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Autore: The Rosablue91    29/12/2019    4 recensioni
Dal testo:
Gli spartani si distanziarono il principe guardava deliziato il fuoco che divorava tutto.
-Sarai contento, ora- chiese l’oracolo impotente e affranto.
-Questo è solo l’inizio- ghignò da sotto l’elmo.
[...]
-...e fino a che non verranno a riprendersi Lucy che nel frattempo sara nostra gradita ospite a Sparta, tu dovrai badare a lei-
-Cosa?! Devo fargli da balia? Ma io-
-Non discutere, Natsu! Obbedisci!- sentenzio il re al figlio ribelle.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajeel/Levy, Gray/Juvia, Natsu/Lucy
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Giuramenti

Non fu difficile ottenere il permesso da suo padre, concesse a Natsu di tenere il leoncino fino a che i padroni non sarebbero venuti a riprenderselo.
-Mi raccomando della tua partenza Natsu, domani all’alba-gli ricordò il re, il figlio sospirò e rispose solo-certo, padre-
Ora era intento con Lucy ad inseguire quella piccola palla di pelo blu che andò a nascondersi dentro la stanza di Natsu.
-HAPPY!- gridarono all’unisono rivolti al leoncino
I due sentirono un tonfo e varcarono la soglia, Happy, così avevano deciso di chiamare il leoncino, aveva fatto cadere delle lance poggiate alla parete-vieni qui piccolo furfante!- Natsu si lanciò a rincorrerlo e quello non si fece acchiappare.
La ragazza si inginocchiò a terra-Happy vieni qui!- lo chiamò Lucy con in mano una ciotola di latte appena munto, Happy si rivelò come tutti i cuccioli un vero giocherellone, adesso stava devastando la stanza di Natsu, ma notando l’invitante odorino di latte il cucciolo lasciò in pendenza una scatola su un tavolo e si fiondò a leccare il latte, ciononostante la scatoletta di legno cadde a terra prima che Natsu la afferrasse si aprì e fece sbalzare fuori di essa un ciondolo d’oro che si fermò di fronte alla ragazza, la forma del ciondolo era di una mezzaluna, ed era un gioiello da donna, Lucy allungò una mano per afferrarlo ma Natsu l’anticipò e senza dire niente ripose il gioiello dentro la scatola-che bella collana, è tua?- chiese Lucy rialzandosi in piedi.
-Si-rimettendola sul tavolo e accarezzandone la superficie della tavoletta-era di mia madre- confessò Natsu abbandonandosi un momento a quei ricordi.
-…una…luna-cercando di afferrare con le manine la luna gialla che aveva davanti a sé, quello era il suo gioco preferito.
-Natsu- disse quella voce così dolce e melodiosa.
-Stai bene?-le disse Lucy  poggiando una mano sulla spalla.
-Da piccolo giocavo sempre con quella collana e una delle poche cose che ci ha lasciato mia madre-spiegò tirando su un sorriso.
Non pensava che fosse molto attaccato ad un oggetto prezioso, in fondo anche lei lo capiva-Deve essere molto importante per te-
-Lo è, mentre Zeref custodisce  un bracciale con la forma di sole, sai sono stati regalati da nostro padre a nostra madre- per padre indicava il genitore naturale e non il re ma lo lasciò continuare curiosa di sapere di più su Natsu-la mezzaluna indica la Mesopotamia, la terra natia di mia madre-
-E il bracciale con il sole?-
-Rappresenta mio padre e Sparta- che cosa romantica aveva fatto quel’ uomo alla sua sposa, si fermò a pensare Lucy.
-Un giorno regaleremo questi gioielli alle nostre future spose-concluse Natsu guardandola negli occhi-senti Lucy-
-S…si?-annaspò lei, cercando di essere il più calma possibile, che il principe stesse per dichiararsi a lei? Non era preparata per una cosa del genere! Ma non si trattava di quello che stava pensando.
Natsu si mise una mano sui capelli-Ecco…vedi io domani parto, vado in Messenia -
-Che cosa?- domandò Lucy-ma perché?-
-È un ordine di mio padre il re, non posso disobbedire-
-Allora vengo con te- si propose la ragazza.
