lyon avremo una speranza in più, non è vero Lyon? Lyon?-lo chiamò Lucy, il giovane prese le mani di Juvia e le strinse-Juvia…è questo il tuo nome?-
Lei annuì e Lyon decantò-la tua bellezza è pura come l’acqua, ed io sono marinaio alla deriva, un marinaio in balia di te, dolce sirena -
-Eh?-lo fissò spalancando la bocca.
-Pensa a curare i malati!-lo riportò sulla terra Lucy, non era il momento per flirtare.
-Ah già giusto i malati, fatemi dare un’occhiata-ripresosi dal corteggiamento, Lucy sperava che fosse più bravo come medico che come poeta, Lyon visitò i pazienti, controllò la lingua, la temperatura corporea e soprattutto le macchie cutanee alla fine arrivò ad una conclusione e si consultò con le ragazze.
-Non è tifo-
-Eh____?-dissero all’unisono le quattro amiche.
-Non so cosa vi ha detto il precedente medico ma ha sbagliato diagnosi-
-Come fai ad esserne sicuro?-indagò Levy.
-Per le macchie- affermò sicuro Lyon.
-E che c’entrano le macchie? Juvia non capisce-
-Se si fosse trattato di tifo, le macchie si sarebbero fermate solo al tronco invece si sono espanse. È un’altra cosa ciò che hanno queste persone-
-E che cosa sarebbe?-chiese Lucy sulle spine.
-Veleno- disse Lyon sicuro più che mai.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: The Rosablue91