-Non è una gita di piacere come abbiamo fatto stamattina, vado là a sedare una rivolta-
Lucy abbassò la testa e disse mogia-Però il re aveva detto che…-
-Starò via solo pochi giorni-disse positivo rincuorandola.
-Ma se nel frattempo dovesse arrivare la delegazione?-le sarebbe dispiaciuto partire senza nemmeno salutarlo.
-Farò in fretta vedrai nel frattempo penserai tu ad Happy- promise alla ragazza che annuì poco convinta guardando il leoncino che felice finiva la sua pappa ignaro di tutto.
 
                                                                        ***
Non c’era nessuno che li disturbasse, Ignia e Dimaria stavano giocando concentrati su un gioco da tavolo, nella stanza del principe ereditario, la prima a fare la sua mossa fu la donna.
-Come mai quella faccia compiaciuta?- gli domandò Dimaria mentre stava muovendo una pedina.
-Tutto secondo i piani-spostando una pedina più in là-grazie al mio suggerimento adesso Natsu deve andare in Messenia e non mi ci è voluto molto per convincere mio padre, tra poco anche lui dovrà assentarsi qualche giorno da Sparta per andare in Cynuria a discutere di certi affari con Skyadrum questione di due o  tre giorni prima che parta anche lui, sono stato informato dai miei uomini-
-Manca Zeref, come farai a liberarti della sua fastidiosa presenza? Vuoi per caso sbarazzarti di lui?- domandò Dimaria ma il principe ereditario scosse la testa.
-Non ancora, gli darò un motivo per cui non potrà rifiutare a quel punto niente e nessuno mi impedirà di fare pulizia a quel punto gli scarti non avranno scampo- mangiando una pedina.
-Poveri Iloti che pena mi fanno-disse fintamente dispiaciuta-sarebbe stato un problema se Natsu, il loro eroe, fosse rimasto a Sparta-
Ignia ghignò sadico, sicuro che non ci fosse più un domani per -Non sarebbe stata una sorpresa Dimaria, voglio godermi la sua faccia quando vedrà quei ratti morti ahahaha-scoppiando a ridere.
 
                                                                        ***
 
Era dura essere delle clandestine, quando dei marinai scendevano giù loro si nascondevano per celarsi ai loro occhi e appena andavano via emettevano un sospiro di sollievo e uscivano fuori si erano messe d’accordo per fare i turni, non appena quella di sentinella avvertiva rumori di avvicinamento avvertiva le altre di nascondersi, Mystgun nel tempo in cui era libero scendeva di sotto per vedere come stavano, in quei momenti si divertiva con loro soprattutto con Wendy, persino Charle sembrava averlo preso in simpatia, dopo qualche giorno di mare Evergreen chiese-non siamo ancora arrivati a Kios?- sarebbero dovuti sbarcare li e poi andare ad Argos.
Mystgun si adombrò-non ancora abbiamo avuto il vento a sfavore, ma ormai siamo vicini, domani mattina –
-Sia lode, non ne posso qui di stare chiusa, ho proprio bisogno di una boccata d’aria pulita-
-Io invece voglio del vino- l’astinenza era dura per Cana che le era stato vietato di berne anche solo una goccia per paura che qualche marinaio indagasse l’assenza del vino.
-Ancora non mi sembra vero, tra poco riabbraccerò Lucy- disse Wendy.
A Mystgun gli si spezzò il cuore il fatto di dover stroncare le speranze di quella bambina ma come era vero che il sole sorgeva non avrebbero mai messo piede ad Argos.
 
Atene
 Mest aveva fatto cercare Wendy per tutta la polis solo gli dei sapevano dove era andata a finire quella benedetta ragazzina, era la seconda volta in pochi giorni che gli spariva sotto il naso, Porlyushika-sama lo avrebbe squartato vivo.
Aveva chiesto aiuto agli arconti  e le guardie di Atene si erano subito mobilitate per trovarla ma niente.
Fino a quella mattina.
Purtroppo era saltato fuori la testimonianza di una vecchia signora che aveva notato una ragazzina corrispondente alla descrizione di Wendy che l’aveva notata al porto il giorno della partenza di Erza-sama.
E allora le sue speranze di ritrovarla erano precipitate, Mest pregava che non fosse lei ma non era del tutto sicuro, conoscendola  avrebbe fatto proprio quella follia di imbarcarsi.
Aveva raccontato a Makarow-sama, che gli sembrava il più ragionevole, di quella testimonianza da richiedere un’assemblea dato che Belserion si era chiuso nella stanza della sua villa perché non voleva vedere nessuno dalla partenza della nipote.
Allora l’arconte Dreyar era andato alla villa dell’amico e collega, non sapeva cosa gli aveva detto ma era riuscito a schiodarlo dalla stanza e aveva detto che sarebbe venuto all’assemblea che si sarebbe svolta quello stesso pomeriggio.
Problemi personali o meno era un arconte e doveva svolgere i suoi doveri e Mest avrebbe dovuto scortare all’aeropago la testimone, una bella scocciatura.
-Vai più piano per favore! Non sono più giovane come una volta!- lo rimbrottò, sospirò stancamente.
-Se vuole la porto sulle spalle-si offrì Mest, avrebbero fatto prima.
Sembrò offenderla-Per chi mi hai preso? Non sono così vecchia!-
Adesso stava scortando quella vecchietta un po’ scorbutica a lento passo di lumaca, che in qualche modo le ricordò l’oracolo di Delfi. Chissà come stava?
Si diressero verso la sala dei membri, quando un uomo incappucciato venne loro incontro e li sorpassò senza degnarli di uno sguardo.
La vecchietta scosse il capo contrariata-Questi giovani hanno sempre fretta-
Mest si voltò indietro fino a vederlo sparire, ma chi era? Il servo di un arconte? E poi perché aveva tutta quella fretta?
Dall’altra parte del corridoio vide un frenetico via vai di persone disse alla donna di rimanere lì e si diresse verso il punto di tanto scalpore, si fece tra tante persone e rimase scioccato verso  quello che vide nella stanza dove si discutevano le assemblee vi era accasciato a terra l’arconte Rob con un pugnale conficcato nel cuore e gli occhi pieni di stupore ormai spenti di ogni traccia di vita. Le sorprese però non erano ancora finite Mest spostò lo sguardo vedendo l’arconte Belserion anch’egli terribilmente scioccato, arrestato da delle guardie e accusato da un uomo con una barba nera e lo sguardo arcigno.
-Prendetelo ha ucciso l’arconte Rob- lo accusava puntandogli contro un dito.
La dentro si era svolto un omicidio, mai nella storia di Atene era capitata una simile tragedia tra le mura dell’areopago.
Mentre lo trascinavano via, si dibatteva urlando-fermi! Sono innocente, non ho ucciso Rob! Vi prego!-
                                                                           ***
Nebbia…si girò su se stessa ma ugualmente vedeva nebbia, Erza si sentiva persa….dov’era andato Laxus? E Freed e Bixlow? Perché si trovava lì completamente sola?
Si mise le mani di fronte alla bocca e gridò-Laxus! – ma niente.
-Freed! Bixlow- gli occhi nocciola videro un ombra e la ragazza corse incontro sperando si trattasse di uno dei suoi amici si faceva sempre più vicina e quando fu a pochi passi da essa vide con stupore che si trattava di suo nonno paterno.
-Nonno Rob? Che cosa ci fai qui? Non dovresti essere ad Atene?- l’uomo le sorrise come se non l’ascoltasse e allungò una mano sulla guancia della nipote che accarezzò come faceva quando era triste, la mano di suo nonno le sembrò fredda, priva di quel calore che era abituata a sentire.
-Sono venuto a dirti addio, Erza- disse con un sorriso triste.
-Come addio? Ci eravamo già salutati ad Atene, che scherzi mi fai?-allontanò la mano dal suo viso e il vecchio arconte sospirò.
-Finalmente posso ricongiungermi a mio figlio, e non temere veglierò su di te insieme ahi tuoi genitori dai campi elisi-
Erza cominciava a spazientirsi-Questo è davvero uno scherzo di pessimo gusto! Che c’è? Nonno Belserion ce l’ha ancora con te? Se è così allora…nonno aspetta dove stai andando?-suo nonno le voltò le spalle e iniziò a camminare si fermò un momento e le rivelò-ah stavo quasi per dimenticarmi di dirti una cosa, una cosa molto importante, fidati ciecamente del ragazzo col tatuaggio rosso che attraversa l’occhio, sarà tuo alleato-riprendendo la marcia.
-Nonno, nonno aspetta!- per quanto provasse a chiamare suo nonno, egli non si fermò e continuava ad andare avanti sordo alle grida di sua nipote, provò a proseguire e i piedi gli stavano diventando pesanti come pietra.
-Nonno!-
-Erza! Erza!- la chiamò una voce dall’alto.
-Erza svegliati!- la scosse Laxus, la sacerdotessa di Atene spalancò gli occhi sudata e col cuore a mille, inquadrò lo sguardo preoccupato di Laxus-stai bene?-
Si passò una mano sulla fronte imperlata di sudore-si…è stato solo un incubo-minimizzò la ragazza.
Le poggiò una mano sulla fronte ma lei la scacciò-davvero sto benissimo, sarò stata troppo tempo sotto il sole- cercando di apparire forte.
-Hai sete? Vuoi da bere?- propose il biondo.
-No…io credo che andrò a prendere una boccata d’aria fresca- togliendosi di dosso la coperta e alzandosi.
-Vengo con te- disse Laxus.
-No…no non preoccuparti tu torna a letto e riposati, mi dispiace di averti svegliato, anche gli altri si sono destati?-
-Non preoccuparti e poi solo io sono in piedi, invece Bixlow e Freed dormono come ghiri-
La ragazza prese con se una lampada ad olio, si agganciò una spada alla vita perché non si sapeva mai e per rassicurare Laxus-Allora esco fuori un momento-senza dargli il tempo di rispondere vide la rossa uscire dalla sua stanza, decise comunque di seguirla e controllare che andasse tutto bene.
 
Poco prima…
Wendy non sapeva perché ma si svegliò con un brutto presentimento, dette un occhiata alle sue compagne nel caso le avesse svegliate ma esse dormivano profondamente, tornò a riaddormentarsi cercando Charle ma non c’era, con paura si guardò da tutte le parti ma del cucciolo non c’era traccia-Charle-chiamò sottovoce con la speranza di farsi sentire però niente.
La ragazzina si alzò e camminò in punta di piedi uscendo dalla stiva, sarebbe stato un rischio se fosse stata scoperta proprio ora ma Charle aveva la priorità assoluta. Si avventurò fuori e una brezza notturna le accarezzò il viso scompigliandole i capelli blu, i marinai stavano dormendo nelle postazioni e vide un pallino bianco in fondo-Charle-mormorò man mano che si avvicinava qualcosa non quadrava, Charle stava accanto ad un marinaio sdraiato per terra e al timone c’era…
-Mystgun?!- sussultò incredula la ragazzina.
-Wendy- disse  colpevole di essere stato preso con le mani nel sacco.
-Che significa, perché sei al timone?- un semplice marinaio come lui non lo avrebbero mai messo al timone.
Mystgun spiegò spiccio-Wendy ascoltami, è importante raggiungere la Cynuria-
Lo guardò confusa. Voleva portarli in territorio nemico-La Cinuria? Si può sapere di cosa stai parlando? Io ti avevo detto che per me era importante raggiungere Argos! Perché lo vuoi impedire?-gli gridò contro tradita e confusa mentre Mystgun sembrava mortificato-Wendy io…-
-Perché vuoi impedirmi di salvare Erza-san e Lucy-san? Perché?-urlò tradita.
Si levò una voce sconosciuta dai marinai facendo voltare nella stessa direzione il giovane uomo e la ragazzina-Vorrei saperlo anch’io-si alzò un uomo dai corpi addormentati, Charle si mise a soffiare contro di lui e si mise ad un paio di metri davanti i ragazzi, come una lupa che protegge i suoi cuccioli,  Wendy vide che aveva un occhio solo affiancato da un compare con i capelli bianchi e neri.
Mystgun spinse dietro di sé Wendy- come fate ad essere ancora in piedi?- li interrogò, non gli piacevano per niente.
Occhio solo rispose a Mystgun-Ti ho visto mettere della roba dentro il pasto dei marinai, ho avvertito i miei compagni di tenersi a digiuno-
Capelli bianchi e neri lo trucidò con lo sguardo-con la fame nello stomaco non dormo e qualunque scusa accamperai, sappi che non perdono chi mi rovina il sonno- sguainando un coltello.
Charle cominciò a soffiare contro i due  marinai e a scoprire i dentini e Wendy passò lo sguardo da un all’altro senza capire.
Fino a che occhio solo non parve scrutarla attentamente e digrignò i denti puntandogli contro il dito-Tu!-
-Eh?-sbatté le palpebre senza capire.
Non poteva sbagliare, gli dei gli avevano messo sulla strada quella ragazzina-Ma si, sei tu! Sei quella mocciosetta che  quel verme voleva a tutti i costi-
Il suo compagno si accigliò-Di chi parli, Eric?- si era perso a metà strada.
-Non la riconosci? È la piccola discepola dell’oracolo- strinse i pugni dalla rabbia- se non fosse per lei….se non fosse per lei Kinana adesso sarebbe libera-si morse il labbro e si lanciò urlando  contro l’incredula ragazzina ma non aveva fatto i conti con Mystgun  che con un buon colpo assestato lo respinse all’indietro, Erik venne balzato con un grosso tonfo all’indietro, per Mistgun fu facile avere la meglio su un avversario in preda alla rabbia.
Erik soffiò come una serpe- dannato! Levati di mezzo!-ma Mystgun lo fissava impassibile-no scordatelo-
Il compare invece lo fissava svogliato-Finiscila Erik,  ti sei dimenticato perché siamo qui?-gli domandò retoricamente.
-Wendy!-una voce femminile ed esterrefatta interruppe, la sacerdotessa dai capelli scarlatti fissava la scena senza capire, Laxus e i suoi due amici Bixlow e Freed, ancora addormentati e fecero capolino dalla porta.
-Erza-san!- esclamò la ragazzina contenta di vederla.
-Qualcuno mi può dire cosa sta succedendo?-biascicò Bixlow dal sonno.
-Non lo so ma è quello che cercherò di capire- rispose Erza dirigendosi insieme agli altri di fronte ai quattro e aspettò una spiegazione-allora?-
-Meno male che siete arrivata giusto in tempo, Erza-sama-attaccò Erik chinando umilmente il capo, e puntò il dito contro Mystgun-questo maledetto ha drogato il cibo affinché gli uomini non fossero in grado di difendersi e voleva portarci in territorio nemico, fortunatamente io e il mio amico non abbiamo mangiato e stavamo impedendo di mettere in atto i suoi piani-
Erza scrutò severamente Erik e poi il suo sguardo indagatore si soffermò su Mystgun la luce della lampada ad olio illuminava quel tatuaggio rosso, perché gli suonava familiare? No non era il momento così chiese-è vero ciò che ha detto quest’uomo?-
-Si-confessò baritonale.
-Io propongo di buttarlo in mare- disse Bixlow.
-Non sarà il caso di portarlo con noi a Kios? Per essere sottoposto alla giustizia?- ribatté Freed.
-No fermi!-obiettò Wendy parandosi a braccia spalancate di fronte a Mystgun-qualunque sia stata la ragione non uccidetelo, mi ha protetta da lui, voleva uccidermi!-stavolta fu Wendy a puntare il dito contro Erik ma questi ridacchiò-la ragazzina è una bugiarda, perché avrei dovuto aggredirla?-
Il gesto successivo di Erza sorprese Laxus e i suoi, la ragazza puntò la sua lama contro il petto di Erik-credi non ti abbia riconosciuto? Mest ti ha descritto perfettamente e ho come il forte sospetto che pure questo qui faccia parte della tua combriccola criminale -accennando col capo al suo compare e assottigliò lo sguardo dalla testimonianza di Mest aveva riconosciuto uno di quei due malfattori- non so cosa stia succedendo ma voi tre adesso ci racconterete tutto, partendo dal perché voi  due abbiate aggredito Mest e Wendy-sentenziò Erza, sentirono una porta spalancata ma Erza non se ne curò voleva sapere cosa stava succedendo, quando quei due tirarono fuori un sorriso di scherno e dei mugugni femminili arrivarono alle orecchie-hei ragazzi guardate cosa abbiamo catturato- disse un uomo dal naso adunco che teneva ferma Evergreen, l’altro con la faccia ottagonale teneva stretto a sé Cana.
-Cana!- urlò Erza.
-Evergreen!- gridò Laxus stupito e arrabbiato, facendo un passo in avanti ma naso adunco gli intimò-fermo lì o gli spezzo il collo-
-Laxus-sama…mi ai…uti-rantolò la ragazza supplicante.
-Molto bene pare che adesso abbiamo noi il coltello dalla parte del manico-la sbeffeggiò irriverente Erik.
Cominciava a mettersi male, doveva trovare un altro modo, Mystgun si abbassò e sussurrò all’orecchio della ragazzina-Wendy ascoltami adesso non posso fare niente ma ti prometto che tornerò a salvarvi-sancì sincero Mystgun.
-Come?- la ragazzina si voltò e fece in tempo a vedere Mystgun salire sulla balaustra e tuffarsi in mare.
-Mystgun!- si affacciò verso la balaustra tentando di vedere qualcosa ma niente il buio l’aveva come inghiottito.
-Tsk! Maledizione mi è scappato- si lasciò sfuggire Erik frustrato ma non sarebbe finita lì avrebbe avuto la sua rivincita.
-Lascialo perdere è solo un pesce piccolo-gli disse la faccia ottagonale mentre stavano legando una ribelle Cana all’albero maestro insieme all’altro che aveva Evergreen mentre Macbeth intimò a Laxus e gli altri due di accomodarsi ai posti dei rematori lasciando sola Erza.
-Abbiamo la sacerdotessa di Atene, il resto non conta-
Erik sbottò in-chiudi il becco Richard!- il suo sguardo si posò sulla bambina che cercava Mystgun con gli occhi-è vero il resto non conta- poteva sfogare la sua collera su di lei Erza vide le sue intenzioni-fermo! Non ti azzardare a farle del male!-
Wendy si voltò verso di lui impaurita e incapace di muovere un muscolo.
-Andiamo Erik, è solo una bambina-lo ammonì sempre Richard.
-Silenzio o dopo do una lezione anche a te- trovandosi a pochi passi davanti a Wendy. Erza non sapeva cosa escogitare fin quando un idea folle e disperata si affacciò nella mente, doveva tentare il tutto per tutto-se non la lasci stare…-puntando verso di lui la sua spada.
-Che fai? Vuoi uccidermi? In questo caso, temo che quelle due avranno una vita breve-indicando Evergreen e Cana legate come salami ma Erza si puntò la lama alla gola e ne premette la punta sulla pelle- volete me, non è vero?-
-Erza-san! No!- la richiamò preoccupatissima Wendy.
-Erza! Non fare pazzie!- la richiamò Laxus, cosa gli prendeva a quella pazza?
Ora Erik si fece rigido-che intenzioni hai? Il nostro capo vuole che ti portiamo incolume ad Argos!-
Erza sorrise vittoriosa -A quanto pare vi servo viva. Allora facciamo un accordo, verrò con voi e non mi ribellerò ma in cambio nessuno di voi dovrà azzardarsi a torcere un capello ai miei compagni, sono stata chiara?-
-Maledetta-imprecò Erik.
-Va bene, va bene non faremo del male ai tuoi carissimi amici-disse capelli neri e bianchi in tono svogliato- giusto Erik?- lasciò il suo posto di guardia a Sawyer e si diresse verso la sacerdotessa ed Erik.
-Tsk-
-Oh detto, giusto Erik?- scandì Macbeth.
-Voglio la vostra parola d’onore-pretese Erza, facendo irritare ancora di più Erik quella donna stava sfidando la sorte.
-D’accordo-concesse per tutti Macbeth ma l’amico obiettò-però…-
Machbeth gli domandò spazientito-Vuoi riabbracciare la tua Kinana? Questo è l’unico modo per salvarla-
-E va bene!- disse arrendendosi, si diresse verso Erza e le strappò dalle mani la spada buttando l’arma in acqua e la spinse in avanti-muoviti! Farai compagnia alle tue amichette- Erik legò strettamente Erza e gli sussurrò-ti è andata bene ma la prossina volta non sarò tanto clemente- le corde ruvide sembravano delle spire di un serpente che le toglievano il fiato, poi occhio solo se ne andò senza dire una parola Machbet prese la bambina e la legò insieme alle altre, Charle cercò inutilmente di impedirglielo attaccandolo alla gamba ma venendo spinta indietro, e tornando alla carica, alla fine la prese per la collottola e Wendy supplicò-ti scongiuro non farle del male- il bandito  la legò al collo  accanto alla sua padroncina, la leonessa tentava di liberarsi azzannando la corda ma era troppo spessa per i suoi dentini.
-Erza cosa avevi intenzione di fare?-le domandò Cana che era rimasta col fiato sospeso per quell’iniziativa suicida.
-Non vedevo vie di fuga- disse imperturbabile.
-Si sarebbe trasformata in una tragedia Greca quell’iniziativa- brontolò Evergreen.
-Erza io…- mormorò Wendy ma abbassò il capo non volendo incontrare quello sguardo severo, invece Erza addolcì lo sguardo -l’importante è che tu stia bene-
Macbeth si diresse verso gli altri e disse-vado a preparare qualcosa che rimetta in piedi i marinai tenete d’occhio questi tre- dando una fuggevole occhiata a Laxus e gli altri due, il biondo disse-allora deduco che tutta la nave sia in combutta con voi-
-Acuta osservazione-
 Laxus sbuffò inferocito, lo stava forse prendendo per il naso?-Non è possibile! Il viaggio e la ciurma e stato tutto sovvenzionato dall’areopago-
-Ci sono molte cose che non sai- voltandogli le spalle e sparendo sotto coperta, cosa voleva dire quell’uomo? 
-Muoviti! Iniziate a remare-ordinò loro Sawyer.
 
                                                                             ***
 
Il sole stava sorgendo a Sparta inondando la città con la sua luce calda, era sopraggiunto il tempo della partenza e Lucy non aveva dormito affatto, Natsu era pronto per partire insieme ai fedeli Gray e Gajeel e dei commilitoni,  il re era nel cortile a salutare il figlio insieme a Metallicana e a agli altri due figli,  Zeref e Ignia.
-Stai attento, Natsu- lo avvisò il padre.
-Starò bene-
Zeref prese il testimone della raccomandazione-E se dovesse succedere qualcosa invia un messaggio, verrò subito da te-
Ignia invece scrollò le spalle-di cosa ti preoccupi, Zeref, Natsu ormai sa badare a se stesso e non avrà certo bisogno di aiuto per sedare una semplice scaramuccia-
-Ignia ha ragione, non ti devi preoccupare- disse il fratello minore rassicurando Zeref .
Lucy teneva in braccio un assonnato Happy ed era in disparte con le sue amiche.
Juvia piangeva come una fontana-Gray-sama vuole abbandonare Juvia!-continuando a strillare.
-Abbassa la voce! Mi metti in imbarazzo!- le gridò il moro quando gli furono lanciate occhiate divertite dai soldati.
-E poi torno presto non preoccuparti-
Juvia sbatté le palpebre ‘’tornerò presto non preoccuparti…tornerò presto non preoccuparti…Juvia tornerò da te’’
-E Juvia ti aspetterà Gray-sama!- lasciandolo confuso, ormai aveva perso le speranze su cosa frullasse in testa a quella tipa.
-Ghi, ghi, ghi ti mancherò gamberetto, non è vero?- domandò con quella sua immancabile aria strafottente.
-Potresti provare ad essere più gentile-borbottò la turchina ma lui continuò a ghignare e lei lo salutò-cerca di tornare tutto intero, d’accordo Gajeel- lui si batté un pugno sul petto-puoi dormire sugli allori, niente e nessuno potrà fermarmi nel tornare da te- quell’ammissione la fece arrossire facendo ridacchiare maliziosamente Lucy e Juvia.
Natsu dopo aver salutato la sua famiglia si diresse da lei-allora vado-
-Torna presto mi raccomando-lui annuì e si soffermò sul leoncino che allungò una zampina in sua direzione, Natsu gli mollò una carezza in testa-ciao, piccolino-
-Principe è ora-lo richiamò un soldato che gli porgeva le redini-arrivo- Natsu salì in groppa e partì insieme alla truppa, Lucy fissò quella figura  finché non scomparve del tutto.
 

Angolo dell’autrice: Come state gente? Volevo vedere se riuscivo ad aggiornare prima di capodanno e ci sono riuscita. Yeah! Vi auguro Buone Feste.
Alla prossima!!

   
 
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